cap1 auror
Auror
: il tuo wizard azzurro.
Come
conquistarlo in 5 facili mosse.
Cosa
siete disposti a fare per la carriera? Tanto? Molto? Troppo?
Riformulate
la domanda ad Hermione Jean Granger: lei vi risponderebbe “TUTTO”!!!
E
se per quella terza pagina fosse costretta a sopportare un vecchio nemico? Poco
male, sarebbe pronta a vedersela una seconda volta persino con Voldemort...
figuriamoci con lui!!!
***
Diagon
Alley n.264, Londra magica, sede della Gazzetta del Profeta
Ventiquattrore
di (finta)pelle di drago nera, vecchi occhiali di corno spessi come fondi di
bottiglia, mocassini marroni logorati dall'usura: un pugno in un occhio, un
autentico attentato
al buon gusto.
Questi
erano i pensieri di Ginevra Molly Weasley mentre salutava un'Hermione Granger
più sciatta che mai, che agitava di rimando la mano mentre, trafelata, le
volgeva le spalle per tornare in fretta in redazione.
La
più giovane della tribù dei rossi scosse la testa: la sua amica aveva esaurito
la propria (scarsa) femminilità al ballo del ceppo!!!
Ginny
ed Hermione, migliori amiche dai tempi della scuola, avevano l'abitudine di
passare la pausa pranzo insieme da quando, un anno prima, le giovane moglie di
Harry Potter aveva iniziato a lavorare come spezza-incantesimi alla Gringott.
Avevano
appena finito di mangiare e si stavano salutando prima di tornare ognuna alle
rispettive incombenze. Un drago riottoso aspettava Ginny con le fauci spalancate,
mentre Hermione doveva sprecare un po' di inchiostro sull'ultima pozione contro
i calli e le verruche brevettata da Cho Chang.
Hermione
Jean Granger dopo il diploma aveva studiato all'università magica e si era
specializzata in giornalismo. Era stata assunta ad appena due mesi dalla laurea
-con lode e bacio accademico ovviamente- dalla Gazzetta del
Profeta, dopo un brevissimo periodo di rodaggio presso Il Cavillo.
Hermione
ai M.A.G.O. aveva preso tutte E e non era per niente stupida: era perfettamente
consapevole che l'avevano scelta fra mille aspiranti imbrattafogli perché il suo
nome avrebbe permesso alla Gazzetta di raddoppiare la tiratura, ma non aveva
potuto fare altro che tapparsi il naso e buttarsi a capofitto nel nuovo lavoro.
Non
poteva certo parlare di liberazione degli elfi domestici o uguaglianza per i
folletti su un giornale marginale come quello di Luna!
“Se si vuole cambiare il mondo bisogna saper scendere
a compromessi” e “fai
buon viso a cattivo gioco” diceva sempre mamma
Weasley...
Ginny
non ne era del tutto convinta: a due anni dal tanto sognato contratto la sua
amica era un'articolista frustrata, con tante idee e zero speranze di vederle
realizzate.
La
piuma più sferzante e agguerrita dell'intera comunità
magica veniva sistematicamente messa a tacere da un caporedattore
presuntuoso e ridotta al silenzio dai vari pezzi grossi, totalmente
incapaci di apprezzare il suo talento. Persino Il Cavillo e l'eccentrico
Xenophilus Lovegood le avevano permesso di scrivere articoli più
intelligenti, utili e profondi!!!
Ginevra
tirò un profondo sospiro mentre, rimuginando sui sopracitati pensieri, guardava
la sua amica infilarsi nel pesante portone della redazione.
Hermione
Granger stava sprecando il suo talento ed il Mondo Magico stava perdendo
l'occasione di leggere i lavori di un sicuro premio PuWizard!!! Quegli imbecilli
del La Gazzetta non permettevano alla sua amica di scrivere, le assegnavano
articoli frivoli e sciocchi e non appezzavano affatto il suo
genio.
Perchè La Gazzetta del
Profeta voleva da Hermione Jean Granger qualcosa che lei non avrebbe potuto MAI
scrivere: il gossip!!!
Quei criminali chiedevano
l'impossibile!!! Peccato che si fossero ricordati di specificare le
loro preteso solo dopo aver assunto Hermione.
Il
redattore capo le aveva detto “scrivi roba piccante su Harry Potter, su Ron
Weasley, sulla seconda guerra magica”,“parla dei segreti inconfessabili di
Dedalus Lux, del marcio e torbido passato di Minerva McGranitt”, “rivela gli
amori di Albus Silente e gli occulti misteri nascosti dietro Horace
Lumacorno”...
