POV: Kira
È finita la scuola. La mia amica mi ha proposto di fermarci
a mangiare un gelato prima di tornare a casa. Mentre
passeggiamo per il parco Ayako mi racconta una cosa
che per poco non mi crea uno scompenso cardiaco.
“Prima degli allenamenti Ryota mi ha raccontato una cosa
pazzesca. Hai presente Mitsui? Il mio vicino di banco?”
Il mio cuore manca un battito. “Sì, ce l’ho
presente.” Ce l’ho più che presente.
“Beh, oggi ha ricevuto una lettera d’amore. Anzi, mi ha
detto Ryota che era una poesia. Mitsui gliel’ha fatta leggere
e mi ha detto che era anche bella. Comunque sia di
solito Mitsui è il tipo che accantona le lettere d’amore senza pensarci troppo.
Ma a quanto pare, questa l’ha incuriosito. Perciò si è messo in testa di rintracciarla. Anche se la lettera non era firmata. Di conseguenza a mio
parere e a parere di Ryota sarà praticamente
impossibile.”
“Davvero vuole cercarla?” chiedo sorpresa.
“Sì. Si è messo in testa di andare fino in fondo. Secondo me è impazzito…”
“A me sembra una cosa divertente.” Dico sorridendo mentre
un’idea pazzesca si fa strada nella mia mente.
Il giorno seguente durante un cambio dell’ora mi reco di nascosto nella palestra del club di basket. So che
ultimamente hanno il lucchetto rotto, perciò ne approfitto
e mi avvicino all’armadietto di Mitsui. Ancora titubante per ciò che sto per fare infilo attraverso le fenditure un foglietto
piegato.
Dopodiché torno in fretta nella mia
classe.
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POV: Mitsui
Non ho ancora trovato alcuna idea
su come rintracciare la scrittrice. Eppure un modo ci
deve essere.
Apro il mio armadietto per cambiarmi e vedo un foglietto
sopra la mia roba.
Lo prendo e ho una sensazione di dejà-vu.
Lo dispiego e leggo.
Un sorriso compare sul mio viso riconoscendo la calligrafia.
Se mi chiedessi perché ti scrivo,
ti risponderei perché è il mio
destino.
Se mi chiedessi perché ti seguo,
ti risponderei perché sei la mia
luce.
Se mi chiedessi perché ti cerco,
ti risponderei perché sei il centro
del mio cuore.
Se mi chiedessi perché ti penso,
ti risponderei perché di vivere è
il mio senso.
Ammetto che questa ragazza mi intriga.
Con tutti i bigliettini e le lettere d’amore che ho ricevuto,
nessuno era mai riuscito a infilare qualcosa nel mio armadietto del club.
Questa ragazza ha fegato. Tutti sanno che è rischioso
entrare nelle sedi dei club per i non addetti. E lei
non lo è. Almeno di questo sono sicuro. Le calligrafie di Ayako
e Haruko le conosco e non sono le stesse di questo foglietto. Beh, almeno ho
escluso due persone su 200.
Ryota mi si avvicina.
“Che succede?” chiede. Poi nota il
foglietto che tengo tra le mani. “Ancora con quella poesia?”
Mi giro verso di lui. “È una poesia, ma non è la stessa.”
“Un’altra ammiratrice?”
“No. L’ammiratrice è la stessa. È la poesia ad essere
diversa.” Dico porgendogli il foglietto.
“Però… È proprio cotta di te questa ragazza.”
“Così pare. Devo trovare il modo di rintracciarla.”
“Rintracciare chi?” domanda Sakuragi.
“Nessuno.” Rispondo io.
“La sua ammiratrice segreta.”
Risponde Ryota.
In poco tempo, nonostante io non voglia, Ryota spiattella
tutto a Sakuragi. Già so che domani tutta la scuola lo saprà.
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POV: Kira
“La fantomatica poetessa ha colpito ancora.” Mi dice Ayako mentre stiamo tornando a casa.
Cerco di mostrare sorpresa. “Davvero?”
“Sì. E Mitsui è sempre più intenzionato a trovarla.”
Il sorriso affiora spontaneo sulle mie labbra.
“Come mai quel sorriso? Mi era parso di capire che Mitsui ti
piacesse.”
