Titolo:
No
dream is ever just a dream
Fandom:
RPF/The
Vampire Diaries
Personaggi/Pairing(s):
Nina Dobrev/Ian Somerhalder; Katherine Pierce/Elena Gilbert; hints di
Katherine/Nina; citati Candice Accola (Caroline); Sara Canning
(Jenna), Paul Wesley (Stefan); Meghan Auld (ex ragazza di Ian), Julie
Plec e Kevin Williamson (produttori di TVD)
Genere:
Commedia, Parodia, Comico
Rating:
giallo
Avvertimenti:
one shot; crossover; alto tasso di follia fangirlica; scemenze;
linguaggio un po' colorito; fotta imbarazzante (colpa di Katherine);
femslash; CRACK
(e non quello che mi son fumata, giuro!); lieve OOC di Elena e
Katherine, giustificato però :P
Credits:
1.
il titolo e la frase finale riprendono una citazione dal film
“Eyes
wide shut”: nessun sogno è mai solamente un sogno.
Sono
stata banale, I know.
2.“Love,
hate. Such a fine line”, cit.
di Katherine dall'episodio 2x04 (Memory Lane)
Challenge/Prompt:
scritta
per l'adorabile Specchio!Challenge
di unknown_fandom.
Note
iniziali: ho
messo un paio di paroline in bulgaro, lingua madre di Nina e della
stessa Katerina Petrova-Katherine Pierce.
1.“ebi
se” = “vaffanculo” (scusate, non mi sarei
sentita in pace con
me stessa se non l'avessi inserito XD)
2. “momiche”=
bambina/ragazzina
3.“dobre”=
“bene”/”buono”.
Da qui il gioco di parole col cognome di Nina.
Grazie, Clizia, per
la consulenza linguistica \o/ Anzi, blagodaria :D
Dedicata,
in rigoroso ordine alfabetico, a AlexielFay,
LadyAika,
Leti
e
Shari_Aruna.
No
dream is ever just a dream
Da
quando Nina Dobrev ha iniziato a recitare in The Vampire Diaries, la
domanda che più frequentemente le rivolgono è:
“Nella vita di
tutti i giorni ti comporti più da Elena o da
Katherine?”
Al
di là della banalità dei giornalisti –
ci sono milioni di domande
più originali di quella - , a Nina sembra sempre un qualcosa
del
tipo: ti senti più santarellina tonta e noiosa o stronza
sgualdrina
mangia-uomini?
Perciò
la sua risposta è sempre: “una via di mezzo tra le
due” condita
da un sorriso gentile e diplomatico.
Ed
è la verità.
Non
è una tipa sdolcinata e fidanzato-dipendente come Elena,
grazie al
cielo, ma nemmeno si mette a saltare addosso a tutti gli uomini
attraenti che le passano davanti come farebbe Katherine.
Cosa,
quest'ultima, che sicuramente la metterebbe nei casini, considerando
il florilegio di bonazzi nel cast di The Vampire Diaries. Da parte
sua, può dirsi fortunata, comunque: ha all'attivo almeno una
bella
dozzina di scene romantiche e piuttosto “fisiche”
con tanti bei
figlioli, tenendo conto sia di Elena che – in particolare -
di
Katherine.
Nonostante
questo però, dopo qualche mese dall'inizio delle riprese,
Nina si è
trovata in particolare difficoltà nel comportarsi come suo
solito,
nella vita reale, e rispondere a quella domanda ricorrente le viene
più difficile.
Il
motivo? Le sembra quasi che premere l'interruttore off
di
entrambi i suoi personaggi sia diventato impossibile.
Ci
sono momenti in cui si sente malinconica, sognatrice, smielata da
morire – le manca solo di mettersi a scrivere un diario
segreto
come Elena, dio! - e altri in cui... Bè, per quanto sia
imbarazzante
da ammettere, le parte un treno di ormoni galoppanti da farle temere
di essere diventata una sottospecie di ninfomane in astinenza,
pienamente in modalità Katherine.
Ecco,
più che Elena, è Katherine il problema. Elena
è piuttosto facile
da spegnere, – basta un party un po' alcolico assieme a
Candice e
Sara, per esempio, o una scorpacciata di burro d'arachidi davanti a
un film splatter, anche.
Ma
Katherine è letteralmente un casino.
