Rose e Scorpius.

di Khaleesi
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Introduzione.

 

“E così quello è il piccolo Scorpius” commentò Ron sottovoce. “Cerca di batterlo in tutti gli esami, Rosie. Per fortuna hai il cervello di tua madre”.

“Ron, per l’amor del cielo” ribatté Hermione, un po’ seria un po’ divertita. “Non cercare di metterli contro prima ancora che la scuola sia cominciata!”

“Hai ragione, scusa” concesse Ron, ma non riuscì a trattenersi e aggiunse: “Non dargli troppa confidenza, Rosie. Nonno Arthur non ti perdonerebbe mai se sposassi un Purosangue”.

“Ehi!”.

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Primo Anno.

“Ehi Al! Al aspettami! Non farmi correre per tutto il treno!”, Rosie cercava di stare al passo del cugino, era inutile le gambe del ragazzo erano il doppio delle sue.

“Forza Rosie! Altrimenti si prenderanno tutti i posti vicino ai finestrini. E tu sai quanto io sia sofferente ai viaggi in treno!” “E petulante!” aggiunse con un filo di voce Rose.

Al aprì una carrozza e ci mise dentro le sue valigie, voltandosi prese le valigie della cugina e fece lo stesso. La carrozza conteneva solo due altri passeggeri, un ragazzo e una ragazza per l’esattezza. Albus si accomodò vicino al finestrino e Rose accanto a lui. Squadrò i due ragazzi dalla testa ai piedi, aveva già visto il volto di quel ragazzo, ma dove?

Pensa, Rosie. Pensa.

Miseriaccia, nulla. Per la sua memoria doveva dire grazie a papà Ron, senza dubbio.

Vece spallucce e cominciò a chiacchierare sommessamente con Al, il quale non finiva di parlare di casate, divise, stemmi e punteggi. La piccola Rosie stava per prendere sonno, mamma e papà l’avevano fatta svegliare molto presto quella mattina, pose la testa sulla spalla di Al e chiuse gli occhi, voleva solo riposare, non dormire.  Uno strano suono le fece riaprire gli occhi, anche i due sconosciuti  stavano parlando, e la ragazza, aveva incominciato a ridacchiare.

“Salve, scusate la maleducazione, io sono Albus Severus Potter”, il cugino, come lei, sembrava essersi accorto solo in quel momento degli altri due sconosciuti, e gli tese loro la mano.

La ragazzina fu la prima a stringergliela, “Sono Victoria Evans, ma preferisco Vicky!”.

Aveva capelli castani scuri, con una sfumatura qua e là di rosso scuro, che Rosie notò solo quando il sole la illuminò parzialmente. Occhi grigio-verde, e delle gote rosso fiammanti per l’eccitazione che aveva, un sorriso le nacque, sulle labbra e negli occhi, quando pronunciò il suo nome e strinse la mano di Al. Victoria lasciò la mano di Al e lui, porse la mano in direzione dell’altro ragazzo. Il quale avvicinando la mano stava dicendo “E io son-”…

La porta della cabina si spalancò ed entro James seguito da Fred, presero le valigie di Rose e Albus e gli dissero semplicemente “Andiamo, ho trovato una cabina vuota e so quanto tu sia petulante quando si tratta di viaggiare in treno!”, Rose vide bene lo sguardo che lampeggiava negli occhi di James. Prese Al per la manica, prima che quello sconosciuto lo potesse toccare e lo spinse verso l’uscita, “Ecco.. Ciao ragazzi!” salutò il cuginetto prima di uscire dalla cabina, Victoria rispose con un risolino.

“Ma, James! Avevamo già trovato una cabina!”, si lamentò Al entrando nel nuovo vagone, leggermente più sporco di quello che avevano lasciato.

“Non frignare, bamboccio! Era meglio non rimanere là tutto qui..” tagliò corto James.

Solo alla fine del viaggio Rose scoprì da suo cugino Fred il vero motivo per il quale James li aveva fatti allontanare dal quel vagone.

Stavano per stringere amicizia con il nemico.

Con Scorpius Malfoy.





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