Il Muro.

di Ninfee
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 Il Muro.



Argilla; fango e paglia; cemento.
O, semplicemente, paura, timore.
Ne esistono molti, troppi, di muri.
Ne esistono diversi, per vari scopi e situazioni.
Anche se, ripensandoci, servono tutti alla stessa cosa: lasciar fuori.
Che sia qualcosa di reale, di concreto, o che sia solo frutto della nostra mente, lo sappiamo solo noi.
Che sia una cosa positiva, questo muro, o negativa, anch’esso è dovuto solo ed esclusivamente da noi.
Siamo noi, quelli dettano legge. Siamo noi. O no?
A volte, ci ritroviamo davanti questo muro, quest’ostacolo, senza che lo vogliamo, però. Eppure, siamo sempre noi a decidere se abbatterlo o meno. Ma a volte è difficile, quasi doloroso, e non ce la facciamo. Crolliamo, come, invece, dovrebbe fare quel muro, che si erge, impertinente, davanti a noi.
Lo vediamo sempre più alto, immenso, imbattibile. Lo vediamo che ride di noi, noi fragili umani.
Ci scruta, ci legge dentro, conosce le nostre paure, e le usa contro di noi.
Ride, si beffa di noi.
Molte volte, è talmente forte - o siamo noi, quelli deboli? - che ci è impossibile superarlo.
Molte volte, ci impedisce di vedere le cose come sono, stravolgendo la realtà.
Molte volte, arriva ad ucciderci.
Ci pianta nel petto lame affilate, ardenti.
Ci squarcia, ci fa a brandelli.
Pezzo dopo pezzo, lentamente, moriamo, mentre il muro ride, davanti a noi, beffardo.












Ciao!
Questo qui - non so bene come chiamarlo >.< - è il mio tema di italiano, affidatomi per le vacanze di Natale.
Non so bene perché, ma ho uno strano impulso che mi obbliga a pubblicarlo O.o.
Bhè, spero vi sia piaciuto.
Un bacio.




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