- OMG
OMG ç___ç
- Non
ce la faccio...
- Non
dico altro.. e ci sentiamo alla fine.. ç_____ç
Never
say never
Epilogo
- POV
Rob
- “Mmmm”
mugugnai quando sentii qualcosa di estremamente pesante adagiato sul
mio corpo. Ma avevo decisamente troppo sonno per aprire gli occhi e
capire cosa stesse succedendo,perciò rimasi immobile e
pregai
solamente che ‘la cosa’ sparisse.
- Non
sembrava, però, intenzionata a farlo.
- Qualcosa
di morbido e tiepido prese a toccarmi le guance e a darmi leggeri
colpetti.
- A
quel punto non potei trattenere un sorriso, specialmente quando il
piccolo mostro prese a fissarmi così da vicino che potevo
sentire il
suo respiro profumato di cioccolata colpirmi il viso.
- Aprii
piano un occhio e fui ricambiato con la vista dei più
spettacolari
occhi verdi che ogni mattina mi stupivo ancora di contemplare.
- “Ciao
amore” sussurrai posandole un bacio sulla fronte
“Vieni sotto le
coperte su, così prendi freddo…”
- Scivolai
un po’ verso il centro del letto per farle spazio ma, come al
solito, lei occupò quasi per niente il materasso,
prediligendo
invece il mio petto. Non che mi dispiacesse, anzi…
- Passavo
con lei ogni singolo istante disponibile, specie se sapevo che mi
sarei dovuto allontanare per lavoro.
- Lanciai
una veloce occhiata a Kris, stesa al mio fianco. Il mese prima
c’era
stata la premiere di Breaking Dawn 2 e ora si poteva dire che quel
periodo fosse finito per sempre. Certo mi spiaceva un po’
smettere
di lavorare con Kris e dire addio a quello che, nel bene o nel male,
ci aveva riuniti tutti e tre. Senza Twilight io e Kristen non ci
saremmo mai messi insieme e Faith…
- Scacciai
l’immagine della mia piccola, felice con un’altra
famiglia il
giorno di Natale dal cervello, prima che mi facesse impazzire.
- Ora
lei era qui con noi, e stava ridacchiando mentre le solleticavo il
pancino.
- Si
tappò la bocca, per non fare rumore e la cosa mi
stupì molto. Di
solito non si faceva problemi a saltare sulla schiena mia e di Kris
la mattina di Natale, circa verso le sei, urlando che Babbo Natale
era venuto e aveva lasciato una montagna di regali che aspettavano
solo di essere aperti.
- Stamattina
invece era insolitamente tranquilla.
- “Ehi
piccola come mai così silenziosa?”
- Alzò
gli occhi al cielo come se avessi fatto la più scema delle
domande,
tratto che dovevo essere sincero, aveva acquistato da Kris.
- “Papà!!
Non voglio svegliare la sorellina!” sussurrò
indicando la pancia
di kris sotto le coperte “La mia amica Hope ha detto che se i
bambini nella pancia si svegliano iniziano a prendere a calci le
mamme. E io non voglio che faccia male alla mamma..”
- Non
potei fare a meno di stringerla ancora più forte alle sue
parole.
Era la bambina più dolce e buona che avessi mai potuto
desiderare
ma, allo stesso tempo, determinata e testarda come sua madre.
- “Tesoro
il bambino non si sveglierà. Per adesso non sente i rumori,
è
ancora troppo piccolo. Quando crescerà un po’
capirà la tua voce
e lo sentiremo muoversi, ma non farà male alla mamma. Lei
sentirà
solo…solo una specie di solletico, ecco.”
- Mi
guardò pensierosa e un tantino incredula. “Non le
farà male?”
- Scossi
il capo.
- “Perciò
posso parlare?” Si aprì in un enorme sorriso
quando le feci segno
di sì col capo.
- “Si
parlare però non…”
- “E’
NATALE!!!! W IL NATALE!! MAMMA SVEGLIA E’ ARRIVATO BABBO
NATALE!!!”
- “…urlare..”
terminai, completamente ignorato.
- Kris
a tutto quel baccano alzò di scattò la testa,
guardandosi intorno
terrorizzata.
- “Che
cosa..cosa..Faith amore stai bene?” La strinse tra le braccia
e la
esaminò da cima a fondo prima di ricordarsi che oggi era
Natale e
quello di Faith era stato il suo normale strillo eccitato da 25
Dicembre.
- “Posso
aprirne uno?” domandò sbattendo i suoi occhioni
“Posso aprirne
uno? Uno solo, per favoreeeeeeeeee! Per favoreeeeeeeeeeee!”
- Non
riuscii a resistere al suo visino eccitato e annuii provocando altri
urletti di gioia mentre si precipitava giù dalle scale alla
velocità
della luce.
- “Solo
uno” le urlai dietro “Gli altri li apriamo dai
nonni, sai che
vogliono esserci! E non correre Faith!”
- Girai
il capo e vidi Kristen osservare la stanza intorno a se, con
un’adorabile aria confusa.
- “Ancora
un po’ assonnata?” la presi in giro.
- “No,
veramente sto aspettando di vomitare” rispose seria
“Di solito è
la prima cosa appena apro gli occhi e invece stamattina
no…strano..”
- Risi,
stringendola a me sotto le coperte e posando le mani sul suo ventre
ancora quasi totalmente piatto.
- Quasi
però. C’era comunque una piccolissima collinetta
sotto le mie dita
e per me, che conoscevo il corpo di Kristen come il palmo della mia
mano, era chiarissima.
- “Magari
sarà la magia del Natale” dissi “Ho
sentito che opera miracoli”
- “Già..”
mormorò “In effetti l’abbiamo testato
sulla nostra pelle…”
- Sapevo
benissimo a cosa si riferiva: al Natale di quattro anni prima, quando
avevamo saputo la verità su Faith.
- “Ed
eccolo che arriva il nostro piccolo miracolo!”
esclamò Kristen
mentre nostra figlia saltava sul letto con un enorme pacco rosso tra
le mani.
- “Questo,
questo, questo!” disse “Voglio aprire
questo!”
- Iniziò
a strappare la carta facendone migliaia di pezzettini che sarebbero
finiti ovunque sul letto e sotto.
- “Aaaaa!”
strillò gettandosi addosso a me
“Papàààà!! Allora
ha letto la
lettelina che gli abbiamo sclitto! Questa è proprio quella
che
volevo!”
