HARRY POTTER AND THE VOLDEMORT'S MISTERY

di CarolPenny
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Era una sera di metà Luglio e un ragazzo di quasi diciassette anni correva per PRIVET DRIVE verso una casa il cui numero corrispondente era il 4

Era una sera di metà Luglio e un ragazzo di quasi diciassette anni correva per PRIVET DRIVE verso una casa il cui numero corrispondente era il 4. Harry Potter era questo ragazzo.

Occhi verdi, occhiali circolari e capelli scuri che gli ricadevano quasi sulle spalle. Indossava una maglia rossa, un po’ troppo grande per lui, poiché era appartenuta al cugino Dudley, che portava, sin da quando era piccolo, taglie molto più grandi di Harry. Poi indossava un jeans che fortunatamente gli andava bene e un paio di scarpe da ginnastica consumate.

Harry correva, mentre intorno si faceva più buio. Le stelle erano coperte qua e là dalle nuvole. Finalmente arrivò e busso’. Sentì dei passi pesanti provenire da dietro la porta,poi quest’ultima si spalancò e comparve zio Vernon che lo prese per la maglietta e lo tirò dentro con tale forza da farlo quasi cadere.

Chiuse la porta e gli urlò in faccia “DOVE SEI STATO! DUDLEY E’ TORNATO DA UN PEZZO, E TU LO SAI CHE TI DEVI PRESENTARE PRIMA DI LUI A CASA! E SE….. SE POI TI ACCADEVA QUALCOSA QUEI……. QUEI TUOI AMICI……. QUELLE PERSONE CHISSA’ COSA AVREBBERO FATTO!!!

Harry sudato si asciugò la fronte scoprendo per un attimo la sua cicatrice a forma di saetta.

“MI DISPIACE ZIO VERNON, IO NON MI SONO RESO CONTO DEL……” ma lo zio lo interruppe parlando più piano “LA PROSSIMA VOLTA FA PIU’ ATTENZIONE………ORA VIENI IN CUCINA, LA CENA E’ PRONTA.”

Harry in quel periodo era molto distratto. Pensava soprattutto alla sua scuola di magia, Hogwarts, che per lui era la sua vera casa. Quando era solo e maggiormente durante le passeggiate si distraeva pensando a quel magico e bellissimo mondo, e la felicità lo innondava! Ma un attimo dopo tutto scompariva, non solo perché Voldemort era ancora vivo e, prima o poi, uno dei due sarebbe dovuto morire ma anche perché quello sarebbe stato l’ultimo anno che avrebbe frequentato nella scuola: il settimo. Precedette lo zio e arrivò in cucina, dove Dudley e zia Petunia lo osservarono fino a quando non si sedette. Il rapporto con i Dursley era molto migliorato rispetto agli anni precedenti. Loro erano molto più gentili con Harry, ma quando si presentava l’occasione non perdevano tempo a sgridarlo……….. Finita la cena Harry fu il primo ad alzarsi, ma prima che potesse uscire dalla stanza zio Vernon lo richiamò

“ASPETTA RAGAZZO……” e guardò un piccolo calendario dove c’era segnata una x ogni tre giorni.”MMM……..OGGI E’ 16, HAI SPEDITO LA LETTERA? QUELLA IN CUI ASSICURI AI TUOI AMICI CHE STAI BENE ECC?” Harry ci pensò un attimo poi rispose “DEVO ASPETTARE CHE TORNI LA MIA CIVETTA, ALLORA POTRO’ SPEDIRLA!”zio Vernon fece una specie di grugnito “SPERO CHE TORNI PRESTO QUELL ‘ UCCELLACCIO! NON VOGLIO PROPRIO PENSARE CHE QUELLA……… QUELLA GENTE SI PRESENTI A CASA MIA!”

Ma Harry era già uscito e non si era curato di quello che aveva detto lo zio. Se avesse saputo cosa sarebbe successo qualche settimana dopo avrebbe avuto sicuramente qualcosa da ridire.

 

IL RESTO DELLA STORIA PROSSIMAMENTE DIANA RIDDLE

 





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