-Eustachio Scrubb se ne pentì

di _Irene
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-Eustachio Scrubb se ne pentì.

Prologo-

Quando finalmente, la nave approdò in un’isola sconosciuta e apparentemente disabitata, Eustachio decise di fare qualche ricerca.
Possedeva solamente un taccuino, il suo diario che ora era diventato un “diario di viaggio” molto vissuto e scritto.
Con quel quadernino nascosto nel calzino si avviò per le alture della strana isola ancora estranea.
Quando pensò di avere finalmente trovato almeno un lato positivo in quello che reputava uno stupido scherzo, se ne pentì.
Amaramente.
Aveva trovato un tesoro: molto ma molto oro.
E poi, così d’improvviso, si era tramutato in un enorme drago: di lui rimaneva solo i suoi occhioni  azzurri e il bracciale doro che aveva indossato prima della trasformazione.
Se ne pentì, o forse così pensava.
Ma da quella che sembrava una cosa brutta si rivelò una cosa davvero molto utile e bella: era riuscito a salvare tutti, a capire che i cugini in fondo erano simpatici, a capire che Narnia e quell’universo non era poi tanto male, a fare nuove amicizie e trovare un migliore amico: Ripicì.
Poi era comparso Eustachio, nel suo corpo di sempre: Gli occhi celesti sotto le sopracciglia perennemente storte, il suo fisico da ragazzino e le lievi lentiggini spruzzate qua e là nel viso chiaro.
Ma sapeva che, non lo avrebbe mai dimenticato.
Un’avventura mozzafiato indimenticabile, lo sapeva bene.
E nel profondo del cuore voleva ritornarci là, in quel luogo sperduto nel mondo.
Oltre il quadro.
E un giorno il suo sogno si avverò.



NOTE DELL'AUTORE:
Lo so, come prologo è molto brutto. Però spero nelle recensioni!
_Irene




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