Ciao! Dico immediatamente
che il bacio che Kikyo ha dato a Sesshomaru x me è stato inevitabile
perchè non sapevo proprio come impostare una battaglia tra i due, allora
ho cercato un modo alternativo x fargli prendere la sfera... Anch'io ho pensato
"che schifo", però è stato divertente decrivere il disgusto
di Sesshomaru...
Ringraziamenti: shirin, Makino, rubin89, kagome0090, Elychan,
mewrobby, Natsu Yuki, kiba91, Lila, Ayako e Neera. Grazie per i commenti, sono
sempre graditissimi ma posso dire che i commenti che avete postato fin ora per
questa fanfic mi sono serviti molto... capirete il perchè in fondo, dopo
il capitolo! Ora leggete, che il prossimo è l'ultimo!
Capitolo
10 - La barriera e il sigillo
L'alba era giunta,
i tiepidi raggi del sole illuminarono il viso di Kagome, avvolgendola in un
caldo tepore e svegliandola dolcemente. Due luminosi occhi ambrati la stavano
guardando con apparente indifferenza, ma lei in quello sguardo sapeva leggervi
un velo di dolcezza. Sesshomaru le teneva ancora la mano, istintivamente la
ragazza guardò le loro mani intrecciate, per poi tornare a guardare il
demone. Lui si scansò velocemente, con estrema freddezza ed indifferenza,
lasciando la mano di Kagome ed intimandole di alzarsi, con un tono che sembrava
non ammettere repliche. Gli occhi del demone erano tornati ad essere freddi
ed impassibili.
Poco dopo si svegliarono
anche gli altri, che in men che non si dica erano pronti per partire.
Tutti erano pronti,
tranne uno…
"Sesshomaru,
muoviti, dobbiamo andare" disse Kagome che, senza accorgersene, aveva usato
il tono che usava solitamente con Inuyasha quando faceva il bambino capriccioso.
"Andate voi"
rispose più freddo che mai il demone.
I raggi del sole
gli sfioravano appena lo splendido viso, illuminandogli gli occhi che ora assumevano
le più svariate tinte dell'ambra e dell'oro. Ma neanche quelle sfumature
calde gli davano un'aria meno gelida.
Kagome lo guardò
con un'espressione lievemente arrabbiata.
"Muoviti!
Sai benissimo che tu sei importantissimo per la riuscita di tutta questa storia!"
"Non ci penso
neanche. Perché dovrei aiutare degli stupidi umani ed un lurido mezzo
demone?"
Sango e Miroku
si intesero con uno sguardo, allontanandosi in groppa a Kirara, che ospitava
il vecchio Miyoga e Shippo.
Kagome osservò
un momento i due amici, e per un attimo si chiese per quale motivo si erano
allontanati. Principalmente dava due spiegazioni a quel comportamento: o avevano
frainteso tutta la situazione tra lei e Sesshomaru, o avevano capito che Sesshomaru
si sbloccava un po' solo con lei e Rin, e nessun altro intorno. Sperava tanto
che avessero voluto allontanarsi coscienti della seconda ipotesi.
"Dai, muoviti!"
"No"
"Vieni!"
"…"
Sesshomaru non rispose. Non l'aveva guardata ancora una volta in faccia, dopo
averle lasciato la mano al suo risveglio.
Kagome cercò
di utilizzare un'altra strategia, gli si avvicinò e si mise a sedere
accanto a lui. Poi, con voce dolce, cominciò a parlare.
"Sesshomaru,
dimmi… cos'è che ti turba?"
"…"
ancora nessuna risposta da parte del demone.
Kagome provò
a pensare a quale motivo potesse renderlo così scontroso e assente, ma
non le venne in mente nulla. Doveva cercare di farselo spiegare da lui stesso.
"Ti prego…
dimmi cos'hai… parlando potresti sfogarti… e io ti ascolto…
e chissà che non possa aiutarti…"
"…"
ancora niente. Kagome allora provò a chiedergli l'unica cosa che le venne
in mente e che, poco tempo prima, aveva fatto rabbuiare Sesshomaru.
"Non è
che… tutta questa storia ti ha fatto capire che anche tu puoi provare
dei sentimenti?" Kagome immaginava che il solo fatto di cercare di aiutare
il fratello gli avesse fatto capire che verso Inuyasha non provava l'odio che
voleva far credere, ma piuttosto pensava che volesse bene, in fondo al suo cuore,
al fratello.
Gli occhi di Sesshomaru
per un istante si colorarono di un rosso intenso, e con la mano spinse Kagome
indietro. Non le fece male, fisicamente, ma la fece spaventare davvero molto.
