Capitolo 1
Essere…
Eveline Lilian
Potter era una donna quantomeno fuori dal comune.
Si sentiva fortunata di non
essere la “prescelta” questo è sicuro, ma viveva ugualmente una vita
pericolosa, perfino ora che Tu-Sai-Chi
era sparito per sempre.
Sospirò davanti al lussuoso specchio
che aveva in camera da letto, dopo aver passato così tante disavventure si
chiedeva se anche lei non avesse una sorta di attira
calamità addosso.
Si concentrò meglio sulla sua
figura, fasciata da un abito bianco ricco di perline e diamanti aveva l’impressione
di essere una bambola di porcellana, specie se dava conto hai capelli corvini
accuratamente acconciati.
Il vestito era stretto in
vita e il corpetto dava spazio ad una lieve scollatura, la gonna scendeva
lievemente larga e finiva con uno strascico di appena tre metri.
Gli occhi smeraldini
guardarono verso la porta appena sentì bussare –Sei la mia salvezza?- domandò
guardando l’uomo che entrava.
Lui ridacchiò appena
mostrando un nastro nero –Se vogliamo dirla tutta volevo che tu salvassi me,
sai fare il nodo al papillon vero?-.
Harry Potter s’avvicinò
lasciandosi fare il nodo in modo corretto.
-Grazie- disse sorridendole per poi abbracciarla e ammirare i
loro riflessi nello specchio –L’avresti mai detto che ci saremmo vestiti in
questa maniera?- domandò.
Lei alzò un sopracciglio
incrociando le braccia –A dir la verità mi aspettavo di vedere prima te!-
esclamò distaccandosi e andando verso il letto a baldacchino dove vi era
accuratamente posato il velo –Quando sposi Ginny?-
domandò dandogli le spalle.
Il moro arrossì distogliendo
lo sguardo dallo specchio –Beh… Non pensare a me!- mormorò –Pensa al tuo
matrimonio!- sbottò.
Eveline ridacchiò tornando
vicino allo specchio e cominciò a sistemare il velo per poi ammirare l’opera
compiuta –Io penso al mio matrimonio sai?- disse sistemando il velo con le mani
–Ci penso da quando ho accettato la proposta-.
-Certo- borbottò Harry –Ma mi chiedo, fra tutti gli uomini,
maghi o babbani… Dovevi sposare proprio lui?-.
La mora puntò gli occhi sul
fratello, un luccichio pericoloso nello sguardo smeraldino –Bada
Harry Potter…- cominciò puntandogli il dito guantato
al petto –Ho già avvisato il mio futuro marito, se oggi oserete litigare vi
scaglierò contro una fattura così tremenda da farvi rimpiangere le cattiverie
di Voldemort!- minacciò –E non baderò a chi ha
cominciato!-.
Si avviò alla porta e si
fermò posando una mano sulla maniglia –Beh, andiamo?- domandò girandosi e
sorridendo dolcemente al gemello.
Quello annuì avvicinandosi
rapidamente a si lasciò prendere a braccetto conducendola fuori dalla stanza
–Ricordati, qualsiasi cosa di cattivo ti dica tu
avvisami, ci penserò io a sistema…- si bloccò notando l’occhiataccia della
sorella e le sorrise –Come non detto-.
Scesero piano le scale
ricoperte ti un tappeto di velluto rosso e si
fermarono davanti ad una grande porta dove vi erano fermi due uomini in
smoking. Dopo un lieve inchino i due aprirono le porte lasciando che i due
giovani entrassero in un grande salone che di solito veniva usato per le feste
da ballo.
Infondo alla sala sotto un
arco di fiori vi era fermo un uomo vestito con un elegante frac bianco. Puntò
gli occhi così chiari da sembrare ghiaccio sulla donna che camminava piano e
che passo dopo passo si avvicinava all’altare.
I capelli biondi erano come
al solito accuratamente tirati indietro, salvo qualche ciuffo ribelle che con
la crescita aveva imparato a disobbedire a quelle mani affusolate.
Eveline si fermò davanti
all’uomo lasciandosi scostare il velo dal viso. Si voltò verso il fratello
baciandolo sulla guancia e poi strinse la mano di Draco
Lucius Malfoy lasciandosi
condurre davanti al prete.
