Black Angel of Death
- Sirius!!!! -
Il bambino che stava giocando nella sua stanza ignorò
completamente la voce della madre che già più volte gli aveva intimato di
scendere nell’ atrio
- SIRIUS!!!!! -
Sbuffò, alzando malvolentieri i suoi occhi neri dallo
Spioscopio che continuava a girare vorticosamente
- Ma mamma!!Sto gicando! -
- SCENDI IMMEDIATAMENTE!!!!NON VOGLIO SENTIRE NESSUN
“MA”!!!! -
Riluttante, si alzò dal pavimento e uscì dalla sua camera.
Dalle scale notò che c’ erano ospiti: una donna, sua zia, teneva per mano una
bambina che doveva avere la sua età o poco meno.
- Finalmente il signorino Black ci degna della sua presenza!
-
La madre non alzò le mani, ma Sirius sapeva bene che quel
suo piccolo capriccio non sarebbe rimasto impunito.
- Questa, caro – cominciò sua zia senza nemmeno salutarlo –
è tua cugina Bellatrix. -
Il bambino spostò lo sguardo sulla minuta figura davanti a
lui, due splendenti occhi nero pece, che
lo stavano fissando freddamente, erano incastonati in un pallido viso,
incorniciato da lunghi capelli anch’ essi neri; nonostante fosse ancora un
bambino, riusciva a capire perfettamente il concetto di Bellezza, e sua cugina
ne possedeva molta, doveva ammetterlo.
- Mi dispiace, Cassiopea, non ho altri posti dove
lasciarla…Sai, con il ricevimento di domani tutti i miei Elfi Domestici sono
occupati, e gli unici che hanno le mani libere le devono usare per tenere a
bada Andromeda! -
- Non ti preoccupare, Marigold, so che cosa vuol dire avere
un bambino piccolo in casa: Regulus sta dando un sacco di problemi a Kreacher!
Sarò felice di avere in casa la piccola Bella…Sirius, porta tua cugina in
giardino, io e la zia dobbiamo parlare della festa. -
La bambina guardò la donna con sguardo risentito ma si fece
condurre per mano dal cugino senza fare storie. Quando arrivarono fuori, Sirius
la portò vicino al bianco roseto nel centro del giardino, dove c’ erano un
piccolo tavolino da thè e due sedie, lei vi si sedette, disinvolta.
Sirius rimase fermo ad osservarla, poi, improvvisamente,
passò le dita tra i suoi lisci fili di seta nera, ma Bellatrix scacciò via
prontamente la sua mano.
- Come mai i tuoi occhi e i tuoi capelli sono del colore del
buio? -
Chiese ingenuamente il bambino. Bellatrix lo guardò con
sufficienza e increspò le labbra in un sorrisino sarcastico.
- Perché sono un Demone. -
Sirius la guardò un po’ stupito, si sedette sulla sedia di
fronte a lei e le sorrise ampiamente.
- A me sembri più un Angelo -
****
Sirius venne svegliato dalla debole luce della luna che
filtrava dalla finestra, sentì sul suo petto il peso della ragazza sopra di lui
e sorrise debolmente. Fece scorrere la mano sulla sua schiena nuda, risalendo
fino ai suoi capelli neri e accarezzandoli, la guardò in viso, osservandone i
tratti ormai quasi adulti, la fissò negli occhi, perdendosi nei due pozzi
oscuri che riflettevano il luccichio di una stella, la stessa stella di cui lei
portava il nome.
- Bellatrix… -
Sussurrò per attirare la sua attenzione; lei sollevò lo
sguardo, interrogativa.
Sirius fece un profondo sospiro e il suo sguardo si caricò
di tristezza, sembrava sul punto di dire qualcosa, tuttavia rimase zitto,
posandole un bacio in fronte.
Bellatrix gli accarezzò il viso, disegnandone il contorno e
sorrise, uno di quei suoi rari sorrisi sinceri che riservava solo a lui. Lui,
il solo che le avesse mai mostrato vero amore, che le aveva insegnato cosa
significasse amare davvero una persona. Lo amava, ma non gliel’ aveva mai
detto, al contrario di lui che le ribadiva i suoi sentimenti ogni volta che ne
aveva occasione.
