Snowfall
*
Tre fragili foglie,
velate le spoglie…
L'aria è dolce, sa di acqua e neve.
Le increspature del lago creano mutevoli giochi, interminabili rimpiattini di
cupe ombre grigie e di brillanti riflessi, sotto il cielo bianco e grigio.
La neve, dal basso, è appena distinguibile nel bianco, mentre in sporadici
fiocchi si riversa danzante sulla Terra. Fragili e leggeri Cristalli si fondono,
sospirando, nelle acque mosse del lago o si accasciano stanchi sulla spiaggia
sassosa.
E altri, si abbandonano sui capelli mori della bambina, seduta a guardare i
contorni sbiaditi di monti lontani, oltre le immense acque del lago.
Ad occhi chiusi, volge il volto al cielo, alla sua nivea volta, tesa a percepire
i fiocchi solleticarle il viso, scivolando sulla sua pelle liscia.
E intanto, con le piccole dita, traccia lunghi sentieri trai ciottoli attorno a
lei, constatandone la forma levigata, acquisita con anni di carezze d'acqua
dolce.
Forse, vorrebbe essere una di loro, cullata eternamente dagli abbracci del Lago.
E ancora fiocchi di neve cadono dondolanti, come minuscoli frammenti di cielo, e
giocosi, compongono filastrocche, desiderando rimandare il più possibile il
momento in cui dovranno toccare terra.
Non osano guardare in basso, consapevoli e impauriti da ciò che li sta
aspettando.
Perché ce ne sono tante, laggiù, di moltitudini infelici, Fiocchi Spenti e
Trifogli, opposti alla fresca spensieratezza dei Cristalli di Neve, sospesi
nell'aria.
Avvertono l'inevitabile avvicinarsi del suolo e tracciano insieme i contorni di
fragili sinfonie, aggiungendo spontaneamente una parola alla volta, una
ciascuno, tutti partecipi in giochi di rime, mosse a dimenticare il poco tempo
che rimane loro.
Tre fragili foglie,
velate le spoglie,
e menti ammaliate,
da stelle rubate,
a vite leggere,
d'eterno vedere,
Cercano, tra le nubi, una Luna mai vista. Speravano di poterla vedere e di
danzare in suo onore, accecati dalla sua candida bellezza, ma non osano
ammettere che ciò non accadrà.
Non riescono ad accettarne l'idea, sperando ancora e ancora, di scorgere la sua
luminosa sagoma tra le nubi, prima o poi.
Prima del suolo.
dall'alto di manti,
maestosi e distanti,
rapite e schiacciate,
lassù trasformate,
da stelle latenti,
ad astri…
"Cadenti"
Ed è un suono sconosciuto, a completare la filastrocca.
Dagli impalpabili sussurrii dei Fiocchi, fa capolino una vocina tenue,
infantile, un mormorare d'acqua. Un indugio di bimba.
Ed è solo danzare di neve,
e per un attimo tutto si ferma.
Dal volto pallido e infantile, cosparso di neve, due occhi scuri volti al cielo,
si aprono, spezzando ciglia bianche. Mostrano iridi nere, in contrasto con tutto
ciò che le circonda.
E lei, come uno di quei tanti Fiocchi di Neve, cerca di allontanare più che può
il momento in cui dovrà toccare terra.
Perché la realtà, per i Fiocchi che hanno terminato il loro ballo spensierato, è
fatta di spine e nenie incomprensibili.
E non saranno più liberi.
E sembrerà ingiusto vedere altri continuare il loro volo e scorgere la Luna.
E sarà triste sapere che anche per loro è riservato lo stesso destino.
La neve aumenta in cascate leggere.
Con lo sguardo carico, pesante, si gira, mi cerca. Seria e maestosa, con le sue
ciglia di cristallo.
"Cadrò anch'io, lo sai. Tra i trifogli…"
Non è domanda, non è realtà.
Per il mondo non è, semplicemente, come tutte le cose mai pronunciate.
E non sono parole, ma sguardi, a raccontare verità.
Lei, Cristallo, ha già guardato in basso, mentre tutti erano voltati a vedere la
Luna. Ha già visto il suolo avvicinarsi e percepito l'eco dei canti dei
Trifogli.
E ha paura.
Avvicinandomi a lei, sotto i piedi lo scricchiolio della Neve stesa a ricoprire
la terra, i suoi occhi non mi lasciano, timorosi di abbandonare il mio sguardo e
non ritrovarlo più.
E non pare spaventata, ma lo è, come tutti i Fiocchi, rannicchiata dietro una
fragile maschera di consapevolezza.
Occhi neri, oscurati.
Ciglia di neve sulla pelle pallida.
E anche quando, inginocchiatomi alla sua altezza, la mia mano si posa sul suo
capo freddo e umido, si mantiene immobile, lo sguardo fisso nel mio.
E restiamo fermi, a guardarci, bambina e demone.
E forse, vorrebbe essere abbracciata, come lo sono stati tutti i ciottoli
attorno a noi, nascosti da un velo bianco.
Ma è solo danzare di neve.
E', tra i Fiocchi, solo danzare di neve.
…::::::…
Ah, dolce neve.
Fic completamente dedicata alla Candida, che mentre scrivo è tornata a cadere.
Porta un sacco di problemi, ma ciò non toglie che sia stupenda ;_;
Rin è strana in questa fic, lo so… ma a tutti è concesso di avere paura, no?
E poi -miracolo!-, ha parlato! E' una piccola rivoluzione per me x3, tuttavia ho
tentato di farlo passare molto in secondo piano (non so nemmeno se
effettivamente si capisce), perché non è quella, la cosa importante…
Comunque, il dramma di questa fic è stata la filastrocca… realizzata in tempi a
dir poco imbarazzanti…XD
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