Non riuscì a prestare molta
attenzione a ciò che quell’uomo pronunciava, afferrava a mala pena parole come
“uniti per sempre” o “gioiamo per questi due amori che si sono incontrati”.
Voltò appena la testa fissando Malfoy senior non
particolarmente felice del matrimonio. Sospirò lievemente e si girò verso Draco appena sentì la presa sulla sua mano farsi più
resistente.
Chinandosi appena verso di
lei il giovane Malfoy accostò le labbra all’orecchio
della giovane –Non distarti come di tuo solito, che hai per la testa, avvincini?- sibilò rimettendosi dritto, Eveline arrossì
appena e fissò il prete che aspettava da lei qualcosa.
-Ehm… Signorina Potter, le ho
chiesto se vuole prendere questo giovane come marito- mormorò.
La giovane diventò se
possibile ancora più rossa –Certo, lo voglio- disse in fretta.
Seduto in prima fila Harry
sospirò –Quasi speravo che dicesse di no- sussurrò a Ron che scosse piano la
testa –Sarebbe stato un sogno- gli rispose l’amico.
L’occhiataccia di Hermione bastò a zittire entrambi che si affrettarono a
guardare la giovane Potter che metteva una fascetta d’oro al dito di Draco. Harry si ritrovò a sorridere notando che un identico
anello scintillava già alla mano della sorella che tratteneva visibilmente le
lacrime.
-Vi presento il signore e la
signora Malfoy- concluse il prete mentre i due neo sposi si giravano verso gli invitati.
Essere la Signora Malfoy
comportava determinate norme di galateo a cui nessuno poteva sottrarsi.
Eveline sbadigliò appena
coprendosi la bocca con la mano mentre le veniva servita la colazione da alcuni
elfi domestici.
-La Signora gradisce un gusto
particolare di marmellata?-
domandò un elfo minuto con due grandi occhi azzurri.
La giovane lo fissò e gli sorrise –Non preoccuparti, va bene un gusto qualsiasi-
rispose gentilmente. Subito dopo il suo sguardo si soffermò sul marito seduto
all’altro capo del tavolo. Sorseggiava silenziosamente il suo caffè leggendo La Gazzetta del Profeta.
-La festa di ieri è stata davvero bella- mormorò Eveline
imburrandosi una fetta di pane tostato –Certo che tua madre è stata davvero
gentile ad organizzare il tutto!-.
Draco posò la tazza e chiuse il giornale fissandola –Era tutto
estremamente orrendo- disse con calma alzando un sopracciglio –Si vedeva
chiaramente che tu non hai messo parola su niente di ciò che è avvenuto ieri!-
incrociò le braccia accennando un sorriso malizioso –Quasi mi aspettavo che il
tuo abito fosse verde e argento-.
Eveline sbuffò –Certo,
piuttosto venivo nuda all’altare!- sibilò tirando un morso alla fetta di pan
tostato.
-Forse l’avrei preferito-.
Tenace l’erede di casa Serpeverde. Draco si alzò tirando
indietro i capelli con una mano e si avvicinò alla moglie guardandola dall’alto
–Non che la prova fisica di stanotte mi abbia deluso eh!-.
La mora deglutì mentre il
rossore s’impadroniva delle sue guance –Ma che diavolo…- posò la fetta di pane
alzandosi e guardò il marito con gli occhi che lanciavano scintille –Non osare
dire certe cose io…-.
-Tu cosa?- mormorò il biondo
bloccandola contro il tavolo –Ti vergogni? Il più delle volte non sembra- le
sussurrò all’orecchio con tono lascivo.
Eveline se possibile arrossì
ancora di più a quell’affermazione stava per controbattere quando si ritrovò le
labbra del marito sulle sue. Non badò molto alla tazza di fine porcellana che
cadeva per terra infrangendosi in mille pezzi, ne al
fatto che scopare sul prezioso tavolo di legno di ciliegio era contro le norme.
Si lasciò sfilare gli slip e
inarcò la schiena quando Draco la penetrò.
Si aggrappò alle spalle del
marito mordendosi il labbro per non urlare, sentiva il piacere crescere ad ogni
spinta. Finchè andò a mordere la camicia del biondo per non urlare quando
raggiunse l’orgasmo.
Effettivamente, essere la Signora Malfoy
non sarebbe stato affatto facile, specie se per marito ti ritrovi uno come Draco.