ffff
COMINCIARE
A VIVERE
Era morto.
L' uomo che le aveva rovinato la vita era morto. E lei non aveva
provato gioia.
Non aveva provato gioia nell' ucciderlo. L' aveva semplicemente
accettato.
Aveva accettato che il sicario che aveva ucciso la madre anni prima
fosse morto.
E l' avesse ucciso lei.
Ma non poteva gioire,
non poteva gioire sapendo che il VERO assassino
della madre, colui che gli aveva affibbiato il lavoro. era ancora in
libertà.
E la cosa più stressante era che lei non sapeva chi fosse.
Poteva
essere un manager di una grande società, o un vicino stanco
che le sue
avance verso la donna non sortissero alcun effetto.
Poteva essere chiunque.
Magari un amico della detective o un suo familiare.
Ma lei non poteva più scoprirlo.
Il sicario era morto e il caso archiviato.
E
lei della madre aveva solo il ricordo.
Nient' altro.
La
madre
non l' aveva vista diventare poliziotto, ne'
l' avrebbe mai vista innamorarsi e sposarsi.
Sua
madre aveva perso la possibilità di vedere il volto della
figlia
illuminarsi dalla gioia vedendo il suo bambino appena nato piangere e,
diventare così, nonna per la prima volta.
Kate non avrebbe mai visto
sua madre, vecchia e rugosa, su una sedia a dondolo mentre accarezzava
un gatto in veranda, come in quei vecchi film.
Da piccola Kate non aveva mai pensato molto alla morte dei suoi cari.
Come
ogni persona sapeva che prima o poi i genitori sarebbero morti, che lei
sarebbe morta, ma non aveva mai realmente considerato la morte di per
se'.
Non avrebbe mai creduto che gli uomini fossero tanto cattivi da
uccidere a lei, proprio a lei, la mamma.
Quando
muore una persona cara ogni persona pensa a quello che le avrebbe
voluto dire, a quello che non faranno mai insieme perchè non
hanno
passato abbastanza tempo con la persona cara.
Perchè, nonostante si
sappia che la vita è breve e passa in un soffio, nessuno
pensa a
viverla in pieno con le persone care, visto che, secondo tutti, si ha
ancora una vita davanti da vivere insieme.
Ma non è così.
E quando ci si accorge di ciò, è già
troppo tardi.
Non si potrà più andare al mare insieme, o
festeggiare il compleanno in un ristorante.
E le occasioni che ci sono state prima, non sono state vissute
abbastanza.
Come Kate, che a 5 anni si fingeva malata per non andare a fare la
spesa con la mamma.
O a 14, quando invece di andare a comprare il regalo con la
madre, preferiva uscire con le amiche, che vere amiche non erano.
Ma
ormai la madre era morta, e nonostante l' "architetto" della morte
della madre fosse ancora in libertà, Kate si era liberata di
un enorme
peso dal cuore.
Era sicura che ce l'avrebbe fatta.
Era sicura,
che prima o poi non avrebbe più sognato un uomo senza volto
che
uccideva lei e la madre, e avrebbe iniziato a vivere la propria vita
con serenità.
Si, era certa, che di lì a poco avrebbe cominciato a vivere.
A vivere davvero.
Note della
PseudoAutrice:
Ok,
questa fan fiction è stata scritta per i NESA di gennaio,
visto che
Berenike ha chiesto su facebook di partecipare, be' io
parteciperò.
Contenta
Berenike??? u.u
Questa
fan fiction in realtà non doveva essere pubblicata, ma un'
altra, molto
più allegra, tuttavia, visto che questo è un
momento orribile e dove la
morte ci azzecca
in un modo incredibile, ho scritto questa.
Chiaramente ringrazio in
anticipo chi la leggerà.
Ciao ciao!!!
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