- Sorrisi
ripensando a quando io e Faith avevamo scritto la letterina a Babbo
Natale in salotto o meglio, io avevo scritto sotto dettatura della
piccola visto che lei ancora non era in grado di farlo.
- “Ma
certo che ti ha portato quello che hai chiesto” la
tranquillizzai
“Sei stata una brava bambina tutto l’anno. Te la
sei meritata!”
- Faith iniziò a contemplare estasiata la
macchina fotografica rosa per
bambini tra le sue mani, cercando di capirne il funzionamento. Ero
stato un po’ stupito quando avevo letto quel dono in cima
alla sua
lista di richieste ma ero felice che si stesse appassionando a
qualcosa di artistico. Dopotutto aveva uno spirito così
dinamico e
brillante che di certo sarebbe sfociato in un grande talento.
- Kris
si protese verso di me e sussurrò al mio orecchio
:”E io, non ce
l’ho un regalo? Prometto di essere stata una buona
bambina..”
- Le
solleticai il fianco prima di commentare: “Oh mi sembra che
tu
abbia già scartato il tuo regalo ieri sera..ed era anche
bello
grosso..”
- Kristen
mi diede uno schiaffo sulla spalla me riuscii a bloccarla e a posarle
un bacio a fior di labbra.
- “Dai
c’è Faith!” mi rimproverò.
- “Tanto
lo so che pel mettele bambini nella pancia le mamme e i papà
devono
darsi tanti tanti baci in un letto” disse tranquillamente
lasciandoci a bocca aperta “me l’ha detto
Hope..”
- “Mmm
direi che questa Hope sa già un po’ troppe cose su
come gira il
mondo ..” commentai e Kris rise ma, si immobilizzò
non appena notò
l’ora sul comodino.
- “Su
su muoviamoci” esclamò “E’
tardi, non vogliamo arrivare in
ritardo dai nonni, no?”
- Scese
dal letto e si diresse rapida verso il bagno.
- “Ti
dispiace se faccio io la doccia per prima”
- Annuii.
- “Perciò
puoi fare il bagnetto a Faith e poi aiutarla a vestirsi?”
domandò
e immediatamente si voltò a guardarmi, seria come mai prima
“Questa
volta possibilmente non di budino?”
- Le
feci la linguaccia ma, non appena si fu richiusa la porta alle
spalle, mi caricai mia figlia sulle spalle e mi diressi verso la sua
cameretta, ricordando con una risata ciò che era successo il
giorno
del nostro matrimonio quasi quattro anni prima.
- “Papà!!”
La vocina di Faith mi colpì mentre tentavo di farmi il nodo
alla
cravatta per quella che doveva essere la cento milionesima volta.
- Ci
rinunciai con un sorriso, però, per afferrare la mia
piccolina che
si precipitava dentro la stanza in cui stavo finendo di prepararmi.
- “Papà!!”
si aggrappò al mio collo e la strinsi forte a me.
- Papà…
- Ancora
mi sembrava impossibile che davvero lei mi avesse accettato ed amato
così incondizionatamente in poco tempo. Erano appena tre
mesi da
quando mi aveva conosciuto eppure ora che, finalmente, aveva imparato
a parlare, mi aveva fatto l’onore di chiamarmi
così, papà. Una
semplice parolina che ogni volta che veniva pronunciata mi faceva
esplodere il cuore di gioia.
- “Ciao
amore mio..ma come sei bella!” la vezzeggiai un po’
e come ogni
volta lei arrossì nascondendo il visino
nell’incavo del mio collo.
- Quel
rossore che le imporporava le gote ogni volta che qualcuno le faceva
un complimento era uno dei suoi tratti più adorabili, forse
perché
mi ricordava così tanto Kristen.
- Cercai
di non pensare al fatto che la mia fidanzata era soltanto poche porte
più in la a finire di prepararsi per la cerimonia.
- Kristen,
la donna della mia vita, la madre di mia figlia, finalmente sarebbe
diventata mia, solo mia.
- Mia
moglie…
- Chiusi
gli occhi, beandomi di quel pensiero e del profumo dei capelli di mia
figlia. La sola cosa che avrebbe potuto calmarmi in quel momento.
- Mia
madre entrò poco dopo, trafelata, di certo alla ricerca di
Faith.
- “Ah
ecco dov’eri finita, piccola monella!” la
rimproverò
bonariamente ma poi la sua attenzione si focalizzò di nuovo
su di me
“Rob ma stai ancora così? Ti pare il caso? La
cerimonia è tra
meno di mezz’ora e non è carino far aspettare il
parroco o peggio
Kristen”
- Abbassai
lo sguardo e mi accorsi che in effetti dovevo essere un disastro.
- La
camicia era tutta sgualcita, la cravatta non stava meglio
e…e non
avevo i pantaloni!
- Cazzo
avrei giurato di averli infilati poco prima!
- Mia
madre rise della mia espressione smarrita e si affrettò a
prendere
Faith e a posarla sul tappeto ai nostri piedi, cercando di darmi una
sistemata.
- Mi
sistemò il nodo della cravatta, i capelli e mi
aiutò a infilarmi i
pantaloni, cosa che mi fece sentire un bambino di cinque anni di
nuovo.
- “E
ora fammi tornare da Kristen, devo finire di sistemarla”
concluse
con un sorriso “E’ molto bella.”
- “Lei
è sempre bellissima” mormorai cercando di
immaginarmela in bianco
avanzare verso di me in quella piccola ed isolata chiesetta inglese
dove avevamo deciso di sposarci.
- “Awww
non credevo che avrei mai visto il giorno in cui il mio bambino
sarebbe stato cotto di una donna!” mi prese in giro
schioccandomi
un bacio “Senti dai questo budino a Faith o avrà
fame durante il
matrimonio. Non credo sappia resistere fino all’ora di
pranzo.”
- Annuii
e, quando fu uscita, sistemai la mia piccola su una sedia con un bel
tovagliolo sul petto perché non si macchiasse il vestitino e
presi
ad imboccarla, ma la mia mano fu presto sostituita dalla sua. Da poco
aveva iniziato a mangiare da sola e non soltanto usando le mani, ma
anche le posate.
- “Brava
amore mio..” dissi e, in quell’istante, avvertii un
rumore
assordante provenire dal corridoio. Lasciai Faith occuparsi del
budino da sola .
- “Mi
raccomando, vedi di sporcarti col budino eh?” dissi ironico,
prima
di precipitarmi fuori a vedere cosa fosse successo.
