titolo
ff: Merry Christmas Cappie
raiting: verde
autore:
Micky86 o Micky6277
Couple:
Cappie & Casey
DISCLAIMER: Il telefilm Greek non mi appartiene in alcun modo, bensì è
di
proprietà della ABC e di ogni altra persona che ne detiene i diritti. I
fatti
descritti sono di mia invenzione e descrivono un periodo poco citato di
Greek,
ovvero il primo anno di Cappie e Casey alla Cyprus.
«ah Cappie, sono così felice. Finalmente
arriva il Natale e
potrò avere un po’ di meritato riposo dagli studi, dalla confraternita
e da
tutte le feste folli che organizzate alla KTT…»
«ehi, aspetta. Anch’io sono felice di non
dover più pensare
allo studio, ma le feste folli dei KTT? Andiamo… a quelle non ci
rinuncerei
mai!» Casey scosse la testa ridendo, poi prese Cappie per un braccio e
guardandolo dritto negli occhi, pensò a quanto fosse fortunata a stare
con un
ragazzo così pazzo, sincero e intelligente come lui.
«a che stai pensando?»
«a te…» rispose Casey. Con un sorriso lui si
abbassò un poco
per baciarla leggermente sulle labbra e ringraziarla. Non aveva ancora
capito
come quel angelo dai capelli dorati e dagli occhi color nocciola
potesse in
qualche modo amarlo, eppure sembrava essere proprio così e Cappie di
questo era
molto felice perché sentiva in cuor suo di amarla, come non aveva mai
amato
nessun altra. «uhm che faccia pensierosa…» Casey lo abbracciò, ma
sporse
indietro la testa per guardarlo dritto negli occhi. «a che stai
pensando?»
«a te.» le rispose a sua volta lui. Casey
rise e quel suo
sorriso così dolce e genuino contagiò anche Cappie che non poté fare a
meno di
sorridere a sua volta. Era davvero felice di stare con lei.
«che ne pensi se la smettiamo di pensare a
noi e ci
dedichiamo a coccolarci l’un l’altra?»
«uhm… speravo mi dicessi che volevi salire in
camera mia per
qualcosa di più scatenato…» Casey aprì la bocca e gli occhi per lo
stupore. «ma
suppongo che anche le coccole vadano bene…» aggiunse infine lui,
ridendo
divertito per la faccia di lei. Casey gli tirò un pugno leggero sulla
spalla e
lui si mise a ridere, poi la prese per un braccio e la tirò a sé per
abbracciarla.
«lo sai? Credo che mi mancherai in queste
settimane…» le
diede un bacio sulla fronte.
«anche tu, però dai, scommetto che cercare di
far capire a
tuo padre che non sei più una bambina o litigare con tua madre perché
non sei
la figlia intelligente che si aspettava ma solo una delle tante
ragazzine
attratte dalle feste e dai bei ragazzi… come se le confraternite
fossero solo
quello… ti farà dimenticare la mia lontananza…» Cappie si scostò da lei
e la
guardò un po’ confuso da quelle parole ma con un sorriso divertito
sulle
labbra. Era bello per lui vederla arrabbiata di tanto in tanto perché
ai suoi
occhi diventava ancora più carina ed adorabile.
«che c’è? Trovi così divertente vedere che la
mia famiglia
mi manda fuori di testa?» chiese lei, in tono un po’ acido. Cappie alzò
le mani
in segno di resa.
«scusa, scusa, non volevo ridere di te, ne
della tua
famiglia, è solo che, beh… sei così dolce quando ti arrabbi.» Casey
mosse le
mani come se stesse scuotendo qualcosa dalla rabbia.
«io non voglio essere dolce, voglio essere
cattiva... almeno
per una volta…»
«ok, ok, mia cara Nikita
… visto che sembri avere così poca voglia di tornare a casa dai tuoi,
perché
non rimani qui con me?»
«qui? Intendi qui nel campus?» Cappie annuì e
lei per un
attimo sembrò volerlo fare davvero ma poi ci ripensò.
«No, non posso farlo. Insomma, non vedo la
mia famiglia da
qualche mese e noi abbiamo sempre festeggiato assieme il Natale… non
posso mollarli
così al ultimo momento solo perché non li sopporto… e poi, sono sicura
che
anche i tuoi non vedono l’ora di festeggiare il natale con te.»