Nina
a volte si spaventa, e l'ipotesi di soffrire di un qualche principio
di schizofrenia si fa di giorno in giorno più forte nei suoi
pensieri. Non si spiegano in altro modo i momenti in cui sente una
voce bassa, similissima alla propria quando interpreta Katherine,
sussurrarle all'orecchio le meraviglie degli addominali scolpiti di
Paul, o di quanto Ian sia assolutamente scopabile ora che lui e
Meghan si sono lasciati.
Solo
per fare un paio di esempi.
I
più casti.
E
se a frenare le voglie improvvise per Paul c'è il fatto che
lui è
fidanzatissimo e innamorato – e Nina non ci proverebbe mai
con uno già impegnato - , dall'altra c'è Ian, la
fiamma che innesca
la miccia-Katherine.
Con
le sue battute, i bacetti sulle guance, gli abbracci, le toccatine
furtive e gli sguardi ammiccanti degni di Damon – che rivolge
a
Nina già da molto prima di aver chiuso ufficialmente con
Meghan –
contribuisce solo a complicare le cose.
Ma
la cosa peggiore è che Nina gli dà corda.
Sarà
che lui la fa sorridere in modo assurdo e gigantesco senza nemmeno
sforzarsi troppo, che riesce a non farla sbadigliare perfino quando
le parla di politica e dei disastri ambientali che ammorbano il
pianeta, o che non le fa sentire mai la differenza dei dieci anni
d'età che li separano.
E
poi, prima di tutto, Ian è un amico.
Più
intimo di quanto richiederebbe il rapporto tra due colleghi, e meno
altro
di quel che desidererebbe Nina, che d'altra parte ha
capito: oh è palese che Katherine viene fuori nel suo
massimo
splendore perverso solo quando c'è Ian di mezzo.
E
se sul set, l'attrazione per lui può solamente giovare alla
recitazione, fuori è tutta un'altra storia.
Nina,
quando è in pubblico con il collega – di fronte a
telecamere,
paparazzi e fans – deve fare uno sforzo in più per
trattenersi,
non cercare continuamente il contatto fisico e non rispondere troppo
spesso alle carezze casuali di Ian - l'indiscrezione adorabile fatta
persona.
Eppure
la ragazza non osa sperare in qualcosa di più: Ian
è così...Ian.
Ne
è certa, non può davvero interessargli come
qualcosa di più di
un'amica, e comunque fare il passo successivo sarebbe un errore: una
cotta per un collega è quanto di migliore possa esserci per
rovinare
una meravigliosa intesa lavorativa e rischiare che anche gli sforzi
di tutto il team vengano compromessi.
Non
a caso la regola d'oro
più odiata – e ignorata - tra gli
attori è “vietato intrattenere relazioni con i
propri partner sul
set, fuori dal set”.
A
volte, quando i pensieri vertono più minacciosamente verso
Ian, a
malincuore Nina chiede l'aiuto di Elena: si crea l'immagine mentale
dell'innocente orfanella diciassettenne, innamorata di Stefan e che
considera Damon solo un amico,
e chiama a sé una certa
timidezza impastata di dolcezza innocente.
In
questo modo, Ian è più facile da dimenticare.
Ma
il metodo non regge molto a lungo: Katherine sopprime facilmente il
proprio doppelganger, suggerendo a Nina che basterebbe solo un po' di
pepe e determinazione in più per avere Ian ai suoi piedi.
E
intrattenere una relazione segreta sarebbe così eccitante,
dopotutto...
Nina
ama e odia Katherine, per quelle verità scomode, che le
ronzano in
testa più spesso del dovuto.
Un
vero e proprio delirio, ed è vero quello che, un giorno, la
ragazza
si lascia sfuggire in un'intervista: per colpa del duplice ruolo che
interpreta, perde un sacco di ore di sonno.
Non
riesce a dormire.
Ian,
Ian, Ian.
Le
foto insieme a Ian.
I
tweet stupidi e dolcissimi con Ian.
La
marea di possibilità non sfruttate con Ian.
La
vacanza in Australia in cui non
è successo niente con
Ian.
Per
distrarsi, Nina passa le notti al telefono con sua madre o suo
fratello dall'altra parte del globo, oppure al computer, navigando in
internet.
Ci
sono decine e decine di siti dedicati a lei e Ian, ovviamente.
