Per Aika
<3
Would you
love me?
«Mi
compri quelle stelline?» disse una bambina dai capelli rosso
fuoco, indicando una bancarella. «Ti preeeego.»
«Ma
così sprecherò tutta la mia paghetta!»
«Se
lo farai, ti darò un bacino.»
Il bambino
arrossì furiosamente, coprendosi poi il volto con le manine.
«D'accordo,
te le compro. Non lo faccio per il bacino, eh, sia chiaro!»
«Finalmente
le scuole superiori.»
A parlare fu
la stessa ragazza, i capelli raccolti in uno chignon e le labbra
piegate in un sorriso.
«Tu
ed io resteremo amici, vero Bill?»
«Ovvio»
rispose il ragazzo, affiancandosi a lei.
«Perché
ora hai quello sguardo triste?»
«Sei
un cretino!»
«E
tu una puttana.»
Uno schiaffo
arrivò direttamente sulla guancia del ragazzo,
costringendolo a voltare la testa da un lato.
«Come
ti sei permesso?» disse lei, trattenendo a stento le lacrime.
«Torna in te. Ti prego, Bill.»
«Lasciami
in pace, okay?» rispose, voltandosi. «Tornatene dal
tuo ragazzo.»
«Lo
farò.»
I capelli
rossi erano completamente sparsi sul cuscino, mentre la ragazza piegava
leggermente il collo, inarcandosi.
Bill le
baciò il collo, posando, poi, la testa nell'incavo della sua
spalla.
«Sarah» gemette.
«Sono
qui, Bill» lo abbracciò. «Sono
qui.»
«Resta
con me stanotte>> disse lui, mentre la stringeva.
«Anche solo per
questa notte.»
«Sei
qui solo per questo?»
Sarah
abbassò lo sguardo, lasciando l'invito su un tavolino.
«Sì.»
«Bene
puoi anche andartene.»
«Sei
scortese.»
«E
tu sei odiosa» rispose lui, accendendosi una sigaretta.
«Se credi che verrò al tuo fottuto matrimonio ti
sbagli di grosso.»
«Bene.»
«Che...
ci fai qui?»
Lei
s’incamminò verso il letto, cominciando a
togliersi la maglietta.
«Che
cosa stai facendo?» disse lui, sgranando gli occhi.
«Sei matta?»
Sarah si
tolse le scarpe, per poi far scorrere i pantaloni e toglierseli del
tutto.
Rimasta in
intimo, salì lentamente sopra di lui.
«Non
voglio perderti» abbassò la testa fino a sfiorare
le sue labbra. «Non posso permettere che ciò
accada.»
«Quando
ti deciderai a lasciarmi in pace?>> disse Bill sul ciglio
della porta dove lei era di nuovo comparsa. «Definitivamente,
intendo.»
«Mai.»
«Però
tu sceglierai sempre lui, non è vero?»
Lei lo
guardò negli occhi, facendo scorrere la mano sulla sua
guancia.
«Sì,
ma alla fine torno sempre da te.»
«Io ti odio.»
Lui
abbassò gli occhi, mentre stringeva le mani a pugno.
«Ti
odio come non ho mai odiato nessuno, sul serio» disse,
attirando lo sguardo di alcuni passanti. «Alla fine non sei
più tornata da me.»
Cadde in
ginocchio, mentre lo sguardo si faceva vuoto, spento.
Non gli
restava più niente, ormai.
Si
alzò repentinamente, senza mostrare quanto fosse in
realtà turbato.
Decise di
allontanarsi da quel luogo così desolato e triste.
Di
allontanarsi dalla tomba dell'unica donna che avesse mai amato.
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