«già..» Cappie non aggiunse altro. Non aveva
ancora parlato
a Casey della sua particolare famiglia e dei suoi genitori, che invece
di
donargli regali e fare l’albero e il presepe assieme a lui, durante il
periodo
natalizio gli facevano delle intere lezioni su quanto il Natale fosse
una feste
priva di significato, creata appositamente dalle multinazionali per far
spendere un sacco di soldi alle persone e guadagnare ancora più
capitale per i
loro loschi affari, prima che l’anno giungesse al suo termine.
«già… loro non saprebbero davvero che fare
senza di me.» le
sorrise, ma non con gli occhi, anche se Casey non se ne accorse. «io ho
voglia
di gelato, che dici, andiamo a prendercene uno al chiosco qui sotto?»
«siiiiiiiiii» gridò Casey, alzando le mani al
cielo come
fosse una bambina di cinque anni. Cappie le sorrise nuovamente,
pensando a
quanto fosse carina quando si comportava così. Poi la prese per mano e
insieme
andarono a prendersi un gelato alla vaniglia.
***
Il giorno della partenza era ormai giunto, ma
Casey voleva
salutare Cappie prima di ritornare a casa dai suoi per festeggiare un
tristissimo Natale, così corse in camera sua e bussò alla porta per ben
cinque
volte prima che Evan, il compagno di stanza di Cappie le aprisse.
«Casey, che ci fai qui?» le chiese lui,
felicemente
sorpreso. Evan era un ragazzo alto più di un metro e ottanta. Aveva i
capelli
biondi, tendenti al castano e gli occhi azzurro chiaro che spesso però
assomigliavano al colore della nebbia. Era di corporatura robusta, con
spalle
larghe e braccia grosse, ma semplicemente perché amava molto fare
sport, ed era
il migliore amico di Cappie da moltissimo tempo, nonché un amico di
Casey,
infatti i tre trascorrevano moltissimo tempo insieme, divertendosi un
Mondo.
«uhm, sono venuta a trovare Cappie prima di
partire, ma vedo
che non è qui…»
«vai a casa a festeggiare il Natale?»
«già…» disse lei con un lungo sospiro finale.
«qualcosa mi dice che non hai la minima
voglia di andare a
casa…»
«beh, se andare a casa equivale a rivedere
persone che ti
dicono che stai sprecando la tua vita e che vali la metà di… beh, di
altre
persone. Si! Non sono per nulla felice di andare a casa.»
Evan le sorrise e le fece segno di entrare in
stanza.
«beh, per quel che vale, non sono felice
nemmeno io di dover
tornare a casa.»
«tu?» chiese lei in tono sorpreso. «credevo
che la tua
famiglia facesse dei party spettacolari durante le feste e che
invitasse gente
ricca e famosa, insomma… deve essere bello.»
«se per party spettacolari, intendi party
noiosi con gente
barbosa che nemmeno conosco, allora si. È quello che accade a casa mia
in
questo periodo.» Casey si morse il labbro, pensando di averlo in
qualche modo
offeso e gli chiese scusa, abbassando gli occhi.
«Non mi devi chiedere scusa… in realtà il
Natale in casa
Chambers è tutto fuorché divertente e non solo per le persone che vi
partecipano… i miei non perdono mai l’occasione di ricordarmi a che
famiglia
ricca e prestigiosa appartengo e quanto sia importante per loro che
segua un
certo percorso universitario e che non commetta errori… insomma, è un
vero
spasso!» disse lui alzando un attimo gli occhi per guardarla. Casey si
sedette
accanto a lui e incrociò le mani mettendole sopra alle gambe.
«beh direi che i nostri Natali saranno
entrambi schifosi.»
«già.»
«spero almeno che Cappie si diverta a
festeggiare con la sua
famiglia.» Evan alzò un sopraciglio sorpreso.
«Cappie? Festeggiare il natale? Cielo, no.»
«che vuoi dire?»
Evan sembrò sorpreso nello scoprire che Casey
non sapesse
quali erano le “tradizioni” della famiglia di Cappie, ma alzandosi in
piedi,
cercò di spiegarle.