Fotografie...
mh, quella era davvero sexy e interessante...
No.
Sono
Damon e Katherine, Nina, ricordi? I personaggi che interpretate.
E
quei fotomontaggi?
Io
e Ian nudi e...Ok, meglio chiudere.
E
quando Nina finalmente crolla a letto, è colta un sonno
leggero che
viene poi presto spezzato dalla sveglia: un'altra giornata sul set
deve cominciare.
Questa
routine va avanti per un po', fino a quando la follia raggiunge
l'apice, e un giorno Nina si desta per colpa di un respiro lieve e
fresco sulla pelle di una guancia.
Cosa..?
Non
si è portata a letto nessuno, di questo ne è
più che certa.
Apre
gli occhi, si gira sul materasso, certa che si tratti di uno
spiffero, e invece per poco non le viene un colpo.
Di
fronte a lei, stesa comodamente su un fianco, c'è la sua
esatta
copia.
“Buongiorno,
bambina” la saluta tranquilla Katherine, col suo sorriso
malandrino.
Nina
spalanca la bocca, assolutamente allucinata, e si stropiccia gli
occhi: deve essere un sogno. No, un incubo!
“A-assurdo!”
balbetta, spaventata nel rendersi conto che l'immagine della vampira
non sparisce, e anzi, diventa sempre più reale a ogni
secondo che
passa.
La
risata roca e sensuale con cui Katherine le risponde poi, è
assolutamente vera.
Cioè,
tutto è vero, in lei.
I
capelli castani, lunghi e ondulati sulle spalle magre, gli occhi
scuri e vivaci, il sorriso bianco, la carnagione olivastra, la mano
dalle dita lunghe e affusolate su cui poggia il mento.
I
suoi
capelli. Le sue
spalle. I suoi
occhi...
Tutto
– di Nina.
Ma
non è solo questo. E' come Katherine respira e occupa lo
spazio su
quel letto, la sua postura elegante e l'espressione maliziosa
– le
stesse che Nina porta addosso quando recita – a sconvolgere
più di
tutto l'attrice.
E'
una sensazione da brivido, perchè Nina può vedere
ogni particolare
della propria interpretazione senza esserci dentro.
Non
è affatto come fingere davanti a uno specchio, guardare una
puntata
di The Vampire Diaries o che altro.
E'
proprio come vedere un'altra persona.
Una
che le somiglia in tutto, una gemella identica a lei, che non
è lei
– non lo è, maledizione – eppure che
sente appartenerle, come un
pezzo di sè.
Ora
Nina capisce veramente
cosa debba provare Elena.
Assurdo.
Assurdo. Assurdo.
“L'unica
assurda qui sei tu, mia cara” esclama Katherine, passandosi
una
mano tra i capelli scuri e sollevandosi sul materasso in un movimento
rapido e fluido. Si rassetta il vestitino nero e sexy che indossa e
si guarda allo specchio, con l'espressione quasi incuriosita di chi
si stia cercando addosso anche un minimo difetto senza trovarlo.
“Sono
proprio perfetta” la sente infatti bisbigliare Nina, la
quale, dal
canto suo continua a pensare di essere completamente impazzita.
“C-cosa...c-come...perchè?!”
riesce ad esalare alla fine.
Spera
vivamente che non si tratti di un delirio allucinatorio, ma solo di
un brutto sogno da cui non riesce a svegliarsi.
Sì,
pensa Nina, bisogna essere ottimisti, e quindi propendere per
quell'ipotesi.
“Sei
davvero uguale a quella mocciosa di una Gilbert” la canzona
Katherine, sottolineando il tutto con un finto sbadiglio.
E
in quel momento, come se qualcuno avesse puntato le luci di scena
sulla sedia in un angolo della stanza, Nina si accorge che è
comparsa un'altra copia di se stessa.
Una
copia diversa, l'opposto di Katherine.
Elena.
Felpa,
jeans e all star, capelli piastrati e aria timidina e insicura, come
se pure lei non sapesse bene cosa ci faccia, nella camera di Nina.
“Questo
deve
essere un sogno” scandisce l'attrice ad alta voce, e la
risposta delle sue due inquietanti sosia è automatica ed
opposta.
Katherine
scoppia a ridere per la seconda volta, mentre Elena si alza,
innervosita, e incrocia le braccia al petto.
“Mi
dispiace, Nina” esordisce, in tono sinceramente mortificato.
