Buon Natale a tutti!
Sanae78
Regalos de Navidad
Tsubasa e
Sanae trascorsero una piacevole vigilia di Natale al ristorante con Gonzalez e
la sua fidanzata, però adesso giunse per tutti il momento di andare.
Tsubasa prese
per mano la sua consorte e le sussurrò: “Chiedo perdono!”
“E di che!?” con
uno sguardo i due si capirono al volo, in fondo era sempre stato così tra di
loro, anche quando non avevano ancora preso coscienza dei sentimenti che
provavano l' uno per l' altra.
Sanae era l'
unica che riusciva a capire appieno Tsubasa che apparentemente sembrava essere
concentrato solo su quella sfera rotonda che comunemente viene chiamata
pallone, ma che in realtà possedeva una sensibilità molto particolare ed era
sempre molto generoso con tutti.
Erano sempre
loro, Capitan Tsubasa, quel ragazzino amante del gioco del calcio, e Anego,
quella ragazzina che riusciva a comandare un gruppo di maschietti. Erano solo
cresciuti, anzi stavano crescendo insieme passo dopo passo e avevano dato prova
di quanto fosse stato importante per loro sposarsi, nonostante la loro
giovanissima età.
Le due coppie
chiamarono entrambe un taxi. Quello di Gonzalez e della sua fidanzata arrivò
per primo e Tsubasa e Sanae li salutarono con molto affetto.
“Ancora
congratulazioni per il vostro fidanzamento e grazie per la piacevole
compagnia!”
Mentre il taxi
si allontanava, Tsubasa cinse con un braccio la moglie e la tirò verso di sé. Gonzalez
con la fidanzata osservò questo tenero quadretto mentre il taxi si allontanava.
“Sono proprio
una gran bella coppia!” e Manuela condivise questa sua affermazione.
Gonzalez tra
sé si domandò, se anche loro sarebbero stati come Tsubasa e Sanae. Era sicuro
solo del fatto che avrebbe fatto il possibile per rendere felice la donna che
tanto amava e sperava di riuscirci.
Anche Tsubasa
e Sanae stavano conversando in quel momento
“Non è che
saremo stati un po' indiscreti, Tsubasa?”
“Forse si! Ma Gonzalez
avrebbe dovuto scegliere un posto un po' più appartato, come avevo fatto io!”
I due si
scambiarono ancora un’ occhiata d’ intesa per rivivere insieme una serata
stupenda che li aveva uniti.
Sopraggiunse
il taxi. Tsubasa aprì la portiera a Sanae e la fece accomodare sull' auto.
L’ auto li
lasciò davanti all' ingresso del condominio in cui si trovava il loro
appartamento e poco dopo loro entrarono in casa.
“Finalmente
siamo a casa!” esclamò Tsubasa
Sanae si tolse
il cappotto accoccolandosi vicino la loro albero di Natale.
Era un
alberello sintetico, verde, di media grandezza, Sanae l' aveva voluto così
perchè in questo modo avrebbero preservato gli abeti dei boschi.
Sanae aveva
iniziato qualche settimana prima a preparare le decorazioni e l' aveva decorato
con dei piccoli palloni da calcio e dei pupazzetti, che ritraevano Tsubasa e
gli altri amici della nazionale giapponese.
Ci aveva messo
anche una piccola Anego, mentre sulla punta c' erano una coppa e una medaglia
d' oro, i due obbiettivi calcistici che in questo momento Tsubasa stava
cercando di raggiungere.
Tsubasa si
sedette vicino alla moglie abbracciandola da dietro: “Che c'è? Mi sembri
pensierosa!”
“Stavo
guardando questo piccolo pallone da calcio che Daichi ci ha spedito per il suo
futuro nipotino o nipotina. E’ davvero carinissimo. Il bello è che non è stato
il solo. Se guardi sotto l' albero, è pieno di tantissimi doni per il nascituro,
e per la maggior parte sono palloni da calcio! Sono proprio convinti tutti che
erediterà le tue doti calcistiche e che diventerà un calciatore o una
calciatrice!”
“Già! Ma anche
tu, quand' eri piccina, ti divertivi a giocare a pallone comportandoti un po'
da maschiaccio e forse è anche per quello che anche i tuoi hanno avuto la
stessa idea dei miei.”
“Anch'io adoro
il calcio, non dimenticarlo mai! La cosa più divertente è che in tanti si siano
offerti di insegnare al nostro bambino o bambina di giocare a calcio. Pinto si
è proposto volontario durante la partita col Siviglia, ma io gli ho detto che,
se gli piacerà il calcio, sarai tu il suo primo maestro.”
“E' ovvio!
Comunque questo mi fa molto piacere, perché significa che avrà un mucchio di
persone con cui giocare a pallone. Prima di trasferirmi a Nankatsu giocavo
sempre da solo a pallone.”
“Non c' era
nemmeno il club del calcio nella scuola che frequentavi, vero?”
“Sono felice
che i miei abbiano deciso di trasferirsi proprio lì, così ho potuto conoscere
te e tutti gli altri ed è iniziata la nostra avventura!”
“Anch'io sono
contenta che l 'abbiano fatto!”
