A/N: E' la prima volta che
mi cimento a scrivere una storia su glee,
in particolare su Kurt e Mercedes, che sono la cosa che preferisco di
più nel telefilm, oltre ad April e Shelby - Cheno e Idina - e ovviamente
le canzoni.
Non so se inquadrare questa fic come un missing moment o una scena AU,
ma visto che in teoria sarebbe potuta succedere se solo Kurt non fosse
scappato via spezzando il mio cuore e quello di Mercedes... missing
moment sia!
Detto questo, alla base di questa storia c'è più
che altro il mio volere mixare una canzone del mio musical preferito, Wicked, e i miei personaggi preferiti
del telefilm, ai quali questa canzone calza a pennello.
Ok, più che altro volevo far conoscere al mondo Wicked...
Piccolo disclaimer: Wicked purtroppo non è
mio. Se lo fosse, a quest'ora starei probabilmente canticchiando
Defying Gravity con Idina e Cheno nel salotto dell'appartamento di NY
di Cheno.
Sfortunatamente non possiedo nemmeno glee. Se così fosse, a
quest'ora starei a Broadway con Chris Colfer a vedere Wicked o a Disneyworld con Amber
Riley o a fare shopping con entrambi.
Quello era l’ultimo giorno di Kurt alla West McKinley High
School.
Ormai era tutto deciso. Suo padre e la madre di Finn avrebbero
rinunciato alla tanto desiderata luna di miele per dare a Kurt quello
che ultimamente mancava nella sua vita.
Serenità.
Baci rubati, spintoni, insulti, ma soprattutto minacce di morte, lo
avevano portato a dare ragione a suo padre e alla decisione
più dura della sua vita. Lasciare il glee club, lasciare
la West McKinley High,
ma soprattutto abbandonare la sua migliore amica, Mercedes Jones.
Tutto il glee club era riunito nella sala prove, ancora sotto shock
dalla notizia che Kurt li avrebbe abbandonati, seppur per ottime
ragioni.
Mercedes era ovviamente quella che ne aveva risentito di più.
Kurt sembrava sparito improvvisamente dalla scuola senza dire una
parola a nessuno, senza un saluto o una promessa di rivedersi al
più presto.
Una parte di lei lo capiva e non lo biasimava per aver voluto lasciare
quel posto che gli aveva causato tanto dolore. Ma l’altra
parte… L’altra parte di lei non si capacitava di
essere trattata come una conoscente qualsiasi che non meritava nemmeno
un abbraccio d’addio o d’arrivederci.
Mentre il Signor Schuester spiegava per l’ennesima volta al
resto del glee club quello che era successo, Mercedes si limitava a far
finta di ascoltare, persa com’era nei suoi pensieri.
“Ehi, Mercy.” Le sussurrò Quinn, che le
sedeva vicino.
Mercedes si voltò a guardarla e sorrise. In teoria aveva
ancora un’amica qui alla McKinley, anche se ultimamente le
cose tra loro due non erano come qualche mese prima, quando Quinn si
era trasferita a casa sua, durante le ultime settimane di gravidanza.
“So quanto tu sia triste per Kurt,” –
‘no, probabilmente non lo sapeva’ pensò
Mercedes- “però ricordati che non sei
sola.” Le sorrise nuovamente, mettendole un braccio attorno
alle spalle. “Qui tutti ti vogliamo bene, lo sai,
vero?” Mercedes annuì distrattamente. “E
poi, noi siamo sorelle, no? Dobbiamo stare unite, giusto?” Le
chiese, porgendole il pugno come Mercedes stessa fece con lei solo
qualche mese prima. Lasciandosi andare ad un sorriso, batté
il pugno con quello di Quinn, sperando che la sua amicizia riuscisse a
distrarla almeno in parte dal vuoto che aveva lasciato Kurt.
“Bene ragazzi!” La voce decisa del signor Schuester
la riportò alla realtà. “So che non
è il momento migliore per parlarne, ma come nei migliori
show, lo spettacolo deve andare avanti.” Mercedes
notò Rachel entrare in modalità esagitata al solo
sentire quella frase che associava sempre e comunque a Broadway.
“Per quanto siate tristi… siamo.” Si
corresse subito. “Le provinciali sono dietro
l’angolo e noi abbiamo bisogno di una scaletta. Allora, stavo
pensando ad un bellissimo medley dei Journey…”
“Signor Schue…” una voce alle sue spalle
lo interruppe. “Non faccio in tempo ad andarmene, che lei
subito ricade sui Journey?”
All’ingresso della sala prove, braccia incrociate al petto e
perfetto completo bianco con un papillon nero che faceva da contrasto,
c’era Kurt con un sorriso che immediatamente fece sorridere
anche Mercedes.
Il suo migliore amico era lì, a pochi passi da lei.
“Kurt?” Chiese sorpreso il signor Schuester.