“E'
stata un'idea di Katherine, io gliel'ho detto che non era il caso di
disturbare la tua privac-...”
Ma
viene interrotta da Katherine che, a velocità
sovrannaturale, le è
comparsa davanti, stringendole la gola con una mano e schiantando la
ragazza contro il muro.
“Sgualdrinella
ipocrita” cantilena la vampira in tono minaccioso
“anche tu eri
d'accordo, ora non tirarti indietro facendo la santarellina”
“Ok,
ok...” soffoca Elena, non appena Katherine la libera con
noncuranza
e torna a rivolgersi a Nina.
“Comunque,
quello che io e la mia scialba doppelganger siamo venute a dirti
è:
vedi di darti una mossa con quel tronco di pino di Ian Somerhalder, o
prenderemo noi le redini della situazione”
Nina
si lascia sfuggire un lamento esasperato.
Ancora
questa storia! Perfino dormendo non può stare tranquilla.
Ma
tanto, appunto, è
solo un sogno.
Basterà
ignorarlo e attendere di svegliarsi.
Katherine
la fulmina con gli occhi, poi si avvicina all'orecchio di Elena e le
mormora qualcosa. La ragazza annuisce, un po' incerta.
“Pensa
che sia un sogno, hai sentito, Elena?” chiede Katherine con
un
ghigno, come avesse letto un paio di pensieri di Nina.
E
probabilmente, trattandosi di una proiezione del suo inconscio,
è
proprio così.
“Quindi
quello che stiamo per fare non sarà un problema”
riprende con
innocenza.
Senza
che l'attrice possa rendersene minimamente conto, Katherine la
raggiunge sul letto e le mani che le stringono i polsi dietro la
schiena in una morsa.
“Ahia!
Ma che diavolo ti prende...? Lasciami!”
“Sbrigati,
Elena” ordina alla sua copia umana, la quale attraversa la
stanza a
passo nervoso e prende il cellulare di Nina, iniziando a comporre in
fretta un numero.
Un
numero che per qualche motivo l'attrice è sicura di
conoscere non
appena Katherine le preme una mano sulla bocca e Elena inizia a
parlare.
Sta
telefonando a Ian!
“Mhmfh!”
“C-ciao
Ian... ti ho svegliato?” mormora infatti Elena dolcemente.
Nina
prova a liberarsi dalla presa di Katherine, a urlare, ma non
può
nulla contro la forza d'acciaio di quelle braccia – che sono
identiche alle sue, santo cielo! - tutto quello che riesce fare
è
mugolare.
“Sì,
non riuscivo a dormire e, bé, ho pensato di
chiamarti...”
Elena
continua a parlare con Ian al telefono, e allora Nina decide di
calmarsi, primo perchè vuole davvero sentire cosa si dicono
–
curiosità maledetta - , secondo perchè Katherine
le ha appena
poggiato il mento su una spalla sussurrandole di fare silenzio, o
squarcerò la tua bella giugulare in meno di un secondo.
Una
minaccia da un personaggio che... non
esiste!
Non
esiste perchè sono io!
Nina
non sa se essere più incazzata, indignata, incredula o
spaventata, e
per quanto ancora non ci possa credere, l'idea di sfidare la pazienza
di una vampira sanguinaria non le sembra una scelta molto saggia,
nemmeno nei sogni.
“...no,
no, figurati. Ma certo, anche per me è
così”
Elena
continua a chiacchierare, ora con più confidenza, ma quando
Katherine le scocca un'occhiata impaziente, come a dire
“taglia
corto”, la ragazza viene al dunque.
“Domani,
dopo le riprese. Sei libero?”
Nina
trattiene il fiato - quel poco che le è rimasto e che
Katherine le
concede.
“No,
è solo che avrei bisogno di parlarti. Sì. No, no.
Okay. Ma che
carino... grazie! Sì, okay. D'accordo, sogni d'oro anche a
te!”
Cielo,
Elena è veramente di una zuccherosità
imbarazzante.
“A
domani!”
E
chiude la chiamata.
Katherine
sbuffa e lascia libera Nina, che finalmente può riprendere a
respirare regolarmente.
“Ce
l'hai fatta, eh? Non la finivi più di blaterare
idiozie” sbotta la
vampira, avvicinandosi a Elena e tirandole – più o
meno
giocosamente - una ciocca di capelli.
