E anche se un pò in anticipo, cari lettori, ecco il secondo
capitolo di questa storia, dove scoprirete un pò riguardo la
ragazza apparsa nel capitolo precedente e ovviamente il primo nemico di
questa "saga introduttiva". Detto questo, enjoy it and good lecture :)
Cap.2:
Una giovane spadaccina? Martine entra in scena!
-Finire male, dici? Questa è bella- commentò il
primo tizio.
-Ma di un po’, tu sai chi siamo noi, vero?- aggiunse il secondo.
-Noi tre siamo pirati, e facciamo parte della temutissima banda dello
spietatissimo capitano Jack “Lo Squartatore”, e
battervi contro di noi equivale a sfidarlo apertamente- concluse il
terzo, puntando la pistola contro i due fratelli
–Perciò, se non volete passare dei guai, girate a
largo e lasciateci la ragazza-
-Jack “Lo Squartatore”, eh?- replicò
invece Andross con tono incuriosito, mostrando un sorriso soddisfatto
–A quanto pare sembra che ci siamo imbattuti in un
personaggio importante-
-Perché dici questo?- domandò Alex -È
forse un tipo forte?-
-Più che altro è famoso per le sue scorribande:
infatti si dice che ovunque andasse non facesse razzie di tesori, ma di
donne da fare schiave per il suo harem personale- spiegò la
ragazza, cercando di rialzarsi nonostante le gambe bloccate dalle bolas.
-Un harem? Ma a che scopo?- domandò ancora il ragazzino.
-Per soddisfare i suoi sfrenati desideri di lussuria, mi pare
ovvio… e per mia sfortuna, sono finita anch’io nel
suo giro…-
-Allora non devi preoccuparti di nulla, ci pensiamo noi a sistemare
quel bastardo, garantisco io. Non è vero, fratellone?-
-Perché no? Si dice anche che questo Jack sia abbastanza
temuto da essere uno dei pochi pirati degni di nota che
navigano nel nostro caro e adorato Mare Orientale, e che abbia anche
una taglia che ammonta alla modica cifra di 37 milioni di Berry.- gli
rispose semplicemente Andross, rimboccandosi le maniche.
-Wow, allora se è così non vedo l’ora
di incontrarlo-
-Ehi, voi due!- li richiamò all’ordine uno dei tre
-Avete finito di chiacchierare? Questo non è un salotto, ma
il campo di uno scontro che avete già perso. Addio!-
aggiunse, sparando un colpo dalla pistola che aveva in mano in
direzione di Alex.
Il colpo dello sparo viaggiò spedito verso
l’obiettivo, ma prima che potesse raggiungerlo, Alex si
spostò velocemente dalla sua traiettoria, per poi
accucciarsi e in seguito partire spedito verso l’uomo e
colpirlo con un pugno diretto al basso ventre, che come risultato lo
fece cadere duramente a terra. Irritato da ciò, gli altri
due fecero per sparargli, ma in quello stesso istante Andross
intervenne, atterrandoli con un paio di calci.
-D…dannati mocciosi…- imprecò il
primo, rialzandosi coi compagni.
-Questa ce la pagate, statene certi- rincarò il secondo.
-Anche se siete in due non sperate di vincere così
facilmente contro di noi, chiaro?- concluse poi con tono infuriato il
terzo.
-E anche se fosse così, cosa cambierebbe?- rispose Andross.
-Infatti. Potete anche essere in cento, se volete, ma rimane il fatto
che se noi due siamo decisamente più forti di voi- aggiunse
Alex, per poi rivolgere lo sguardo al fratello –Tu che dici,
li conciamo per le feste normalmente oppure usiamo
“quello” per liberarci di loro?-
-Naaah, mi sembra un po’ eccessivo usare
“quello” per delle mezze calzette come loro, meglio
tenercelo in serbo per il loro capo.-
-Si, hai ragione, diamoci alla pazza gioia con i classici cazzotti-
-Fate poco gli spavaldi, tanto saremo noi a vincere. Addosso!-
“Mi sa che ha ragione… anche se sono forti,
c’è sempre lo svantaggio numerico, non possono
farcela” pensò la ragazza.
E invece, contrariamente a ciò che pensava la poveretta, i
tre vennero messi duramente K.O. dai due fratelli senza alcuno sforzo,
ma solo con una lieve ma incisiva serie di pugni, scatenando nella
mente della ragazza uno stupore quasi scioccante. Ad ogni modo,
sistemati i tizi, Alex e Andross poterono dirsi comunque soddisfatti, e
scambiatisi un sorriso di intesa, tornarono sui loro passi e si
avviarono verso la loro nave, ma con una piccola aggiunta in
più. Infatti, volendo vederci più chiaro in tutta
la faccenda, Alex si era portato dietro l’ex-schiava,
trasportandosela su una spalla come se fosse un sacco di patate, cosa
che lei non
gradì affatto.
