<< Senti Padge, si può
sapere che cazzo hai? >>
Matt guardò male l’amico, mentre sentiva crescere il
desiderio impellente di mollargli un cazzotto sul naso. Era arrivato a casa sua
scazzato a manetta, quasi neanche l’aveva salutato, si era fiondato nella sua
camera e gli aveva preso la chitarra, iniziando a suonarla. Il ragazzo alzò per
un momento lo sguardo dallo strumento, per guardarlo leggermente
disinteressato.
<< Niente. >> rispose soltanto, prima di
tornare a suonare.
<< Oh niente. Va bene, niente. >> borbottò
Matt tra sé e sé, poi scosse la testa.
<< No che non va bene. Non va bene proprio un cazzo! >>
Padge sbuffò ed appoggiò la
chitarra al proprio fianco, rivolgendo la sua attenzione a Matt. Perché quando
Matthew Tuck è
incazzato, non cagarlo è la peggiore delle idee.
<< Allora che cos’hai? >> esclamò
quest’ultimo, cercando di frenare i propri istinti omicidi.
<< I miei hanno litigato, okay? E mio padre mi ha
cacciato di casa perché sono gay. >> sospirò Padge,
vagamente esasperato.
Matt lo guardò basito. << Eh? >> disse
soltanto, senza riuscire ad aggiungere altro.
<< I miei hanno litigato ancora, e mio padre mi ha
cacciato di cas... >>
<< Sì, quello l’ho capito! >> lo interruppe
Matt, scuotendo la testa.
<< E allora cosa non hai capito? >> chiese,
flemmatico come al solito, Padge.
<< Da quando tu sei gay? >> rispose l’amico,
sconcertato.
Padge sorrise. << Da
questa mattina. >>
<< eh? >> ripetè
Matt, sempre più sconvolto.
Okay,Padge non era mai stato
più normale di tanto, ma quella conversazione era eccessivamente priva di senso
persino per i suoi standard...
<< Cazzo, Matt, sembri un disco rotto... non sono
gay, okay? L’ho detto solo per sconvolgere un po’ mio padre e le sue idee da
bigotto di merda. >> sbottò Padge, esasperato.
Riprese la chitarra e ricominciò a suonare.
<< Ah, beh, cazzo.. >> sussurrò Matt,
cercando di riprendersi dalla notizia sensazionale e dalla sua successiva
smentita. Rimasero entrambi zitti a lungo, poi fu Padge
ad interrompere il silenzio.
<< Perché, tu cosa diresti, se fossi gay? >>
disse, facendo sussultare l’altro. << Perché, sai, me ne sono andato
urlando che tu mi avresti capito e accettato perché sei la mia vera famiglia...
>> fece una leggera risata amara.
<< Wooh, una vera e
propria scenata in piena regola... >> sussurrò Matt, divertito. <<
Beh, che cosa ti risponderei se mi dicessi che sei gay? >>
Ci pensò su. E mentre lo faceva osservava attentamente le
dita di Padge spostarsi velocemente sulla chitarra.
Le osservava in modo quasi morboso, tanto che il ragazzo poteva sentire quello
sguardo intenso pizzicargli la pelle. Rimasero così per quasi mezz’ora, in
silenzio, con Padge che suonava e Matt che lo
fissava.
<< Scoperesti con me? >> disse alla fine
Matt, interrompendo quel momento di pace.
Per poco all’altro ragazzo non cadde di mano la chitarra.
alzò lo sguardo e spalancò gli occhi, inarcando le sopracciglia.
<< Cosa? >> fu la sua unica risposta.
<< È la mia risposta alla domanda di prima.. Se mi
dicessi che sei gay ti risponderei così. >>
<< Ah. >>
Padge riprese a suonare, e Matt
a fissarlo. E a dirla tutta iniziava anche ad esserci una certa elettricità
nell’aria. Lo sguardo di Matt era passato dalle dita di Padge
alle sue braccia, era scivolato lentamente fino al suo collo, aveva sfiorato le
sue labbra, i suoi occhi chiari, poi era sceso di nuovo lungo il suo petto, e,
se Padge non avesse avuto in mano la chitarra, il
ragazzo si sarebbe ritrovato a fissargli il pacco in modo indecente. Padge si sentiva un po’ in soggezione. Non era ancora
sicuro se lo sguardo del suo migliore amico lo stesse arrapando o solo
angosciando.
<< E se ti rispondessi di sì? Cosa faresti?
>> disse, dopo un po’, appoggiando la chitarra al proprio fianco.
Matt rimase qualche istante a guardare il bassoventre di Padge senza che ci fosse più nulla ad impedirglielo, poi riportò
lo sguardo sul suo volto. Non fu un vero e proprio sorriso, quello che gli
spuntò sul viso. Sarebbe più corretto dire che un angolo della sua bocca si
sollevò con fare ammiccante e provocatorio.
<< Non so, metterei in pratica, immagino...
>> disse, inginocchiandosi ed avvicinandosi al bordo del letto su cui era
seduto Padge. Non sapeva bene cosa gli fosse preso,
ma improvvisamente aveva voglia di baciare il suo migliore amico, e la sola
idea di farlo lo eccitava. Gli si avvicinò fino ad appoggiare la propria fronte
contro quella di Padge.
<< E tu come reagiresti, se io tentassi di mettere
in pratica? >> gli chiese, sulla scia di quello stupido giochetto in cui
si erano imbarcati involontariamente.