“Mica
potevo chiederglielo subito, no? Dovevo girarci un po' attorno, o
sarei sembrata troppo sfacciata...” spiega Elena, irritata.
“Tsk.
Dillo che ti piace fare la svenevole con Ian...” ritorce
Katherine
con uno strano sorrisetto, prima di cingerle i fianchi e spingerla
sul letto.
“Vuoi
farmi ingelosire” sussurra, accarezzandole il viso, gesto a
cui
Elena, per qualche motivo, non si ritrae.
E
ora Nina è troppo sconvolta dal fatto che è
appena iniziato uno dei
momenti lesbo-chic di Katherine per preoccuparsi di cosa diavolo
significhi la telefonata di Elena – quella farsa assurda con
Ian.
Sì,
ora ne è certa, tutto quello non è reale. Ma che
razza di sogno
assurdo e pervertito sta facendo?!
Deglutisce
rumorosamente: vabbè che a Katherine piace provarci con ogni
essere
respirante di bell'aspetto, ma Elena?
E
lei si lascia sbaciucchiare! Con un certo trasporto e tanta allegria,
per giunta!
Nina
pensava che niente potesse sconvolgerla più di quel che
è successo
poco prima, ma deve ammettere che questo è a dir poco
disturbante e
surreale.
Due
ragazze che sono identiche nell'aspetto a lei, e quindi è
come
vedere se
stessa strofinarsi contro se stessa
e...
Un
calore improvviso le si diffonde sulla faccia.
Tutto
questo è semplicemente folle.
“Vuoi
unirti a noi, Nina?”
La
provoca Katherine, maliziosa.
La
raggiunge con uno scatto e le pizzica una guancia con le dita.
“Per
qualche motivo credo che tu sia proprio una bella ragazza!”
Nina
chiude gli occhi, svegliandosi di colpo, ed è come avere una
amnesia.
Non
ricorda altro se non la sgradevole sensazione di aver fatto –
o
immaginato - qualcosa di imbarazzante.
Ci
penserà domani, decide, mentre, per una volta, stranamente,
sprofonda in un sonno riposato e senza sogni.
La
mattina dopo Nina si sente particolarmente piena di energie,
entusiasta di cominciare una nuova giornata sul set. Il lavoro
procede alla grande, le scene con Ian poi, filano che è una
meraviglia, senza che alla ragazza girino in testa pensieri
preoccupanti su di lui – e sui propri desideri per lui.
Va
tutto schifosamente bene, insomma, almeno fino a quando, terminate le
riprese, Ian le si avvicina circospetto e le chiede di raggiungerla
nell'hotel dove alloggia tra un paio d'ore.
“Ma
stai... insomma, fai attenzione. E' pieno di paparazzi” si
raccomanda Ian, insolitamente imbarazzato.
Nina
sbatte le palpebre un paio di volte, disorientata.
“Io
e te abbiamo... un appuntamento?” scandisce, abbassando la
voce,
mentre sprazzi di ricordi iniziano a farsi strada nella sua mente.
Una
sensazione bruttissima.
Orrenda,
ripensandoci.
Katherine.
Elena.
La
telefonata.
No,
era solo
un sogno, di
cui, per altro, non ricorda neppure tutti i dettagli, figuriamoci.
“Nina,
se è uno scherzo non è divertente!”
risponde Ian, concitato,
gesticolando animatamente come Damon quando Elena gli fa perdere la
pazienza.
“Mi
hai chiamato alle tre di notte, tipo, per chiedermi di uscire e ora
ritiri tutto?!” sgrana gli occhi, con una di quelle
espressioni
Damonesche che tanto lo rendono amato tra il pubblico e Nina si sente
mancare.
Deja-vu.
Terribile deja-vu.
Quella
tra loro sembra la scena in cui Damon parla ad Elena del bacio che in
realtà ha scambiato con Katherine.
“A-aspetta,
Ian... Vuoi dire che io ho d-davvero...?”
Impossibile.
Quella
telefonata l'ha fatta un parto della sua immaginazione e...
Katherine
ed Elena, una di fianco all'altra, la stanno fissando da dietro le
spalle di Ian.
“Nina,
ti senti bene?” chiede lui, preoccupato. “Sei
pallid...oh,
cazzo!”