Accompagnò il gesto con fredde parole:
"VAI VIA!
TI ODIO, COME ODIO TUTTI GLI ALTRI, E SOPRATTUTTO INUYASHA! VAI VIA E NON FARTI
PIÙ VEDERE DA ME!" non le aveva urlate, le aveva dette a voce leggermente
più alta, ma estremamente tagliente.
Kagome, che era
stata allontanata dal gesto del demone, era terrorizzata. Sesshomaru arrabbiato,
con occhi rossi e artigli sfoderati, non poteva far altro che incuterle timore.
Dallo spavento poche piccole lacrime le inumidirono gli occhi, non scesero nemmeno,
ma bastarono per far sentirne a Sesshomaru l'acre odore.
Gli occhi del demone
tornarono color dell'ambra, e si voltarono immediatamente verso Kagome, che
aveva gli occhi appena lucidi. Il suo olfatto gli aveva chiaramente fatto capire
che la ragazza stava piangendo, anche se in modo molto lieve e non evidente.
Sesshomaru si voltò
a guardare Kagome, senza dire nulla, ma nel suo sguardo la ragazza potè
notare una luce lievemente diversa da quella che aveva poco prima.
Il demone si alzò,
voltando le spalle a Kagome fece qualche passo, poi si fermò. Con la
coda dell'occhio guardò appena la ragazza.
"Andiamo"
le disse. Dopodichè lui si incamminò, senza controllare che Kagome
lo seguisse.
Ma la ragazza lo
stava seguendo.
Durante il breve viaggio Kagome e Sesshomaru non solo rimasero in silenzio,
ma non si guardarono nemmeno una volta. La ragazza continuava a pensare a tutto
quello che era successo.
"Si sarà
svegliato con la luna storta…" pensava.
Ma durante la notte,
lei si era svegliata un paio di volte. Ed entrambe le volte aveva visto il demone,
sveglio, con lo sguardo fisso verso la luna e le dita intrecciate con le sue.
Sembrava stesse pensando… chissà, forse rifletteva. Ma su cosa?
A Kagome venne
il serio dubbio che il cuore di Sesshomaru si stesse leggermente scaldando,
perché lei sapeva che in fondo provava anche lui dei sentimenti umani
verso Inuyasha. Era pur sempre suo fratello.
Avrebbe potuto
ucciderlo infinite volte e non l'aveva mai fatto. Un motivo c'era, e probabilmente
era quello… solo che prima lui non se ne rendeva conto, o forse non voleva
ammetterlo a sé stesso, ma ora… probabilmente era troppo evidente,
non poteva più negarlo, almeno al suo cuore. E anche il comportamento
apprensivo ed attento che aveva quotidianamente con Rin, agli occhi di Kagome,
era una manifestazione di affetto.
Sesshomaru ad un
tratto si fermò. Kagome, distratta com'era da queste riflessioni, non
se ne accorse ed andò a sbattergli contro. Lui non reagì, ma si
voltò verso di lei. Ora la stava guardando.
"Kagome…
Se proprio vuoi sapere com'è andata ieri… Kikyo mi ha baciato.
È stato orrendo, terrificante, davvero. Ma ho dovuto far finta di corrispondere
per potermi avvicinare a lei e prenderle la sfera. Stai meglio ora che lo sai?"
la sua voce era freddissima, quasi più del solito, ma allo stesso tempo
sembrava… triste. E Kagome lo capiva sempre meno.
La ragazza subito
non disse nulla, poi, dopo qualche interminabile attimo di silenzio, con lo
sguardo a terra, sussurrò appena "grazie".
Sesshomaru le posò
un dito sotto il mento e le sollevò il viso, fino ad arrivare a guardarla
negli occhi.
"Oltre quelle
siepi, c'è Inuyasha. Il monaco e la sterminatrice sono già là,
sento i loro odori, sei pronta?" ora la voce di Sesshomaru aveva quasi
una parvenza di dolcezza fraterna. Lievissima, ma Kagome la colse.
La ragazza annuì
col capo, seguendo poi il demone che le faceva strada in mezzo alle piante.
Quel giorno Kagome
non capiva davvero niente. Sesshomaru era stranissimo. In alcuni momenti era
più terribile di come lo aveva sempre visto, ed in altri era il Sesshomaru
che aveva imparato a conoscere, quello che lui stesso voleva a tutti i costi
celare dietro uno spessissimo strato di ghiaccio.
Oltrepassata l'ultima
fila di piante, Kagome si trovò in un piccolo prato, circondato quasi
interamente da alberi. Su uno di questi, protetto da una barriera, giaceva Inuyasha,
sigillato da una freccia della sacerdotessa che un tempo amava.