“Hai visto
cosa mi ha inviato Ishizaki?”
“Si, ti ha
mandato un bel pacco pieno di riviste e giornali sportivi giapponesi dove
parlano delle partite amichevoli che sono state disputate dalla nostra
nazionale olimpica. E' stato gentile e scommetto che ti è piaciuto molto come
regalo!”
Tsubasa lasciò
per un attimo Sanae dirigendosi verso uno scatolone.
“A causa degli
impegni del Barcellona non posso partecipare ed è giusto che mi tenga
informato. Qui c' è un mucchio di materiale interessante su cui posso
aggiornarmi.. Su Internet ho già trovato parecchie informazioni in merito e poi
ci sono i ragazzi che mi mandano costantemente delle mail. Ma leggere la carta
stampata è tutta un' altra cosa. Aspetta! Volevo mostrarti una cosa! … Guarda
questo giornale!”
“Ma qui ci
sono Gakuto Igawa e la figlia! Ma com' è carina la piccola Lisa con quei due
codini all’ insù. Sembra molto vivace. E’ in braccio al suo papà, ma non riesce
a stare ferma. Igawa deve essere proprio un buon padre e la serenità di sua
figlia ne è la dimostrazione. Mi piange il cuore al pensiero che questa
piccolina non abbia più la mamma.”
A quella vista
una lacrima rigò il dolce viso di Sanae e Tsubasa gliel' asciugò rincuorandola:
“Si, ma ha un papà che l' adora. Da quel che mi hanno detto i ragazzi si sta
impegnando al massimo per conquistarsi un posto nella nazionale olimpica
giapponese.”
Menomale! Penso
che mi aggiornerò anch'io in questi giorni, altrimenti che razza di capo dei
tifosi sarei!”
Tsubasa riuscì
a farle tornare il sorriso.
“Ma lo sai che
per tutti sei Anego e credo proprio che si aspettino anche il tuo sostegno
anche quando avrai il pancione.”
“Quando ti
riunirai alla nazionale olimpica, io mi riunirò alla sua tifoseria.” Disse tornando
apparentemente la burbera ragazzina di un tempo.
“Ma dovrai
cercare di stare tranquilla, promettimelo!”
“Ok, capitano!
Lo prometto! Ma tu farmi stare in pensiero!”
“Cercherò di
non farti preoccupare, però lo sai che quando gioco, do il massimo, e , non so,
se riuscirò a regolarmi.”
“Va bene!
Tanto ci sono abituata! E' solo che quando ti fai male e come se mi
infortunassi anch’io e soffro insieme a te!”
“Questo è
quello che succede ad essere due parti dello stesso cuore.”
“Per me va
benissimo così! D' infortuni in passato tu hai avuti già abbastanza, alcuni
anche di una certa gravità e mi piacerebbe vederti giocare divertendoti e senza
problemi!”
“Dovresti
dirlo anche agli avversari, allora! Purtroppo sono loro che spesso e volentieri
con me non ci vanno affatto leggeri.”
“A volte mi
verrebbe voglia di picchiarli!”
Tsubasa non
riuscì a trattenere una risata: “Non esagerare, anche perché queste cose fanno
parte della normalità nel mondo del calcio e succedono anche nelle categorie
inferiori. Alcuni fanno dei brutti interventi di proposito, ma per fortuna la
maggior parte dei falli avviene su azioni di contrasto tra due o più calciatori
e comunque non dimenticarti il detto 'Il calcio non è uno sport da femminucce'!”
“Uffi sempre
lì andate a parare voi uomini! Il calcio attualmente è praticato anche dalle
donne nonostante non abbia lo stesso risalto di quello maschile.”
“Scherzavo!
Tranquillizzatevi!”
“Tra un paio
di giorni ho una visita di controllo dal ginecologo, pensi riuscire a venire?”
“Credo di si!
Non dovrebbero esserci problemi!”
“Ora è tardi
ed è il caso che andiamo tutti a nanna!”
“Vai pure! Ti
raggiungo tra un attimo. Vorrei controllare la posta!”
“A dopo!”
Sanae diede un
bacio sulla guancia del marito che l 'aveva appena stretta in un caloroso
abbraccio e fece per liberarsi dalla stretta del marito, ma Tsubasa la tirò di
nuovo verso di sé e le disse: “Grazie!”
Sanae rimase
un po' perplessa per quell' affermazione improvvisa di Tsubasa: “E di cosa!?”
“Grazie per
tutto quello che hai fatto per me fino adesso! Ti ricordi il giorno in cui
siamo arrivati a Barcellona ed io ti ho chiesto, se tra i vari posti che
avevamo visitato in Europa ce ne fosse qualcuno che ti fosse piaciuto di più.
Tu mi hai risposto di non preoccuparmi, perché mi avresti seguito ovunque sarei
andato. Ma non ti avevo già fatto soffrire abbastanza per seguire i miei sogni
calcistici? Forse avrebbe dovuto toccare a me sacrificarmi per una volta.”
