Eccovi il 4° cap…leggete e fateci sapere in
numerosi cosa ne pensate…
L’amaro del dolore…
Non doveva succedere…assolutamente no!
Non avrei dovuto lasciarla andare…
Non avrei dovuto lasciarla sola…
Non avrei dovuto stare a casa…
Già…avrei dovuto, non avrei dovuto…ormai non posso cambiare
il passato…ma posso farne un insegnamento per ciò che farò…insieme a lei…
È vero, lei è stata colpita da una Maledizione Cruciatus da
un Mangiamorte mentre cercava di salvare un bambino…
-è stata molto coraggiosa…-
-una vera Auror dal cuore d’oro…-
-ci dispiace tantissimo…-
tutte parole di amici, conoscenti, colleghi di lavoro…ma
queste parole non avrebbero potuto darmi la certezza di averla ancora con me…
e così mi ritrovai al suo capezzale, al San Mungo, dopo che
venne ricostruito.
Era davanti a me…il volto rilassato
Le palpebre delicatamente chiuse su quegli occhi che io ho
sempre amato…
…le morbide labbra leggermente schiuse…
una angelo caduto all’inferno…
NO…io dovevo riportare indietro quell’angelo…
Quando ricevetti la notizia per poco svenni, ma il desiderio
di rivederla era troppo forte…
Mi smaterializzai immediatamente e corsi verso il suo letto,
attorno a lei c’erano Moody con una mano fasciata, Silente con lo sguardo
triste e Kingsley con una ferita sul volto.
Furono loro che io vidi per primi, poi spostai lo sguardo su
lei…
Era bellissima…bella come non mai…bella come sempre…
Era lei…ma le mancava qualcosa…si, le mancava la vita.
Non nel senso vero della parola…lei era viva anche se in uno
stato di incoscienza…le mancava proprio quella vitalità e allegria che
riempivano la mia esistenza.
Le rimasi accanto per un’intera settimana, notte e giorno…le
sue funzioni vitali erano stazionarie, ma io sapevo che dentro di sé stava
combattendo una lotta…vivere o morire…vincere o perdere…
Le presi una mano e le sussurrai all’orecchio –non avrai
intenzione di lasciarmi qui da solo vero? Con chi giocherei con panna e fragola
se tu non ci sei più?…-
Una lacrima cadde…
Lei non si mosse…
Mi allontanai velocemente da lei…era tutta colpa sua non
aveva mantenuto la parola data…non era tornata sana e salva da me…
Scappai correndo via da quella stanza, come se potessi così
allontanare il mio dolore…ma quello incessantemente non mi diede tregua…
Corsi…
Non so per quanto tempo…ad un certo punto mi ritrovai al
cimitero…
Strano vero? Mi allontanavo dal dolore, dalla paura della
morte e irrimediabilmente mi ritrovavo al cimitero…quel cimitero…già quello
dove sono sepolti i ricordi del mio passato…James, Lily e la memoria di Sirius.
Già, il corpo di Sirius non c’era, ma il suo spirito
aleggiava, sicuramente, sulla lapide che noi dell’Ordine avevamo deciso di
incidere e posizionare accanto a quella dei genitori di Harry.
Mi sedetti lì e cominciai a pensare…a parlare esponendo i
miei pensieri ai quei tre volti che avevano contorni nitidi nella mia mente
-non so cosa fare…James ora necessiterei del tuo buon umore,
ricordo quando da ragazzi tu sapevi trovare la cosa più positiva in ogni
situazione, riuscivi sempre a strappare un sorriso a tutti…Lily, mi mancano i
tuoi consigli, le tue perle di saggezza, che sicuramente mi aiuterebbero a
guardare la realtà con la giusta visuale…Sirius mi manca il tuo coraggio…come
posso amare una persona che ha tradito la mia fiducia…non ha mantenuto la
promessa…non l’ha mantenuta…-
lacrime amare…lacrime di dolore…troppe lacrime rigarono il
mio volto…incolpavo lei inutilmente…lei non aveva nessuna colpa…no!
