Dopo aver visto il primo trailer di presentazione
per Mass Effect 3, disponibile sul sito ufficiale della Bioware, mi
è stato impossibile non immaginare una possibile trama, che
ho cercato di descrivere al meglio delle mie possibilità.
Prima di continuare, avviso che questo pezzo conterrà
spoiler (in effetti gran parte della trama riassunta) del libro di Mass
Effect: Retribution, quindi leggete consapevoli che potreste rovinarvi
uno spin off di Mass Effect. Se invece la vostra curiosità
è più forte, o semplicemente non vi importa,
spero di essere riuscito a scrivere qualcosa di interessante.
Non combattere i mostri, a meno di
non diventare un mostro.
Se guardi
troppo a lungo nell’abisso, alla fine è
l’abisso che guarda dentro di te.
***
“Infine,
Loro
giunsero.”
Le
parole dell’oratore
Batarian erano cristalline nell’aria immobile dei vicoli di
Omega. Il suo
corpo, coperto
delle cicatrici dovute
alle mille battaglie combattute, non faceva che rafforzarne la presenza
possente come quella di un antico profeta biblico.
“Infine,
Loro
giunsero. Dallo spazio più oscuro, oltre l’ultima
stella e il pianeta più
lontano, i Razziatori attaccarono. La loro avanzata fu inarrestabile:
la loro
potenza sembrava infinita e coloro che aveva negato la loro esistenza,
coloro
che non avevano voluto vedere la verità, caddero nella
disperazione e nel
terrore più profondo di fronte alla Loro oscura gloria. Il
loro numero era così
grande da poter oscurare i cieli di ogni mondo, e ancora ne sarebbero
avanzati.
Tuttavia, uno solo era il pianeta a cui erano interessati: non la
Cittadella,
attorno alla quale la pavida flotta del Consiglio era schierata a
formare una
vana barriera di difesa, ma la Terra fu la loro prima meta.
Il
pianeta azzurro, il
luogo di nascita della specie umana, fu assediato ed espugnato in un
solo giorno,
senza che qualcuno riuscisse a rallentarli, meno che mai a fermarli.
La razza
Umana,
colpevole di aver generato il più forte avversario che i
Razziatori avessero
mai incontrato, era divenuta la loro preda favorita. Solo due possibili
destini
furono dati all’uomo: estinzione, o ascensione.”
Mentre
parlava, una
piccola folla si era riunita attorno al suo palco improvvisato: la
storia era
nota a tutti e proprio per questo erano in molti ad ascoltare.
Perché
quella storia
non avrebbe mai dovuto essere dimenticata, non importava quanto fosse
antica.
“Il
primo giorno, il
numero dei morti raggiunse i due milioni. In sette giorni,
superò i dieci.
Quello xenocidio, il primo che i Razziatori avevano pianificato,
sembrava
inevitabile: le più grandi testimonianze
dell’ingegno umano, le loro città e il
loro retaggio, furono demolite fino alle fondamenta; o divennero gli
oscuri
trespoli da dove i loro inesorabili carnefici contemplavano lo
sterminio.”.
Molti
umani tra la
folla assentirono col capo, mentre le loro menti esploravano antichi
termini di
distruzione: Apocalisse, Ragnarök, Armageddon. E tuttavia,
questi onorati
termini erano solo parole vuote, pallide approssimazioni per descrivere
ciò che
i Razziatori inflissero all’umanità.
“E
quindi rimase
all’uomo solo la fede da opporre alla follia e alla
disperazione, poiché il
nemico aveva preso tutto il resto. Solamente la fede, e le preghiere
fatte con
mani troppo stanche per impugnare un’arma e difendersi.
Ma non
tutto era ancora
perduto: in risposta a quelle suppliche, giunsero dal cielo cinque
angeli della
distruzione. Cinque salvatori, che insegnarono ai Razziatori il
significato del
terrore...”
Cinque
angeli, cinque
salvatori: c’è chi dice che furono gli dei a
concedere loro il potere, ma la
realtà fu molto più inquietante.
La
verità, che rimarrà
per sempre sconosciuta ai più, fu che i Razziatori trovarono
la strada per
giungere sulla Terra per colpa di un solo uomo, un uomo che aveva
giurato di
proteggere l’umanità a qualunque costo.
