Messaggio dellìautrice:
Okay, come viene detto anche nella presentazione, questa storiella
è un possibile finale alternativo all'episodio della terza
stagione "Whom gods
destroy" ("Il sogno di un folle"). È parecchio
stupida in effetti... ma riguardandolo mi è venuta in mente
questa scenetta e non ho potuto fare a meno di buttare giù
l'idea! ^^
Chi non ha visto l'episodio non capirà quasi nulla, quindi
consiglio a tutti quelli che non l'hanno visto di cercare la trama su
Wiki o guardarlo su Youtube in inglese *v* Ad ogni modo,
per tutti quelli pigri come me cercherò di dare comunque una
piccola contestualizzazione: per vari motivi che sarebbe lungo spiegare
(e io sono mooolto pigra, ricordate? XDD) Garth, un
ex-capitano della Flotta congedato per pazzia e capace di mutare forma
a piacimento, cerca di fregare a Jim l'Enterprise ma per farlo deve
necessariamente ottenere la giusta risposta alla domanda "Regina a
regina in A 4" (se lìespressione è sbagliata mi
scuso... ho semplicemente trascritto a orecchio quello che sono
riuscita a sentire dall'ottima
qualità audio della mia vhs -___-") ... di qui
la bizzarra situazione in cui troviamo il nostro povero Spock alle
prese con ben due capitani Kirk uguali come gocce d'acqua! XDDD
Come sempre, spero di strapparvi un sorriso ^^
La porta argentata della piccola sala controllo si aprì con
un lieve fruscio.
Colto di sorpresa, Spock rinsaldò la presa sul suo phaser e
si preparò a fare fuoco. Oltre ogni previsione, si
ritrovò a fissare due perfette copie del capitano Kirk.
“Quello è Garth!” esclamò
Kirk1 additando il gemello di fronte a lui. “Gli
spari!”
“Fermo, Spock!” replicò subito
l’altro sollevando una mano. “Quello è
Garth!”
Il vulcaniano sollevò un sopracciglio ed avanzò
di qualche passo nella stanza grigia.
“Mi guardi attentamente, Spock…”
iniziò Kirk2 lanciando al suo Primo Ufficiale
un’occhiata intensa. “Non riconosce il suo
capitano?”
Spock lo fissò in silenzio per qualche secondo.
“Regina a regina in A3” esclamò di punto
in bianco.
“Non posso rispondere…”
sibilò Kirk2 scrutando il gemello con la coda
dell’occhio. “È proprio quello che lui vuole
sapere!”
“Sono d’accordo con lei!” si
affrettò a replicare Kirk1. “Da me non lo
saprà mai.”
Socchiudendo gli occhi, Spock si avvicinò con circospezione
al pannello argentato posto sulla parete est della sala.
“Che cosa fa?” chiese confuso Kirk2.
“Faccio venire qui una pattuglia di sicurezza”
rispose il vulcaniano in tono risoluto. “Ha qualche
obiezione?”
“Sì!” si intromise di colpo Kirk1.
“Potrebbero cadere in una trappola!”
Kirk2 annuì, pensieroso. “È
vero… Garth ci potrebbe distruggere.”
Spock sollevò nuovamente il sopracciglio.
“Affascinante” ammise. “Che manovra
abbiamo usato per distruggere il vascello romulano vicino a Tau
Ceti?” chiese poi a bruciapelo.
“Molto bene, Spock.” Kirk1 sorrise con aria
soddisfatta. “Il rallentamento Cochrane!”
Kirk2 lanciò al gemello un’occhiata di puro odio.
“Spock, sa che il rallentamento Cochrane è la
classica manovra di battaglia?” chiese tornando a rivolgersi
al vulcaniano. “Ogni capitano astrale la conosce.”
“Questo è vero, capitano…”
riconobbe lentamente Spock squadrando attentamente Kirk2.
“Volevo dire… capitani.”
Ci fu un momento di pausa.
“Il mio numero di serie” esclamò
d’improvviso Kirk1 fissando il gemello con aria di sfida.
