CAPITOLO 22
Quando Inuyasha e Koga misero fine alla loro discussione, il
mezzo-demone cominciò a lanciare delle strane occhiate in
direzione di Kagome, sembrava quasi che volesse dirle qualcosa, ma se
lei si girava verso di lui subito distoglieva lo sguardo irritato.
-Inuyasha c’è qualcosa che non va?- chiese lei
avvicinandosi.
-tse, niente- rispose sbrigativo, più che arrabbiato
sembrava offeso, decise di non insistere, ma continuò a
camminare al suo fianco.
-non hai risposto alla proposta che ti ha fatto quel dannato lupo?!-
dopo tanto si era deciso a dire cosa gli stava frullando in testa.
-perché la sua non era una frase rivolta a me!-
affermò tranquilla Kagome capendo finalmente cosa lo stava
infastidendo.
-e se non era rivolta a te, a chi? Di certo non a me, eravate voi che
stavate chiacchierando da soli- ora si che si stava veramente irritando
sembrava che lei lo stesse prendendo in giro.
-in un certo senso era proprio rivolto a te- gli rispose socchiudendo
gli occhi e osservando le sue reazioni.
-cosa stai dicendo sei impazzita?- gli occhi spalancati dallo stupore
per le parole appena ascoltate, e questo aumentò
maggiormente dal momento che Kagome ora stava ridendo a crepapelle per
la faccia che aveva appena fatto.
-bene vedo che ti stai proprio divertendo alle mie spalle!-
proferì prima di aumentare il passo e distanziarla.
Kagome lo raggiunse e lo bloccò per un braccio.
-dai non fare l’offeso, devi ammettere che avevi una faccia
davvero buffa- disse continuando a ridacchiare.
-se stai cercando di calmarmi, non ci stai riuscendo-
replicò lui con la faccia imbronciata.
-non è colpa mia se arrivi a certe conclusioni-
affermò questa volta senza ridergli in faccia.
-e dalle tue parole cosa dovevo capire invece?- domandò
ancora stizzito.
-scemo, … lo ha fatto a posta per stuzzicarti, e il suo
piano devo dire che è riuscito alla grande- rispose
riprendendo a ridere.
Inuyasha la osservò con il viso ancora imbronciato, e un
po’ arrossato dopo aver capito che si era lasciato fregare
alla grande, e in fondo contento di vedere Kagome finalmente allegra.
-si, … ma non cambia il fatto che tu stai continuando a
ridere- non aveva tutti i torti, ma lei non riusciva proprio a
trattenersi.
-scusa, hai ragione ora la smetto te lo prometto- disse mentre si
vedeva che tratteneva a stento le risate.
Prima di sera erano tornati nelle vicinanze del villaggio della somma
Kaede, ma decisero di non entrare e di fermarsi nei pressi del
Goshimboku in attesa dell’arrivo di Kikyo e Kohaku, nella
speranza che tutto fosse andato bene.
Consumarono la cena, e discussero un po’ della battaglia che
li aspettava, era da tanto che attendevano lo scontro finale con Naraku
ognuno con le proprie ragioni, e ora avevano la possibilità
di mettere fine a tutta quella storia.
Di una cosa erano certi presto in un modo o in un altro tutto sarebbe
finito, la speranza di uscirne vincitori però era tanta e
tutti avrebbero dato il massimo; anche il piccolo Shippo che non erano
riusciti a convincere a rifugiarsi nel villaggio era pronto per
l’imminente battaglia.
Il buio ormai era calato e quasi tutti avevano preso posto per la notte
attorno al fuoco, tranne Inuyasha che come sempre si posizionava su un
ramo dell’albero. Nonostante nessuno riuscisse a prendere
sonno subito, avevano comunque bisogno di riposo, non potevano sapere
cosa li aspettava il giorno dopo e dovevano farsi trovare pronti.
Quando Kagome fu sicura che tutti stessero dormendo, si
allontanò per una passeggiata, visto che il sonno non aveva
intenzione di raggiungerla.
