in_bed_with_tamy
Non possiedo alcun diritto sui personaggi
realmente esistenti citati in questo mio scritto, tutto ciò che vedete è un
prodotto della fantasia della sottoscritta e di Micky86.
N.B. : se avete intenzione di prendere sul
serio o sul personale questa OS, uscite subito: eviterete inutili turbamenti.
Se invece avete voglia di farvi due risate con ironia, siete i benvenuti!!
Buona lettura J
Violet si agitò stizzita sulla
poltrona imbottita di broccato di quell’hotel che le sembrava troppo pacchiano
persino per una star come Jared Leto.
<< De gustibus… >>
aveva mormorato Charlie, il fedele operatore che l’aveva accompagnata. Lei era
riuscita solo a fissare le tende impegnandosi a non manifestare troppo il suo
dissenso.
A quel punto, però, cominciava a
diventare veramente difficile trattenere gli istinti omicidi che affioravano
più intensi minuto per minuto. Aveva sentito parlare del leggendario vero
significato del “very soon” della rockstar, ma un’ora e mezzo di attesa
sembrava troppa persino per i suoi standard.
<< Senti Charlie, se tra
cinque minuti non arriva nessuno io me ne vado. Avrà anche venduto un milione
di dischi, ma non ha il minimo rispetto per le forme di vita che gli gravitano
attorno >>
L’uomo stava per rispondere,
quando fece il suo ingresso una figura longilinea che si abbinava perfettamente
all’arredamento della stanza: tacchi, frou- frou e lustrini. E dentro la
tappezzeria vermiglia di dubbio gusto (che probabilmente era firmata Prada,
Gucci o qualcosa di simile) era arrotolata una ragazza alta, snella e bionda
con un sorriso a trentadue denti.
<< Buongiorno? Lei è
l’intervistatrice? >>
Charlie e Violet si scambiarono
uno sguardo interrogativo.
<< Ehm…e lei chi sarebbe? >>
Strabuzzò gli occhietti bistrati
di trucco e riuscì ad inciampare su un ostacolo invisibile con le sue scarpe
giallo canarino alte perlomeno venti centimetri il cui costo era pari
probabilmente al prodotto interno lordo della Costa D’Avorio. Riuscì tuttavia a
non cadere e si riportò in posizione eretta riavviandosi con un gesto nervoso
un riccio biondo che si era scomposto.
<< Come chi sono?? >>
Allungò le falcate fino a
raggiungere la poltrona che si trovava davanti a Violet, lasciandovisi cadere.
Charlie si grattava la nuca in preda al panico cercando sostegno nella collega
che scosse il caschetto nero in modo discreto per fargli capire che no, nemmeno
lei aveva idea di chi fosse quell’allampanata che si erano trovati davanti.
<< Sono Tamara Melville, la
fidanzata di Jared Lito. >>
Charlie si schiarì la voce:
<< Leto. >>
Lei gli lanciò un’occhiata di
traverso da manuale, come se avesse appena detto che la luna è di formaggio,
per poi ignorarlo completamente.
Violet realizzò che l’odissea in
realtà era appena agli inizi. In realtà non l’aveva mai vista in vita sua e
farglielo notare probabilmente non sarebbe stata l’idea del secolo.
<< Mi scusi signorina
Melville se non l’ho riconosciuta subito…ma quando è stata ufficializzata la
cosa? >>
Tamara le sventolò davanti una
mano scheletrica sul cui anulare faceva mostra di un anello tanto pacchiano
quanto finto, che però si abbinava perfettamente all’espressione compiaciuta
della proprietaria.
“Dieci euro al bazar del mercato”
pensò la giornalista; “Venti se è riuscito anche a fregarla”.
<< Me l’ha regalato ieri,
il mio patatino. Chissà quanto avrà speso, povero cucciolo…ma per il suo amore
ha detto che farebbe qualsiasi cosa. >>
Continuava a guardare e a
rigirarsi sotto gli occhi quel pezzo di vetro con espressione sognante. Violet
era rimasta di stucco: sapeva che il signor Leto non era nuovo a qualche caduta
di stile, tipo quell’orribile cresta rosa di qualche tempo prima, ma questa qui
doveva averla proprio trovata nelle patatine (come l’anello, del resto).
<< Wow,
ehm…congratulazioni!!! Ma dimmi, quando vi siete conosciuti, tu e il tuo
“patatino”? >>
Lei cominciò a lisciarsi una
ciocca di capelli guardando il soffitto con aria trasognata.
<< Beh vedi, ero qui a
Parigi per fare un provino e alloggiavo in questo hotel…l’altra sera stavo
camminando in corridoio e a un certo punto puf! È spuntato lui e mi ha chiesto
se volevo entrare in camera. Quella non era la mia stanza ma lui sembrava così
convinto! Ho pensato di essermi sbagliata io! >>
Charlie borbottò qualcosa a
proposito di un caffè e abbandonò la stanza alla velocità della luce. Violet si
appuntò mentalmente di prenderlo a randellate. Certo, sempre se fosse riuscita
a farsi passare lo stupore per quello che Tamara le aveva appena detto. Sperava
veramente che il quoziente intellettivo che si celava sotto quell’ammasso di
riccioli ossigenati fosse più alto di quanto sospettava.