“È SC93…”
“… 7-0176CEC” completò Kirk2
con un sorrisetto di compatimento. “Questo non significa
nulla, è un dato facilmente reperibile per chiunque abbia
dimestichezza con i server della Flotta.”
“E va bene…” sibilò tra i
denti Kirk1 voltandosi a guardare il Primo Ufficiale. “Da
piccolo ero solito passare intere giornate a giocare con i Lego!
Avanti, Spock, come farei a saperlo se non fossi il vero
Kirk?”
“Banale” intervenne Kirk2 con aria annoiata.
“Molti bambini umani giocano con i Lego, in tenera
età.”
Kirk1 lanciò al gemello un’occhiata di fuoco.
“Ho sempre avuto paura dei pagliacci!”
rivelò allora.
“Una fobia molto comune, in effetti”
asserì Kirk2 con sicurezza.
“Adoro i bastoncini di liquirizia!”
“Affermazione quanto meno irrilevante visto che il
signor Spock non è in grado di verificare la sua
veridicità, al momento.”
“Io… io…” balbettò
allora Kirk1, a corto di idee. Tutto d’un tratto, i suoi
occhi si illuminarono. Sogghignando, incrociò le braccia con
aria trionfante. “Spock ha una voglia a forma di cuore sulla
chiappa sinistra.”
“Beh” replicò automaticamente Kirk2 con
una scrollata di spalle. “Lo sanno tutti che il signor Spock
ha… EH?!”
Sconvolto, fissò l’accigliato vulcaniano con occhi
sgranati.
Senza la benché minima esitazione, Spock sollevò
immediatamente il phaser e fece fuoco su Garth. Senza un suono,
l’uomo si sbilanciò all’indietro e
crollò al suolo privo di sensi, riprendendo poco a poco il
suo aspetto originario.
“Aaahh, finalmente!” Avvicinandosi al vulcaniano,
il vero Kirk scavalcò l’uomo svenuto ai suoi piedi
e si sfregò le mani con aria soddisfatta. “Tutta
questa faccenda stava diventando piuttosto seccante! La mia ultima
trovata è stata incredibilmente acuta, non crede anche lei,
Spock?”
Il vulcaniano raddrizzò le spalle e serrò le
labbra. “Più che acuta la definirei di pessimo
gusto, capitano.”
“Avanti, non si offenda per così poco”
rise Kirk battendo bonariamente sulla spalla del compagno.
“Siamo soli quaggiù, no? Dunque nessuno ha
ascoltato la nostra conversazione all’infuori di noi tre.
Signor Scott!” chiamò poi allegramente
avvicinatosi alla pulsantiera colorata.
Silenzio.
Kirk si accigliò. “Scotty…?”
Dall’altro capo dell’apparecchio si udì
una serie di risolini soffocati. Qualche secondo dopo,
risuonò una calda voce maschile
dall’inconfondibile accento scozzese. “P-parla
Scott!”
“Scotty, si sente bene?” indagò Kirk con
aria incerta.
“Ehm...
b-benissimo, signore.”
Improvvisamente, un orrendo sospetto prese forma nella mente di Kirk.
“Un momento…” gemette. “La
prego, non mi dica che eravamo in viva voce…”
“Temo proprio di sì,
capitano…” rispose Scott con voce incrinata dal
divertimento. Era chiaro che stava utilizzando ogni briciola del
proprio autocontrollo per non scoppiargli a ridere in faccia.
Kirk guardò di sottecchi il compagno ritto al proprio
fianco. Alla vista dei suoi occhi scuri leggermente sgranati, delle sue
mani pericolosamente strette a pugno e della velata espressione omicida
dipinta sul suo volto spigoloso, Kirk deglutì rumorosamente.
Asciugandosi con una manica il sudore freddo che gli aveva
improvvisamente ricoperto la fronte, si rivolse nuovamente al
microfono. “Ci porti immediatamente a bordo, signor
Scott!” si affrettò a ordinare. “Non
credo che il signor Spock sia nelle condizioni adatte per rimanere solo
con me, in questo momento…”
Bene, dopo questo spiacevole episodio ho come l'impressione che Spock
si chiuderà nei suoi alloggi a vita U___U
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