Si fermò solo quando trovò davanti a se
illuminato dalla luna, il pozzo mangia ossa, rimase un po’ ad
osservarlo e poi si sedete a terra, con le spalle appoggiate al legno
del pozzo.
Ripensò a tutto quello che era successo dalla prima volta
che era arrivata nell’epoca San Goku.
-a cosa pensi?- chiese una voce familiare, che adorava sentire.
-a quando sono venuta qui la prima volta, sono cambiate così
tante cose- rispose lei alzando lo sguardo e incrociando quello di
Inuyasha che si avvicinava.
-ti sei pentita di non essere rimasta nella tua epoca quando ne avevi
ancora l’opportunità?- chiese inquieto il
mezzo-demone.
-no!- fu la prima risposta che uscì di getto.
-non avrei voluto che la mia famiglia dimenticasse la mia esistenza,
però se è il prezzo da pagare per aver conosciuto
voi, … e per poter stare con te, allora non ho rimpianti. I
ricordi della mia famiglia rimarranno sempre dentro di me-
affermò decisa Kagome.
Inuyasha lasciò andare un sospiro di sollievo a quelle
parole, e si posizionò davanti a lei con un ghigno sul viso.
-se non hai sonno, che ne dici di provare ad allenarti per controllare
la tua aura?- le propose il mezzo-demone.
-perché no!- acconsentì lei alzandosi, le avrebbe
fatto sicuramente bene.
-da dove iniziamo? Maestro- domandò lei con un sorriso di
sfida.
-tse! Prima di tutto abbandona il tuo aspetto umano- non sapeva
esattamente come fare per aiutarla, lui era nato già
mezzo-demone quindi non c’era stato bisogno che nessuno gli
insegnasse niente, però era deciso a fare qualunque cosa,
non si sarebbe arreso.
Kagome obbedì all’istante e rimase in attesa della
mossa successiva del suo istruttore, ma non sapendo cosa aspettarsi fu
colta di sorpresa quando lui si lanciò all’attacco.
L’aura intorno a lei aumentò notevolmente mentre i
suoi occhi iniziavano a prendere una sfumatura rossa, accorgendosi
della sua reazione Inuyasha si bloccò.
-ehi, ehi, calma- non capiva il motivo di quella reazione esagerata, e
si avvicinò cautamente a lei, che ora lo guardava con gli
occhi sbarrati.
-scusa, … mi dispiace!!- parlò chinando la testa,
si vergognava di come aveva reagito, e soprattutto perché lo
aveva fatto con Inuyasha.
-beh, almeno sappiamo che per il tuo avversario sarà
più difficile se decide di attaccarti di sorpresa-
cercò di sdrammatizzare, ma vedendo che Kagome non accennava
a rialzare il capo si avvicinò.
-dai non fare la stupida, non è la fine del mondo, siamo
appena all’inizio- cercò di consolarla
“a suo modo”.
-hai usato le stesse mosse che ha utilizzato il demone che aveva preso
le tue sembianze, … e mi sono spaventata- ammise Kagome non
avendo ancora il coraggio di guardarlo in faccia.
Non aveva pensato a quel fatto, solo perché lei non lo
faceva pesare a nessuno, le sensazioni che doveva aver provato nel
vedersi attaccare dai suoi amici anche se non erano veramente loro, in
un periodo in cui era mentalmente debole le aveva fatto un gran male,
si sentiva uno stupido per averlo capito solo in quel momento.
-ora è passato, e puoi starne certa non ti farò
mai del male, … devi credermi!- dichiarò Inuyasha
alzandole il mento con le dita per far in modo che guardasse i suoi
occhi e potesse leggere la sincerità delle sue parole.
-ti credo!- assicurò, perdendosi nell’ambra
intenso dei suoi occhi.
-allora, vuoi continuare? O ti vuoi già arrendere?-
domandò dandogli le spalle per non fargli notare
più del dovuto il suo viso rosso; quando erano da soli
nell’ultimo periodo gli capitava spesso.
