Valcamonica
- XVI secolo.
La
foresta era nebbiosa quella notte, i suoi occhi vagavano nella
selva, confusi per il buio.
Stringeva
l’arco, forte come se lo volesse spezzare, già
pronto a
protendere la mano dietro le spalle per raccattare una freccia al
minimo
rumore.
All’improvviso
una donna - la quale sagoma curvilinea si
sovrapponeva, appena più scura, su tutto il resto - gli
offuscò la vista.
Osservò
con attenzione l’ombra, affinando lo sguardo e ignorando
il cuore che tamburellava dentro il suo petto. Si fece coraggio e mosse
la mano
con l’intendo di recuperare una freccia.
«Strega.» riuscì a
biasciare, tremante. Un sussurro timoroso, portato via da un soffio di
vento gelido.
«No, vampira.»
sibilò lei, con voce simile ad ambrosia, bloccando la sua
mano prima
che potesse raggiungere la sacca di cuoio che teneva legata al dorso.
Tutto il resto, fu
solo un urlo. Incomprensibile per i pini e gli
aceri perni d’umidità, sordo per la foresta
desolata, buio.
Heidi
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