Il ragazzo la baciò improvvisamente, non era il solito
bacio, aveva una passione e una delicatezza insolite, come se si volesse
imprimere nella memoria ogni istante; era da tutta la notte che aveva quella
sensazione.
Le loro labbra non si staccarono del tutto, a ogni parola
Bella si sentiva sfiorare del suo sapore zuccheroso…ma un poco di zucchero non
bastava per mandare giù quello che le aveva sussurrato.
- Dobbiamo finirla qui. -
La ragazza si allontanò bruscamente da lui, incredula.
- Che cosa?!?! -
Sirius non rispose. Bellatrix si mise a sedere, lasciando
scoperto il seno e stringendo forte le lenzuola che le coprivano le gambe.
- E’ perché siamo cugini, vero? Se davvero è per questo non
devi preoccuparti, la nostra famiglia non avrà niente da dire, anzi! Dobbiamo
mantenere il nostro sangue puro, dopotutto. -
- Non potremmo comunque sposarci… -
- E invece sì! Sai bene che sarà questo il destino di
entrambi, dovrai sposare una purosangue entro i vent’ anni…e, sinceramente,
piuttosto che la Malfoy o la Avery, preferirei essere io… -
La sua sicurezza non vacillò un istante, anche se non gli
aveva mai espresso i suoi desideri prima, e Sirius per un attimo volle esaudire
quell’ unico suo desiderio che sapeva essere sincero, ma poi si riscosse.
- Ti sbagli, io non finirò così. -
Bella si irritò alla sua cecità, lo prese per le spalle e lo
fissò negli occhi.
- Svegliati, Sirius, questo è il futuro di ogni Black! -
Il ragazzo sostenne fermamente il suo sguardo
- No…perché io me ne vado, Bella, lascio casa Black. -
La ragazza ci mise un po’ a capire il significato di quelle
parole, quando ne afferò il senso il suo cuore mancò un battito e rimase senza
fiato, ma nascose abilmente a Sirius l’ effetto delle sue parole; ricadde
seduta facendo scivolare le mani dalle sue spalle al materasso e sussurrò
- Quindi abbandoni anche me… -
Sirius rimase in silenzio, abbassando lo sguardo.
Le labbra di Bellatrix si assottigliarono dalla rabbia e,
prima di esplodere, si alzò velocemente dal letto, si rivestì in fretta con
movimenti bruschi, evidentemente irritati, senza che il ragazzo aprisse bocca.
Mentre stava per raggiungere la porta, Sirius la fermò
alzandosi dal letto e afferrandole il polso.
- Bellatrix…Mi dispiace! -
La ragazza si bloccò, si girò improvvisamente, gli prese il
viso tra le mani e lo attirò con foga al suo, sfiorandogli le labbra con un
bacio.
Quando si staccò lo guardò negli occhi e quello che vide
fu…Compassione?!
Questo la fece infuriare. Gli tirò un potente schiaffo in
piena faccia e uscì sbattendo la porta.
“ Ti odio, Sirius Black, con tutto il mio cuore! Sei solo un
bugiardo, non hai fatto altro che mentirmi fin dall’ inizio, vero? Tutte quelle
volte che hai detto di amarmi, erano solo bugie, crudeli menzogne!!! Che cosa
valeva il tuo amore, cosa valevo IO? Niente! Per te sono sempre stati più
importanti il tuo amato Potter e il suo prezioso Giglio, vero? Sei stato solo
uno stupido!!! Non hai mai capito, vero? Mi dicevi ‘ Nei tuoi occhi brilla
la tua stella ‘, non hai capito che la stella che si rifletteva nei miei
occhi non era affatto Bellatrix, ma Sirio!!! “
Una lacrima solitaria solcò il volto della donna, mentre
correva nella notte per tornare in fretta al suo dormitorio.
“ Non voglio la tua compassione, bugiardo, tantomeno il tuo
amore! Posso benissimo vivere senza di te e te lo dimostrerò!!…Non temere, il
mio sguardo non incrocierà mai più il tuo, e se per caso dovesse succedere,
sta’ sicuro che non ci vedrai nessuna stella, solo un universo d’ odio nero. “
Entrò
di corsa nella sua Sala Comune, dirigendosi direttamente verso la sua stanza,
quando una voce assonnata proveniente da una poltrona la fermò.