Senza
riuscire a
impedirselo, Nina sviene tra le braccia del collega.
“Tutto
bene. Va tutto bene, davvero, è stato solo un calo di
zuccheri. Sono
stanca”
Nina
non ha idea di quante volte l'abbia ripetuto –a Julie e
Kevin, a
Paul, a tutti quanti.
“No,
non ho bisogno del medico. Devo solo andare a casa e
riposare” ha
ribadito a un preoccupatissimo Ian.
“Chiamami
non appena stai meglio, ok?” le ha mormorato lui, prima di
salutarla.
“Ok”
Ok.
Chissà quando
starò
meglio, si chiede Nina,
tornando
a casa e buttandosi sul letto, sconsolata.
Un
ciclo di sedute da uno psichiatra al momento le sembra la
priorità
più assoluta, comunque.
“Nina?”
“Alzati,
momiche”
Oh,
no. Ecco che ricominciano.
Con
assoluta assenza di sorpresa, Nina nota di essere ancora una volta
circondata da due ragazze identiche a lei nell'aspetto: l'unica cosa
che differenzia tutte e tre, praticamente, è solo il
vestiario e
l'acconciatura.
“Sto
impazzendo” geme Nina, sentendosi addosso una gran voglia di
piangere.
“Perché
non ve ne andate?”
“Perché
dobbiamo aiutarti. Lo facciamo per il tuo bene, credimi!”
spiega la
dolce Elena, con un sorriso comprensivo.
“Lo
facciamo perchè se continui così esploderai,
credimi!” le fa eco,
a modo suo, Katherine, roteando gli occhi.
“E
soprattutto te lo farai sfuggire. Vogliamo parlare della cazzata di
poco fa?” continua, acida.
“Fosse
stato premeditato, tipo fare finta di perdere i sensi solo per
strusciarti addosso a lui, avrei potuto capire. Ma svenire davvero
è
stata una mossa patetica”
“Pienamente
degna di te, Elena” conclude con una smorfia disgustata e un
gesto
impaziente.
“Sentite,
è stata colpa vostra!” sbraita Nina, su tutte le
furie, puntando
l'indice contro entrambe.
“Non
dovevate comparire in quel modo... No, non dovevate comparire e
basta!”esala, mettendosi le mani nei capelli.
“Te
l'avevo detto che avrebbe reagito così” sospira
Elena
all'indirizzo di Katherine, che fa spallucce.
“Ci
ringrazierà, prima o dopo”
“Guardate
che io sono qui! Vi sento!”
La
vampira sembra esasperata.
“A
quanto pare ci senti, ma non ci ascolti
con attenzione”
“Ebi
se, Katerina!”
sbotta
Nina, d'istinto.
“Mandarmi
a fare in culo nella mia – nostra
– lingua
madre non è molto furbo da parte tua, sai?”
annuncia Katherine in
un ringhio basso, sfoderando i canini.
“Ok,
ragazze, ora basta” si intromette Elena alzandosi in piedi e
prendendo Nina per mano.
“Diamoci
da fare e vediamo di risolvere questa situazione senza litigare, va
bene?”
Katherine
sembra calmarsi, anche se i suoi occhi dicono chiaramente quanto
vorrebbe fregarsene della diplomazia e azzannare il collo di Nina.
“No,
no, aspetta, ma cosa...?” domanda quest'ultima, la testa che
le
gira.
“Dobbiamo
prepararti per l'appuntamento” annuncia Elena, paziente.
“La
giornata non è ancora finita e tu e Ian dovete
vedervi”
Arrivata
a quel punto, Nina non ha la forza di controbattere. Si arrende e
basta.
Non
aveva mai capito cosa volesse dire davvero essere vittima dei propri
personaggi, ma ora il concetto le è più che
chiaro.
“Mocciosa,
che ne dici di questo?” chiede d'un tratto Katherine,
improvvisamente più allegra, tirando fuori dall'armadio di
Nina una
minigonna inguinale e una camicetta nera che, se indossate,
lascerebbero poco all'immaginazione.
“Troppo
esagerata” scuote la testa Elena.
“Sì,
ma nemmeno può vestirsi da suora come faresti tu!”
rimbecca l'altra.
“E
se fossi io, a decidere?” alza la voce Nina, per sovrastare
le loro
– tre voci identiche che parlano, per dio,
non
deve
pensarci.