"È
tutto come quella volta…" pensò Kagome. Le due sostanziali
differenze erano che innanzitutto quella volta Inuyasha non era protetto da
alcuna barriera, seconda cosa, quella volta lei era sola. Invece ora con lei
c'erano Sango, Miroku, Kirara, Miyoga, Shippo e Sesshomaru.
La ragazza si avvicinò
ad Inuyasha, lo guardò. Quant'era bello! Esattamente come la volta precedente,
sembrava avvolto da un piacevole sonno, aveva un viso dolcissimo. Ricordò
la prima volta che lo vide, quando gli accarezzò le orecchie… era
commossa al punto che sentiva gli occhi pungere, ma rimandò indietro
le lacrime. Sesshomaru se ne sarebbe accorto.
"Divina Kagome,
ce la fate a infrangere la barriera?" chiese Miroku.
"Non da sola,
ho bisogno del tuo sostegno" rispose lei.
Lui allora le si
avvicinò, ed insieme andarono molto vicino alla barriera. Dopodichè
si concentrarono profondamente, per poi posare entrambi la mano su di essa.
Vennero respinti
lontano, con la mano bruciata. Sesshomaru guardò Kagome, mentre Sango
era accorsa da Miroku.
"Niente da
fare" disse Kagome, come in risposta, al demone.
Poi la ragazza
fissò per un momento il fianco sinistro del demone. Lui se ne accorse,
ma non disse nulla. Lei si avvicinò moltissimo, lui continuava a guardarla.
Pose infine una mano su una delle due spade che Sesshomaru aveva al fianco.
"Questa…
questa è Tenseiga, non è vero?" chiese timidamente lei.
"Si, perché?"
"Vorrei…
vorrei provare ad infrangere la barriera con questa. Del resto ha un potere
pari a quello di Tessaiga, seppur opposto"
"Prendila
pure, tanto è una spada inutile"
Kagome prese la
spada, e mentre la sfilava dal fodero sussurrò a Sesshomaru:
"Sai anche
tu che non è così, se fosse una spada inutile sia io che Rin saremmo
morte… e forse anche altre persone…"
Sesshomaru non
disse nulla, ed osservò la ragazza dirigersi verso Inuyasha con Tenseiga
in mano. Non la sapeva nemmeno impugnare correttamente!
Quel che conta
è che la brandì con tutta la sua forza contro la barriera, sprigionando,
nel punto di contatto, un'abbagliante luce azzurra.
Quando svanì
la luce, apparentemente non era cambiato nulla. La barriera era sempre lì,
tale e quale.
Tutti erano un
po' perplessi, tutti tranne il monaco.
"Divina Kagome,
ora la barriera è cambiata, la posso tranquillamente infrangere"
"Bene Miroku"
Così il
monaco eliminò la barriera mediante l'uso dei suoi sigilli. Kagome porse
Tenseiga al legittimo proprietario, quindi si avvicinò ad Inuyasha.
Proprio come aveva
fatto la volta precedente, Kagome impugnò la freccia che sigillava il
mezzo demone. Da essa brillò una luce rosea, e poi la freccia stessa
svanì nel nulla.
Inuyasha era libero
dal sigillo. Scivolò lungo il tronco dell'albero, Kagome lo stringeva
tra le braccia. Il mezzo demone, lentamente, aprì gli occhi, andando
ad incrociare quelli della sua amata Kagome.
"Kagome…"
la sua voce era flebile.
"Inuyasha…"
"Kagome, che
è successo?"
"Kikyo…
ti ha sigillato di nuovo all'albero"
Il viso di Inuyasha
improvvisamente si fece scuro, e i suoi occhi cominciarono a tingersi di rosso.
"Kagome, scappa!"
urlavano Miroku e Sango
"È
pericoloso, allontanati da lui, si sta trasformando!"
"State tranquilli,
lui è sempre Inuyasha, e io lo amo, qualsiasi sia il suo aspetto"
Sesshomaru fiutò
il pericolo, ed in un balzo si precipitò davanti alla ragazza per poi
allontanarla appena in tempo per evitare che gli artigli del mezzo demone la
ferissero.
"Inuyasha,
no! ti prego, torna in te!" Kagome urlava. Erano passati appena tre giorni,
ma era sfinita. Quella faccenda la stava distruggendo.
"Kikyo…
io voglio Kikyo! Dov'è? Voglio vedere scorrere il suo sangue!" Disse
Inuyasha, con voce demoniaca.
"Mi spiace
deluderti, ma Kikyo è solo un corpo fatto di terra e cenere, dal suo
corpo non esce sangue" disse Sesshomaru con tono di scherno, avvicinandosi
al fratello.