Padge non rispose. Incastrò una
mano tra i capelli lunghi di Matt e con uno strattone lo attirò a sé, facendo
scontrare le loro labbra. La parte casta di quel bacio durò ben poco. Schiusero
la testa nello stesso istante, come se si fossero letti nel pensiero, e
lasciarono che le lingue si toccassero, si conoscessero, si scontrassero a
mezz’aria. Padge aprì le gambe, perché Matt ci si
potesse infilare in mezzo. Era una strana situazione. Certo, quei due non erano
mai spiccati per la loro normalità, ma fino a quel momento non si erano mai
trovati avvinghiati a baciarsi selvaggiamente. In realtà non ci avevano mai
neanche pensato. Matt appoggiò le mani sul petto dell’amico, per poi farle
scivolare lentamente verso il basso, fino al cavallo dei pantaloni.
<< Eehy, ciao Michael
junior... >> sussurrò divertito, staccandosi leggermente dalle labbra
dell’altro ed abbassando lo sguardo sulla sua erezione. << È per me, che
sta così? >> aggiunse poi, tornando a guardarlo in faccia.
<< Beh, non mi pare che tu sia nelle condizioni di
poter sfottere.. >> rispose Padge, con un
ghigno, stringendo leggermente le gambe intorno hai fianchi di Matt.
<< Uhmm... >>
mugolò Matt, con la bocca contro il suo collo. << Forse hai ragione..
>> rispose, e con uno strattone gli slacciò i pantaloni, infilandoci una
mano dentro.
Padge sussultò, senza riuscire
a trattenere un gemito. Matt tornò con la bocca su quella dell’amico e gli
morso un labbro, passandoci piano la lingua, mentre con la mano cercava di
farlo andare fuori di testa. riuscendoci, per altro. Lo guardò intensamente con
quegli impressionanti occhi ghiacciati, e Padge sentì
che se non avesse smesso subito di farlo, sarebbe venuto nel giro di 20
secondi. Proprio quando stava per esprimergli questa sua preoccupazione, Matt
si fermò, togliendo la mano dai suoi pantaloni.
<< Beh? >> chiese Padge,
insoddisfatto.
<< Beh, pensavo che potremmo provare a fare quella
cosa per cui son noti i gay... >> gli rispose Matt, con un sorriso
animalesco. Si tirò su e si sedette a cavalcioni sul bacino di Padge, dando qualche colpo di reni per sottolineare il
concetto.
<< Intendi che ti dovrei inculare? >> chiese Padge, come
sempre molto perspicace.
Matt sbuffò, alzando gli occhi al cielo. << Cazzo,
Mike, sei poetico come un calcio nel culo... si, era quello che intendevo. >>
Padge ridacchiò, appoggiando il
viso nell’incavo tra il collo e la spalla di Matt, passandogli le mani sul
fondoschiena. Ecco, quella era una cosa che aveva sempre voluto fare. Si,
perché tutto si poteva dire, di Matthew Tuck, ma non
che non avesse un culo veramente da favola.
<< Va bene, facciamolo. >> disse alla fine,
slacciando i pantaloni all’amico.
Lui sorrise e si alzò un momento, per riuscire a
togliersi i jeans e i boxer. Mentre lo faceva non spostò gli occhi da quelli di
Padge neanche per un istante. Non lo fece neanche
quando tornò sul letto con lui, né quando gli entrò dentro con un doloroso
colpo secco che lo fece trasalire. Non distolse lo sguardo dal viso di Padge una sola volta, per tutta la durata del loro
rapporto. Anche quando raggiunse l’orgasmo, si obbligò a tenere gli occhi
aperti. Solo quando alla fine Padge era uscito da lui
e si era accasciato sul letto stanco, si era concesso di chiuderli.
<< Sai, Matt, c’è una cosa che ti voglio dire da un
po’ di tempo... >> esordì Padge, dopo qualche
minuto di silenzio, puntellandosi su un gomito. Matt aprì un occhio e grugnì
qualcosa di simile ad uno “spara”. << Con quella pettinatura sembri
davvero una ragazzina di 12 anni... >> disse Padge,
con espressione molto seria. << Beh, una ragazzina di 12 anni molto
porca... >> si corresse poi, dopo averci pensato su un secondo.
Matt rise. << Tanto lo so che ti è piaciuto..
>> lo prese in giro, sicuro di sé.
<< Scherzi?! Dopo questa cosa potrei anche diventare gay per davvero! >> esclamo Padge, spalancando gli occhi e tirandosi su a sedere.
Matt rise ancora. Effettivamente si stava proprio
sbellicando dalle risate. << Oddio, Michael Paget,
dopo questa cosa potrei anche
innamorarmi di te! >> esclamò, appena riuscì a prendere fiato per
parlare, poi riprese a ridere. Padge scosse la testa
e si buttò nuovamente sul letto.
Matt rimase a terra a ridere mezzo nudo come un coglione.
Forse non si sarebbe innamorato di Padge, ma di una
cosa era sicuro: l’espressione del suo migliore amico mentre aveva un orgasmo
avrebbe infestato i suoi sogni erotici come minimo per i seguenti due anni.
Salve signore! A chiunque legga questa cosa: è una
CACCHIATA di dimensioni epiche, nata in una notte di nullafacenza
e noia...XD
Non so perché, ma questa coppia qui mi ispira molto...ma
d’altra parte a me basta che ci sia Mettiu Tac, perché
una storia mi ispiri...X°D Perché quell’uomo mi fa un sesso assurdo. Mio
dio, ho uno scompenso ormonale ogni volta che lo vedo scuotere la sua chioma
fluente!
Oh, la frase che dice padge
alla fine mi è venuta in mente guardandomi il video di Matt che canta Walk insieme agli avenged, dove
ha una pettinatura tipo a caschetto semi scalata e sembra una ragazzine..XD boh, saranno miei viaggioni...
XD
Lasciate un commentino, se avete tempo!
Byebye
Ale