Il Medioevo

di misseli
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Furono svegliate dalla cameriera.
“vostro padre vi attende per la colazione.”
Si sistemarono e andarono a fare colazione.
“dovete provare l’abito, per stasera”
“prima voi.”
Beatrice si ritirò con la cameriera.
Lucrezia prese un libro e iniziò a leggerlo. Sentì delle voci.
“vada pure in salone, a fare colazione.”
“grazie.”
Lucrezia rimase lì immobile, un giovane elegante fece il suo ingresso nel salone e la guardò.
“buongiorno.”
“buongiorno.”
“piacere, sono Luigi, il promesso sposo di Beatrice.”
“piacere, sarebbe più corretto dire l’ex promesso sposo inaffidabile, infedele di Beatrice.”
“sì, è corretto ciò che dite, avreste la cortesia di presentarvi, signorina?”
“mi chiamo Lucrezia e sono la dama di compagnia della principessa.”
“sarò pure inaffidabile ma infedele no, non amo più Beatrice ma sua cugina Isabella.”
“non m'interessa del vostro amore per Isabella, a me sta a cuore solo la felicità della mia Signora.”
“come  fate ?" E’ capricciosa ed egoista”
“non lo è con me”
Luigi sorrise.
“non siete divertente.”
“ci vediamo stasera al ballo, vi farò conoscere Isabella.”
“come desiderate.”
Lucrezia lo ignorò.
“Beatrice, non si sentirà sola, credimi, l’ho lasciata perché l’ho trovata tra le braccia di un’altra.”
“un altro?”
“no, un’altra.”
“che cosa dite ?" Non è divertente, principe, Luigi.”
“e così, non mi credete Lucrezia?”
“no, ovviamente.”
“perché dovrei mentire?”
“no, lo fate solo per giustificarvi con me, per aver lasciato, Beatrice.”
“la tua promessa sposa, vederla che ti tradisce con un altro è una cosa, tollerabile e sopportabile, ma con un’altra è intollerabile.”
“vi capisco, se fosse vero.”
“è vero, continuate a dubitare delle mie parole.”
“appena la vedrò glielo chiederò.”
“negherà, di sicuro.”
“e perché dovrebbe negarlo?”
“perché ci tiene alla sua integrità di facciata.”
“è una bella persona.”
“continuate a credere che sia buona e perfetta.”
“è perfetta e buona, ne sono certa.”
“lo scoprirete da sola, quanto è perfida e perversa.”
“ora basta, ho ascoltato tutto quello che avevate da dirmi, se non c’è altro, andrei a provare l’abito per stasera?”
“vi ho detto solo una parte.”
“va bene, ma cercate di essere breve.”
“lei è una dissoluta, frequenta le cortigiane, le piacciono le avventure in gruppo.”
“che ne sapete voi?”
“lo so, ho le mie fonti, non sono uno sprovveduto, sono un principe, Lucrezia.”
“lo so, non siete tenuto a dirmelo, conosco tutto di voi, principe.”
“e cosa sapete?”
“non mi piacete, né ora né mai.”
“siete molto selettiva, non trovate?”
“no, so valutare le persone da sola, vi ringrazio.”
“a stasera.”
“sì, a stasera, avete anche il coraggio di presentarvi al ballo qui, dopo averla rifiutata per la tua Isabella, che è sua cugina, complimenti.”
“siamo stati invitati da suo padre, Lucrezia non lo sa.”
“quando lo scoprirà, non ne sarà felice, preferirei non vedervi.”
“io ci sarò.”
Lucrezia lo osservò, fece un inchino, lui le baciò la mano per cortesia.
“è stato un piacere conoscerla Lucrezia.”
“anche per me, Luigi.”
E se ne andò via da lì, irritata e sconvolta dalle sue dichiarazioni, corse in camera e pianse confusa.




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