all this time / we were waiting for each
other / all this time / I was waiting for you / we got all these words / can't
waste them on another / so I'm straight in a straight line / running back to
you
C’era chiunque in quella sala,
tutta la nobiltà del regno di Uther era presente in quella sala. Ma ero logico,
era il compleanno del principe. Merlino fu felice quando Artù lo lasciò libero
per l’intera giornata; ma non altrettanto quando Gaius, venuto a conoscenza di
ciò, lo usò come schiavetto personale: tutta la mattina ad aiutarlo a prepare
intrugli vari e tutto il pomeriggio a consegnarli in giro per Camelot. Avrebbe
voluto sdraiarsi sul letto e dormire, ma in tasca gli era rimasta un ultima
pozione, quella per Lady Morgana.
Lei però non era nella sala,
se ne stava di sopra, nelle sue stanze, con la scusa di sentirsi troppo stanca
per partecipare ad una festa. Sia il re che suo figlio non avevo obbiettato
alla sua richiesta di non partecipare, visto che era passata solo una luna da
quando era ritornata, per chiunque era logico che non se la sentisse di farsi
rivedere in pubblico. Il giovane mago, però, capiva perfettamente: l’unico
desiderio della pupilla del re era quello di tornare immediatamente dai druidi;
aveva bisogno del loro conforto, del loro aiuto e probabilmente si sentiva
persa senza tutto ciò. Avrebbe potuto dare lui tutto l’aiuto necessario,
rivelandole il suo segreto, ma gli era stato imposto severamente da Gaius di
non dirle niente.
Merlino proseguì velocemente
oltre la sala e si dirise velocemente verso le stanze della ragazza. Sapendo la
strada a memoria, non ci mise molto a ritrovarsi davanti alla porta; bussò
delicamente, non sapendo se Morgana fosse ancora sveglia. La pupila del re era
sdraiata sul letto, nella stanza completamente buia, senza neanche una candela
accesa. Aveva espressamente chiesto a Gwen che ogni volta che lasciava le sue
stanze dopo il calar del sole, di portarle via tutte: non voleva provocare più
nessun incendio. Stava guardando il soffitto con lo sguardo vacuo, quando
qualcuno bussò alla porta e interruppe i suoi pensieri. Si asciugò le lacrime
che certi ricordi le avevo suscitato ed andrò ad aprire. Davanti si ritrovò
colui che per primo l’aveva indirizzata verso i druidi. “Merlino.” Disse
semplicemente, essendo sollevata di ritrovarsi di fronte lui, ma curiosa del
motivo per cui fosse venuto da lei. Il giovane le mostrò le fialetta e lei gli
fece segno di entrare.
Egli le porse la pozione, ma
la ragazza la non degnò neanche. “Non dirlo a Gaius, ma hai fatto un viaggio
a vuoto. Non la berrò più. Questa cosa, questo mio… potere, non devo
respingerlo, ma accoglierlo.” disse Morgana, riuscendo a malapena a far uscire quelle parole senza balbettare.
Era quello che si ripeteva in testa da ormai troppo tempo, ma non era mai
riuscita ammetterlo ad alta voce, figurarsi dirlo a qualcuno. Si sedette sul
letto e si coprì le mani con la faccia, nascondendo alla vergogna le sue
lacrime. Le sue mani lasciarono però il suo volto, quando Merlino le strinse
con le sue. Il giovane mago era rimasto tutto il tempo a guardarla sfogarsi ma
adesso, vedendola lì, in lacrime… non era riuscito a non far niente. Non parlò:
si sedette vicino a lei, e tenne strette le mani di Morgana con le sue. La
giovane aveva solo voglia di piangere, piangere e ancora piangere, provando a
far scivolar via le sue pene insieme alle lacrime. Lui, nonostante fosse sempre
stato cosciente di essere stato una persona fragile, non il classico macho che
vuol far vedere di non avere sentimenti, stavolta sapeva che doveva essere
forte, per entrambi, in quel momento doveva sostenere sia sé stesso che lei.