- Per
fortuna si trattava solamente del vice parroco che aveva fatto cadere
un vaso e in pochi secondi fui di nuovo davanti a Faith. Solo che,
ora, il vasetto di budino era totalmente vuoto.
- Era
impossibile che lo avesse già finito tutto…
- Non
feci in tempo ad aprire la bocca che Faith molto orgogliosamente si
strappò il tovagliolo da dosso rivelandomi esattamente dove
fosse
finito il resto del budino.
- Spiaccicato
sul suo petto.
- Ghiacciai.
“No..amore che hai fatto!”
- Lei
continuava a guardarmi sorridente e ripensai alle stupide parole che
avevo detto prima “Mi raccomando, vedi di sporcarti col
budino eh?”
- Certo,
ovviamente lei non aveva colto l’ironia, perché
era solo una
bambina e io ero un idiota!
- E
Kristen sarebbe passata alla storia come la sposa assassina!
- “Rob
credo che dovresti proprio venire o..che cazzo hai fatto?”
Voltai
il capo e vidi Liz fissare sconvolta mia figlia e poi me.
- “E’..è
stato un incidente” mormorai “E ora sono
morto..”
- “Forse
no” rispose Liz “Forse no…aspetta
qui..”
- Corse
fuori e ritornò pochi secondi dopo con un vestito simile a
quello
che già indossava Faith.
- “Sapevo
che avresti combinato qualche casino perciò quando ho visto
quello
che aveva scelto Kris ne ho comprato uno simile nella stessa boutique
di Harrod’s. Certo questo è meno costoso e non
è proprio identico
ma..”
- “Sei
la mia salvatrice” dissi “Veramente, ti sono
debitore. E poi Kris
non capirà mai la differenza. E’ quasi lo stesso
rosa, no?”
- Lei
mi fissò alzando le sopracciglia. “Si vede che sei
un uomo..”
- E
infatti negli occhi degli uomini doveva esserci qualcosa che non
andava perché dopo la cerimonia, quando ero in uno stato di
totale e
assoluta beatitudine dopo aver fatto diventare Kristen mia per
sempre, la mia dolce mogliettina mi guardò confusa.
- “Perché
Faith ha quel vestito?” chiese.
- Mi
ghiacciai ma tentai di deglutire mantenendo un’aria
tranquilla “E’
il vestito che doveva indossare, no?”
- “No”
rispose “Non è quello..”
- “No?”
- “No..”
rispose e mi fissò accigliata “Pensi che dovresti
dirmi la verità
o no?”
- “Ehmm”
ridacchiai “Non credo tu vorresti saperla.”
- Con
mio grande stupore invece di arrabbiarsi si limitò a ridere
“Ti
amo e..grazie di avermi sposata.”
- Sorrisi.
“Di cuore”
- Alzò
il sopracciglio e mi colpì il petto. “Quella
è la mia battuta!”
- “Ma
adori il modo in cui noi inglesi diciamo
‘cuore’”
- “Un
modo strano..” mi provocò.
- “Guarda
che quelli con l’accento strano siete voi
americani!” replicai.
- Alzò
gli occhi al cielo ma prima di avere il tempo di dire qualcosa
arrivò
Faith e la presi tra le braccia, stringendola tra i nostri corpi.
- “Direi
che quando ci si mettono di impegno inglesi e americani riescono a
fare dei veri capolavori” sussurrai.
- “Direi
di sì” rispose prima di posare le labbra sulle mie.
- “Faith
i capelli sono puliti, non te li bagnare mi raccomando!” la
ammonii
- “Ma
tu li hai bagnati” rispose incrociando le braccia sul petto
in un
adorabile broncio.
- “Sì,
ma io sono un ragazzo e i miei capelli sono corti e si asciugano in
fretta. I tuoi invece sono lunghi lunghi e poi li hai lavati ieri,
perciò attenta a non bagnarli” dissi serio
“E stavolta non
scherzo..”
- Sbuffò
ma rimase a giocare con la paperella senza bagnarsi la testa,
probabilmente consapevole di aver già tirato un
po’ troppo la
corda. Il problema era che io non sapevo come fare a dirle di no e
quindi, quando mi aveva chiesto di fare il bagno insieme con i
costumi per giocare alla spiaggia, non avevo saputo rifiutare,
ovviamente. Perciò ora ce ne stavamo qui, stretti dentro
l’acqua
ormai fredda e pronti a farci trucidare da Kristen una volta scoperto
che ancora non eravamo vestiti.
- Faith
allungò una manina e sparse un po’ di shampoo sui
miei capelli,
massaggiando piano con le sue manine e poi risciacquando il tutto con
un secchiello da spiaggia pieno d’acqua pulita.
- “Ecco
ora sei bello e plofumoso” disse tutta soddisfatta
“Puoi andale a
vettirti”
- “La
ringrazio signorina..ma che dice di vestirsi anche lei?”
domandai
mentre uscivo dall’acqua e mi asciugavo velocemente.
- “No,
voglio stare e giocare alla sirena!”
- “Faith
ora vado a vestirmi e quando sono tornato ti voglio in piedi qui ad
asciugarti, ok?”
- “Okkaaayyy!”
borbottò troppo intenta a sistemare le paperelle sul bordo
per
prestarmi davvero attenzione.
- Mi
precipitai in camera estraendo veloce dall’armadio un paio di
jeans
ed una camicia e vestendomi alla velocità della luce. Non
volevo
avere a che fare con un picco di ormoni di Kristen, non la mattina di
natale perlomeno.
- Proprio
nell’esatto istante in cui mi allacciavo l’ultimo
bottone,
pregando che per una volta mia figlia non avesse fatto di testa
propria, Kris uscì dal bagno con indosso solo un paio di
coulotte e
alla ricerca disperata di qualcosa.
- Si
avviò verso il comò e prese una crema per il
corpo spalmandosela
sulle braccia.
- Il
mio cervello sapeva di avere altra cose più urgenti da fare,
come
controllare la mia bambina e finire di vestirla ma, a quella vista,
non potei evitare una piccola deviazione.
- Posai
le mani sulla sua pancia e iniziai a lasciarle piccoli baci sulle
spalle nude.
- “Ti
ho già detto che ti amo?” domandai.
- “Oggi
in effetti ancora no..” rispose ridacchiando quando presi un
po’
di crema sul palmo e la posai sulla sua piccola pancia.
