Ode alla notte

di Keeran
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Un silenzio stagnante coperto dall’oscurità della stanza

Il vagare dei tuoi pensieri tra le pagine d’un libro.
Godere di felicità non tue, sentir di personaggi
le tristezze lontane.
Nascondendosi.

 
Dai tuoi occhi colano nere lacrime
Come la seducente oscurità che annega il tramonto
ti fai portatrice di tristezza, senza accettarlo
Come una rosa che nega di posseder le spine
decidi di mostrarti al mondo

Solo pochi le tue nere lacrime assaggiano
Solo noi prescelti da ambigua fortuna
di tua tristezza cogliamo la presenza
e soffriamo, come soffre l’uomo
che stringe il pugno su spinosi steli
di rose senza colore.

 Eletto tra i prescelti chi con il sorriso

continua a stringer lo stelo
finanche il rosso sangue,
come amare lacrime,
dal pugno chiuso
tristemente
trasuda

Eppur soffrendo con quel rosso
Il nero dell’oscurità debolmente dilania,
le forze diminuiscono ma continua
Il sangue scarseggia ma persegue
Ferito e morente  ancora tenta
immerso nella tua triste oscurità




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