Ciao!! Questa è la mia prima Fan Fiction su Castle
e sono molto nervosa.
Ci ho messo molto impegno per scriverla e spero con
tutto il cuore che vi piaccia e che non vi annoi.
Vi suggerisco la traccia musicale che ha dato il
titolo alla storia e che è anche nominata del testo. Mi ha
particolarmente ispirato. :)
Ad un certo punto troverete un asterisco (*)...
fate partire la musica e continuate a leggere... Provate e ditemi se ci
ho azzeccato con la colonna sonora. :)
Everybody Loves Me - OneRepublic
Link:
http://www.youtube.com/watch?v=jNGbXIiP1q0 .
Grazie mille a tutti e buona lettura!! Luna
Renesmee Lilian Cullen :=)
P.S. Un ringraziamento particolare va a
Berenike
per avermi convito a pubblicare la FanFiction...
Grazie mille!!
Everybody Loves Me
Era una fredda
giornata nella centrale di polizia del dodicesimo distretto.
Seduta sulla mia
sedia con le ruote, stavo finendo di scrivere un rapporto sul caso che
avevo appena chiuso.
Ryan ed Esposito
erano alle loro scrivanie, mettendo in ordine tutti i fascicoli.
Castle, invece, non
si era ancora fatto vivo e spesso mi ritrovavo a fissare la sua amata
sedia, a lato della mia scrivania.
Sapevo che stava
progettando qualcosa: dal sorrisetto che mi aveva rivolto prima non
sapevo cosa aspettarmi.
Mi passai una mano
sulla fronte.
Due ore dopo che
Castle se n’era andato, decisi di alzarmi e di andare a prendermi una
buona tazza di cioccolata calda con la macchinetta che lui aveva
regalato al Dipartimento.
Quando fui in piedi
mi stiracchiai per bene. Sentivo tutti i muscoli intorpiditi.
Avanzai verso la
mia meta, immaginandomi già la mia buonissima cioccolata calda, quando
sentii le porte dell’ascensore aprirsi. (*)
Con un’aria da divo
di Hollywood, Richard Castle fece il suo ingresso.
Sembrava uno dei
Ganster del Far-West che camminavano per le vie della loro città.
Una camminata da
“macho”, muovendo ritmicamente le braccia una avanti e una indietro.
Potevo quasi
sentire “Everybody Loves Me” risuonare nell’ufficio vuoto.
Rimasi a guardarlo
a bocca aperta e con un sorriso sulle labbra. Salutò Esposito e Ryan con
un cenno a cui loro risposero imitando la sua stessa espressione da
Ganster.
Camminò verso di me
con un sorrisetto che non prometteva nulla di buono.
Quando ci furono
pochi centimetri a separarci, mi afferrò una mano e mi fece fare un giro
su me stessa. Mi mise una mano alla base della schiena, spingendomi
verso il pavimento in un caschè.
Lo guardai con un
sorriso sulle labbra e scoppiai a ridere.
- Castle! –
esclamai.
Sfoggiò un sorriso
meraviglioso e mi tirò su, dandomi un bacio a stampo.
Io, Kate
Beckett ero fidanzata con Richard Castle.
Stavamo insieme da due anni e
mezzo e, in vita mia, non ero mai stata così felice.
A volte ripensavo alle prime due
settimane della nostra storia, quando ci incontravamo nei ristoranti di
nascosti per cenare insieme.
Era eccitante avere
una relazione segreta.
Poi ci hanno
scoperti.
Ryan e Esposito.
A baciarci.
In ufficio. Nella
stanza della macchinetta del caffé.
Erano stati
sicuramente i dieci minuti più imbarazzanti della mia vita.
Tornai con la mente
al presente e sorrisi a Rick.
- Castle! Cosa fai?
– esclamai cercando di mascherare il sorriso appena nato sulle mie
labbra.
- Ciao, Kate. – mi
salutò, senza staccare la mano dalla mia schiena. Mi accarezzò una
guancia, sotto lo sguardo di Ryan e Esposito.