Ma io non sapevo cosa fare…la paura di perderla…il senso di
colpa di poterla perdere…troppo per me…la mia anima piangeva con me…le mie mani
erano diventate troppo piccole per sostenere tutta quella sofferenza…
Ero ancora seduto sull’erba umida di quel luogo di morte
quando un suono raggiunse le mie orecchie…il canto della speranza si stava
avvicinando…alzai lo sguardo e il sole fece brillare quelle gocce d’acqua
salata che mi appesantivano l’animo…la vidi…una bellissima fenice che mi riempì
il cuore di forza…
Mi rivolsi ancora verso le tre lapidi solo per vedere le
foto dei volti sorridenti della mia famiglia…il sorriso di James, gli occhi di
Lily, lo sguardo di Sirius…
Quello non era il mio posto…non ancora…e nemmeno il suo…
Mi alzai e corsi da lei…
Ora avevo capito…
Non era colpa sua…
Non era colpa mia…
La colpa non c’era…
Il dolore rimaneva, ma la speranza lo arginava.
Le lacrime si asciugarono sotto il calore dei raggi del
sole…
Entrai nella sua camera, lei era lì…
Ancora immobile…
Ancora senza allegria…
Ancora il mio angelo.
Le presi quella mano che mi attendeva e non le rivolsi più
lacrime o smorfie di dolore, ma un sorriso di speranza…
Sentii la sua stretta farsi più forte e per poco non m misi
a gridare…lei era tornata…
Sbatté piano le palpebre…aveva perso il senso
dell’orientamento che però ritrovò quando incontrò il mio sguardo…
Sorrise raggiante, ma debole…
-Ciao…-
-Ciao…-
-Cosa è successo?- la sua voce era debole come la sua
stretta…
-è tutto a posto piccola mia, non preoccuparti,ora riposa…ti
starò accanto…-
-il bambino…- una sfumatura di preoccupazione
-il bambino che hai protetto sta bene, è sano e salvo con i
suoi genitori…-
Sorrise a quella notizia e le lacrime cominciarono a solcare
il suo volto…
-cos’hai? Ti senti male?- mi preoccupai all’istante, ero già
scattato in piedi per chiamare un Medimago, ma lei mi trattenne con una mano e
un sorriso…
-no, io sto bene, eccetto qualche dolorino…ma niente di
che…solo che ho un’altra notizia…-
non smetteva di sorridere e di piangere…in quel momento
aveva riacquistato tutta la sua vitalità e radiosità.
-dimmi, ti ascolto…- ero curioso…
-sono incinta…-
-…-
-Remus, ti senti bene?- ora era lei che si preoccupava della
mia salute…
-aspetta…tu aspetti una bambino?…da me?- la fissai con la
bocca aperta…
i suoi occhi si riempirono di lacrime…questa volta però non
erano accompagnate da un sorriso, ma da un singhiozzo…
-io…si…- e poi scoppiò in un pianto disperato.
-perché piangi?- mi ero allarmato…perché piangeva? Era la
più bella notizia che potessi ricevere!
-perché tu non lo vuoi!- si portò le mani sul volto per
tentare di fermare quel fiume di dolore, ma solo un mio abbracciò ci riuscì.
La baciai il più dolcemente possibile…-come hai potuto
pensarlo? Io ti amo, e non potrei mai non amare qualcosa di tuo…se poi è il
frutto del nostro amore…sono l’uomo più felice del mondo! Ti amo Ninphadora
Tonk-
Lei mi sorrise un po’ intimidita ma ripose all’abbraccio con
le più belle parole del mondo –Anch’io ti amo Remus Lupin-
Rimanemmo attaccati per momenti interminabili…
Stavo per diventare padre! Il mio cuore esplose e non
riuscii a trattenere una risata…
Ad un certo punto però le chiesi -come fai a saperlo? I Medimaghi non mi hanno detto niente…-
-fidati, lo so…-
ci baciammo, non riuscivo a smettere…la nostra gioia e
felicità non sapeva esprimersi in un altro modo…solo ad un certo punto lei si
scostò da me e mi disse -…però ora ho voglia di un gelato alla panna con sopra
del caramello e magari delle noccioline tritate, io le adoro…non sarebbe male
anche se ci aggiungessi delle scaglie di cioccolato e…si, anche una
fragolina…ne ho proprio voglia!-
e qui terminammo quella giornata di dolore e speranza, di
paura e gioia con un fresca risata cristallina di pace.
Grazie a tutti coloro che hanno letto e commentato il
precedente capitolo e, con la speranza che vi sia piaciuto anche questo,
aspettiamo impazienti le vostre nuove recensioni…
Baci
a presto
Tonkseremus4ever e iride89