- Bellatrix… -
La donna trasalì a quella voce che le pareva così familiare e
si voltò a fronteggiare quel viso che era così simile al suo…
- Regulus! -
- Dove ti eri cacciata? Sei sparita, ero preoccupato… -
-
Non avresti dovuto! – Rispose lei bruscamente – Perché poi? Perché ti importa
di me? -
- Che razza di domande fai? Sei mia cugina, fai parte della
mia famiglia… -
“ Famiglia, la stessa che lui sta tradendo! Quanto
soffrirai quando se ne andrà, eh, Regulus? Presto capirai quanto quell’ uomo a
cui vuoi tanto bene sia meschino e falso! “
- …e inoltre, sei anche la ragazza di mio fratello! –
Aggiunse il ragazzo con un sorriso, così simile al suo.
Quelle parole fecero tutt’ altro che sbollire la rabbia di
Bella, che sbottò
- Vattene a dormire Regulus! -
- Ma… -
- Non voglio sentire nessun “ma“! Fila in camera tua, no ho
voglia di parlare con te. -
Il ragazzo non ribattè e ubbidì alla cugina, dirigendosi
verso la sua stanza. Non si accorse che sulle guancie arrossate di rabbia di
Bellatrix era scesa un’ altra lacrima, che, nonostante lei se lo fosse imposta,
non sarebbe stata l’ ultima.
La mattina dopo, al tavolo di Serpeverde, era seduta una
bella ragazza dai capelli neri, lunghi ma raccolti in una morbida treccia, la
frangia le copriva gli intensi occhi, puntati sul libro aperto davanti a lei.
Era sempre stata così, non si curava degli altri, preferiva tenere lo sguardo
fisso sulle pagine piuttosto che parlare con i suoi frivoli compagni, si era
rivestita di un accogliente involucro
di freddo ghiaccio, attraverso il quale nessuno poteva vedere la sua vera
forma, tranne ovviamente quelli a cui permetteva di sciogliere la sua
protezione…ed erano pochi, molto pochi. Tutto questo la rendeva superiore: ma
la sua non era una superiorità ostentata, bensì era la sua incrollabile
consapevolezza di essere migliore degli altri che la rendeva effettivamente
tale.
I lineamenti del suo viso, concentrato, erano
improvvisamente diventati adulti, quasi come se fosse cresciuta tutto in una
volta in una sola notte, era decisamenta affascinante.
“ Bella come un Angelo Nero…”
Era questo che il ragazzo che la stava osservando dall’
altra parte della Sala Grande aveva sempre pensato, e quel giorno gli sembrava
ancora più incantevole.
- Stai ancora guardando Bellatrix?! -
La voce ironica di James interruppe i suoi pensieri, ma
Sirius non staccò gli occhi dalla donna e sospirò. Remus gli scoccò uno sguardo
divertito
- Quella ragazza sarà la tua rovina, Felpato… -
- Già… - Sirius sospirò di nuovo, guardandola voltare una
pagina del libro che stava leggendo.
Ma Bellatrix non era concentrata nella lettura, stava pensando.
E per la prima volta de parecchi anni i suoi pensieri non sfioravano
minimamente lui; pensava al suo futuro, si stava chiedendo che cosa
volesse davvero fare d’ ora in poi, perché in effetti non ci aveva mai
riflettuto sopra…finora il suo più forte desiderio era stato soltanto di
rimanere con lui…Come non detto, l’ aveva fatto di nuovo, sempre e comunque
lui. Sbuffò e alzò per un attimo gli occhi dal libro, in tempo per beccare
Lestrange a fissarla, di nuovo.
Riportò lo sguardo sulle pagine, stavolta concentrandosi
davvero nella lettura del Manuale dell’ Astronomia, ma la sua concentrazione
durò ben poco: la facciata successiva era una foto blu scura nella quale
scintillavano delle stelle e la sua attenzione fu ovviamente catturata dalla
più luminosa di esse, proprio Sirio.
Richiuse bruscamente il volume, con un colpo secco che fece
sobbalzare la bionda ragazza seduta di fronte a lei, la quale sembrò accorgersi
solo allora della sua presenza.
- Ah, Bella, a proposito! Ieri sera sei sparita, dov’ eri?