Anche
se la povera ex-Caposcuola avesse voluto abbassarsi a trattare tali infimi e
squallidi argomenti, e l'ex Grifondoro non lo avrebbe mai fatto, cosa
avrebbe potuto scrivere???
Piccante
su Harry? Ma come poteva dire al mondo magico che il bambino sopravvissuto era
fedelissimo alla consorte e non aveva nessuno dei peccaminosi flirt che gli
imputavano Strega Moderna e “H”come Hanna (Abbot)? Come poteva
scrivere che ogni volta che andava a casa del Capo degli Auror lo trovava con le
pantofole di Bart Simpson regalategli due Natali prima e che Silente davanti al
camino si dilettava col punto croce??? Come poteva far capire a tutti i pettegoli che lei e
Ron non si erano lasciati a causa della perfida Lavanda Brown che lo aveva
circuito ammaliata dai bagliori del successo del portiere dei Cannoni di
Chudley? Lei e Ron si erano lasciati solo perché... beh, è difficile trovare
l'amore della tua vita a 11 anni... e anche a 17! Avevano capito che non erano
fatti per stare insieme e basta!
Articoli
del genere non avrebbero mai sfondato.
E
poi c'erano tante cose SERIE di cui parlare, non poteva proprio sprecare
pergamene per simili panzane!
Hermione
dopo quattro articoli sulla guerra magica, che aveva voluto
scrivere per dovere di cronaca, e dopo il secondo articolo su Harry Potter
(lo aveva incorniciato, quello le era valso addirittura una colonna a
pagina 8 tra gli annunci matrimoniali), si era categoricamente rifiutata di
fare quello per cui l'avevano assunta: la "Rubrica del Pettegolezzo" sui personaggi più in
vista del Mondo Magico.
Da
quel momento, sistematicamente, i suoi brillanti articoli venivano
impietosamente cestinati dal redattore capo (un perfido ciccione con la calvizie
incipiente) o - quelli che non finivano nella carta straccia - venivano decorati
da tratti di penna nera che riducevano un capolavoro di tre pergamene a quattro
righe striminzite sotto la “Posta del Cuore” di Romilda Vane ( dimmi
l' odore della tua amortentia e ti dirò come stregarlo) ed i
necrologi.
Ginny
Weasley-Potter sospirò amareggiata. Poi si incamminò verso la banca più sicura
d'Inghilterra.
***
Un
aeroplanino cartaceo - di un delizioso verde vomito - aspettava Hermione
svolazzando sulla sua scrivania. Lei lanciò la pesante borsa in vera-finta-pelle
su un ripiano e salutò Pansy Parkinson che lavorava nell'ufficio accanto. Le ali
di quell'affare frinivano e, mentre si accomodava sulla sedia, afferrò il pezzo
di carta fra le dita e lo lesse.
“Nel mio ufficio Hermy!
Ora!!!”
Si
alzò di scatto e corse nell'ufficio della signora Wilthinson, coordinatrice
della sua divisione.
Si
fiondò nella stanza trafelata e boccheggiante per la corsa. Inciampò nel tappeto
e rischiò di catapultarsi direttamente sulla scrivania del suo capo
fratturandosi almeno metà delle ossa del braccio destro.
- Miss Granger... - le
disse quella a mo' di saluto.
- Buon giorno -
farfugliò Hermione scarmigliata mentre cercava di riprendere
fiato.
La
Granger adorava il boss. Forse perché innanzitutto era una boss, e poi la
Wilthinson era ...meravigliosa!
Non
rispecchiava per niente l'idea tradizionale della giornalista d'assalto:
piccola, curva e cicciottella, con una crocchia di capelli bianchi ed un'età
imprecisata (prossima a quella di Silente) sembrava un incrocio tra la signora
in giallo ed una versione riveduta e corretta della Umbridge buona. La classica
nonnina che passa le giornate sorseggiando tisane e coccolando il gatto.
E
poi a lei i suoi articoli piacevano, e si crucciava sempre perché le
venivano puntualmente rimandati indietro mutilati.
La
consolava, le diceva che il mondo non era pronto al genio di Hermione Granger.
Questo l'aveva salvata dalla disperazione e dal suicidio diverse volte in quegli
anni.
Miss
Wilthinson si aprì in un sorrisone che le andava da un 'orecchio all'altro e
trillò:
- Un
tè cara? -
Hermione
fece segno di no con la testa, mentre aveva un flash del Leprotto Bisestile e
del Cappellaio Matto. Mentre l'altra girava meticolosamente lo zucchero nella
propria tazzina si limitò a fissarla trattenendo il respiro.
