E se un giorno...inaspettatamente

di asya
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Capitolo -XVII Con un grazie speciale a tutte le persone che mi seguono!!!
Spero che anche questo capitolo vi piaccia, fatemi sapere!!!



"D'accordo, la smetterò di aspettare in modo passivo che le cose accadano, prenderò in mano la situazione e farò quello che è giusto" Prese un respiro.
-Draco, ricominciamo da capo, vuoi?
A quelle parole sollevò il capo, il ciuffo biondo, ribelle gli copriva la fronte e in parte gli occhi,
le rivolse uno sguardo interrogativo.

"Ma perchè devi rendere sempre tutto così difficile?"

-Ricominciamo? Riprese la ricca facendosi coraggio - Ora che fisicamente ti stai rimettendo penso che sia venuto il momento che io faccia tutto il possibile per aiutarti a ricordare...
Ecco, l'aveva detto: il dado era tratto, non poteva più tirarsi indietro.
Lo vide accennare un sorriso e annuire con con un cenno del capo.
Anche Hermione abbozzò una specie di sorriso.
-Cosa c'è?
-Nulla, è solo che ai tempi della scuola portavi sempre i capelli pettinati all'indietro...e io stavo pensando che s-sei più carino così...
"Ma cosa stai dicendo?" Si rimproverò mentalmente. "come ti viene in mente di dirgli una cosa del genere? Forse è perchè lui è davvero...oggettivamente carino..."
-Hai appena detto che sono carino? La stuzzicò lui.
-Ho solo detto che sei più carino di prima, ma non ti montare la testa!
D'accordo, gli avrebbe raccontato tutto, be', quasi, diciamo che gli avrebbe fornito una versione edulcorata dei fatti. Punto primo: non avrebbe menzionato la scuola di magia e di strogoneria di Howgarts.
-Sai, durante le manifertazioni sportive tu giocavi per la casa...si interruppe bruscamente.

"casa?, ma cosa sto dicendo?"

-Squadra dei Serpeverde, riprese.
-Serpeverde? Ripetè l'altro incredulo, - Che nome strano per una squadra di rugby!
-Rugby? "Ah, già, il punto secondo: niente Quiddich!" - Sì, rugby, confermò...una specie.
-Ed ero bravo?
Hermione alzò un sopracciglio.
-C'era qualcuno più bravo di me? Azzardò.
La riccia tacque.
-ok, ok, qualcuno molto più bravo, incalzò il biondo, e scommetto che si tratta del tuo amico, quel...Potter?
-Lui era il migliore, ma anche Ron non se la cavava affatto male, rispose sospirando.
E fu lì che Draco ebbe un moto di  disappunto.
-Senti, ma...Si bloccò imbarazzato.
-Dimmi, incalzò lei.
-Io, insomma...ok, avevo una ragazza? Ti ricordi il suo nome?
-Be', per dirti i nomi dovrei potere consultare l'intero annuario della scuola! Replicò Hermione con una smorfia, indecisa se la cosa la facesse ridere o piangere.
-Insomma, mi stai dicendo che ero una specie di Dongiovanni?, disse cercando di soffocare l'ilarità.
-Diciamo di sì, anche se c'era in particolare una persona che si conderava la tua ragazza...
Draco scoppiò in una fragorosa risata, da quando si era rimesso era la prima volta che lo vedeva ridere così di gusto e forse era addirittura la prima volta in assoluto dato che il suo sorriso era da sempre più che altro assimilabile ad una specie di ghigno.


"Hai un sorriso meraviglioso, se solo lo mostrassi più spesso", sospirò rapita, non riusciva a staccare gli occhi dalle sue labbra.
"Cosa mi sta succedendo? devo smettere di fissarlo così altrimente finirà con l'accorgersene... Hermione, datti un contegno!"

I loro occhi si incontrarono per un attimo e la riccia sentì le guance avvampare.

"Fa che non si sia accorto di nulla!"
"Fa che non si sia accorto di nulla!"
"Fa che non si sia accorto di nulla!"

Il biondo aveva smesso di ridere, ora la stava fissando con una tale intensità, quasi volesse leggerle dentro.

"Quanto sono profondi i tuoi occhi, smetila di guardarmi così altrimenti finirò col perdermici dentro..."

Due pozze du ghiaccio.
Due abissi senza via d'uscita.
Hermione sentì l'aria farsi più rarefatta e poi mancare, come chi, nel mezzo di una tempesta annaspasse con tutte le proprie forze per rimanere a galla.

"Tu, tu sei arrossita? No, non mi sto sbagliando, non questa volta. A cosa pensi?
No, non smetterò di guardarti, anche se volessi, non riuscirei a farlo."

-N-non ti interessa più il nome di quella ragazza?
Il contatto visivo fu interrotto ed Hermione tornò ad essere padrona delle proprie facoltà.

"No che non che non mi interessa più...ma non capisci proprio niente tu?"
 Un senso di scoramento si impadronì di lui mentre questo pensiero attraversava la sua mente.













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