L’Uomo Misterioso sapeva che tutto ciò
che i Razziatori avevano lasciato nella Galassia, dalla Cittadella ai
Portali
Galattici, non era altro che un’astuta trappola,
un’esca e un guinzaglio per
controllare lo sviluppo delle nuove razze.
Lo
sapeva, eppure questo
non bastò a consigliarlo alla prudenza: credeva di essere
più scaltro del suo
nemico. Nonostante la perdita della base dei Collettori, distrutta per
mano del
comandante Shepard, l’Uomo Misterioso non rinunciò
ai suoi propositi: nessuno
seppe mai che essa era in realtà un altro portale che
collegava l’ombelico
della Via Lattea allo spazio oscuro.
Grazie
alle scoperte
compiute sul cadavere alla deriva di un Razziatore, Cerberus aveva
ottenuto la
tecnologia che i nemici di tutte le razze usavano per trasformare i
vivi in
gusci vuoti senza mente, schiavi fedeli al loro servizio.
All’Uomo Misterioso
non importava che gli stessi ricercatori che avevano compiuto quella
scoperta fossero
caduti vittime della tecnologia dei Razziatori. Nemmeno questo
bastò a dissuaderlo:
egli sperimentò quelle terribili femtomacchine, il sangue
stesso dei
Razziatori, su uno della sua stessa gente, un essere umano di nome Paul
Grayson.
Grazie a
quelle
macchine più piccole di una molecola, egli divenne
l’avatar del nemico: ciò che
Grayson sapeva, i Razziatori appresero. Il loro potere non poteva
essere
imprigionato, non a lungo: perduti i due ingressi per la Via Lattea, i
Razziatori
usarono quell’inaspettato dono che Cerberus aveva fatto loro
per studiare le
loro future prede.
Liberarlo
dalle mani
dell’organizzazione fu fin troppo semplice, bastò
sfruttare la confusione della
battaglia fra i suoi carcerieri e le forze speciali Turian che Anderson
aveva
sguinzagliato contro Cerberus: il loro controllo sull’avatar
umano cresceva ad
ogni ora, e ad ogni sussurro che i Razziatori versavano nella mente di
Paul, la
sua forza aumentava.
Grayson
non aveva mai
posseduto il minimo talento biotico, eppure appena una settimana dopo
la sua
trasformazione, fu in grado di tenere testa disarmato a tutti i
cacciatori che
Aria T’Loak,la regina di Omega, gli aveva sguinzagliato
contro. Le ferite che
furono inferte in quella battaglia al loro vascello furono per i
Razziatori
irrilevanti: fu semplice riparare i danni che pistole e granate avevano
inferto.
E se
anche alla fine
il loro agente indottrinato fu distrutto per mano dello stesso
Anderson, i
Razziatori avevano appreso abbastanza.
Le
specie della
Galassia avevano ottenuto due anni di tregua, ma cosa sono due anni
rispetto
all’eternità e all’infinita pazienza dei
Razziatori?
Comunque,
Grayson non
era il loro unico agente: fu facile infiltrare all’interno di
Cerberus uno dei
loro schiavi indottrinati, e l’organizzazione fu
così manipolata perché
costruisse un portale verso lo spazio oscuro.
Fu
grazie a quel
portale, che i Razziatori arrivarono sulla Terra.
In preda
al rimorso,
l’Uomo Misterioso pose fine alla sua vita prima che il
comandante Shepard
arrivasse ad esigerla, lasciando un ultimo dono, un ultimo strumento e
un’ultima maledizione per i salvatori: cinque fiale, ognuna
contenente le
terribili femtomacchine mangiatrici di carne e tessitrici di
ingranaggi,
modificate in modo che non fossero più connesse ai loro
creatori. E mentre la
Terra bruciava, l’equipaggio della Normandy
viaggiò di pianeta in pianeta,
mentre il suo vicecomandante usava diplomazia e violenza per unire la
Galassia
e formare una flotta abbastanza potente da sconfiggere i Razziatori.
Nello
stesso tempo,
cinque avrebbero sacrificato se stessi per diventare armi, e comprare
con la
loro anima, la loro carne e il loro sangue abbastanza tempo
affinché Miranda
Lawson completasse la sua missione.
