Okay, alzino la mano tutti coloro che, alla fine della
loro carriera scolastica da liceali, hanno già prestabilito di entrare
in classe davanti ai nuovi alunni del proprio professore, smpatico
come un compasso nel sedere, e sputtanarlo
di cuore.
Nah, gente, non usciamo termini fini,
qui si tratta di sputtanare e basta, ecco tutto.
Comunque sia, alzate 'ste mani,
vi voglio calorosi e decisi.
Vi voglio maleducati, rancorosi, voglio vedere l'odio che
esce dalle vostre narici come fosse moccio, voglio guardare la vostra sete di
vendetta ed unirmi a voi.
Okay, dopo questo incitamento stile Signore degli Anelli
prima della grande battaglia, io passerei al piano.
Oh, sì, io ho un piano.
Una cosa del tipo
- 15 settembre;
- entrare in classe, magari di primini,
così facciamo più fighi;
- guardare negli occhi colei che ci ha deturpati,
martoriati, assillati, uccisi mentalmente e ha praticato terrorismo psicologico
sui nostri neuroni già malati di per se;
- Insultarla di cuore, esponendo in maniera logica e
composta ogni qualsivoglia punto a nostro favore, che la faccia risultare nel
torto e le faccia capire quanto abbiamo sofferto, noi
poveri cuccioli;
- Farle un gesto, qualunque, l'importante e farglielo;
- Sorridere felici e contenti;
- Uscire prima che arrivi la polizia, possibilmente;
Ecco, il mio piano non ha falle, assolutamente no.
Se voi ne vedete siete voi che avete dei problemi,
perchè il mio piano è perfetto.
...
Okay, va bene, se vedete delle falle fatemelo sapere
prima che finisca in cella al freddo e al gelo con la cameriera del quarto
piano che ha attentato alla vita della sua datrice di lavoro.
Ma comunque.
Ora, avendo io solo 15 miseri anni, il problema è
uno: l'attesa.
Quindi, gente, cosa meglio di una lettera preliminare per
ingannare l'attesa?
Mia madre risponderebbe una versione di latino, ma mia
madre è un caso disperato di cui non bisogna tenere conto.
Okay, devo sorvolare sulle mie pessime condizioni
familiari.
Dicevo? Ah, sì, una lettera.
Ora, io la faccio, voi ditemi se non è perfetta!
Cara
professoressa,
Le volevo
dire dal profondo del cuore che è una grande putt buona donna, che
è stata il mio chiodo fisso per ben cinque anni e che, per ben 365
giorni l'anno, 366 in
quello bisestile, io ho attentato alla sua vita in tutti i modi più
dolorosi.
Firmato
Una sua allieva addolorata.
Rileggiamo il tutto.
Okay, onestamente fa davvero schifo, rifacciamola.
Cara professoressa,
sono una sua alunna, e vorrei metterla al corrente
che dovrebbe seriamente assumere una scorta tipo quella di Saviano,
perchè all'incirca 60 alunni vorrebbero la sua morte.
Cordiali saluti
Una povera fessa
Okay, no, non va, che faccio, mi frego da sola?
Proviamo a farne una discreta ed intelligente.
A professorè,
e che cazz, tutti
c'hanno l'aviaria a 'sto mondo e lei manco 'na
polmonite?
Okay, no, io opterei per un qualcosa di serio.
Vai, forza e coraggio, stiamo facendo la storia della letteratura
epistolare.
Carissima
professoressa d'italiano,
che poi tanto cara non è, ma questo è
un inutile dettaglio.
Volevo avere un piccolo colloqui con lei ma, non credendo sia possibile,
attualmente opto per una letterina tipo quella a Babbo Natale, solo che qui il
desiderio che mi porto dietro da tanti anni è vedere il suo tragico
declino, benché ormai mi sia rassegnata all'evidenza che lei è onnipotente
e onnipresente come Beautiful.