Con la coda
dell’occhio li vidi voltarsi e fissarsi negli occhi a vicenda. Tornarono
al loro lavoro con una faccia disgustata, ma allo stesso tempo divertita
e li sentii mormorare:
- Ecco qui la
nostra coppietta felice... -
Io e Rick ci
voltammo contemporaneamente.
- Ragazzi, per oggi
avete finito. Perchè non ve ne andate a casa? – domandai guardandoli
male.
- Agli ordini,
Beckett. Muoviti Ryan! Lasciamo mamma e papà a “litigare” soli soletti...
–
Finalmente i due se
ne andarono spintonandosi per arrivare primi e borbottando qualcosa su
“Latte e miele”. Io e Rick li seguimmo con lo sguardo, finché non fummo
sicuri che se ne fossero andati.
Quando sentii le
porte dell’ascensore chiudersi, gettai le braccia al collo di Richard e
incollai le mie labbra alle sue.
Quando ci staccammo
lui sussurrò:
- Detective Beckett,
non la credevo così passionale. -
- Ah. Ah. La smetta
signor Castle. Devo ricordarle che sono armata? –
Gli sorrisi e
sfiorai di nuovo le sue labbra con le mie. Sgusciai via dalla sua presa,
dirigendomi verso il mio obbiettivo: la cioccolata calda.
Richard mi seguì.
Stette in silenzio tutto il tempo. Mi guardò e basta.
Mi accomodai sui
divanetti e Rick si sedette accanto a me. Lo vidi alzare il braccio e lo
sentii circondarmi le spalle. La sua mano si posò delicata sul mio
ventre, accarezzando la lieve sporgenza.
Ero incinta.
A volte facevo
fatica a crederci.
Io mamma. Non avevo
mai pensato seriamente una famiglia, finché non era entrato Richard
Castle nella mia vita, stravolgendola completamente.
Ora ero incinta e
pronta a trascorrere tutta la mia vita con Rick, l’uomo che amavo.
- Tutto bene con la
piccola Jo? – mi domandò parlando per la prima volta da quando eravamo
entrati in quella piccola stanzetta.
Poggiai la
cioccolata sul tavolino alla mia sinistra e mi sistemai meglio sul suo
petto.
La sua mano compiva
dei movimenti circolari sulla mia piccola pancia. Erano delicati ed
estremamente piacevoli. Mi beai delle sue coccole con un sorriso sulle
labbra.
- Si. Non ha dato
problemi. -
Fin da quando avevo
scoperto di aspettare un bambino, io e Rick avevamo deciso che se fosse
stata femmina l’avremo chiamata Jhoanna, come mia madre. Se fosse stato
un maschietto, lui aveva scelto il nome Alexander.
- Hai finito il
rapporto? Oggi cena di famiglia. Io, tu, Jo e Alexis. Mia madre è fuori
città per un provino. -
Rick era convinto
che il bambino fosse una lei.
Senso paterno
aveva detto.
- Lo sapevo già. –
gli sorrisi. Lui incatenò i suoi occhi con i miei, guardandomi stupita.
- Alexis mi ha
chiamato due ore fa. Mi ha annunciato che era andata a fare shopping con
Ashley e la tua carta di credito e che doveva assolutamente farmi vedere
tutti i nuovi acquisti.
Rick sorrise e mi
baciò il capo.
- Forza, andiamo a
casa. Ho preparato una cenetta con i fiocchi. -
- Devo finire il
rapporto. –
Lui mi guardò male
e subito dopo mise un adorabile broncio da bambino. Non potevo
resistergli.
- Andiamo. – mi
alzai, prendendolo per mano. Afferrai il mio cappotto sulla sedia della
mia scrivania e, abbracciati, ci avviammo verso l’ascensore.
Recensioni?? Sono ben accette!!
Buon anno nuovo a tutti!! Luna Renesmee Lilian
Cullen :) |