Cinque
angeli della
distruzione. Qualcuno dice che furono gli dei a mandarceli nel momento
del
nostro più grande bisogno, ma non è
così: nessuno, nemmeno Dio, vorrebbe mai un
simile sacrificio.
“…
Ricordate i loro
nomi, perché gli dei ci hanno considerato degni di essere
salvati. Ricordate i
loro nomi, perché ci hanno salvato
dall’oblio.”
***
Trascritti dal
diario degli ultimi giorni dell’ufficiale
comandante Hayat Shepard. Solo
audio.
…
il dolore è
insostenibile. Le macchine che nuotano nel nostro sangue lavorano senza
sosta,
scavando la nostra carne come formiche, riplasmando i nostri corpi in
nuove e
mostruose forme. Non mi è difficile immaginare i loro denti
mentre strappano
ossa e muscoli e li sostituiscono con qualcos’altro, qualcosa
che mi ripugna e
che preferirei non descrivere…
…
oggi anche il mio
cuore si è fermato: Mordin pensa che il mio ritardo sia
dovuto agli impianti
che Cerberus ha usato per riportarmi in vita. Le femtomacchine li hanno
divorati, sostituendoli con nuove e ben più terribili
protesi; ora anche nel
mio petto si è formato il nucleo di eezo
che alimenterà i nuovi impianti, a mano a mano che
cresceranno dalla vecchia
carne.
Garrus
riesce ancora a
scherzare: dice che per lo meno siamo più belli di quanto
Saren non sia mai
stato. C’è un fondo di verità nelle sue
parole: l’unica parte della sua
epidermide rimasta inalterata è la profonda cicatrice che
porta sul volto. Il
resto della nostra pelle, la sua come quella di ognuno di noi,
è solcato da
profondi… segni, che mostrano come ciò che ci fa
muovere non sia più carne e
muscoli…
…
oggi ho perso il
senso del tatto…
…
Jack ha passato
tutta la giornata a piangere: la capisco, è tragico che una
persona recuperi la
sua umanità giusto in tempo per doverla sacrificare, e
questa volta per sempre.
Tali è riuscita a consolarla: non mi sono ancora abituata a
vederla senza la
sua tuta.
La sua
specie è così
bella… è un peccato che la sua figura sia stata
così deformata: il suo nuovo
“omnitool” da mutante si è fatto strada
oltre la sua spalla, ed è lei ora a controllare
i sistemi del nostro rifugio temporaneo. È convinta che non
avrà alcun problema
a fare la stessa cosa con i Razziatori.
Mordin
ritiene che gli
impianti crescano seguendo il nostro inconscio: credo che abbia
ragione,
spiegherebbe perché Grunt sembri un dinosauro corazzato e
Garrus abbia un
cannone ad accelerazione di massa al posto del braccio…
…
Grunt mi segue come
un’ombra: credo di essere l’unica cosa che lo
separa dalla follia. Oggi l’ho
tenuto abbracciato a me, mentre mi piangeva sulla spalla, balbettando
nomi di
antichi signori della guerra krogan.
Lo
tenuto stretto a
me, fino a quando non ha finito le lacrime…
…
oggi sono riuscita a
vedere mia figlia, attraverso un comunicatore che Tali mi ha costruito.
Sihaya
è una
magnifica, piccola Asari, che ha i miei stessi occhi, o meglio, i miei
stessi occhi
umani. Non saprà mai chi sono, e se sopravvivrò
alla battaglia, è molto
probabile che sarò io a seppellirla: Mordin è
convinto che moriremo solo quando
l’ultima stella di questo universo si spegnerà.
Non ho
mai voluto
questo. Non ho mai desiderato vedere mia figlia crescere ignara di suo
“padre”.
Liara
è convinta che i
segni peculiari sul volto della piccola siano merito mio: essendo lei
una pura
Asari, i miei marcatori genetici e comportamentali saranno predominanti
in
nostra figlia.
Aethyta
mi ha promesso
che farà di tutto perché Sihaya non divenga una
commando o una mercenaria, ma
dubita che potrà tenerla a lungo lontano dai campi di
battaglia, dato chi sono
i suoi genitori.
Confido
che sua madre
e sua nonna sapranno indirizzarla verso il giusto cammino.