Professoressa,
volevo assicurarmi che lei fosse nel pieno delle sue facoltà mentali,
perchè darci tutti quei compiti, privandoci di una vita privata, cosa
che da facebook ( sì, professoressa, io ho
scoperto il suo profilo di facebook) a quanto pare
lei ha e porta avanti, non mi sembra un atteggiamento sano.
Ha idea di
quanti ipotetici ragazzi io abbia perso per declinare tutte le sue stupide
parole latine, per capire che minchia scriveva Catullo quanto non aveva
un cazzo da fare.
( No,
professoressa, non mi sto scaldando, cosa glielo fa pensare?)
Oltretutto,
carissima professoressa, se Pascoli non chiama per nome il padre in quella cavolo di poesia X agosto, non ho idea del
perchè non lo faccia, e con sincerità non me ne fotte niente.
Ma torniamo
alla nostra primaria domanda.
Ha idea di
quanto lei ci abbia riempiti di compiti in questi anni?
La cosa
tragica è che se li è fatti pure lei, con noi.
Professoressa,
me ne parli, qual è il problema?
Cosa
c'è che non va nella sua inutile vita?
Come mai, cazzarola, se la prende con noi e con il nostro tempo
libero?
Oltretutto,
professoressa, lei dovrebbe credere un po' di meno nel suo lavoro, soprattutto
nell'insegnamento del latino.
Quella lingua
è così morta che puzza di putrefatto, ci capiamo, no?
Vorrei
informarla che, in tutti 'sti anni, l'ho odiata fino
al midollo, e continuerò a farlo finchè
la sua faccia da culo non mi rimarrà stampata nella memoria,
precisamente accanto al cervelletto, in un angolino.
Ho sperato in
un suo improvviso incidente ogni qualvolta la mia stabilità mentale
veniva messa in discussione da una sua verifica/interrogazione/presenza fisica.
Ho sperato
nel suo decesso, nella sua sofferenza, in ogni cosa non le potesse far piacere.
Ho sperato
che il papa dicesse che il latino era inutile, ho sperato che il preside la
licenziasse, ho sperato addirittura che quei venti gatti che lei ha al posto
dei figli le scoreggiassero in faccia e poi l'abbandonassero.
A quanto
pare, però, niente di ciò che ho sperato è avvenuto.
Ma, a professorè, la speranza è l'ultima a morire.
Quindi,
continuerò a sperare in qualcosa del genere, come già le ho
riferito.
Spero che non
ci siano errori grammaticali, che non abbia sbagliato qualche congiuntivo e che
non sia andata fuori traccia, ma se così fosse sa che le dico? Me ne
fotto! Si goda questa lettera sgrammaticata se così la reputa, oppure
prenda lezioni da chi sta soffrendo.
Grazie
ancora.
Anzi no,
grazie un corno.
Mi stia bene,
ingessata, con la polmonite e l'influenza A B C D e tutte le lettere
dell'alfabeto, anche quello greco.
Con tanto affetto
odio
Una sua
alunna.
Okay, questa può andare.
Fatemi l'ola, gente, sto per entrare in azione.
Già sento la marcia funebre del mio funerale,
già mi vedo spappolata al muro davanti ai primini
che non mi reputano più tanto figa.
Prendo la lettera e la ripongo con cura come fosse oro
nella cassaforte personale.
Domani, professoressa, è
un nuovo giorno.
Domani, professoressa, non si sa mai ciò che le
potrà succedere.
Okay, non ho idea di che sia, ma ho un
concentrato d'odio dentro che in qualche modo devo buttarlo da qualche parte,
di conseguenza l'affido a voi.
Brindiamo tutti insieme:
" Alla fine della carriera lavorativa della mia professoressa" "
Cin cin"
Okay, basta, continuo a delirare.
me ne vado, che è meglio.
Tanto love a tutti, e se volete lanciarmi i
pomodori, fate quelli pelati, della Barilla, che a mia madre servono per la
pizza.
Caramella <3