I molteplici inconvenienti di una
giornata al supermercato
Quando si dice la sfortuna…
Capitolo 2: Cazzarola
Voldemort chiamò un taxi (almeno quello lo sapeva
fareNdAutrice) (L’ho visto fare da Codaliscia! NdVoldie) e si diresse verso il supermercato
più vicino.
Una volta sceso dal taxi, il
tassista lo guardava con la mano tesa e Voldemort, non capendo cosa volesse
l’autista, gli fece un batti-cinque e se ne andò di corsa verso il
supermercato.
Volemort entrò nel negozio.
“Cazzarola”.
Il supermercato era grandissimo, aveva tantissimi scaffali
dove erano posti i cibi confezionati, più di 70 lampadine illuminavano le
persone che comperavano e sugli angoli delle pareti
c’erano piccole videocamere, che trasmettevano i movimenti dei clienti a diverse
TV messe sugli scaffali superiori.
Il Signore Oscuro si guardò
estasiato in giro (mandando in panico le persone che incrociavano il suo
sguardo), poi, riflettendo per un attimo sui carrelli, ne prese uno e cominciò
a schiaffarci dentro confezioni di ogni tipo: quattro buste di patatine extra
large, tre barattoli di pesche sciroppate, cinque dentifrici....
Poi vide delle impiegate che mettevano a posto le merci
negli scaffali e, pensando che anche loro fossero in vendita, si avvicinò ad
una di queste e le mise le mani sul sedere.
SCIAFF!
BONG!
SCRASH!
“MA COME SI PERMETTE! IO CHIAMO LA POLIZIA!!”
urlò la donna, continuando a colpire Voldemort con i barattoli di sottaceti e
scaraventandogli addosso pacchi di farina.
“Ma… ma… lei non è in vendita?? Ha
il cartellino!” replicò Voldemort, indicando il
cartellino che la donna aveva attaccato al camice.
“NON FACCIA LO SPIRITOSO E SE NE VADA!”.
“Bah… strano questo supermercato…” pensò Voldemort,
dirigendosi verso il reparto ‘affettati’.
Qui trovò una gran folla di gente tutta attorniata ad un
bancone, dove tre salumieri servivano i clienti.
Sulla destra c’era il distributore dei numerini di turno, ma
Voldie non ci fece caso.
Si fece strada la clientela
(volavano calci e pugni da tutte le parti) con molta fatica e giunse al bancone
e, bloccando il giro, con aria innocente, domandò al salumiere:
“Mi scusi, qui che cosa si vende?”.
“Ma mi stai prendendo in giro per
caso?” rispose, con fare da esaurito.
“No… io volevo solo sapere…”
Ma non finì nemmeno la frase che
immediatamente si ritrovò sotto i piedi della gente che stava aspettando il suo
turno.
Voldemort, date le condizioni, prese la bacchetta e gridò:
“Stupeficium!”.
Dopo un istante i clienti vennero schiantati sulle
pareti del reparto, e i salumieri, spaventati, scapparono nel retro per
chiamare la Polizia.
Colui-che-non-deve-essere-nominato
continuò la sua scampagnata, arrivando al reparto ‘assorbenti’.
Camminava indisturbato tra gli scaffali pieni di assorbenti e scaraventava dieci confezioni alla volta,
convinto che fossero confezioni di tovagliolini assorbenti:
“Con quel pasticcione di Codaliscia, della carta assorbente
ci serve proprio… chissà perché lui non la compra mai di questo tipo… le
confezioni sono così belle!”.
Pensò, osservando il Petalo Blu su una confezione (non dico
il nome per non fare pubblicità occulta ^________________^).
Le donne che gli passavano accanto lo
guardavano con aria stordita, e una signora sulla sessantina chiamò perfino il
marito col cellulare:
“DISGRAZIATE!!! TU VUO FA TANT ‘O
SCHIFETTUS MA QUA DENTRO CI STANNO UOMINI CHE COMPRANO ALLE PROPRIE MOGLI PURE
GLI ASSORBENTI!! E TU, DISGRAZIATE, NUN VUO’ NEMMENO
FARE LA SPESA!!!