Io arrossisco leggermente, ma non riesco a reprimere il
sorriso. Guardo di sottecchi Ayako che mi osserva alcuni secondi attentamente,
poi i suoi occhi si spalancano per la sorpresa. “Oh cavolo! Sei tu! Sei tu la
poetessa!”
“Ssh! Ayako non urlare. Non vorrei che tutto il mondo lo
sapesse.”
“Allora sei proprio tu?”
“Sì.”
“Perché non me l’hai detto subito?”
“Perché ero imbarazzata e poi la prima poesia l’ho infilata
nel suo libro praticamente inconsciamente.”
“Quando Mitsui lo saprà…”
“No! Non deve saperlo.” La interrompo.
“Ma perché? Lui ti sta cercando!”
“Sì, ma se gli dicessi subito che sono io, il suo interesse
potrebbe scemare in un nanosecondo.”
“Che vuoi fare allora? Perché il
tuo sguardo mi dice che hai qualcosa in mente.”
“Infatti. E tu devi aiutarmi a fare
in modo di attuarlo per bene.”
“Dimmi tutto.”
“Ho intenzione di continuare a mandargli messaggi. Qualche poesia con qualche piccolo e quasi irrilevante indizio.
Hai detto tu stessa che vuole divertirsi ad investigare. Beh, allora diamogli
dei piccoli appigli, ma mai niente di troppo specifico.”
“Lo sai che sei fuori di testa,
vero?”
“Forse. Ma forse potrebbe essere divertente.”
“Su questo potresti avere ragione.”
“Allora mi aiuterai?”
“Conta su di me.”
“Mi raccomando. Nessuno deve saperlo. Nemmeno Miyagi.”
“Te lo prometto.”
“Prevedo un quadrimestre piuttosto divertente.”
Sorridendo e ipotizzando sulla prossima mossa ci dirigemmo
verso casa.
Il giorno seguente a scuola io e Ayako attuiamo
il piano sul quale ci siamo accordate.
Un nuovo biglietto è tra le mie mani. Questa volta è
leggermente differente. Vado nella sua classe e con la complicità di Ayako riesco a infilarlo nella sua borsa.
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POV: Mitsui
Oggi Miyagi ci ha sfiancati durante
l’allenamento e la mia ammiratrice misteriosa, non si è fatta sentire. Forse
non si farà sentire più. L’idea non mi piace. Proprio ora
che mi stavo iniziando a divertire, anche se continuo a sentirmi uno scemo
senza speranza.
Come immaginavo ieri, Sakuragi ha detto a mezzo mondo che
sto cercando questa ammiratrice ed alcune ragazze
hanno avuto il coraggio di venire da me dicendo di essere loro le autrici.
Quando ho chiesto loro di dirmi il contenuto dei messaggi
è stato evidente che erano solo delle bugiarde.
Scuoto la testa e svuoto la mia borsa alla ricerca della
rivista di basket che ho appena comperato e i miei occhi si illuminano.
Un foglietto identico agli altri.
Mi appoggio alla finestra e lo apro.
Stavolta niente poesia, spiacente.
Ho saputo che mi stai cercando.
Sicuro che ne valga la pena?
Potresti rimanere fortemente deluso da ciò che potresti
trovare.
Ma se sei deciso a fare questo
gioco, permettimi di giocare con te.
Se sei interessato a giocare
insieme, attacca alla tua borsa il portachiavi che ti ho dato insieme al
biglietto. Se lo farai ti farò avere quanto prima le
regole del gioco.
E così vuole giocare. Le cose si
fanno sempre più interessanti.
Frugo nella borsa alla ricerca del portachiavi e finalmente
lo trovo.
Rimango stupito. È un portachiavi fatto a mano. È una
miniriproduzione della maglietta ufficiale del club di
basket dello Shohoku. La osservo meglio e noto che non è la riproduzione di una
maglia qualunque. È la mia.
Davvero complimenti. Questa ragazza non fa altro che
stupirmi ed intrigarmi sempre di più.
Non perdo tempo a pensarci sopra. Attacco subito il
portachiavi alla mia borsa in un punto ben visibile.
Vuoi giocare poetessa. Allora giochiamo.