Lei, in lacrime si buttò fra
le sue braccia, stritolando in quell’abbraccio tutti i divieti che avrebbero
potuto condannare quel gesto, nonostante fosse saturo di qualsiasi intenzione
maligna. Merlino all’inizio non seppe cosa fare, ritrovandosi la pupilla del re
tra le braccia, in lacrime. Timidamente la accolse, per poi sentirsi immerso in
una piacevole sensazione, mentre la testa di lei si appoggiava sulla sua
spalla, continuando a versare lacrime. Dopo qualche minuto rimasti così,
abbracciati l’una all’altro, la voce di Morgana spezzò il silenzio “Mi
dispiace. Gwen se andata poco prima che arrivassi e di solito… lo sai, è lei
che mi sostiene quando sto così male, ma… prima… non sono riuscita a
trattenermi. Perdonami.”
Merlino capiva benissimo come
ci si sentiva in quel momento, meglio di chiunque Lady Morgana potesse
conoscere. Era sul punto di dirle tutto, che senso aveva ancora nasconderlo a
lei?
Ma quando aprì la bocca per
finalmente mostrarsi interamente, le calde labbra di lei fermarono le sue parole.
Durò pochi secondi, quel bacio. Un leggero sfiorarsi di labbra, innocente,
senza nessun altro scopo. Un bacio e basta. Merlino non ebbe neanche il tempo
di rendersi conto di ciò che stava accadendo che era già tutto finito. La
guardò negli occhi, per degli istanti che sembrarono dei bellissimi secoli: le
lacrime contornavano ancora gli occhi chiari di lei. Accarezzò la guancia su
cui le lacrime erano scivolate, cercando di cancellare le strade di tristezza
che esse avevano tracciato. Non aveva voluto dire una parola da quando era
arrivato ed adesso che aveva voluto dire qualcosa, che aveva tutto da dire,
quelle stupide parole gli si fermavano in gola.
Il giovane era diventato tutto
rosso, e Morgana accennò un sorriso e si lasciò delicamente accarezzare il
volto. Stanca, lasciò cadere la parte superiore del sue corpo sul letto,
invitando il servitore del suo fratellastro a fare lo stesso. Non era il suo
corpo a sentire il peso della sua stanchezza, ma pesavano tutte le emozioni che
aveva provato fino a quel momento.
Merlino non era mai stato una
persona molto coraggiosa, soprattutto in questioni sentimentali. Era successo
già abbastanza cose per oggi, doveva andarsene, non sapeva quando ancora
avrebbe saputo tenere a freno al sua lingua e non dire niente. E non solo
quella: non poteva fare ciò in quel momento si sentiva, non era giusto nei
confronti di Lady Morgana. Era fragile e debole, non sarebbe stato giusto
approfittarsi di ciò. Si alzò per andarsene, ma la mano di lei strinse forte il
suo polso. “No, ti prego. Resta qui con me. Almeno per un po’. Non voglio
che la solitudine e la tristezza mi vengano a far visita anche questa notte.
Resta qui con me, ti scongiuro.” Il giovane mago sapeva che probabilmente
non avrebbe saputo tenere a freno i suoi istinti, ma non voleva lasciarla sola.
Stavolta sì, avrebbe avuto il coraggio di correre il rischio. Si alzò e
timidamente prese posto nel suo letto.
Ora Lady Morgana non era più
sola. Almeno non stanotte. Si accucciò tra le braccia del ragazzo, e sentì
piacevolmente le sue braccia avvolgerla. Sapeva cosa sarebbe potuto accadere,
ma non le importava, non più.
***
Nota dell’autrice: et voilà. La prima fanfiction sul fandom
di Merlin che scrivo, e non può che essere dedicata alla mia OTP : Merlino e
Morgana. Un piccolo momento perfetto, almeno nella mia testa era così, non
posso giudicare obbiettivamente come sia venuta la versione scritta XD Piccolo
chiarimento temporale: sempre nella mia testolina bacata, questa fanfiction
sarebbe ambientata poco dopo il 3° episodio della seconda stagione, quindi il
ritorno sarebbe quando Morgana viene “salvata” dai drudi. All’inizio doveva
essere un finale diverso di quella puntata, ma poi ho pensato fosse meglio fare
una cosa a parte :) Non so quanto sia venuta bene, l’ho scritta per puro amore
di questa coppia, l’ho scritta per me e spero che piaccia anche a voi :)
Ringrazio chi recensirà, sia negativamente (ho molto da imparare, ahimè) sia
positivamente, chi la metterà tra i preferiti (non vi ringrazierò mai
abbastanza se lo farete *O* ) e anche chi solo perderà tempo a leggerla e poi
se ne andrà. E buon anno a tutti :D