- “Si
vede un pochino”
- “Rob
sono solo al terzo mese, non si vede niente!” disse
“Anche con
Faith non si è visto nulla fino al quarto mese
almeno..”
- “Ma
era diverso, avevi diciassette anni” sussurrai
“Adesso sei una
donna, il tuo corpo è diverso”
- “Secondo
me ti sei letto troppi libri sulla gravidanza” mi interruppe
“E
ora vai da nostra figlia o i tuoi genitori ci uccideranno”
- “Signor
sì signore” commentai posandole un bacio sulla
pancia “Fai il
bravo con la mamma tu…o lei poi se la prende col
papà” mormorai
a mio figlio in un sussurro.
- Kris
mi accarezzò i capelli e, dopo un ultimo bacio a mia moglie,
tornai
in bagno scoprendo, con sommo orrore, Faith ancora felice a sguazzare
nell’acqua.
- “Signorina,
che cosa ti avevo detto?”
- Sussultò
alle mie parole e quando mi guardò mise su il suo musetto da
cucciolo ‘non-mi-sgridare-ricorda-che-mi-ami’.
- “Volevo
te papino..” disse e a quelle parole mi sciolsi
definitivamente.
- “D’accordo
pulcino non preoccuparti” mi avvicinai e la estrassi
dall’acqua
avvolgendola in un asciugamano dopo averle sfilato il costume da
bagno.
- La
presi tra le braccia e la portai nella sua cameretta, posandola sul
letto dopo averle lasciato una scia di baci sul pancino che la
stavano facendo morire dalle risate.
- “Non
ti sei asciugato i capelli” disse lei “La mamma
dice che così ti
plendi il laffreddole!” mi sgridò.
- “Lo
farò più tardi.” Dissi veloce vagliando
una serie di vestitini
nell’armadio.
- “Guarda
che se non lo fai ti viene la febbre” rispose “A
Londra ta
tleddo!”
- Sorrisi.
Su questo aveva perfettamente ragione. Aveva perfino nevicato la
sera precedente.
- “Preferiresti
vivere da qualche altra parte?” chiesi.
- La
vidi rabbuiarsi e senza pensarci neppure per un secondo
urlò:”Nooo!
No, Londra è il posto più bello del
mondo!”
- Faith
amava Londra e per lei era una casa sin da quando l’avevamo
ripresa
con noi. Avevamo deciso di allontanarci da LA e di venire a vivere
qui soprattutto dopo il caos che la scoperta di una figlia di Robert
Pattinson e Kristen Stewart aveva causato.
- Fotografi
appostati ovunque, zero privacy, tutti che volevano avere un
intervista esclusiva e foto della piccola.
- LA
sarebbe stata invivibile e Londra per noi era anche la scelta
più
comoda. I miei genitori ci erano stati vicino e ci avevano aiutati
con la piccola, visto e considerato che avevamo una scarsa esperienza
in fatto di bimbi così piccoli.
- E
poi girare Twilight e avere una figlia sul set che richiedeva le tue
costanti attenzioni non era stato semplice, ma con l’aiuto di
tutti, ce l’eravamo cavata.
- Ripensai
per un attimo all’enorme sorpresa che Kristen mi aveva fatto
pochi
mesi dopo che ci eravamo trasferiti a Londra. Stavamo vivendo dai
miei ma eravamo alla ricerca di un posto tutto per noi quando un
giorno lei mi aveva portato davanti al palazzo dove avevo vissuto
sino a pochi anni prima.
- Solo
che ora il cartello affittasi era sparito
perché..perché lei lo
aveva comprato. Sapendo quanto fosse stato importante per me aveva
pensato che sarebbe stato il posto migliore per vivere ed aveva avuto
ragione e così, ora, vivevamo in uno splendido appartamento
a due
piani con un terrazzo su cui passavo le serate ad osservare il cielo
di Londra con la mia famiglia.
- Chi
l’avrebbe mai detto che in pochi anni la mia vita sarebbe
cambiata
così drasticamente, per il meglio.
- “Papà,
voglio i jeans e le converse.” Disse Faith riportandomi al
presente.
- “Tesoro,
ti prego. Sai che la nonna ci tiene che tu metta un vestitino per
fare le foto” la pregai “Dai su fallo per
lei..”
- Sospirò
ma poi accettò prendendo un vestitino grigio di raso e
infilandoselo
rapidamente con un paio di ballerine basse in vernice.
- Infilai
le mani tra i suoi capelli ma rinunciai dopo tre secondi a fare
qualunque tipo di acconciatura elaborata, limitandomi ad un paio di
codine.
- “Sei
molto bella così amore mio..” sussurrai
sfiorandole il nasino e
mettendole il giubbotto.
- Scendemmo
di sotto e vedemmo che Kris era già pronta e ci aspettava
sul divano
sfogliando una rivista.
- “Siete
incredibile. La donna sono io e ci metto la metà del tempo
di voi
due a prepararmi” disse ridendo “Ho già
caricato la macchina con
i regali, possiamo andare.”
- Salimmo
e dopo aver sistemato Faith sul riduttore mi misi alla guida.
Stranamente Kris faceva guidare me in Inghilterra perché
diceva che
il suo cervello non riusciva a ragionare al contrario e a guidare in
quello che lei considerava ancora ‘il lato sbagliato della
strada’.
- Mentre
eravamo fermi nel traffico le sfiorai la pancia sotto il vestito di
lana.
- “Allora
oggi lo diciamo?” chiesi “Anche perché
non so quanto riusciremo
a tenere il segreto con Faith..”
- Kris
mi guardò pensierosa e poi annuì.
“Sì, insomma ora che ho
passato il terzo mese..mi sento più sicura..”
- “Andrà
tutto bene” Le sorrisi e posai un bacio sul dorso della sua
mano
“Te l’avevo detto che sarebbe andato tutto bene e
te lo posso
ridire anche ora..”
- Mi
sorrise a sua volta e poi sbatté gli occhi, eccitata
“Ora mi dai
il mio regalo?”
- “No”
ridacchiai “E poi non ce l’ho qui. Ti aspetta a
casa dei miei.”
- “Davvero?Dai
dimmi che cos’è! Dimmelo ti prego!”
esclamò
- “Assolutamente
no. Dai pochi minuti e vedrai.” Dissi, iniziando a sentire i
sintomi del nervosismo farsi strada nel mio stomaco.
