Personaggio: Arthur
Prompt: Rabbia
Riprova
Avverti delle grida, ma non
riesci a distinguerle.
Non sei riuscito a
dormire.
Il perchè
ti sfugge, ma poco importa.
Capita, ogni tanto.
Hai soltanto bisogno
di un getto d'acqua gelida e una maschera invisibile per nascondere le
occhiaie.
Nessuno se ne
accorgerà o oserà chiederti qualcosa, anche se
Uther ti guarda, uomo ricco e chiuso nel suo stesso rancore, ma che ha
anche gli occhi di un padre, e forse ha intuito, ma tu ti limiti a
fingere, mettendo su l'ombra di un sorriso, e vai avanti,
perchè questo è il tuo compito.
Poggi la fronte sul
freddo vetro della finestra, cercando di calmare quel martellio
insistente che attenta alla tua ragione, e chiudi gli occhi.
Nessuno può
vederti, nessuno può sentirti, mentre il vetro si frantuma
contro le tue nocche e qualcosa di caldo scivola fra le tue dita.
Non avresti dovuto
rompere la finestra, aprendo così le porte a un soffio di
vento gelido, che si insinua tra i tuoi capelli, congela i tuoi
pensieri e ti penetra dentro.
Fa freddo e il cuore
ha smesso di battere.
E
non ti accorgi del calore delle sue mani, che con piccoli gesti accorti
si sono avvolte attorno alle tue, ricoprendole con candide bende tinte
di sangue.
Qualcuno sta ancora gridando, ma
tu non vuoi ascoltare.
C'è
qualcosa dentro di te.
Si muove, si agita,
non riesci a controllarla.
Hai cercato di legarla
con delle catene, ma queste ti si sono spezzate tra le mani.
Hai tentato di
chiudere la porta, ma la chiave si è persa nel vasto oceano
del tuo cuore.
Le dita scivolano nel
tuo stesso sangue e stringi le labbra, infastidito.
Perchè quel
qualcosa ti appartiene, ma al contempo si ribella al tuo volere.
Non puoi accettare un
simile affronto, non puoi, devi fare qualcosa.
Riprova, Arthur
Pentragon.
Ancora una volta.
Una soltanto.
E alla fine cadi,
disperato, solo, arrabbiato.
Non puoi battere te
stesso.
Non puoi.
E
non ti accorgi del suo esile corpo che, contro ogni aspettativa, regge
il tuo peso e ti dice di non mollare. Riprova, anche se è
tutto inutile.
Le grida sono diventate
più forti, ma tu non vuoi capire.
Ti sembra quasi di
vivere in un'ampolla di vetro.
Chiuso entro i confini
di un Regno adesso troppo stretto, soffocato da un'intera esistenza
macchiata dal peccato.
Hai vissuto, ma non
come uomo.
Sei soltanto un
impostore, l'ombra di tua madre.
La vita che vivi non
ti appartiene.
E tuo padre ha mentito.
La lama freme fra le
tue dita, la senti pungere sulla pelle e vedi scie scarlatte, piene
della luce del sole, immischiarsi col ferro e col sangue scuro che lo
impregna.
Sangue del tuo sangue.
Hai ucciso tuo padre,
perchè ti ha mentito.
E vorresti uccidere te
stesso, perchè fingi che non te ne importi.
Vorresti trapassarti
con quella stessa lama che ha trafitto il cuore di Uther, lasciando che
tutta la rabbia contro il mondo intero possa scivolare via con il tuo
sangue.
Forse riusciresti a
vedere gli occhi di tuo padre e a sentire il calore di tua madre.
Tutto calerebbe nel
buio più totale e tu potresti essere libero, finalmente.
E
non ti accorgi della libertà che lui ti sta offrendo, mentre
cauto ti toglie la spada dalle mani, tremando per la gioia di essere
giunto appena in tempo.
Le grida sono diventate
insopportabili e tu vuoi soltanto farle tacere.
La felicità
non esiste, la pace è soltanto una parola e l'amore una pura
illusione.
Hai creato qualcosa
con le tue sole forze, l'hai vista crescere, diventare sempre
più forte, così luminosa da ferirti gli occhi.
