In onore di Astor Piazzolla

di MadamaButterfly
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La maggior parte dei musicisti cerca di prendere le note, raggruppare gli strumenti, e dare loro un ordine. Metterli bene in fila, e farle scivolare in rigoroso ordine lungo il pentagramma.

Lui no. Lui lascia le note a briglia sciolta. Nei suoi pezzi le note si accalcano, si rincorrono, scappano ovunque, per poitrascinarsi, stanche, verso la meta.
Le vedi,le note? Eccole: sono ovunque, ti vorticano attorno, si rincorrono. E rincorrono anche te; non puoi scappare.
Ti acchiappano, poi ti lasciano precipitare in un mondo fatto solo di suoni e di emozioni, frenetico, coinvolgente, invitante, una trappola dalla quale non puoi più districarti.

Ed unfine, quell'accordo, quell'ultima, maledettissima nota, che per minuti e minuti ancora volteggia nell'aria, caparbia, accompagnata da uno scrosciare di applausi, fino a lasciar posto ad un immenso, tremendo silenzio.

Ma, ecco, un ulteriore scrosiare di applausi: e vieni trascinato in quella valle nella quale le note corrono libere da cui eri appena stato strappato via.




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