-Senti… Alex, giusto? Apprezzo molto ciò che
avete fatto e ve ne sono grata, ma non ti sembra di esagerare un
po’?-
-Non ti preoccupare, tanto per me sei leggerissima, quindi non ho
problemi a portarti in spalla-
-Ehm… Alex… credo che quello che intenda dire la
nostra amica riguardi tutt’altro argomento, dico bene?-
-Si, esatto. Non voglio mettere in dubbio la vostra buona fede, ma
secondo me correte un grosso rischio nel mettervi contro Jack, e voi
non avete idea di cosa sia capace di fare…-
-Perché, è davvero così
temibile… uhm…-
-Martine, Martine Bells, ma puoi chiamarmi Marty, se ti va-
-Piacere mio, allora. Comunque, questo Jack è davvero
così temibile come dici? No, perché a me non
sembra niente di che, dato che abbiamo sistemato i suoi uomini in poco
tempo-
-Dovresti ricrederti, invece. Non è solo forte fisicamente,
ma è anche un buon spadaccino, e quando si arrabbia
è capace di essere molto violento, se vuole-
-Se non sbaglio, uno di quei tre idioti aveva detto che avevi fatto un
patto con Jack… che intendeva dire?- le chiese poi Andross.
-Beh, quella è una lunga storia, magari ve la racconto una
volta che saremo arrivati alla vostra nave, ok?-
-Nessun problema, anche perché siamo già
arrivati.-
E per confermare le sue parole, Alex indicò con il dito
quella che sembrava, o meglio era, una modesta nave da commercio, con
una bandiera bianca issata sulla cima dell’albero maestro e
ricoperta da prua a poppa di vari sfregi e riparazioni messe a
casaccio. In teoria una nave simile sarebbe già affondata da
tempo, ma in pratica sembrava potesse durare ancora per un
po’ di tempo.
-Ehm… carina, tutto sommato- commentò Marty, non
sapendo cosa dire alla vista di quell’orrore una volta scesa
dalla spalla di Alex.
-Beh, visto che al momento non abbiamo abbastanza soldi, io e Andross
abbiamo viaggiato su questa nave in modo provvisorio, e certo, ammetto
che non è il massimo come nave pirata, ma… ehi,
anche i filibustieri più importanti hanno iniziato in
piccolo, no?-
-Beh, immagino tu abbia ragione… ehi, no, aspetta un
momento! Voi due siete pirati? Starai scherzando, spero!-
-No, niente affatto- le rispose Andross –Si da il caso che io
e il mio adorabile fratellino qui presente siamo una bella coppia di
pirati. Però puoi stare tranquilla, non abbiamo cattive
intenzioni-
-E ci credo, altrimenti non mi avreste portata con voi, vero?-
-Certo che sì, e poi, se non aiutassi qualcuno in
difficoltà, verrei meno alla mia moralità, non
credi?- le sorrise Alex, cominciando ad incamminarsi verso il ponte
della nave, porgendole poi la mano come in segno di
ospitalità –Dai, sali pure, sulla nostra nave ogni
ospite è ben accetto, non è vero, fratellone?
-Ovvio- rispose l’altro, dirigendosi verso la cucina
–Su, a preparare la tavola, io intanto vedo cosa posso usare
per il pranzo di oggi-
-Sei anche cuoco? Non ci avrei mai creduto. E quanto sei bravo?-
-Aspetta di assaggiare i miei manicaretti e vedrai…-
Arrivata l’ora di pranzo, infatti, i tre finalmente poterono
mettere qualcosa sotto i denti, pranzando con prima con un
po’ di riso e poi con un buon arrosto con verdure, e
soprattutto Marty sembrò soddisfatta del pasto ricevuto, al
punto da chiedere anche il bis talmente era buono.
-Aaaaah, che bella mangiata- sospirò la ragazza
–Era da tempo che non mi facevo un pranzo così,
sono davvero contenta-
-Mi fa piacere che ti sia piaciuto, eh eh eh- le disse il cuoco, mentre
incominciava a sparecchiare la tavola.
-E sai cosa mi farebbe piacere? Sentire come hai fatto a ritrovarti
nelle grinfie di questo “Spargitorte”- propose Alex.