Sanae
abbracciò Tsubasa: “Quante volte te lo devo dire che tu hai realizzato il mio
sogno più grande chiedendomi di sposarmi e permettendomi così di vivere insieme
a te! A me basta starti vicino per esserlo e il luogo non ha importanza! Inoltre
Barcellona è una bellissima città e credo di essermi ambientata bene.”
A quel punto
le labbra di Tsubasa si posarono su quelle di Sanae.
Dopo il bacio
Sanae lo guardò ancora negli occhi: “So benissimo quanto conti il calcio per te
e so che in un certo senso il pallone e come se fosse una parte distaccata del
tuo corpo ed è anche per questo che mi sono innamorata di te!
“Anche quand'
ero insopportabile?”
“Si! Ci siamo
uniti nella gioia e nel dolore, ricordi? E poi penso che tra un po' sarai tu
quello che dovrò avere pazienza, perché il mio umore potrebbe diventare
instabile a causa del mio stato di gravidanza. Non eri insopportabile, eri
semplicemente teso per i problemi calcistici che avevi.”
“Si, avevo
perfino gli incubi di notte!”
“Non sai
quanto sono stata in pensiero per te! Ma sapevo che dovevo semplicemente starti
vicina e farti sentire tutto il mio appoggio e non sono stata l' unica.”
“E' vero!”
“E' venuto
perfino il tuo caro amico Radunga ad incoraggiarti e ti ha portato una bella
lattina di Shin Guaranà.”
“Gli aveva
telefonato Rivaul per dirgli che la mia condizione fisica non era il massimo.
Ci siamo bevuti insieme lo Shin Guaranà e mi ha fatto ripensare ai tempi del
mio esordio nel campionato professionistico brasiliano con la squadra del San
Paolo. Avevo solo 17 anni e anche allora avevamo festeggiato la mia prestazione
sportiva coi miei compagni di squadra negli spogliatoi con tante lattine di
quella bibita, perché essendo ancora minorenne non potevo ancora bere alcolici.
Peccato che la mia l' aveva scossa, così, quando l' ho aperta, mi è schizzata
tutta sul viso e quando ci siamo rivisti a Barcellona mi ha fatto lo stesso
identico scherzetto … è proprio una sagoma!”
“Ma per quella
partita non eri solo. Tutti i nostri amici sparsi per il mondo ti hanno mandato
parecchie mail di incoraggiamento e Roberto ti ha anche telefonato oltre ad
essere venuto ad assistere alla partita di persona.”
“Mi ha
telefonato per dirmi che dovevo considerare il calcio esattamente come quando
ero un bambino ed in quel momento mi è venuto spontaneo pensare al mio
fratellino Daichi che inizia a muovere i primi passi nel mondo del calcio e che
si diverte ogni volta che gioca.”
“Sono anche
venuti tutti gli amici della Nankatsu a sostenerti ed abbiamo riformato il
vecchio gruppo dei tifosi.”
“Anche se, a
dire il vero, una mezza rimpatriata l 'avevamo già fatta alle Hawai. Tutti
dicevano che sembrava di essere tornati ai tempi delle medie.”
“E' stato
bello trascorrere quel tempo insieme agli altri e anche noi abbiamo potuto passare
dei bei momenti di intimità in un luogo stupendo.
“Rivaul si sta
rimettendo dall' infortunio e prima poi Van Saal dovrà decidere chi tra di noi
si merita veramente il posto da titolare. E' sempre stato molto gentile e, sia
lui che la sua famiglia, sono sempre stati molto ospitali nei nostri confronti.
Ma la realtà è che calcisticamente parlando è un mio rivale!”
“Ma non c'è
possibilità che veniate schierati insieme? Durante 'el clasico' questo è
avvenuto!”
“Non credo che
rientri nei piani di Van Saa l... vedremo che accadrà! Non è l' unica sfida a
cui dovrò dedicarmi. Con gli altri ragazzi giapponesi puntiamo a vincere la
medaglia d' oro alle Olimpiadi!”
“Gli altri
ragazzi in Giappone, guidati da Mister Kira si stanno già preparando a questo
obiettivo e dopo aver affrontato due partite amichevoli contro Danimarca e
Nigeria tra poco dovranno affrontare il Paraguay, dico bene!?”
“Si stanno
facendo veramente tutti molto onore e non vedo l' ora di unirmi a loro per
puntare a questo nuovo obiettivo tutti insieme!”
“E noi
aspettiamo con ansia di poter assistere a queste partite e faremo sempre il
tifo per te!”
Tsubasa le
cinse nuovamente la mano ed insieme si diressero verso la loro camera da letto.
“Ma Tsubasa
non dovevi controllare la posta?”
“Se avrò tempo
lo farò domani, ma ora preferisco stare insieme a voi!”
Fine
Disclaimer
I personaggi presenti in questa
storia appartengono a Yoichi Takahashi.
Note
-
‘Regalos de Navidad’ è Spagnolo e significa ‘Regali di Natale’.
-
Questa storia è molto vecchia ed una volta si intitolava ‘La famiglia
cresce’ ed era strutturata in vari capitoli, ma essendo incentrata sul tema del
Natale, ho deciso di trasformarla in una one-shot e di intitolarla ‘Regalos de
Navidad’.