Quella
donna non aveva mai fretta, nemmeno quando le scadenze incombevano: se le aveva
scritto “ora” voleva senz'altro dirle qualcosa di importantissimo.
La
vecchia mescolò il tè con sacralità e lo sorseggiò come solo un'autentica
veterana inglese avrebbe potuto fare. Poi si schiarì la voce (sì, anche
questo le ricordava qualcuno di molto inquietante) e disse:
- Hermy
cara ci sono grandi novità!!! -
***
Hermione
uscì dall'ufficio semplicemente sconvolta.
Era
una follia
Una
grande, enorme, gigantesca, strepitosa ca...lderonata!!!
E
lei aveva detto sì.
Quando
Miss Wilthinson le aveva proposto un articolo in terza pagina gli occhi della
riccia si erano messi a brillare. Non era sciocca e si era subito aspettata la
fregatura, ma le parole "terza" e "pagina" insieme aveva un certo potere su di
lei...
...E
la fregatura era più grossa del previsto!!!
Avrebbe
avuto la terza pagina se il suo prossimo articolo, o meglio i suoi prossimi
articoli, avessero riguardato il meraviglioso, zuccheroso, romanticissimo e
raccapricciante argomento “amore”.
Non
solo era un insulto gettare quella parolina mefistofelica in faccia ad una
incallita (e non per scelta) single, no, era addirittura oltraggioso proporre ad
un'eroina di guerra... quello!
Uno
sporco e subdolo ricatto.
Miss
Wilthinson lo faceva con le migliori intenzioni, ma per far sentire Hermione
L'Incorruttibile a posto con i propri principi non bastava un:
“Mi hanno promesso che se i pezzi saranno buoni potrai
scrivere su quella pagina MOLTO spesso e di qualsiasi argomento tu voglia. Pensa
a che giovamento ne trarrebbe il F.S.R.L. -Fronte per la Salvaguardia e il Rispetto
dei Lupi mannari-, o il M.F.M.G. - Movimento in Favore dei MezziGiganti- o il C.R.E.P.A.!!!”
Hermione
Jean Granger per quella stramaledettissima terza pagina aveva appena accettato
di scrivere ben CINQUE articoli sul tema:
Auror : il tuo wizard azzurro.
Come
conquistarlo in 5 facili mosse.
Ma
non era finita qui!!!Oh no. ..
I
guai non potevano venire certo da soli....
Non
poteva certo “scrivere in base alle tue esperienze personali”, aveva
detto la Wilthinson.
Faceva
dell'ironia pesante???Aveva allungato il tè con un goccetto di Whisky
incendiario???
Quali
esperienze??? Lei di Auror ne conosceva uno ed era il suo migliore amico!
E
poi....esperienza???
La
prendevano in giro??? Lei non vedeva un uomo da secoli talmente era presa dal
lavoro!
In
ogni caso quei sadici della Gazzetta non si sarebbero accontentati delle sue
esperienze nemmeno se fosse stata Daphne Greengrass!!!
Eh
no, perché:
“C'è bisogno di realtà..., di verità...”
- e
altre corbellerie simili -, aveva sottolineato La boss.
Per scrivere quei maledetti articoli, Hermione avrebbe
dovuto davvero sedurre un Auror e
conquistarlo in 5 semplici mosse (le mosse in realtà potevano essere anche di
più, bastava riassumerle).
Facile
a dirsi, ma lei aveva il sex-appeal di uno schiopodo sparacoda e
l'eleganza di un troll di montagna sui tacchi a spillo!
“E poi dove lo trovo un Auror da sedurre???”
era stata così ingenua da chiedere alla dolce
Miss.
Ma
quella ex-tenera vecchina, ex-dolce gattara, aveva la risposta: per chi
accettava l'articolo era bello e pronto un nuovo lavoro da infiltrata speciale
fra le linee nemiche (gli uomini...o gli Auror, questo punto non le era chiaro).
Un posto da assistente Auror negli uffici del Ministero.
Se
quelli della Gazzetta avessero usato quella mente malvagia che si ritrovavano
per qualcosa di più proficuo, l'umanità non avrebbe mai dovuto nemmeno temere
lord Voldemort: un esercito di intrepidi e scaltri giornalisti, al comando del
panciuto Redattore Capo (che ne era sicura doveva essere stato un Serpeverde),
brandendo piume e pergamene lo avrebbero messo k.o. quando ancora Tom
Riddle si succhiava il pollice.
Era
un'impresa folle.
Folle
e disperata.