Il mezzo demone
senza pensarci sopra ingaggiò una terribile lotta con Sesshomaru. Sesshomaru
dovette ricorrere all'uso di Tokijin, mentre ad Inuyasha bastavano gli artigli
per combattere… e sembrava quasi essere in vantaggio.
Sango e Miroku
rimasero esterrefatti dalla forza di Inuyasha. Non era mai stato così.
Gli occhi di Sesshomaru si dipinsero di rosso, ed ecco che il demone riusciva
ad eguagliare e forse a sovrastare, seppur lievemente, la forza del fratello.
Inuyasha ora era
fermo, aveva sempre il suo aspetto demoniaco, ma sembrava più tranquillo.
Kagome corse verso
Sesshomaru, che le intimò subito di allontanarsi. Era pericoloso stare
nel bel mezzo di un campo di battaglia, dove uno dei combattenti era una bestia
assetata di sangue che non guardava in faccia nessuno. Ma lei non seguì
i suoi consigli e rimase lì, davanti a lui.
"Sesshomaru,
dammi la sfera"
"Non ora,
deve essere cosciente, altrimenti non acconsentirebbe mai"
"Vale la pena
di provare, dammi la sfera"
"No"
Kagome mise una
mano in tasca al demone e prese la sfera. Sesshomaru in quel momento l'avrebbe
aggredita, ma la ragione lo fermò: se l'avesse aggredita, non solo l'avrebbe
esposta maggiormente al rischio di un attacco di Inuyasha, ma se Inuyasha si
fosse reso conto che il fratello aveva aggredito Kagome, probabilmente avrebbe
lottato con lui fino allo stremo delle forze.
La ragazza andò
lentamente verso Inuyasha, con la sfera in mano. Il mezzo demone la fissava,
sembrava estasiato dalla sua visione, ma riuscì solo a dire poche parole.
"Kagome, no,
vai via, allontanati da me!"
Lei non lo ascoltò,
fece ancora qualche passo verso di lui. Inuyasha con un balzo le si parò
davanti. Ora sembrava di nuovo una belva assetata di sangue. La strinse forte
per le spalle, Kagome, anche se dentro di sé temeva il peggio, davanti
a lei vedeva sempre e solo Inuyasha, non aveva paura.
"Inuyasha…
tu… devi colpire questa sfera… con Tessaiga… per rompere la
barriera che la protegge" la voce di Kagome tremava leggermente.
"Sangue…
voglio… del sangue!" Furono le uniche parole che pronunciò
il mezzo demone. Inuyasha strinse di più la presa su Kagome, che non
trattenne un lamento. Sesshomaru accorse, riuscì a liberare la ragazza
e continuò la battaglia iniziata in precedenza.
Sango si avvicinò
a Kagome, mettendole una mano sulla spalla.
"Kagome, è
troppo pericoloso… solo Sesshomaru al momento è in grado di pareggiarlo…
Inuyasha… ha quasi perso del tutto la ragione…"
"O forse…"
disse Kagome, con voce rotta "L'ha già persa del tutto…"
L'abbraccio di
Sango si fece più stretto, anche se non poteva farla stare meglio, la
rincuorò il fatto di avere accanto persone così belle e care.
Inuyasha continuava
a dire solo e soltanto che voleva del sangue, finchè Sesshomaru fece
un passo falso e si ritrovò con le spalle attaccate ad un albero, Inuyasha
lo teneva per il collo con una mano, e con l'altra stava per trafiggerlo con
i lunghi artigli.
Kagome si sciolse
dall'abbraccio di Sango e corse in mezzo ai due, sempre con la sfera in mano.
"Sangue!"
urlava Inuyasha.
"Se vuoi del
sangue, prendi il mio! Ma devi promettermi che dopo avermi uccisa, infrangerai
la barriera che protegge questa sfera" Kagome urlava ormai disperata.
Inuyasha la guardava
con quegli occhi rossi, vuoti, come quelli di una belva impazzita, mentre Sesshomaru
continuava ad urlare a Kagome di allontanarsi.
Allora, che ne
dite? Il prossimo sarà l'ultimo, sigh... però sto già scrivendo
il seguito... non assicuro ancora niente, ma sono partita bene... non lo pubblicherò
finchè non lo avrò terminato, non voglio rischiare di pubblicare
qualcosa di incompleto... comunque il seguito accontenterà un po' tutti,
non dico altro... l'ho voluto fare in base ai commenti ricevuti su Manganet
e su Efp... quindi i vostri commenti mi hanno aiutata e mi stanno aiutando a
creare qualcosa di nuovo, GRAZIE!!!!! Bacioni. |