Capitolo -XVI
Eccomi di nuovo, con un capitolo dedicato in particolare a Barbarak che ha la pazienza di recensirmi sempre!
Un grazie anche a tutte le persone che mi seguono, è bello
sapere che c'è qualcuno che ti legge e apprezza ciò che
scrivi!
Cominciò a tossire convulsamente e d'istinto si portò entrambe le mani al petto quasi a volere lenire il dolore.
Era sulla via della guarigione ma le costole rotte si facevano ancora
sentire e, quando questo accadeva, facevano davvero parecchio male.
-Scusami, scusami, scusami..., mormorò Hermione con un repentino cambio nel tono della voce.
Cosa le stava succedendo adesso? La rabbia era svanita?
"Mi sembra di impazzire: prima lo insulto, poi divento apprensiva..."
Quando le appariva indifeso scattava in lei una forza misteriosa in
gradio di abbattere le cortine che lei stessa aveva innlzato, non
riusciva a spiegarsene il perchè, accadeva e basta, e anche in
quel frangente, semplicemente accadde.
-Draco, ti prego, calmati! Ti fa male se ti arrabbi così!
Ma come era possibile che di fronte alle parole del biondo tutto quello
che era riuscita a dire fosse una frase così sciocca,
così vuota, così banale.
"Ti fa male se ti arrabbi così..., ma come ha fatto a
venirmi in mente una cosa del genere? Stupida, stupida che sei
Hermione! E poi accusi lui di essere privo di sentimenti...e tu?"
-Sai cosa mi fa davvero male? replicò lui, il viso ancora
contratto in una smorfia di dolore nel quale la riccia credette di
scorgere un dolore intimo, molto più profondo e lacerante del
dolore fisico provocato dalla frattura alle costole.
Fece una pausa, quasi volesse riprendere fiato.
- Sai cosa mi fa davvero male? Ripetè - Vedere i tuoi occhi
cambiare espressione repentinamente, inspiegabilmente, passare dalla
preoccupazione alla rabbia e arrivare all'odio...e non sapere, non
capirne il perchè, rimanere all'oscuro del motivo più
vero, più profondo...
Hermione era più che mai confusa: non voleva stare male, questo
le era chiaro, ma neppure desiderava che fosse Draco a dovere soffrire
a causa sua.
"Sono in un vicolo cieco, e questa trappola l'ho costruita con le mie stesse mani" Sospirò.
-Presto mi rimetterò del tutto, potrei già essere in
grado di trovare un lavoro, così toglierò il disturbo
dato che non sai neanche tu il perchè non mi hai lasciato
morire. Non gridava più, non pronumciò queste ultime
parole con rabbia bensì con rassegnazione.
La vide guardalo, gli occhi del colore della cioccolata spalancati e umidi di lacrime.
-Io non voglio la tua carità, tu non puoi trattarmi come se
avessi raccolto un cucciolo ferito in mezzo a una strada, sono
una persona e non mi basta suscitare la tua pena, aggiunse con un tono
amaro.
-T-tu, tu non mi fai pena! replicò offesa. "Sono io che me ne
faccio" ma questa parte della frase non uscì dalle sue labbra.
"Toglierò il disturbo!"
"Toglierò il disturbo!"
"Toglierò il disturbo!"
Tre parole erano bastate a colpirla e ora rimbombavano nella sua testa e provocavano un rumore assordante.
Più volte aveva immaginato il momento in cui si sarebbero
separati, ma ogni volta il finale era già scritto come in un
film al quale era negato il lieto fine: Draco che recuperava la
memoria, Draco che tornava ad essere un Malfoy, Draco che tornava a
disprezzarla. Mai, mai, si sarebbe aspettata un finale differente in
cui sarebbe stata proprio Lei la causa della sua partenza, Lei che era
stata incapace di mettere da parte il suo odio, Lei incapace di
peronare, sempre Lei, troppo vigliacca per mettersi in gioco.
Cosa le stava succedendo?
Che ne era stato di Hermione Granger?
Quell'Hermione Granger ormai faceva davvero parte del
passato? L'aveva sepolta lei stessa quando aveva preso la decisione di
tornare a vivere nel mondo babbano determinata a mettere per
sempre da parte la magia?
No, non poteva essere così.
Il suo coraggio, la sua determinazione, la sua forza nel lottare sempre
e comunque purchè fosse per una causa giusta, perchè se
era in nome della giustizia ne valeva la pena...
Tutte le sue doti migliori che fine avevano fatto?
No, davvero non potevano essere svanite, dovevano essere ancora dentro
di lei, forse solo assopite, da qualche parte nel profondo.
Una sola domanda:
"E per lui, per Draco ne vale la pena?"
Si voltò verso di lui, avrebbe voluto trovare la risposta nei
suoi occhi, ma il biondo sedeva a capo chino, le mani gli coprivano il
viso.
"Dì qualcosa, qualsiasi cosa...non lo sopporto più questo silenzio, è così "assordante"...
Nulla e poi ancora nulla.
Rimasero seduti per un tempo che parve loro infinito.
"E tu, mi lascerai andare via?" pensò dentro di sè il biondo.
"Ti prego, dì qualcosa, qualsiasi cosa...questo tuo silenzio mi sta uccidendo".
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