E IO, PUVRELLA, L’AGGIA FA IO!!! I CA TENG TRE ERNIE AL DISCO!!”.
E il marito rispose:
“Ma tu staje in menopausa, qua’ assorbenti te mettr cchiù??”.
Dopo gli assorbenti c’erano le creme depilanti che
Voldemort, per fortuna non toccò perché avevano la confezione brutta.
Arrivato alla cassa, c’era una fila chilometrica davanti a lui,
e pensò:
“Wow, questa sarà una gara di sorpasso! Mi piace fare la
spesa!”.
E, dato che davanti a lui ch’erano
una nonna con la nipotina, gli passò davanti.
Non l’avesse mai fatto.
La nonna e la nipotina, di
comune accordo, lo cominciarono a picchiare a sangue: l’una con la borsa col cinque dentiere dentro e l’altra con la Bratz che aveva la testa
ripiena di piombo.
“E così ippari a passare
davatti a due povvere cheature (*creature*) iddifese!!”
strillò la bambina.
Dopo essersi fatto tutta
la fila, arrivò per Voldemort il momento di pagare.
“Sono 300 euro, signore!” disse la cassiera, un po’ stupita
dal conto.
“Si… ehm… quante monete le devo dare?” rispose Voldemort,
cacciando un borsellino pieno di spiccioli da 1Cent.
“Sta scherzando, vero, signore? Forza, mi dia le 300 euro,
che ci stanno gli altri clienti cha stanno
aspettando”.
“No, temo di non essere mai stato più serio! Forse questi
hanno un valore maggiore… uhm…” e guardò il lato del portafoglio dove c’erano la banconote.
“Queste bastano?” chiese, mostrando una banconota da 500
euro.
“Oh, si, arrivederci e grazie!” esclamò la commessa
eccitata. I restanti 200 euro se li sarebbe fregati
lei. Com’è bello quando ti capitano clienti tanto
deficienti.
All’improvviso dagli altoparlanti del supermercato si sentì
una voce da uomo:
“Si informano il personale a la
gentile clientela che stiamo dando la caccia ad un maniaco sessuale, vestito
con un mantello nero e con gli occhi rossi, che ha importunato una impiegata…”
E si sentì una seconda voce, una
donna in lacrime, lo interruppe:
“Si… sigh… un maniaco sessuale che mi ha toccato il
sedereeeee! Buhuhuh!!!!!!”.
La prima voce riprese:
“Hem hem… dicevo… e che ha sconvolto tre salumieri del
reparto affettati…”
E di nuovo la seconda voce:
“Già! Poveri ragazzi! E non dimenticate che mi ha quasi violentata!”
La prima voce, un po’o arrabbiata:
“BASTA! Faccia silenzio, per favore!!
Stavo dicendo… chiunque…”
Seconda voce:
“MA LEI HA CAPITO CHE QUEL PERVERTITO MI HA MESSO LE MANI
SUL CULO…”.
“E LEI SA QUANTO ME NE FREGA!!! MI
FACCIA FARE QUESTO CAZZO DI ANNUNCIO!!! Oh… dunque chi lo porterà nel retro del
negozio da noi della Polizia avrà una ricompensa di mille euro!”.
Silenzio totale.
Tutti gli sguardi erano fissi su Voldemort.
All’improvviso la bambina armata di Bratz gridò:
“ALL’ATTACCOOOO!!!!!!!!!!!!!”.
Una marea di gente si precipitò su Voldie, cercando di
afferrarlo.
Per fortuna il Signore Oscuro
sgattaiolò da sotto alle grinfie dei clienti e si rifugiò sotto i carrelli.
La cassiera lo individuò:
“E’ LI’!!
PRENDIAMOLOOOOO!!!!!!!!!!!”.
“Oh… merda!” pensò Voldemort.
Cominciò a correre a perdifiato per tutto il supermercato
con i clienti che lo rincorrevano con gli occhi da pazzi indemoniati…
Fino a che si ricordò di essere un mago e si smaterializzò.
Tornato a casa, con i vestiti a brandelli, trovò Codaliscia.
“Padrone! Dov’è stato?” gli chiese
curioso.
“A fare la spesa” rispose Voldemort, come fosse
la cosa più naturale del mondo.
Fine
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