Liara ha
tentato di
convincermi affinché consentissi la comunicazione video in
entrambi i sensi, ma
ho rifiutato: preferisco che mi ricordi come ero quando avevo ancora un
aspetto
umano, e non la bestia con sette occhi che sono diventata…
…
Mordin è morto oggi,
per cause naturali. È strano che in una guerra come questa
ci siano persone che
muoiono di vecchiaia. O forse è la situazione in cui ci
troviamo, a rendere
tutto anomalo.
Non so,
non so più da
molto tempo cosa sia la normalità…
…
Ci sentiamo molto
soli…
…
Sono passati sette
giorni dalla nostra trasformazione. Secondo Mordin, questo era il tempo
minimo
perché le femtomacchine completassero il loro lavoro. Queste
saranno le ultime
parole che detterò a questo diario: tra sei ore
attaccheremo. Jack prenderà
l’Europa, Garrus il nord America, mentre noi altri ci
divideremo il resto del
mondo.
Ognuno
di noi ha dato
la propria vita per difendere la Vita dai Razziatori. Anche se
è stato per ragioni
diverse che abbiamo accettato questo sacrificio, se potessimo tornare
indietro
sono convinta che lo rifaremmo. Mi viene da ridere, se penso che noi
cinque
abbiamo accettato volontariamente questo destino. Tutti noi, persino
Jack, siamo
fieri di aver vissuto, e possiamo solo sperare che il nostro sacrificio
sarà
abbastanza: a questo punto, cos’altro possono toglierci?
Fine della
registrazione.
***
“…
E quando alla fine
la flotta galattica congiunta giunse sulla Terra, sei mesi dopo il
primo
attacco, grande fu la meraviglia e lo stupore. Ogni città e
ogni strada era
ingombra dei cadaveri dei nostri nemici, io lo so: il padre del padre
di mio
padre vide di persona la distruzione e la Terra che tutta era divenuta
un
immenso cimitero, un mausoleo per i più grandi nemici della
Vita.
Perché
sul pianeta
azzurro non era rimasto nessuno che non fosse umano: ed è
dalle testimonianze di
quei superstiti, di quei salvati, che conosciamo l’esistenza
dei cinque angeli
salvatori.
L’angelo
nero, il cui
attributo è la forza, in grado di fare a pezzi la corazza
dei nemici con le
sole mani.
L’angelo
azzurro, il
cui attributo è la precisione, capace di colpire con
assoluta certezza chiunque
si mostri al suo cospetto.
L’angelo
blu, il cui
attributo è il contrappasso, che usò interi
palazzi per trafiggere gli scafi avversari,
impalandoli con le rovine della loro distruzione.
L’angelo
bianco, il
cui attributo è il controllo, capace di costringere i
Razziatori a combattere
l’uno contro l’altro e di spegnere i loro cuori e
le loro menti.
E
infine, l’angelo
viola, il cui attributo è l’assoluta distruzione,
capace di distruggere un
Razziatore con un solo passo.
Nessuno
sa se questi
cinque angeli caddero durante la battaglia o se sopravvissero. Nessuno
sa dove
siano, se gli dei li abbiano richiamati presso di loro o se attendano,
nascosti
alla nostra vista, il momento in cui la Galassia avrà di
nuovo bisogno di loro.
Il momento in cui noi avremo nuovamente bisogno di loro.
Siate
pronti a tutto
per difendere la Vita, questo è il messaggio dei cinque
angeli, ma più di ogni
altra cosa, agite con saggezza. Perché quando troppo sangue
sarà stato versato,
i cinque distruttori torneranno per terminare la loro opera e per
distribuire
il loro inconfutabile giudizio.”
Al
riparo fra le ombre
della stazione, una figura umana aveva ascoltato attentamente il
sermone,
fissando con i suoi sette occhi, nascosti sotto un cappuccio, una
giovane Asari
ignara, con peculiari segni sulle guance.
E questo è quanto. Ho appositamente taggato il pezzo come
"What if?" per due ragioni: la prima è che dubito che la
trama di ME3 sarà quella che ho descritto a grandi linee nel
pezzo qui sopra. La seconda è che spero vivamente che non
sarà quella che ho descritto: ho speranze per un finale
più positivo per ME3.
E quali sono le vostre impressioni riguardo questo mio pezzo?
|