- Non
sapevo ancora come avrebbe preso la mia sorpresa. Forse le cose
sarebbero andate bene o forse si sarebbe arrabbiata ma, comunque,
bisognava sistemare la situazione. Andavamo avanti in un limbo da
troppi anni ormai.
- “Sono
certa che comunque sia ne rimarrò stupita”
- Sospirai
“Oh, non ne hai idea… Spero solo che non ti
arrabbierai troppo
con me”
- POV
Kris
- “Perché
dovrei arrabbiarmi?? Dai Rob dimmi che cosa hai fatto!”
chiesi
disperata per l'ennesima volta mentre scendevamo dalla macchina.
- Lui
si limitò a scrollare il capo e liberare Faith dal sediolino.
- “Amore,
perché non vieni in braccio a papà?
Così la mamma può non
uccidermi..”
- Mia
figlia rise divertita e di buon grado si buttò tra le
braccia del
padre iniziando a giocare con i suoi capelli.
- “Pecchè
hai paura che la mamma ti uccide papi?”
- “Ssh..
non glielo ricordare..” bisbigliò.
- “Okay
okay.. scusa..” rispose lei in un sussurro come se non
potessi
sentirli.
- Alzai
un sopracciglio aspettando che si ricordassero della mia esistenza.
- “Deve
essere qualcosa di molto grave se devi usare Faith come
scudo..”
- “Oh
dipende dai punti di vista” rispose mentre bussavamo al
campanello.
- “Ma
hai abbastanza paura da credere che possa ucciderti?”
- Annuì
senza aggiungere altro e in effetti quando la porta si aprì
l'avrei
ucciso più che volentieri.
- “Nonnaaaaaaaaaa”
- Clare
ci accolse con un abbraccio reclamando Faith ma Rob la trattenne
nelle sue braccia mormorando alla madre qualcosa che somigliava a un
“Mi serve per vivere ancora..”
- E
nello stesso istante in cui sentii la mia bambina bisbigliare
“Papi
chi sono quelli?” i miei occhi caddero su loro. I miei
genitori che
stavano in piedi in salone. Mio padre mi guardava come se avesse
appena visto un angelo e mia madre cercava di non chinare il viso
mentre si torturava le mani. Rimasi pietrificata senza sapere cosa
dire o cosa fare.
- “Hey
piccola!!!” riconobbi la voce di mio fratello che appariva
dalla
cucina.
- Faith
dovette accorgersi di lui perché la vidi con la coda
dell'occhio
dimenarsi tra le braccia di Rob e urlare “Tio
Taaaaaaaaay”.
- Le
urla di mia figlia erano l'unica cosa che riempiva il silenzio che
era piombato nel momento in cui eravamo entrati in casa.
- “Vieni
qui scricciolo!”
- “Scusate”
mi voltai di scatto incontrando i miei fratelli sulla strada ma ero
troppo agitata anche solo per salutarli adeguatamente così
abbozzai
un sorriso e lasciando l'entrata e il salone attraversai la cucina
per rifugiarmi sulla veranda posteriore.
- Presi
a camminare avanti e indietro aspettando l'arrivo di Rob e infatti
passò poco quando lo vidi chiudere il vetro dietro di se e
venirmi
incontro.
- “Kris..”
- “No
Rob! No! Questo non dovevi farmelo!”
- “Sono
i tuoi genitori!”
- “No,
non lo sono più!”
- “Amore..”
- “No
Rob! Come hai potuto!?” mi fermai per affrontarlo negli
occhi.
“Come hai potuto senza parlarmene!?”
- “Avresti
detto di no..”
- “Infatti!
E sarebbe stato meglio di questo..”
- “Kris..
è sempre tua madre..”
- “Una
madre che mi ha mentito per quasi due anni!”
- “Ha
fatto un errore..”
- “No
Rob. Mettere il bicarbonato al posto dello zucchero a velo è
un
errore! Mentire a una figlia per due anni è premeditato! Non
posso
credere che tu la stia difendendo..” sputai quasi indignata.
- Si
passò le mani nei capelli un po' esasperato. “Non
la sto
difendendo! Non sto dicendo che ha fatto bene o che è tutto
dimenticato..Sto solo dicendo che è tua madre e so che
è
sinceramente pentita di ciò che ha fatto..”
- Lo
guardai aspettando un'ulteriore spiegazione.
- “Mi
ha scritto.. dal giorno in cui partimmo per l'Australia. All'inizio
non ho risposto ma poi.. Chiedeva di Faith, di te. Voleva sapere che
stavi bene e le inviavo una foto della bambina ogni mese..”
- “Non
ci posso credere! Avete fatto tutto alle mie spalle!”
- “Non
abbiamo fatto niente Kristen. Non ti sto chiedendo niente, solo di
pensarci, solo di offrirle un'altra possibilità..”
- “E
questo è niente?! Dopo tutto quello che ha fatto!”
- “Siamo
umani per questo Kris. Sbagliare è nella nostra natura, ma
perdonare
è ciò che ci rende superiori..”
- “Io
non voglio perdonarla per sentirmi superiore..”
- “Allora
potresti farlo per sentire di aver fatto una buona cosa..”
sospirò.
“E' Natale Kris. Cosa vuoi insegnare ai nostri
figli?” si voltò
verso la vetrata e io insieme a lui per notare Faith che saltando un
po' sulle punte rideva con mia madre. Si abbassò alla sua
altezza
aggiustandole le codine e poi le carezzò il viso.
- Possibile
che fosse la stessa donna che aveva mandato quell'angelo lontano da
me nascondendomi la verità per tutto quel tempo?
- “Solo...Pensaci
Kris..” si avvicinò attirandomi a lui e posando le
sue labbra
sulla mia fronte. Chiusi gli occhi per rilassarmi a quel contatto.
- “Per
lei.. e per lui..” lo sentii sorridere al contatto con la mia
pelle
mentre una sua mano carezzava dolce la mia pancia.
- “D'accordo..”
sospirai infine.
- “Ti
amo..”
- “Io
no”
- Rise
divertito. “Andiamo?”
- “Vorrei..
vorrei restare un po' qui fuori se non ti dispiace..”
- “Come
vuoi..” un ultimo bacio prima di tornare dentro e lo vidi
prendere
Faith di sorpresa e caricarsela sulle spalle mentre la risa della mia
bambina invadevano la cucina arrivando anche a me fuori.
- Non
potei fare a meno di pensare come fossi stata fortunata in effetti..