«I genitori di Cappie, non sono proprio i
classici
genitori…»
«non capisco.»
«beh, ai genitori di Cappie piace la natura,
la musica
celtica, l’amore libero… »
«aspetta.» Casey alzò una mano come per
intimarlo di
fermarsi. «vuoi dire che Cappie ha dei genitori hippie?»
«già» disse lui sorridendo.
«beh, ora si spiegano molte cose, ma… vuoi
dire Cappie non
festeggerà il natale con la sua famiglia?»
«probabilmente no. Credo che rimarrà qui nel
campus per
tutte le vacanze.»
«ma sarà da solo.»
«Già… ma conoscendolo troverà qualcosa di
divertente da fare
con altri membri della KTT.» Casey sembrò rifletterci un attimo, ma
subito capì
che la proposta che gli aveva fatto Cappie qualche giorno prima non era
campata
per aria, era semplicemente quello che voleva. Senza di lei sarebbe
rimasto
solo a festeggiare il Natale e subito si sentì una fitta al cuore per
la
tristezza. Era vero che lei avrebbe festeggiato un noioso e triste
Natale con
la sua famiglia, ma era sempre meglio che rimanere soli.
«Casey? Casey ci sei ancora?» la voce di Evan
la risvegliò
dai suoi tristi pensieri.
«Evan devo andare…» si alzò dal letto e a
grande velocità
raggiunse la porta dove si fermò un istante. «Buon Natale Evan, spero
che
quest’anno ti diverta.» lui sembrò confuso da quel improvviso
cambiamento nella
voce di lei, ma prima che potesse risponderle, la vide sparire dietro
alla
porta.
«Buon Natale Casey» disse infine in tono
rassegnato.
***
Casey tornò alla sede delle ZBZ per salutare
le sue sorelle
prima di partire. Era triste per quello che aveva appena scoperto. Non
sapeva
come comportarsi. Se Cappie non le aveva detto nulla probabilmente
doveva avere
avuto le sue buone ragioni, ma… era quel ma che continuava a
tormentarla. E se
non le avesse detto nulla perché non voleva rovinarle il Natale? Era
vero che Cappie a volte si comportava come un
bambino, ma era comunque una persona eccezionale e con un grande cuore
e non
meritava di rimanere da solo proprio in quel periodo del anno.
«Caseeeeeey, speravo tanto di vederti prima
di partire.»
Ashleigh, la sua migliore amica le si era gettata letteralmente tra le
braccia
e la stava soffocando con il suo abbraccio.
Ashleigh era una ragazza con dei lunghissimi
capelli castani
che le scendevano giù per tutta la schiena e gli occhi neri come quelli
di una
pantera. La sua pelle aveva il colore del cioccolato al latte, e il suo
sorriso
rendeva sempre di buon umore Casey, che non poteva fare a meno di
invidiarla
per l’ottimismo con il quale affrontava ogni situazione difficile che
le capitava.
Certo, a volte sembrava un po’ svampita, visto che come esempi per la
propria
vita amorosa e per quella degli altri prendeva i personaggi di The
Hills, ma in
realtà era una ragazza in gamba e Casey era felice di averla come amica
e
confidente, soprattutto in quel preciso momento, in cui non sapeva che
cosa
fare.
«tieni. Questo è il mio regalo di Natale per
te.» le disse
Ashleigh con un sorriso smagliante sulle labbra. Casey lo aprì e vi
trovò
dentro un delizioso braccialetto. «ti piace? L’ho fatto io. Simboleggia
la
nostra amicizia.» le disse Ashleigh continuando a sorriderle.
«Ashleigh, è davvero bellissimo.» Casey
strinse il
braccialetto in un pugno e se lo portò al cuore, felice, poi abbracciò
Ashleigh
che non vedeva l’ora di vedere il suo regalo.
Dopo essersi staccata da lei Casey le porse
una busta, dal
quale Ashleigh prese in mano un morbidissimo peluche rosa. «oooooooh,
il gatto
delle ZBZ, lo adorooooo» si abbracciarono nuovamente e sorrisero
felici. Quando
si staccarono Casey prese Ashleigh per un braccio e la trascinò in
cucina per
poter parlare a quattr’occhi con lei, iniziando così a spiegarle la
situazione
in cui si trovava e sperando di avere presto un consiglio che potesse
in
qualche modo illuminarla.
