Operation: Popcorn
Operation: Popcorn
<<Wallabee Betlees!>>
A Numero 4 andò quasi di traverso la gazzosa nel sentire quella voce
sorprenderlo alle spalle, e quando si girò per vedere chi fosse appena
entrato nel loro rifugio, quasi desiderò non averlo mai fatto.
Non era mai stato il tipo da intimorirsi per un semplice sguardo: lui
era il duro del gruppo, quello coraggioso, quello sfrontato; per anni
aveva avuto a che fare con feroci conigli di polvere, pirati di
caramelle, fantasmi, vampiri sculacciatori, nonni, dentisti, secchioni,
verdure giganti, maestri licantropi, la banda degli adolescenti o i
piani senza fine dei Signorini Perfettini, e l'aveva fatto mettendosi
sempre in prima fila di fronte a una qualsivoglia situazione rischiosa.
Ma chiunque, come lui, conoscesse bene la dolce, sbadata, sorridente
Kuki Sanban, sapeva quanto fosse meglio affrontare mille volte mille
Signorini Perfettini piuttosto che quello sguardo di fuoco che ora lei gli
stava rivolgendo.
<<N-Numero 3...?>>
Non seppe se essere più stupito di trovarla alla loro base sull'albero,
per il fatto che evidentemente lo stesse cercando o per i vestiti che
aveva addosso -una tuta aderente con strisce rosa lungo le braccia:
doveva essere appena tornata dalla base lunare.
Prima che potesse dire qualcos'altro, Numero 3 chiuse la porta con una
sola, potentissima spinta della mano, lanciandogli contro il più
minaccioso dei suoi sguardi infiammati.
Avanzò di un passo e, contemporaneamente, lui
indietreggiò, fino a quando la parete di legno non gli
impedì di andare oltre.
"…anche per quando siete con le spalle al muro"
la voce di Numero 1, per un attimo, gli sfiorò le orecchie in un
ricordo lontano di quando si erano appena conosciuti: "è importante che abbiate almeno una pistola spara-salsa con voi!"
<<Tu.>>
Figurarsi, come se lui fosse stato davvero capace di sparare a Numero 3.
<<Non.>>
E poi non ce l’aveva, la pistola: un errore da veri novellini
dimenticare la propria sul tavolo della cucina, e solo per questo Nigel
gli avrebbe ridotto la testa a un pallone a forza di rimproveri.
<<L’hai.>>
E se anche fosse rimasta nella sua tasca, a che poteva servirgli, se
aveva appena finito di scaricarla per potersi condire i nachos?
<<Fatto!>>
Finì giusto di pensare a queste cose prima di trovarsi il naso di Kuki a
una minuscola distanza dal proprio. Aveva la frangia in disordine, i
pugni ben stretti contro i fianchi, i furiosi occhi a mandorla saldamente
puntati su quelli smeraldini di Numero 4, e lui non riuscì a non
osservarla col cuore in gola e la tremarella alle ginocchia.
Deglutì: che cosa non aveva fatto?
Non aveva messo in ordine?
Non aveva dato da mangiare ai criceti?
Non aveva nascosto bene i resti dell'ex peluche di Kuki su cui prima era malamente inciampato?
"Pensa, Betlees" si auto ordinò: "Pensa, pensa!'"
Peccato che pensare non fosse mai stato il suo forte.
<<I-io...>>
L'urlo spacca timpani di Numero 3 interruppe subito ogni suo balbettio: <<IL CARTONE ANIMATO, Wallabee! Non hai registrato la puntata delle
Scimmie Arcobaleno come ti avevo chiesto prima di partire!>>
Numero 4 aveva stretto gli occhi e si era tappato le orecchie con le
mani per incassare meglio quel grido infuriato.
Quando poi si ripeté
mentalmente quelle parole, scosse le palpebre con aria smarrita: si
grattò il mento con l'indice nel tentativo di ricordare qualcosa, ma
tutto ciò che gli venne in mente fu la voce canticchiante di Kuki che gli sfiorava le orecchie mentre
lui cercava di superare l'ultimo livello del suo videogioco.
<<Aspetta... io dovevo...?>>
<<Le Scimmie Arcobaleno! la puntata 627! Ti ho detto che iniziava alle
cinque in punto e ti ho anche messo in camera la cassetta da usare!>>
Nella testa di Wallabee, come d'incanto, si accese subito una lampadina.
<<Alle cinque... Alle cinque?! Ma sei matta o cosa?>> il ragazzo alzò subito la testa per poter incrociare meglio lo sguardo di Kuki -che era sempre, sempre stata troppo alta per i suoi gusti: ma questo perché era lui ad essere così irrimediabilmente basso.