- Ero
riuscita a trovare l'uomo della mia vita, ritrovare una figlia che
credevo perduta e sentire di nuovo una vita che cresceva dentro di
me.
- Mi
carezzai la piccolissima sporgenza a quel pensiero e sorrisi al
ricordo di come l'avevo scoperto.. Una situazione assurda e
impensabile ovviamente, proprio tipico di me.
- Ci
misi appena un secondo ad arrivare nel bagno dove fortunatamente non
trovai nessuno.
- Una
via sulla prima tazza disponibile e mi accasciai per vomitare quel
poco che avevo appena mangiato.
- Sentivo
la testa pesante e lo stomaco completamente sottosopra, i capelli non
riuscivano a stare su con le poche mollettine che avevo e mi caddero
sul viso mischiandosi al sapore amaro della mia bocca.
- Dopo
il secondo conato pensai fosse finita ma invece mi aspettava un terzo
rigurgito che mi destabilizzò completamente svuotandomi
l'intestino
e lasciandomi un senso di disequilibrio assurdo nonostante fossi per
terra, su una superficie solida e per niente mobile.
- Sentii
qualcuno tirarmi i capelli da dietro e capii dalle piccole mani che
fortunatamente non era lui.
- “Kristen..”
sussurrò Dakota alle mie spalle mentre tossivo sputando gli
ultimi
residui di vomito.
- “Ah..”
sospirai cercando di non ingoiare e respirare profondamente.
- Mi
voltai mettendomi seduta con le spalle al muro e allungando le gambe.
Ecco, così sembravo davvero una tossica e immaginai che
dovevo avere
un aspetto orribile.
- Dakota
mi guardò compassionevole e mi lasciò per tornare
solo qualche
secondo dopo con qualche fazzoletto bagnato con cui mi pulii alla
meglio.
- “Va
meglio?”
- Ebbi
solo la forza di scuotere il capo. Sentivo che non era finita..
- “Lo
sapevo che quelle tartine non erano buone.. il salmone era quasi
giallo..”
- Chiusi
gli occhi poggiando il capo al muro. “Non credo siano state
le
tartine..” sospirai iniziando a massaggiarmi le membra.
- “Bè..”
si sistemò accanto a me facendomi aria col pizzo del suo
vestito.
“Forse qualcos'altro che hai mangiato..”
- Scossi
ancora il capo mentre si radicava in me la sicurezza di ciò
che
davvero era.
- “Ho
un ritardo di otto giorni.. E il mese scorso mi è saltato
completamente. Non mi sono preoccupata perché per lo stress
mi è
capitato altre volte ma ora.. ora non credo sia nemmeno lo
stress..”
- Non
ebbi nemmeno la forza di aprire gli occhi per vedere la sua
espressione ma capii dalla sua voce che era confusa e probabilmente
scioccata.
- “Kristen
non starai dicendo che..”
- “Credo
di essere incinta”
- “Ecco...”
sospirò.
- La
guardai per trovarla con gli occhi persi su di me forse chiedendosi
come mi sentivo, cosa provavo mentre quella consapevolezza cresceva
in me.
- “Ho
bisogno di fare un test.. devo saperlo adesso.. Ti prego
Dakota..”
- “Tesoro..”
esitò. “Ma dove lo prendo un test di gravidanza
ora?” chiese
sincera.
- In
effetti in quella situazione era alquanto impossibile recuperarne
uno.
- Di
certo non poteva uscire da lì e mettersi a chiedere in giro
se
qualcuno aveva per caso un test di gravidanza nella borsa..
- Non
potevo chiedere a Rob, non prima di aver scoperto se era
effettivamente così..
- Non
potevo abbandonare l'after-party o mi sarebbe venuto a cercare e non
potevo sgusciare via senza essere vista..
- “Non
lo so.. ma ti prego..” la supplicai. “Ho bisogno di
sapere..”
- Mi
guardò per qualche secondo prima di carezzarmi il viso.
“Ehm..
d'accordo. Vedo che posso fare.. torno subito. Non muoverti di
qua!”
- La
ringraziai e sentii la porta del bagno sbattere. Sperai solo che non
entrasse nessuno altrimenti non avrei proprio saputo spiegare la
situazione.
- Sbottonai
il bottone dei comodi jeans che avevo indossato dopo la premiere e
nonostante i miei problemi fossero altri sentii il bisogno di
distrarmi.
- Cercai
di concentrarmi su altro ma inevitabilmente un senso di tristezza e
malinconia mi pervase quando ricordai che con quella serata era tutto
finito.
- Così
com'era iniziata quella avventura si era conclusa e presto saremmo
tornati a Londra, in quella casa che amavo e che rappresentava tutto
ciò che avevo sempre voluto. Pensai ai miei genitori, ai
loro
messaggi, alle loro chiamate ignorate..
- All'ultimo
litigio..
- Pensai
che forse avrei voluto vederli lì quella sera.. ma loro non
c'erano.
Non c'erano mai stati e ormai li avevo allontanati dalla mia vita a
tal punto che era impensabile recuperare qualunque tipo di rapporto.
- Nonostante
volessi distrarmi non potei fare a meno di chiedermi cosa stessero
facendo, se pensavano a me, se pensavano a Faith, se davvero si
rendevano conto di averci perso per sempre.
- Grazie
a dio Dakota tornò interrompendo i miei tristi pensieri.
- “Tutto
apposto.. ho mandato Gary a una farmacia.. Non ti dico che faccia ha
fatto pensando fosse per me..”
- “Hai
mandato il tuo bodyguard a comprare un test di gravidanza?!”
- “Che
potevo fare Kris? Di certo desta meno attenzione di me..”
- E
anche su questo aveva ragione.
- “Rob
ha chiesto di te..” sussurrò poco dopo.
- “Che..
che gli hai detto?”
- “Solo
che hai mal di stomaco.. Voleva entrare ma gli ho detto che c'era una
con una crisi di pianto isterico..”
- “Grazie..”
sorrisi grata e chiusi di nuovo gli occhi cercando di non pensare
all'acidità nel mio stomaco. Bevvi un bicchiere d'acqua che
mi aveva
portato la mia amica e fui grata di come capì quanto non
volessi
parlare della cosa prima di esserne certa e sviò l'argomento
sul
vestito orrendo che aveva indossato Nikki per la premiere.
- Spettegolammo
per un po' finché non le arrivò un messaggio.
- “E'
Gary. Torno subito..”