-certo, sono pronta!- affermò lei ritrovando il sorriso.
Inuyasha cercava di aiutarla ad affinare tutti i suoi sensi, in modo da
percepire la presenza dei nemici che intendevano attaccarla anche prima
di vederli, così da non farsi cogliere di sorpresa.
Il metodo utilizzato sembrò funzionare perché
concentrando le sue energie sulla vista, l’udito e
l’olfatto riuscì a rendere la sua aura quasi
impercettibile.
-con il tempo ti verrà tutto naturale, bisogna solo fare un
po’ di pratica!- confermò Inuyasha quando ebbero
finito e si sedettero vicino al pozzo per riposare.
-e da vedere se riesco a tenere la concentrazione anche durante il
plenilunio!- precisò un po’ dubbiosa Kagome.
-sono sicuro che con la tua testardaggine, ci riuscirai facilmente, e
poi questa era appena la prima lezione- la rassicurò lui.
-a proposito, … SEDUTO!!!- Kagome ora si poteva definire
completamente soddisfatta.
-dannata … si può sapere che ti è
preso?- chiese cercando di ricomporsi il mezzo-demone.
-questo è perché mi hai strappato il vestito, ti
avevo detto di stare attento, non sai quanto tempo ho messo per
cucirlo, e guarda qui … la cucitura nel fianco è
saltata, per fortuna ne ho fatto due e quindi ho il cambio,
così ho il tempo di ricucirlo con calma- affermò
lei osservando il buchino da cui si intravedeva la liscia pelle sul
fianco destro.
-stupida, e per questo, mi appiattisci a terra?- inveì,
contro Kagome.
-a me sembra una più che valida ragione!!- gli mise il
broncio, ma poi il suo viso si fece nuovamente serio.
-credi che Kikyo porterà veramente Kohaku da noi?- chiese
dubbiosa dopo un attimo di silenzio.
-non lo so, ma forse questa volta a detto la verità,
dobbiamo aspettare ancora un po’ e se non verrà a
breve, andremo a cercarlo!- affermò Inuyasha sicuro.
-l’ultima volta non ha tentato di attaccarmi, ma non so se ha
rinunciato perché i suoi colpi non avevano effetto o se
pensa che io non sia più un pericolo … - si
sentiva strana a parlare di Kikyo proprio con Inuyasha, ma era
l’unico che poteva capirla.
- … spero che sia la seconda perché forse
vorrebbe dire che non sono più, … un mostro- le
parole uscirono leggermente tremolanti e insicure.
-ora basta!!! Non ti voglio più sentire parlare
così, quante volte ti devo ripetere che non sei un pericolo.
Lo puoi essere solo se lo vuoi perché ne hai le
capacità- Inuyasha si era infuriato, non voleva
più che pensasse una cosa del genere, e ora la guardava con
rabbia, era stufo di sentirla parlare di se stessa a quel modo.
-non sei, e non sarai mai un mostro, ma come devo fartelo capire?-
Kagome osservava la reazione del mezzo-demone affianco a lei che ora
l’aveva presa per le spalle, forse non si era mai arrabbiato
così tanto con lei, gli occhi si erano fatti più
scuri e brillanti mentre parlava.
Continua…
Dopo un’eternità eccomi di nuovo qua, non demordo
continuo a scrivere perché non voglio lasciare questa storia
in sospeso, è stata la prima che ho postato e voglio
assolutamente concluderla, ci tengo troppo.
Come Inuyasha e Kagome sono tornati insieme, anche i loro battibecchi
hanno fatto la loro ricomparsa.
Com’è andata la lezione del maestro Inuyasha?
Be forse Kagome ha esagerato a metterlo a cuccia solo per un buchino
nella veste, ma pensate se dopo la fatica di cucire un abito qualcuno
te lo rovina, chi non se la prenderebbe.
Un bacio grandissimo a tutti quelli che continuano a seguirmi
nonostante la mia latitanza, non prometto niente ma spero di non
tardare così tanto per il prossimo capitolo. Alla prossima.
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