“Andrò
a questo diavolo di appuntamento con Ian, a patto che poi voi due ve
ne stiate buone e mi lasciate in pace per sempre”
Ma
poi da quando parlare e negoziare con due copie di se stessa le
sembra così naturale e semplice?
Meglio
non farsi certe domande.
“Inizia
a capire, la nostra Nina, dobre”
approva
Katherine, accarezzandosi il mento, mentre Elena si illumina a
propria volta.
Non
crede di aver capito niente, Nina, se non il fatto di essere
impazzita, ma non le importa: le basta essere giunta a un compromesso
con quelle due allucinazioni così realistiche, e sentire
che,
assecondandole, potrà recuperare la propria
sanità mentale.
In
fretta e furia si arma di determinazione e inizia a cercare qualcosa
di adatto da indossare.
Elena
e Katherine si scambiano un'occhiata di intesa, soddisfatte,
accoccolate l'una contro l'altra sul letto.
“Voi
due, comunque, pensavo che vi odiaste” osserva distrattamente
Nina,
con una punta di curiosità.
“Odio,
amore... Sono separati da una linea sottile” ribatte Elena
citando
Katherine, che ridacchia, giocherellando coi suoi capelli.
“E
sinceramente, siamo entrambe stufe marce dell'eterno triangolo coi
fratelli Salvatore”
“...Contente
voi”
Quasi
tre ore dopo, Nina sta entrando nella stanza d'albergo di Ian. Ha
insistito per interi minuti, al telefono, per convincerlo a non
rimandare l'appuntamento, e alla fine c'è riuscita.
“Ehi,
ciao! Allora, come va?” chiede Ian, guardandola come se si
aspettasse di vederla svenire di nuovo da un momento all'altro.
“Prima
mi son preso un colpo”
Sapessi
io...
“Tutto
ok, mi dispiace di averti spaventato, ma comunque, smettiamola di
parlarne. Non è successo nulla, no?” minimizza
Nina, con un gesto
della mano, mentre lui la fa accomodare.
“Sii
sicura di te, ammicca un po', fai la sexy”
è
il consiglio di Katherine nella testa, non appena Nina si siede sul
divano di pelle, accanto al collega.
“Ma
non spaventarlo troppo, vacci piano coi complimenti, e aspetta che
sia lui a fare la prima mossa!”
si
raccomanda Elena.
E'
come avere i classici angelo e diavolo a sussurrarle all'orecchio.
“Tranquille”
le rassicura Nina, a voce alta, proprio mentre Ian le chiede se le va
qualcosa da bere.
“Ehm,
puoi ripetere?”
“Ah,
no no, scusa, parlavo da sola!” svicola rapida Nina con un
sorrisone idiota.
Benissimo,
prima figura di merda conclusa!
“E'
da un po' che sei strana” commenta Ian, grattandosi il mento,
a
disagio.
“Anche
ieri notte, quando mi hai chiamato...”
“A
proposito di questo...” lo interrompe Nina, deglutendo
rumorosamente e dimenticando i consigli delle sue due copie.
“Non
ti azzardare a dire che stavi scherzando!”
minaccia
Katherine.
“Non
tirarti indietro proprio ora, Nina!”
la
prega Elena.
Ma
lei non ha intenzione di farlo, vuole solo fare di testa sua, con
decisione.
Basta
messaggini idioti, frasi ambigue, fughe, dubbi, incertezze.
Arrivare
al punto e basta.
Katherine
ed Elena hanno ragione: non può trattenersi più.
Non è salubre,
non è giusto, e gli occhi di Ian sono così
ansiosi di ricevere una
risposta vera,
che non potrebbe mai deluderlo con una bugia o
una mezza verità.
“Il
fatto è non so più se quello che recito
è la realtà o invece il
contrario” butta fuori Nina, tutto d'un fiato. Non osa ancora
alzare gli occhi su Ian – chissà mai che lui non
le stia già
rivolgendo lo sguardo compassionevole che riserverebbe a una povera
pazza.
“I
miei personaggi mi possiedono, o forse io possiedo troppo loro, non
lo so, e so che non ha alcun senso detta così”
Fa
una breve pausa solo per respirare e perchè, maledizione,
è
difficile farlo quando il cuore dà i numeri la cassa
toracica sembra
sul punto di esplodere. Solleva lo sguardo su Ian e dalla sua faccia
capisce che non deve averci capito poi molto, perciò cerca
di
trovare un filo e riprendere più chiaramente –
anche se non sa
quanto potrà servire.