«aspetta. Vuoi dire che Cappie non ha mai
festeggiato il
Natale?» urlò Ashleigh in tono sorpreso.
«shhhh, non voglio che le altre sentano.»
«scusa, comunque è davvero brutto. Insomma,
il Natale è il
periodo più bello del anno. Ci si ritrova a pranzo con tutta la
famiglia, si
fanno giochi insieme, c’è la neve, l’albero, il presepe e poi… i
regali. È
triste pensare che lui non lo abbia mai vissuto questo periodo.»
«già. Io non so che fare.»
«beh, ma tu non puoi fare nulla, a meno che
tu non voglia
portarlo a casa con te per farlo conoscere ai tuoi e festeggiare il
Natale
insieme.» Casey guardò l’amica come se le avesse appena dato la
soluzione ai
suoi problemi, poi l’abbracciò e prendendo il giubbotto corse
velocemente alla
porta.
«ehi, ma dove vai?» le gridò Ashleigh.
«Cappie non hai mai festeggiato il Natale, ma
io gliene darò
uno!» prima che Ashleigh riuscisse a dire “che vuoi fare?” Casey era
già
sparita dalla porta.
***
Cappie era di cattivo umore. Le lezioni alla
Cyprus erano
ormai terminate e il periodo di vacanza si prospettava lunghissimo. Era
convinto che si sarebbe divertito con delle grandi feste assieme ai
suoi
fratelli della KTT, ma a quanto pareva dovevano tornare tutti a casa
per
festeggiare il Natale con la propria famiglia. Persino Joe l’egiziano
sembrava ne
avesse una con la quale voleva condividere quel periodo di festa.
L’unico la
cui famiglia si trovava in Amazzonia per salvare qualche pianta dalla
estinzione era lui e di questo era tutto fuorché felice. Per un attimo
pensò
persino di fare una piccola vacanza nel South Dakota per poter rivedere
i suoi
nonni, ma quella ipotesi venne subito scacciata dalla sua mente, visto
che per
volere di sua madre non li vedeva più da quando aveva cinque anni.
Alla fine decise quindi di fermarsi in
qualche negozio di
videonoleggio e prese i tre episodi della saga di Matrix, quelli della
serie di
Rambo e quelli del Padrino. Sperava che quei film lo aiutassero a far
passare
il tempo, ma in cuor suo sapeva che si sarebbe annoiato e che la
mancanza di
Casey, di Evan e di tutti i suoi fratelli della KTT si sarebbe fatta
sentire
presto.
Quando giunse al dormitorio nel quale
alloggiava, si fermò
un attimo per ammirare le splendide decorazioni natalizie che coprivano
l’intera facciata del palazzo e si lasciò sfuggire un “wooow” quando si
accorse
del bellissimo albero di Natale, alto circa quattro metri, che si
trovava
proprio alle sue spalle. Rimase un istante folgorato dalla bellezza di
quel
albero e da tutto quello che sapeva essersi perso in quegli anni, ma
poi
scuotendo la testa, entrò nel dormitorio e si diresse verso la sua
stanza
cercando di decidere quale saga guardare per prima ed evitando così di
pensare
a cose troppo tristi o malinconiche.
Mentre si avvicinava alla sua stanza, una
fragranza dolce e
appetitosa gli sfiorò il naso. Cappie decise di seguire quel odore,
perché
pensava che chiunque stesse cucinando in quel giorno in cui tutti
stavano
partendo, probabilmente si sarebbe fermato lì, proprio come lui e si
aspettava
quindi di trascorrere quel periodo con un nuovo amico, ma rimase
sorpreso
quando il suo olfatto gli fece capire che quel buon odore proveniva
dalla sua
stanza. Pensò che probabilmente Evan doveva ancora partire, ma era
strano che
portasse cibo in camera visto che proibiva sempre di farlo a lui.
Mentre cercava la chiave per poter entrare la
porta si
spalancò e Cappie venne accecato dalla bellissima visione di un angelo
vestito
da babbo natale in gonnella. Casey rise. «Dai entra, la cena è pronta.»