<<A quell'ora iniziava il grande campionato di moto da corsa! Hai
presente? Cerchi di fuoco, esplosioni e piloti che si scazzottano tra
loro, la vera televisione! E io avrei dovuto perdermelo per fare
una stupida registrazione di quello stupido cartone di quelle stupide
Scimmie che cantano e ballano e... Bleah!>> tirò fuori mezza lingua in
un'espressione disgustata <<Be', te lo puoi scordare che io passi a mia
serata libera a guardare quel programma tutto Gnegnè solo per regist-!>>
<<Che hai detto?>>
La faccia di Kuki, d'un tratto, si accese d'un minacciosissimo viola:
digrignò i denti e le spalle le tremarono di rabbia. <<Che hai detto
sulle Scimmie Arcobaleno?!>>
<<Che sono stupide! Stupide stupide stupide stupide stupide le Scimmie Arcocoso sono stupide brutte grasse e puzzolenti e...!>>
S'interruppe solo quando si accorse di quello che una furente Numero 3 gli stava puntando contro la faccia.
La pistola spara-salsa che aveva lasciato in cucina.
E che non era del tutto scarica.
***
<<Cosa vuoi?>>
Numero 3 si era cambiata da un pezzo, e invece della tuta spaziale aveva
indosso la sua felpa preferita, quella soffice e verde e dalle maniche
troppo lunghe per lei. Era nel terrazzo, seduta contro il tronco
dell'albero, una scimmia rosa confetto sulle ginocchia e il naso puntato
verso le stelle.
Come il Numero 4 l'aveva raggiunta, Kuki si era voltata nella direzione
opposta, la voce appena strozzata mentre gli porgeva quella domanda.
Lui
si grattò una guancia e fissò la punta delle sue scarpe
di fronte a quella reazione.
<<Ecco...>> borbottò, ignorando l'aria fredda della sera che gli stava
pizzicando prepotentemente le guance.
<<Kuki... io, ecco... scus-...
non... t-ti ho portato i popcorn!>>.
Kuki non si voltò, ma alle sue parole sembrò rizzare immediatamente le orecchie.
<<Popcorn?>>
<<Sì>>
<<Con sale e il burro fuso?>>
<<Er, bho?! Credo di sì.>>
Lei, dopo un attimo di esitazione, si girò lentamente e lo guardò con
fare sospettoso; quando si accorse della busta di plastica che lui stava
sorreggendo contro la pancia, gli occhi le brillarono, e non le
bastarono che una manciata di secondi per stringere Numero 4 facendolo
cadere a terra all’indietro.
<<Waaaaaa! Grazie, grazie! Sulla luna li avevano già finiti senza
lasciarmene neanche uno e tutte quelle stelle che c’erano non facevano
che ricordarmeli. Grazie mille Wally!>>
Numero 4 rimase immobile nel sentire le sue braccia avvolgerlo, una
guancia che gli si strusciava sul suo caschetto di capelli biondi e un sorriso
raggiante rivolto solamente a lui.
Normalmente si sarebbe arrabbiato: avrebbe gridato per il ribrezzo,
avrebbe finto un prurito inguaribile urlando di essere allergico alle
smancerie, e avrebbe scalciato e sbracciato a tutto spiano pur di non
farsi toccare ancora da nessuno.
Ma lei era Kuki, ed era anche la sola persona al mondo a cui permettesse di abbracciarlo in quel modo.
Allegra, svampita, generosa Numero 3.
Cercò di nascondere l’espressione del volto da sotto la frangetta
bionda, ma un lieve rossore rimase ancora piuttosto evidente all'altezza
delle sue guance.
<<Allora… pace?!>>
<<Meglio>>
Kuki, senza smettere di abbracciarlo, con una mano sola aprì il
pacchetto di plastica e glielo porse facendolo scontrare col suo naso.
Di nuovo, gli sorrise.
<<Popcorn!>>
°°°
Chiedo scusa agli amanti di questa coppia per tale improponibile schifezza >>. Ma io Adoro
il kommando, e adoro questa coppia, e da tanto avevo voglia di provare a
scrivere qualcosa su di loro ** (per chi non conoscesse il cartone o non avesse la più pallida
idea di che cosa stia parlando, provi a cliccare Qui.)
Non credo di essere riuscita ad entrare bene nello stile del cartone o
nel carattere dei personaggi... ma, er, spero almeno che la storia non
sia troppo indecente u//u".
Grazie mille a chiunque ha voluto leggerla =D.
Onigiri
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