“Tu
sei tu, non Damon. E io sono io, non Katherine o Elena. Più
o meno”
Ian
apre la bocca un paio di volte, palesemente confuso, senza
però
fiatare per fortuna, così Nina può continuare con
quel treno di
rivelazioni caotiche facendo meno fatica.
“Quello
che voglio dire è” sospira alla fine
“è che ci
ho
provato, in nome di quella
diavolo di regola d'oro che Julie e Kevin citano sempre, ci ho
provato con tutte le mie forze. Ma non posso farne a meno,
perchè...”
Chiude
gli occhi prima di dire l'ultima parte, conscia delle conseguenze di
ciò che seguirà.
“Perché
sto letteralmente impazzendo e se non lo faccio ora non avrò
il
coraggio di farlo mai più”
In
quell'istante, nell'esatto istante in cui pronuncia quelle parole,
Katherine ed Elena scompaiono nel buio dell'inconscio e
dell'irrealtà
a cui appartengono, ritornando innocue, e allora c'è solo
Nina, Nina
perfettamente sicura e terrorizzata da ciò che ha appena
detto e dal
bacio improvviso e impacciato che ruba a Ian.
Lui
riesce solo a mugolare un'esclamazione sorpresa, prima di lasciarsi
andare al primo vero scontrarsi di labbra, lingua e pelle che
scambiano senza gente attorno, niente obiettivi, macchine da presa,
costumi di scena, copioni da seguire.
E
al diavolo la regola d'oro degli attori.
Affondare
le dita tra i capelli e arruffarli senza controllo, toccare la pelle
nuda sotto i vestiti, quasi rotolare giù dal divano nella
foga di
stringersi l'uno contro l'altra, rubarsi il respiro a vicenda fino a
quando i polmoni lo permettono per poi ricominciare tutto da capo, e
andare avanti senza un ordine, una regola, una pausa o pensieri
incerti e fuori luogo.
Incredibile,
poi, come ripetere qualcosa di già fatto con altre
intenzioni, con
una volontà diversa e desiderio vero,
cambi a tal punto il
contatto fisico tra loro da farlo sembrare una cosa totalmente nuova,
destabilizzante e meravigliosa da perderci la testa.
Nessuna
finzione, nessuna costrizione, nessun obbligo di regia – pura
libertà di improvvisazione e stordimento assoluto - , e che
importa
se i loro movimenti sono quanto di più scoordinato,
indelicato e
impaziente possa esserci?
Quella
è la scena migliore che abbiano mai interpretato insieme,
perchè è
reale.
“Sai”
racconta Ian più tardi, mentre entrambi sono nudi e
abbracciati sul
divano, sotto una coperta, a ingozzarsi di gelato e a riguardarsi
l'ultima puntata di The Vampire Diaries.
“A
proposito di questo - insomma, noi due che sfanculiamo la regola
d'oro e tutto il resto, no? - l'altra sera ho sognato
Damon...”
“Damon...?”
“...Sì,
che mi diceva che sarebbe successo qualcosa, con te, e che avrei
dovuto solo aspettare.
E subito dopo mi sveglia la tua telefonata. Incredibile, no?”
Nina
ride e nasconde il viso contro il suo petto, prima di rispondere.
“Nessun
sogno è mai solamente un sogno”
***
Note
finali: se siete arrivati qui,
dovete sapere una cosa. Io questi due li amo. Li amo come si ama un
OTP che segui da secoli – mica da anni – e io sono
*certa* che
tra loro ci sia qualcosa/che accadrà se già non
è accaduto *OO*
Eppure nonostante questo la prima fanfiction che ho terminato su di
loro è una roba crack e comico-demenziale XDD Non tiratemi i
pomodori, vi prego! Ci sono anche le storie
serie.
Riguardo
all'accoppiata Katherine/Elena, dico solo che mi sono divertita in
modo indecente a scrivere delle loro follie ai danni della povera
Nina. E come coppia non mi dispiacciono davvero, hanno un gran
potenziale *ride*, anche se il mio cuore è sconfinatamente Delena
e
Steferine
nei
secoli che verranno, amen :3
Grazie
a tutti, alla prossima!
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