- Annuii
preparandomi a scoprire la verità e di nuovo
sgusciò fuori dalla
porta, eppure non la sentii chiudersi completamente.. e solo qualche
secondo dopo capii perché, sentendo la sua voce.
- “Mami?”
- L'avrei
riconosciuta fra mille..
- “Tesoro..”
la chiamai e avanzando nel bagno fu davanti a me. “Che ci fai
tu
qui?” la ripresi con finto tono perentorio.
- Mi
guardò da capo a piedi e immediatamente incrociai le gambe
drizzando
la schiena per non darle una brutta impressione.
- Il
suo visino si intristì immediatamente. “Non stai
bene?”
- “Cosa?
No amore.. che dici.. sto benissimo..” allungai una mano
verso la
sua e l'afferrò senza esitare venendo a sedersi sulle mie
gambe.
- Si
sistemò il vestitino e dondolò un po' i piedi che
sfoggiavano un
paio di converse che adorava. Persino la mia stilista mi rimproverava
per come la vestivo ma a lei piaceva così.
- “Pecchè
sei bianca bianca allora?”
- “Perché..”
iniziai con tono minaccioso stringendola da dietro. “Sono
diventato
un vampiro e ora ti mangio tutta tutta!” scherzai e presi a
farle
il solletico.
- Sentirla
ridere era la cura migliore che potessi desiderare in quel momento e
risi con lei.
- “Ti
ha chiesto papà di venire da me?” le chiesi sicura
di averci visto
giusto.
- Mi
guardò colpevole e poi stringendo gli occhi
annuì. “Si però non
glielo dile che te l'ho detto..” sussurrò con un
misto di timore e
complotto.
- Arricciai
il naso baciandole il suo. “Tranquilla. Sarà il
nostro piccolo
segreto..” le sorrisi. “A patto che però
ora torni di là..”.
- Mi
riservò un faccino triste che mi uccideva ogni volta e in
quell'istante rientrò Dakota di fretta e furia.
- “Ok,
dobbiamo fare presto perché Rob inizia davvero a diventare
impaz..”
si bloccò quando si rese conto della bambina.
“Faith! Tesoro, che
ci fai qui?”
- Lei
non rispose e si appoggiò al mio petto stringendo la mia
maglia in
un pugno.
- “Stava
giusto tornando di là, vero?”
- “Tu
non vieni co me?”
- “Vengo
tra poco amore.. Vai a giocare con Mackenzie, ti starà
cercando..”
- Assunse
un'espressione contrariata mentre giocava con il bordo della mia
maglia.
- “Ma
stiamo giocando a nascondino e non riesco a trovarla..”
- “Hai
visto dietro le tende?” suggerii silenziosa e scosse il capo
sorpresa, come se avesse appena scoperto un nuovo mondo.
- “Bene..
facciamo così.. vai a vedere lì..e io tra cinque
minuti vengo da te
così se ancora non la trovi ti aiuto a cercarla, va
bene?”
- Ci
pensò su qualche secondo poi annuì sorridendo.
- “Brava
la mia bambina..”
- Dakota
la prese per mano aiutandola ad alzarsi dalle mie gambe.
- “Faith
mi raccomando, non correre fuori però..” mi
raccomandai e lei alzò
gli occhi al cielo.
- “D'accordo
Mami..”. Si chinò per darmi un bacino sulla
guancia e fece per
andarsene ma si bloccò. “Mami? Cosa dico a
papà?”
- “Digli
che mi aspetta in terrazza, ok? Sai dirlo terrazza?”
- “Tellazza”
ripetè vittoriosa.
- “Esatto..”
sorrisi. “Vai amore, ti raggiungo tra poco..”
- E
con quella promessa Dakota riuscì finalmente a farla uscire
dal
bagno.
- “Bene..”
sventolò il test. “Pronta?”
- “No..
non mi viene nemmeno da fare pipì..” mi lamentai.
- “Coraggio
Kris..pochi minuti e passa la paura..”
- Era
facile per lei parlare così ma sapevo che lo faceva solo per
sdrammatizzare la cosa.
- “Guarda
tu, ti prego..” bofonchiai nervosa passandole il test che
avevo
tenuto tra le mani per quei due minuti aspettando che scattasse il
terzo e mi desse la risposta.
- Fu
costretta ad afferrarlo quando capì che altrimenti l'avrei
lasciato
cadere per terra.
- “Kris
calmati..”
- Ma
era inutile. Presi a camminare incessantemente aspettando che
passasse quell'ultimo minuto.
- “Ok
ci siamo..” mi voltai verso la mia amica che con poche
cerimonie
guardava il test.
- Un
secondo dopo un sorriso sincero le apparve sul volto e capii
perfettamente.
- “Più
di quattro settimane..” sussurrò emozionata per
poi incontrare il
mio sguardo perplesso.
- Lo
sapevo..
- “Congratulazioni
tesoro!” mi abbracciò e io.. io sorrisi.
- “G..
grazie..” risposi dopo un po' ancora disorientata da tutto
anche se
in fondo me l'aspettavo.
- “Bè
che aspetti? Devi dirlo a Rob! Mio Dio, farà i salti di
gioia!”
- “Ma
non.. non posso dirglielo ora..”
- “Si
che puoi.. ti cerca da mezz'ora..”
- “Ma
sono uno straccio..”
- “Nulla
che non si possa risolvere”. Cacciò qualche affare
dalla sua
borsetta e nel giro di pochi minuti avevo assunto un aspetto quanto
meno umano.
- “Hei
io non credo che sia il caso.. magari.. magari lui non lo vuole e
se..”
- “Kris,
stai scherzando? Quel ragazzo è pazzo di te, è
pazzo di Faith e non
aspettava altro.. Ti ama alla follia, non sei sola..”
- Annuii
convincendomi subito di quelle parole e lei mi abbracciò da
dietro
mentre la vidi sorridere allo specchio.
- “Andiamo!”
mi afferrò per mano trascinandomi fuori dal bagno e facendo
spazio
tra la folla.
- Lanciai
una rapida occhiata in cerca di Faith e la vidi ridere insieme a
Mackenzie attorno alle sorelle di Rob.
- “Vai
tesoro” mi incoraggiò Dakota lasciando la mia mano
e spingendomi
verso le tende del balcone. Le attraversai piano respirando un po'
d'aria fresca e lo vidi lì, di spalle, appoggiato al muretto
poco
lontano da me e illuminato solo dalla penombra che creavano le
candele e le fiaccole fissate nelle piante.