“Hai già nostalgia di noi o sei venuto a
spiarci?” Mercedes vide il sorriso sulle labbra del
professore e sapeva con certezza che anche lui era convinto che Kurt
non avrebbe mai potuto fare uno sgarbo del genere ai suoi amici.
“A dire il vero, mio padre e Carol stanno finendo di firmare
gli ultimi documenti, quindi sono ancora legalmente un alunno della
West McKinley High.” Sorrise, spostandosi leggermente il
ciuffo di lato. “E visto che sono qui, volevo chiederle un
favore.”
“Dimmi pure.”
Mercedes era curiosa. Non aveva idea di cosa Kurt potesse volere dal
signor Schue. Forse qualche ripetizione di Spagnolo, visto che alla sua
nuova scuola erano più avanti nel programma?
“Vorrei cantare un’ultima canzone come membro delle
Nuove Direzioni.” E prima che il professore gli rispondesse,
si girò a cercare lo sguardo di Mercedes, lanciandole un
occhiolino che la fece sorridere. “Devo obbligatoriamente
dedicare una canzone ai miei amici, ma soprattutto alla mia
Mercedes.”
Mercedes sentì la mano di Quinn stringere la sua, come se
l’amica – ‘sorella’
pensò con un sorriso – avesse intuito che in quel
momento le serviva un gesto che le facesse capire che non era un sogno
e che Kurt era lì per cantare una canzone a lei –
‘al glee club’ si corresse.
“Beh, direi che non ci sono obiezioni, vero
ragazzi?” Disse il signor Schuester prima di lasciare la
scena a Kurt.
Ci fu un breve applauso, prima che Kurt fermasse tutti in modo molto
teatrale, tipico di lui.
“Mercedes, ricordi il mio musical preferito?” Le
chiese con un sorriso che Mercedes non poté evitare di
contraccambiare.
“Certo.” Rispose subito.
“Wicked.”
Ormai aveva perso il conto di quante volte l’avevano visto
insieme.
Kurt non smetteva di parlargliene, dicendole che in fondo
l’amicizia delle due protagoniste non era poi così
diversa dalla loro.
Le due streghe del musical combattevano contro i pregiudizi di tutti i
giorni, proprio come facevano loro nei corridoi della scuola, eppure
riuscivano sempre e comunque ad andare avanti grazie alla forza della
loro amicizia.
In particolare c’era una canzone che Kurt le ripeteva fosse
perfetta per loro due e per quello che era stata la loro amicizia fino
a quel momento.
“Per cui sai già cosa ti
canterò?” Le chiese con un sorriso e prima che
potesse rispondere, le prime note della canzone iniziarono a riempire
l’aula.
“For good.” Sussurrò Mercedes con un
sorriso. Per sempre.
***
“I’ve
heard it said that people come into our lives for a reason, bringing
something we must learn and we are led, to those who help us most to
grow, if we let them and we help them in return. Well, I
don’t know if I believe that’s true, but I know
I’m who I am today, because I knew you.”
Kurt iniziò a cantare quella canzone che sapeva rispecchiava
così tanto la sua amicizia con la fiera ragazza dalla pelle
color del cioccolato.
E mentre cantava, era convinto di ogni singola parola che usciva dalla
sua bocca.
In effetti, Mercedes era entrata nella sua vita per un motivo, aiutarlo
ad imparare ad accettarsi.
Lei è stata la prima persona a cui ha confessato la sua
omosessualità e non c’è stato giorno
che abbia rimpianto di essersi aperto con lei in quel modo.
Il modo in cui l’aveva accettato, semplicemente sorridendo,
gli aveva fatto capire quanto straordinaria fosse la persona che si
trovava di fronte.
In a malapena un anno era cambiato davvero tanto e parte di questo
cambiamento era merito di Mercedes.
Non era più il ragazzino spaventato dai commenti e dalle
occhiate della gente. Ora era cresciuto e riusciva a camminare per i
corridoi fiero di sé, con Mercedes al suo fianco e un
maglioncino apparentemente da donna addosso.
“Who can say
if I’ve been changed for the better? But because I knew
you… I have been changed for good.”
Forse non era compito di Kurt dire se fosse cambiato per il meglio, o
se questa nuova consapevolezza lo rendesse antipatico a quelli che non
lo capivano… Però una cosa era certa…
Grazie a Mercedes, Kurt era cambiato per sempre.
***
Mercedes non poteva evitare di guardare incantata il suo amico, mentre
le dedicava quella canzone che ormai anche lei aveva imparato ad amare,
visto che Kurt l’aveva ormai convinta che quella fosse la
loro canzone.
E in effetti, più la sentiva, più non poteva fare
a meno di sentirsela cucita addosso.
Non sono molte le persone a questo mondo che possono dire di aver
incontrato una persona così importante come Kurt lo
è per lei.