Ti sei preso cura di
essa, sei stato attento, ma la tua felicità è
caduta a terra e si è frantumata nelle tenebre della notte.
Impossibile rimettere
insieme i cocci, il turbine del tempo li ha portati via, uno ad uno.
E chiudi gli occhi,
gridi, ti dimeni, perchè non vuoi guardare il suo viso, il
viso di Guinevere, macchiato dalle lacrime del peccato.
Scappi via, mentre la
testa gira e le orecchie sono piene del suo pianto e del tuo rancore.
E hai soltanto una
voglia irrefrenabile di uccidere colui che ha osato privarti della tua
esistenza, di quella fragile bolla d'amore che avevi costruito con
tanta fatica.
La spada stretta al
tuo fianco.
E' pulita, risplende
di una luce propria.
E
non ti accorgi delle sue mani premute contro il tuo petto, che ti
portano indietro, ti impediscono di sbagliare, macchiando Excalibur del
sangue di un amico, e ti dicono di non arrenderti, perchè
c'è ancora qualcosa per cui vivere.
Grida...
Ti sei aggrappato con
tutte le tue forze ad una costante e l' hai tenuta stretta al tuo
petto, cullato dalle sue parole, dai suoi sorrisi e dalla sua semplice
presenza.
smorzate da un
sussurro che porta il tuo nome.
Lui è luce
nelle tenebre, acqua nella siccità, gioia nel dolore.
E' una ragione di
vita, l'unica.
Merlin giace a terra,
rannicchiato su se stesso.
Sorride.
Eppure anche lui ti ha
mentito, ha permesso che le tue mani si macchiassero del suo sangue e,
gridando al mondo il tuo stesso dolore, ha colto sul suo corpo la tua
rabbia, per farti meno male.
Distrutto dal tuo rancore,
vorresti soltanto chiedergli scusa.
Alla fine non ti
importa.
Non importa se lui
è un mago.
Non importa se ti ha
mentito.
Non importa se il
destino ti è avverso
Non importa se hai
perso ogni cosa.
Non importa.
Non importa.
Perchè
grazie a lui, puoi ancora riprovare.
Le grida scompaiono
all'improvviso.
E la rabbia diventa
soltanto un ricordo lontano.
Riprova, Arthur
Pentragon.
Riprova.
ANGOLO
DELLA BACI ù.ù
Partecipante al
“Camelot Challenge” Indetto da LyndaWeasley
& vogue91
Allora, come spiegare questa cosa?
Bene, parto col dire che la fan fiction si è praticamente
scritta da sola, ha preso una piega tutta sua o.O Cioè, io
volevo scrivere una shot incentrata su Arthur che scopre il segreto di
Merlin e si sente arrabbiato per quello che considera un tradimento, ma
poi il concetto si è esteso a tutta la vita del Principe U.U
Quindi, Arthur, come abbiamo anche visto nella serie, si sente un po'
sotto pressione, essendo il principe, e secondo me nei momenti
più bui questa pressione, frustrazione può
sfociare in rabbia (i primi due pezzi.)
Poi un piccolo riferimento alla 2x08, con un what-if secondo il quale
Uther è morto (noo! ç_ç), ucciso da
Arthur, poi il tradimento di Ginevra e la scoperta del segreto di
Merlin.
Alla fine di ogni pezzo è sempre Merlin ad accorrere in
soccorso del Principe.
Alla fine della fine (XD) tutta la rabbia accumulata, Arthur la sfoga
picchiando Merlin (lo so, è una cosa troppo cattiva XD),
che, anche se cerca di fermarlo, di farlo tornare in sé,
continuando a gridare per tutto il corso della fic, lo lascia fare,
così che Arthur possa sfogarsi e riprovare a farsi una vita,
in poche parole dovrebbe essere questo, ma si può dire che
ci capisco poco anche io di quello che ho scritto XD Spero comunque che
vi sia piaciuta e spero soprattutto di essere riuscita a
trasmetterà ciò che volevo :)
Un grazie grande quanto un castello a chi ha recensito la mia ultima
fic “Possession”
su Merlin e a chi troverà un po' di tempo per recensire
questa... le risposte alle recensioni con il nuovo metodo di efp :)
Alla prossima, Baci <3
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