Io e Regulus eravamo preoccupati, credo che lui sia rimasto sveglio ad
aspettarti…-
- Si, l’ ho incontrato -
Evitò accuratamente la domanda della sorella, solo il cugino
sapeva di lei e Sirius, Narcissa e la sua lingua lunga non erano i migliori
confidenti se volevi mantenere un segreto.
- Senti, Cissy - cominciò la ragazza, dando voce ai suoi
pensieri precedenti – Il tuo fidanzato, quel Malfoy che Mamma ha scelto per
te…per caso è in contatto con qualcuno di…”importante”?Se capisci ciò che
intendo -
- Capisco, ma perché ti interessa saperlo?-
- Così…-
- Mmmh…Sì, comunque, mi ha detto di essere in stretti
rapporti con Lui. -
- Bene - disse con un sorriso – Allora gli puoi dire che mi
voglio mettere in contatto con Lui? Desidererei avere un colloquio con Lord
Voldemort. -
****
Sirius fu svegliato dal suo debole sonno tormentato dal gelo
improvvisamente acuito che gli penetrò fin nelle ossa. Il Dissennatore a
guardia della sua cella non era sicuramente solo, anzi sembrava che se ne
stessero avvicinando parecchi. E questo poteva voler dire solo una cosa: nuovi
prigionieri.
Dal suo giaciglio non poteva vedere fuori, la sua cella era
serrata da una spessa porta e le sbarre chiudevano la parte superiore, ma potè
sentire distintamente la porta della cella di fronte alla sua richiudersi
pesantemente. Quando i Dissennatori in più se ne andarono, riacquistò un minimo
di lucidità, abbastanza per riconoscere l’ isterica e malvagia risata del nuovo
recluso.
- Pensavo che i pazzi li mettessero al San Mungo…-
Non si mosse verso le sbarre, alzò solo la voce per farsi
sentire, sicuro che lo avrebbe riconosciuto, e infatti la risata si interruppe
velocemente.
-TU!!!- l’ altro invece si gettò sulle sue sbarre, cercando
di vedere l’ uomo che aveva parlato, ma riuscì a scorgere solo un’ ombra –
Sirius Black!- sputò fuori quel nome quasi fosse un insulto.
- Signora Lestrange…mi chiedevo quando saresti arrivata.-
Bellatrix rise di nuovo e a Sirius quella risata parve tutt’
altro che umana.
- Che cosa sei diventata?-
Parlò per se stesso ma la donna lo sentì comunque
- Più forte, ecco cosa sono, più potente! Il Signore Oscuro
mi ha dato nuova vita, mi ha mostrato la mia vera strada…Lui mi ama -
Se l’ uomo avesse afferrato il riferimeto al loro passato
non lo diede a vedere, però si alzò per appoggiarsi alle sbarre e poterle
parlare guardandola negli occhi.
- Voldemort ama solo il Potere -
- Non permetterti di pronunciare il suo nome, sudicio
traditore del tuo sangue!!!! -
Stavolta fu Sirius a ridere, la sua risata non era
divertita, né malvagia, né sarcastica, solo fredda, piatta; perché la sua
felicità gli era costantemente strappata via e aveva imparato che era più
conveniente non provare affatto alcun sentimento.
- Sei già diventato pazzo, era inevitabile…ma io non finirò
come te perché rimango fedele al Signore Oscuro, i Dissennatori non mi
toccheranno e un giorno sarò liberata!! -
- Se lo pensi davvero, allora chi è il pazzo fra noi due? Tu
non sei certo diversa da me per loro, impazzirai anche tu, come tutti, perché
qui sei una debole…vedrai, col tempo: ti verranno tolti i ricordi felici,
quelli più importanti, non vorrai dormire ma la sola idea di rimanere sveglia
ti terrorizzerà, non saprai più che cosa sia il calore e soffrirai…oh sì,
soffrirai tanto da desiderare di morire -
Bellatrix non parlò, ma
Sirius potè scorgere nei suoi occhi la paura ed anche un po’ di tristezza, poi
per un attimo vi vide brillare la stella di un tempo.