Confidandole il suo grande segreto, l’aveva resa partecipe di
qualcosa che andava oltre la soddisfazione dell’essere la
stella del glee club.
Probabilmente Rachel non avrebbe condiviso la sua visione, affamata
com’era della popolarità, ma Mercedes aveva ben
chiare le sue priorità e la sua amicizia con Kurt al momento
stava al top.
Non le importava che il glee club si fosse indebolito con la partenza
di Kurt. Avrebbe preferito sempre e comunque arrivare terza senza Kurt
a cantare con loro - sapendolo sano e salvo in un’altra
scuola - piuttosto che arrivare primi alle Nazionali con Kurt che
viveva nel terrore di ricevere un’altra minaccia.
Solo un anno fa avrebbe messo il suo essere diva di fronte a tutto e
tutti, mentre ora si accontentava di un misero terzo posto, ma di un
amico sano e salvo.
Era cambiata grazie a Kurt.
Con un gesto della mano che la fece tornare alla realtà,
Kurt le fece segno di raggiungerlo al centro della sala e prontamente
Quinn la incoraggiò, dandole una leggera spintarella per
convincerla. Mercedes si girò a guardarla sorpresa e
notò come l’amica semplicemente le sorridesse,
gesticolando con le mani e invitandola a raggiungerlo, quasi morisse
dalla voglia di godersi lo spettacolo. Scosse la testa divertita e gli
si mise accanto, per la prima volta quasi imbarazzata di avere tutti i
riflettori addosso.
“Sappiamo entrambi che questa canzone è nata per
essere un duetto.” Le disse prima di abbracciarla,
convincendola a cantare con lui.
Mercedes gli sorrise. Non se lo sarebbe fatto ripetere due volte.
“It well may
be that we will never meet again in this lifetime,”
Kurt fece un gesto con la mano, come a farle capire che loro non
sarebbero mai arrivati a quel punto e lei non poté evitare
di sorridere. “So
let me say before we part, so much of me is made of what I learnt from
you. You’ll be with me like a handprint on my heart.”
Notò come l'amico si mise una mano sulla parte sinistra del
petto, sul cuore, come faceva sempre quando Mercedes cantava il pezzo
di una canzone che sapeva era diretto a lui. “And now whatever way our stories
end, I know you have rewritten mine by being my friend.”
E di certo il modo in cui l'aveva riscritta, era positivo.
Più e più volte Mercedes si era chiesta come
sarebbe stata la sua vita, a scuola e fuori, se non avesse conosciuto
Kurt nel glee club.
Probabilmente ci sarebbe stato qualcun altro al suo posto, ma
avrebbe avuto lo stesso impatto sulla sua vita? Ma soprattutto, sarebbe
stato divertente quanto con lui, prendere in giro Rachel?
Si ritrovò a sorridere nuovemente, poco prima che Kurt le
prendesse la mano e la facesse nuovamente concentrare sulla canzone.
Era arrivato il momento del pezzo finale che di solito
riduceva entrambi in lacrime mentre assistevano allo spettacolo e allo
struggente addio delle due streghe.
“Who can say
if I’ve been changed for the better? But, because I knew
you…” Mercedes gli diede un
pizzicotto affettuoso sulla guancia.
“Because I
knew you…” Kurt le rispose toccandole
la punta del naso con l’indice.
“I have been
changed for good.” Cantarono insieme, lo sguardo
dell'uno in quello dell'altro, notando come gli occhi della persona che
si trovava di fronte a loro, iniziavano ad inumidirsi
dall’emozione, per poi abbracciarsi mentre le ultime note
della canzone risuonavano.
“Sai che il nostro non è un addio come quello di
Glinda ed Elphaba, vero?” Le sussurrò
all’orecchio, stringendola un po’ più
forte a sé. Mercedes annuì, stringendo un
po’ di più la presa a sua volta.
“Se fosse necessario, manderei tutte le scimmie volanti di OZ
a prenderti.” Gli rispose e fu contenta di sentire la risata
del suo amico
“Wow, ormai sei un’esperta! Vedo che finalmente hai
ceduto al lato oscuro dei musical.” Notò
divertito, senza mai lasciarla andare.
“Come se mi avessi lasciato scelta.” I due risero,
mentre gli altri membri del glee club pian piano si aggiungevano a
quell’abbraccio nel mezzo della stanza.
Il professore li osservava da lontano con un sorriso sulle labbra, le
braccia incrociate al petto e gli occhi lucidi, fiero di quello che il
suo glee club era riuscito a creare.
Un’amicizia che nemmeno la lontananza avrebbe potuto
distruggere.
A/N: Ora che siete
arrivati alla fine, vi ringrazio per aver letto e, se la storia vi ha
ispirato abbastanza, aver lasciato un commento. :)
Grazie mille e
viva glee e Wicked (che vi consiglio di vedere
almeno su youtube, perché é un musical stupendo!) :)
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