«la cena? Non ricordavo di aver ordinato da
mangiare a Marta
Stewart.»
«No, ma preparati ad assaggiare il cibo
preparato da Casey
Cartwright… magari non sarà buono come quello di Marta Stewart, ma è
comunque
preparato con il cuore.»
Cappie le sorrise, poi entrò nella stanza e
vedendola
completamente decorata con ghirlande, palline e tutte le chincaglierie
natalizie, la sua faccia divenne una esplosione di gioia. Si girò a
guardare la
donna che amava chiedendole come avesse fatto a preparare tutto ciò, ma
lei si
limitò a porgergli un piatto pieno di purè di patate e di pollo arrosto.
«hai davvero cucinato per me?» chiese lui
stupito, mentre
divorava con gli occhi il piatto pieno di buon cibo.
«beh, anche per me.» gli rispose lei,
prendendo un piatto
ricolmo delle stesse pietanze.
«ma io pensavo che dovessi andare a casa
dalla tua
famiglia…»
«dovevo… » disse lei abbassando gli occhi e
mordendo un
pezzo di pane.
«ma?» chiese lui in tono sospettoso.
«ma… non volevo che rimanessi solo in questo
periodo di
festa.»
«ah!» Cappie alzò gli occhi al cielo e scosse
la testa. «te
lo ha detto Evan?»
Casey mise il proprio piatto sul letto di
Cappie e lui la
imitò.
«ascolta, non prendertela con lui… non voleva
fare nulla di
male, pensava solo che io lo sapessi…»
«sapessi cosa?»
Casey si morse il labbro e tolse lo sguardo
da quello di
lui. «che sapessi che i tuoi non festeggiano il Natale e che quindi
saresti
stato solo.»
«Ah Evan! Che bastardo!»
«ti prego, non prendertela… non me lo ha
detto apposta.»
«Casey, per quale motivo credi non te l’abbia
detto?»
Casey sembrò un attimo rifletterci, ma poi
rispose. «perché
ti vergognavi?» Cappie rise.
«e da quando in qua io non ti dico quello che
sono o che
penso?»
«non lo hai mai fatto.» ammise Casey.
Lui le mise le mani sulle spalle ed iniziò ad
accarezzarla
per farle capire che non era arrabbiato con lei o con Evan.
«il motivo per cui non te l’ho detto, era
perché non volevo
che rimanessi qui a farmi compagnia solo per pietà.»
«cosa? Io non sono qui per pietà!»
«allora, perché sei qui?»
«non volevo andare a casa dalla mia famiglia.»
«questo me lo avevi detto anche qualche
giorno fa, eppure ci
saresti andata comunque prima di scoprire che io sarei rimasto solo.»
Casey,
non disse nulla. «come immaginavo…» Cappie le diede le spalle e
incrociò le
braccia. Sapeva che quel gesto non voleva essere nulla di brutto o di
offensivo, ma non poteva fare a meno di pensare che era umiliante
sapere che la
propria ragazza provava pietà per lui.
«Cappie… forse è vero che se non avessi
scoperto che saresti
rimasto qui da solo, io sarei partita, ma questo non significa che io
sia
rimasta qui per pietà. Il motivo per cui sono rimasta qui è che… è che…
»
«è che cosa Casey?» le chiese lui in tono
duro mentre si
girava per guardarla dritta negli occhi.
«è che io ti amo e voglio condividere questo
periodo con
te.» Cappie rimase a bocca aperta al suono di quelle parole. Casey non
gli
aveva mai detto di amarlo. Lui se lo immaginava sì, ma non ne aveva mai
avuto
la certezza però in quel istante si sentì l’uomo più felice e fortunato
della
terra.
«non… non dici nulla?…» chiese Casey in tono
spaventato.
Probabilmente perché temeva di venire rifiutata. Cappie la guardò negli
occhi,
poi, prendendole il viso tra le mani la baciò ardentemente e con una
passione
nuova e crescente. Si staccò da lei e le accarezzò il viso.
«ti amo anch’io Casey.»
Lei gli sorrise e mise le mani sopra a quelle
di lui,
appoggiò la fronte alla sua e lo guardò dritto negli occhi.
«Buon Natale Cappie.»
«Buon Natale Casey...»
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