Hermione
era una sciattona, agli antipodi esatti di una strega fashion e alla moda come
le sue amiche Ginny e Pansy. Con i ragazzi poi non ci aveva mai saputo fare.
Solo una come la Wilthinson avrebbe potuto farle una proposta dl genere: era una
vecchietta deliziosa ma di uomini non ne capiva nulla. Era zitella e
probabilmente l'ultimo che l'aveva corteggiata (se c'era mai stato un simile
temerario) doveva averlo fatto nel giurassico, altrimenti non si spiegava come
avesse potuto affidare un lavoro del genere proprio a lei!!!
Fino
a qui Hermione Grangerer, La Lady di ferro, poteva resistere: non avrebbe
accettato l'incarico.
Mai
piegarsi, nemmeno per la terza sospirata pagina!
Hermione
era più che determinata a ripetere a pappagallo l' ”assolutamente no!”
che aveva urlato ad intervalli regolari dall'inizio della riunione.
Ma
la perfida Wilthinson aveva preparato la stoccata finale: quando la
Granger, disperata, aveva commentato che “il mondo era pieno di battaglie da
combattere, che c'erano cose ben più serie che accalappiare un Auror e che le
donne non avrebbero saputo cosa farsene di un marito buono solo a tornare a casa
ad orari improponibili e con le camicie stracciate dalle maledizioni (questo
almeno lo diceva sempre Ginny) e che insomma, era un vero affronto riservare a
certe bazzecole la terza pagina” era arrivato il colpo di grazia.
Il
capo aveva tirato fuori dal primo cassetto un foglio: erano i dati con i
sondaggi delle preferenze dei lettori e le statistiche delle vendite della
Gazzetta.
Affianco
al numero uno svettava a caratteri cubitali un nome:
Rita
Skeeter
Rita
Skeeter!!!
Ed
era allora che Hermione aveva detto, o meglio aveva gridato
inferocita:
-Sì,
accetto!-
Uno
a zero per il boss.
***
Londra,
Ministero della Magia, secondo livello, quartier generale divisione
Auror
Hermione
cercava, con tutte le sue forze, di riprendersi dall'Avada Kedavra che
gli occhi invidiosi di una segretaria tutta curve le avevano rivolto quando
aveva mostrato la lettera di presentazione fornitale da La Gazzetta. Cercava
anche di riprendersi dall'occhiata di puro biasimo che quell'insulsa donnina
cosce-al-vento aveva rivolto ai suoi mocassini lilla e al tailleur verdone.
E
pensare che aveva pure speso mezz'ora per decidere cosa indossare quella
mattina!
“Vetriolo”,
soprannome appena appioppato a quella strega, le aveva indicato con un cenno
sprezzante una porta marrone in fondo al corridoio.
“Coraggio” ripeté a se
stessa come un mantra “Sono
passati sei anni, ma sei ancora una Grifondoro”.
Fiera
e col mento in aria....
...ok,
non ci credeva nessuno...
Terrorizzata
a morte e con lo sguardo al pavimento, Hermione Jean Granger si avviò, come un
condannato al patibolo, verso il suo nuovo ufficio.
L'assistente,
peggio la segretaria, peggio la factotum di un Auror.
Lei,
la strega più in gamba della sua età.
Lei,
che ai MAGO aveva stabilito un nuovo record di genialità insuperata
collezionando E come fossero caramelle!!!
Lei,
che aveva salvato il Mondo Magico al fianco del Bambino Sopravvissuto.
Lei
che...
Lei
che andò a cozzare in pieno contro qualcuno che aveva appena spalancato la porta
dove era diretta.
Tenendosi
la testa con le mani, Hermione mormorò un debole:
-Mi scusi, sono mortific...- prima di
interrompersi.
Un
uomo alto e muscoloso le stava davanti. Un uomo che conosceva bene.
Il
suo nuovo capo.
Era
appena uscito da La porta. Quella porta.
Era
diventa l'assistente, peggio la segretaria, peggio la factotum, peggio la
serva di Draco Lucius Malfoy.
Questa è una storia piuttosto “leggera” e poco
impegnata.Ve lo dico subito così sapete
cosa aspettarvi... spero soltanto di riuscire a strapparvi qualche risalta e, perchè no, un bel momento.
Non
scrivo che è ispirata ad un film in particolare perché ho il sospetto che sia
ispirata a mille commedie diverse (da "Un principe in giacca e cravatta", a "Two
weeks notice", a "Mai stata baciata"...)
...se
avete letto fin qui meritate una statua per la pazienza, o come ha promesso a me
un'autrice che apprezzo molto,Valaus, una caramellina.
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