<< Ihihih >>
Violet sbarrò gli occhi. Aveva
riso guardandosi le scarpe. La risposta, evidentemente, era “no”.
<< Ma senta, così, in
confidenza…girano tanti pettegolezzi sulle doti di Jared sotto le lenzuola,
delle dimensioni della dotazione e delle manifestazioni di apprezzamento delle
sue compagne che diciamo non fanno molto felici i vicini di stanza…puoi
rivelarci qualcosa? >>
Lei cominciò a picchiettarsi con
l’indice il labbro inferiore, continuando a guardare il soffitto, che aveva per
lei chissà quale attrattiva. Dopo un tempo in cui avrebbe potuto ponderare di
esporre la teoria dei quanti si decise a rispondere alla giornalista:
<< Sulle dimensioni, non so,
era così buio…ed è durato così poco…ops, ma forse questo non dovevo dirlo !>>
e riprese a ridacchiare, sembrando più soddisfatta che dispiaciuta. Violet,
sempre più allibita, decise di non approfondire la questione.
<< Bene, oltre a questo
tipo di svago, cosa fate insieme tu e Jared, come passate il tempo? >>
<< Cioè? >>
<< Che so, andate al
cinema, leggete qualche libro, portate a spasso il cane? >>
<< Oh no! – sventola
davanti la mano ridendo – io non leggo libri, lo fanno solo le persone noiose! >>
Violet non riuscì a trattenersi:
<< Eh già, se non ci sono
le figure non vale proprio la pena… >>
L’altra la guardò con un sorriso
da un orecchio all’altro.
<< Ma era proprio quello
che stavo pensando! >> Violet si diede uno schiaffo sulla fronte
chiedendosi da dove spuntasse quella donna allucinante. La sua opinione su
Jared Leto stava decisamente calando…
<< Comunque a volte
portiamo a spasso Peppe. >>
<< Peppe chi? >>
<< Il mio chiuaua.! Vedessi
che tenera che è la mia bambina. >>
“Sì, come un topo ragno
immagino…”
<< Però sa, ogni volta
stiamo fuori poco… Perché Jared ha quella fissazione … >>
L’istinto giornalistico di Violet
si risvegliò prontamente.
<< Quale fissazione? >>
<< Beh, deve continuamente
rifarsi il trucco! E ai concerti per questo litiga col fratello incontinente
per il bagno e sono sempre in ritardo! >>
“Perfetto, magari si da pure
cento colpi di spazzola prima di andare a dormire. Litigando col fratello”
<< Shannon incontinente?? >>
<< Beh sì, deve
continuamente fare pipì! >>
In effetti doveva essere un
teatrino niente male, visto dal vivo. Poiché la signorina Tamara era in vena di
confidenze, Violet continuò con le domande. Jared Leto (o Lito che dir si
voglia) avrebbe finalmente pagato caro il suo ritardo!
<< E, mi dica signorina,
giungevano voci di una presunta relazione che legava Colin Farrell e Jared ai
tempi delle riprese di Alexander: lei ha qualcosa da dirci a riguardo? >>
<< Mah, non lo so – rispose
pensierosa – però Colin telefona tanto spesso ed è proprio un simpaticone: mi
chiede sempre se avrei voglia di fare un me…me… >>
<< Menage? >> azzardò
l’intervistatrice.
<< Sì, proprio quello, con
loro due! >>
Violet sorrise compiaciuta.
<< E che cosa mi dice di
Tila Tequila? Ha rilasciato dichiarazioni piuttosto esplicite sulla sua notte
di passione con Jared… >>
Improvvisamente Tamara si
imbestialì:
<< Quella brutta bionda
finta!!! – e qui Violet non riuscì a non alzare un sopracciglio – è una
bugiarda!!! Quelle cose Jared a letto non le fa con me, quindi si è inventata
tutto! >>
E picchiò nervosamente un tacco a
terra.
<< Beh, il ragionamento non
fa proprio una piega… >>
In quel momento, un fulgido Jared
Leto fece il suo ingresso in sala dopo due ore di attesa.
<< Scusi il ritardo
signorina, sono stato trattenuto. >>
“A rifarti il trucco, immagino”.
La risposta reale fu:
<< Non si preoccupi signor
Leto, ho sbrigato tutto con la sua fidanzata. >>
<< Fidanzata? >>
chiese lui allarmato.
<< Sì amore mio, ho
chiacchierato io con la signorina >>.
Violet non lasciò il tempo a
Jared di presagire l’immane catastrofe, si scusò per un appuntamento imminente,
agguantò Charlie (che era sparito per un caffè infinito) e corse fuori
dall’hotel.
<< La prossima volta impari
a farmi aspettare, sgallettato dei miei stivali! >>
Questa OS è nata durante una lunga chiacchierata in treno tra me e
Micky in un momento molto difficile della nostra vita. Avevamo bisogno di
distrarci dal presente in qualche modo. L’ho ripescata dall’archivio e ho
deciso di pubblicarla come augurio di Natale per tutti voi, ma una dedica
speciale va alla VMD, la nostra “dysfunctional family” e al nostro angioletto,
che spero si farà due risate insieme a noi.
Auguri di un felice Natale.
Witch Hazel
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