-Per cominciare, si chiama
“Squartatore”… e riguardo a come ho
avuto la sfortuna di incontrarlo… beh, è una
storia molto semplice: un tempo vivevo a Shimotsuki, una modesta isola
rinomata per essere la città natale del famoso pirata
Roronoa Zoro, conosciuto da tutti per la sua inconfondibile Tecnica a
Tre Spade. Volendo emulare le sue gesta, decisi di allenarmi per
diventare spadaccina, e che ci crediate o no, ero tra i primi tre
più bravi del mio corso-
-Wooooow, se è così allora sei una tipa forte,
dico bene?-
-Se mi vedessi all’opera ne rimarresti molto stupito, Alex.
Ma tornando a noi, un giorno una nave, che si rivelò essere
quella di Jack, attraccò al porto, e in meno di
mezz’ora la maggior parte delle ragazze venne portata via dai
suoi uomini. Non potendomene stare con le mani in mano, decisi di
intervenire e riuscì a mettere K.O. alcuni dei subordinati,
ma non appena incontrai il suo vice, per me non ci fu
scampo… risultato, venni catturata, le mie spade vennero
sequestrate e mi ritrovai schiava come tutte le altre. E per quante
volte tentassi di ribellarmi, finiva sempre allo stesso modo: in
ginocchio sul ponte della nave a subire le percosse dei ciurmati-
-Tsk… che vigliacchi…- commentò in
modo tagliente Andross.
-In ogni caso, io non perdevo comunque la speranza, e sapevo che un
giorno me ne sarei andata e avrei messo fine alla sua
schiavitù, cosa che feci oggi fuggendo in segreto dalla sua
nave. Tuttavia, dato che promisi alle altre schiave che le avrai
aiutate, non posso ancora ritenermi soddisfatta se prima non recupero
le mie spade e non fermo l’ambizione di quel dannato-
-Allora non devi preoccuparti di nulla, Marty.- disse Alex, alzandosi
in piedi e scambiandosi uno sguardo d’intesa col fratello
–Perché io e Andross saremo ben lieti di darti una
mano-
-Quindi puoi contare anche sul nostro aiuto, se vuoi-
-Non lo so, ragazzi… ho un po’ di dubbi su come
riuscirete ad affrontare Jack con la sola forza bruta-
-Ma noi non abbiamo mai detto che siamo forti solo fisicamente-
-Infatti, io e Andross abbiamo un qualcosa che solo pochi fortunati
possono vantare di avere, e se la cose si metteranno male, puoi stare
certa che sarà la nostra carta vincente- le
spiegò Alex.
-Davvero? Di che si tratta?
-E ti pare che te lo venga a dire adesso? Spiacente, ma è un
segreto, e lo saprai solo quando lo vedrai, Nya ah ah ah ah ah-
-Ok, ok, se lo dici tu… in ogni caso, se vi sentite davvero
pronti, allora posso accompagnarvi direttamente alla sua nave, che se
non ricordo male deve essere ancora ormeggiata qui vicino.-
-Sentito, fratellino? Finalmente conosceremo il nostro uomo-
-Forte e chiaro, fratellone, e non vedo davvero l’ora di
cominciare. Aspettaci, Jack “Lo Squartatore”,
perché stiamo arrivando.-
Detto questo, i tre cominciarono così ad incamminarsi verso
la dimora del loro nemico comune, ignari che nel frattempo, sulla sua
nave, il diretto interessato stava già punendo duramente tre
dei suoi uomini. Egli era un uomo alto e di costituzione magra, dagli
occhi neri e i capelli di un biondo spento, vestito con pantaloni
scuri, una camicia rossa sbottonata e un cappotto da capitano grigio e
logoro appoggiato sulle spalle. Il suo volto era contratto in un ghigno
rabbioso, e nel suo sguardo si poteva leggera la follia insita nel suo
animo. A completare il tutto, tra le sue mani vi era un lungo rasoio
dalla lama quasi arrugginita, piena di sangue rappreso.
-E così, nonostante vi avessi raccomandato di non far
fuggire nessuna delle mie schiave, voi tre inetti ve la siete fatta
comunque scappare senza nemmeno provarci?- domandò il
capitano, terribilmente irritato da ciò che era accaduto.
-M-ma capitano, cerchi di capire- tentò di giustificarsi uno
dei tre.
-Noi eravamo sul punto di riprendercela, sul serio- aggiunse poi il
secondo, terrorizzato all’idea di essere punito.
-È solo che se non si fossero intromessi quei
due…- concluse infine il terzo uomo, ancor più
terrorizzato.
-Questo non giustifica nulla!- gridò folle il capitano,
tagliando la gola a tutti e tre a colpi di rasoio, lasciandoli morenti al suolo –Chi non rispetta i miei ordini… merita solo la morte!-
Fine Cap.2
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