La guardò per un lungo attimo e prima di tornare al suo
giaciglio, mormorò
- Addio, Bellatrix. -
E il volto di Bella fu solcato da un’ argentea lacrima, che
stavolta sarebbe stata l’ ultima. Pianse perché sapeva che il cugino aveva
ragione, pianse perché ormai sapeva che quella sarebbe stata l’ ultima volta
che il suo nome le sembrava così bello, che ricordava la sua infanzia, l’
ultima volta che amava Sirius Black.
****
Era tutto finito.
Bellatrix gioiva guardando Potter consegnare a Lucius la
sfera bianca. La profezia ora era in mano loro e quell’ orrendo ragazzino
presuntuoso sarebbe morto.
La commovente scena del piccolo eroe costretto alla resa fu
interrotta dalla porta dell’ Ufficio Misteri che sbattè, facendo entrare i
rinforzi.
E Bellatrix fu invasa dalla gioia quando vide che c’ era
anche lui. Era arrivato il momento che aveva aspettato per quella che le
sembrava una vita, il momento in cui si sarebbe vendicata di Sirius,
finalmente.
Nella sua memoria non erano rimaste che le delusioni e la
rabbia, Azkaban le aveva tolto tutti i momenti in cui lo amava e voleva
rimanere con lui e aveva lasciato solo i litigi, le bugie, il tradimento e la
sofferenza che le aveva procurato. Ora però l’ avrebbe ucciso, bramava la
vendetta, desiderava il suo sangue come aveva desiderato il potere…e Bellatrix
Black otteneva sempre ciò che desiderava.
Si diresse subito verso il cugino, ma fu bloccata da un
incantesimo lanciato da un’ assurda donna dai capelli rosa, non ci mise molto a
riconoscere in quella stupida il volto della cara sorellina Andromeda; se
voleva mettersi in mezzo tra lei e Sirius non c’ erano problemi: ammazzare una
Mezzosangue in più non poteva che farle piacere.
Lo aveva capito fin da quando era arrivato e l’ aveva vista
osservarlo con sadica felicità, che si sarebbero battuti. O forse anche prima,
ascoltando la sua risata nel covo dei Dissennatori.
Appena vide che il duello fra lei e Tonks era terminato, la
raggiunse immediatamente, anche per evitare che si accorgesse della fuga di
Harry.
Si
fermò esattamente di fronte a lei, già in posizione di duello, e non appena la
guardò negli occhi comprese che non gli sarebbe stato difficile come pansava
ucciderla. Perché quella non era più Bellatrix Black, la donna che conosceva e
amava, aveva detto già addio a quella donna attraverso le sbarre delle loro
celle. La donna che ora stava fronteggiando era Bellatrix Lestrange, crudele
Mangiamorte.
Cominciarono a duellare e non si fermarono nemmeno quando
sentirono che Silente era arrivato, troppo presi dalla concentrazione; Sirius
notò che non aveva usato su di lui nessun incantesimo letale, come d’ altronde
non aveva fatto lui e rise al pensiero che in lei ci potesse essere ancora
quella vecchia stella, mentre schivava abilmente un suo Schiantesimo.
- Avanti, puoi fare di meglio! - le gridò, la voce
echeggiante nella vastissima sala.
Il secondo getto luminoso lo colpì in pieno petto.
Era stato uno stupido. La stella di Bellatrix non poteva
essere sopravvissuta.
La
risata non gli si era ancora spenta sul viso, ma il colpo gli fece sgranare gli
occhi.
L’ ultima cosa che riuscì a vedere fu il suo viso
trionfante.
Era ancora bella nonostante fosse sciupata.
L’ ultima cosa che pensò mentre lo stupore e la paura si
impadronirono del suo volto fu
“ Il Mio Nero Angelo di Morte “
Poi sparì dietro il velo.
The End
Ciao a tutti!!!!^_^
Questa è la prima fic di Harry Potter che scrivo e non
potevo non dedicarla alla mia coppia preferita!!
So che sembra assurda, ma questo è proprio uno dei motivi
per cui mi piace da impazzire…un altro è che Sirius è in assoluto il mio
personaggio preferito^_^
Grazie a tutti per aver letto
Acchi
P.S.Questa fic è dedicata alla mia adorata Chii!!Grazie per
sopportarmi sempre, my friend^_^
P.P.S, Vi Prego. Commentateeeeee!!!!
Baci