Lost, again

di eleblack
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Mentre le nuvole all’esterno danzano sconclusionate, nell’abitacolo traballante si fa fatica persino a respirare.
Forse è la paura che anche la minima particella di ossigeno possa destabilizzare il precario equilibrio raggiunto.
Forse è il senso di colpa che fa pesare il solo pensiero di essere stati benedetti col dono della vita.
Forse è il timore di svegliarsi di soprassalto da un sogno e trovarsi sovrastati dalla vegetazione della giungla.
Forse è l’ansia di ricominciare una vita da zero, una volta per tutte.
Forse è la consapevolezza di essere morti dentro che rende inutile ogni respiro.
O forse semplicemente non ci si ricorda come si fa.
Quando alla fine del viaggio, tumultuoso e scomodo, Frank abbandona i comandi e l’equipaggio scende dall’aereo, a tutti tremano le gambe e viene da vomitare.
Giorni dopo, Kate ha ancora la nausea.




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