- Mi
avvicinai lentamente e solo quando gli fui accanto si accorse di me e
si voltò di scatto assalendomi di domande.
- “Kristen!
Che è successo? Ti senti bene? Faith mi ha detto di
aspettarti
qui..”
- Gli
tappai le labbra con un dito e mi avvicinai per sostituirlo poi con
le mie labbra, in un bacio dolce e carico di tenerezza e sicurezza
mentre cercavo il modo migliore per dirglielo.
- Una
parte di me voleva aspettare, quella parte di me che ancora
rabbrividiva al ricordo dell'ultima volta e al pensiero di quello che
avevo passato da sola ma l'altra parte, quella che era fra le sue
braccia e nel suo cuore, sapeva che stavolta sarebbe stato tutto
diverso e mi riempì di coraggio.
- “Sicura
di stare bene?” sussurrò apprensivo nel secondo in
cui ci
staccammo e i nostri respiri erano ancora mescolati l'uno all'altro.
- “Si..”
annuii. “Sto bene...” un respiro. “Stiamo
bene..”
- Si
scostò quel poco che bastava per guardarmi negli occhi.
- “Stiamo..?”
la sua voce giustamente confusa.
- Non
feci altro che prendere una sua mano e portarla sotto la mia sulla
mia pancia.
- “Stiamo..”
confermai osservando i suoi occhi che piano risalivano verso i miei e
li vidi quasi illuminarsi, vivi come mai li avevo visti in vita mia.
- “Vuoi..
vuoi dire che..”
- Annuii
semplicemente, un sorriso estasiato si aprì sul suo viso e
il
secondo dopo ero tra le sue braccia a volteggiare mentre mi baciava.
- Mi
mise giù e afferrò il mio viso per baciarlo
continuamente, in ogni
suo punto.
- “Ti
amo, ti amo, ti amo” sussurrava tra un bacio e un altro e mi
strinsi a lui così forte che fu costretto a portare le sue
mani
sulla mia schiena per cingermi.
- “Sarà
tutto diverso, te lo giuro amore mio. Sarò accanto a te per
sempre.
Te lo giuro!”
- “Lo
so Rob, lo so” lo rassicurai stringendo le mie braccia
attorno al
suo collo per poi allungarmi e fare incontrare le nostre labbra che
si unirono come se non si vedessero da tempo nonostante si erano
appena lasciate.
- Gli
occhi di mia madre si alzarono incontrando i miei che abbandonarono
subito quell'aria sognante che dovevano avere.
- E
mi resi conto che il prezzo da pagare per tutto ciò era aver
perso
una madre, ma non potevo davvero farci niente. Non riuscivo a
guardarla senza avercela a morte con lei, non riuscivo a dimenticare
quello che aveva fatto e senza dimenticare non potevo perdonarla.
- “Mammaaaaa”
vidi mia figlia salire le scale esteriori della piccola terrazza e
corrermi incontro gettandosi su di me e facendo dondolare ancora di
più il dondolo.
- “Amore!
Vieni qui!” le schioccai un sonoro bacio sulla guancia.
- “Ah!
Perché non hai sciarpa e cappello? Corri subito a metterli
che fa
freddo.”
- “Stiamo
per fale un pupazzo di neve grande grande. Vieni a dacci una
mano?”
- “Vengo
tra poco amore.. solo se vai a metterti la sciarpa e i guanti
però..”
- “Okay,
ola vado..” ma non sembrava per nulla intenzionata ad andar
davvero.
- “Mami..
quei signori hanno detto che sono i miei nonni e la signora ha detto
che è stata cattiva con me ma io non me lo licoddo”
- Mi
gelai mentre lei giocava con i miei capelli. “E' stato molto
tempo
fa..”
- “Allola
posso essere buona con lei? Mi sta simpatica e pule il signore.. mi
ha fatto fale l'aloplano..” sorrise spiegandomi e capii che
ero
davvero fottuta.
- “Certo
amore.. puoi essere buona con loro. Devi esserlo..” mi
corressi. “E
ora corri a metterti qualcosa! Papà lo sa che sei uscita
senza
niente addosso?”
- Scosse
il capo colpevole.
- “Non
glielo dile” pregò e sorrisi.
- “Guarda..
entra da lì. Così non ti vede..”
sussurrai complice indicandole
la piccola tendina del cane proprio a fondo della porta che dava sul
retro.
- “Okay”
esultò felice e scese dalle mie gambe con poca grazia.
“Scusa
sorellina.. non è che gli ho fatto male?”
- Risi
per quella sua premura verso l'esserino che da tre mesi occupava il
mio corpo. “No amore, sta benissimo..”
- “D'accordo..
scusa comunque..” sussurrò e ugualmente si
chinò per darmi un
bacino sulla pancia facendomi luccicare gli occhi.
- La
vidi contorcersi mentre attraversava quella fessura e ringraziai il
cielo che l'avesse presa così bene, meglio di quanto potessi
mai
sperare o immaginare.
- Temevo
avesse paura che le nostre priorità cambiassero con l'arrivo
di un
altro bambino ma invece lei non ci aveva minimamente pensato e aveva
fatto i salti di gioia immaginando di avere finalmente una sorellina
con cui poter giocare.
- Ovviamente,
per evitarle una possibile delusione, le avevamo spiegato che poteva
anche essere un fratellino ma lei sembrava sicura di sé e le
piaceva
immaginare che fosse femmina tanto che quasi mi stavo abituando
all'idea come se fosse vera.
- Rimasi
lì ancora per un po' sola finché non furono i
miei fratelli a
raggiungermi. Erano gli unici della famiglia con cui non avevo chiuso
i rapporti. Anche loro come me erano stati tenuti all'oscuro di tutto
e non avevo certo intenzione di privarli del mio affetto o di quello
della loro nipotina per gli sbagli di altre persone.
- Mi
aspettavo anche l'arrivo di mio padre ma invece non si
mostrò ed ero
sicura che temeva l'avrei respinto. Forse l'avrei fatto, forse no..
Con lui era sempre stato tutto molto particolare, avevo sempre
pensato che fosse vittima di tutto ciò che era successo e
forse
sarei riuscito anche a perdonarlo..
- Il
solo grande punto interrogativo era mia madre. Perdonarla o no?
Sapevo che se avessi perdonato lei automaticamente avrei perdonato
anche lui ma non sapevo se ne valesse davvero la pena..
- Rimasi
di nuovo sola e scesi le scale con l'intenzione di farmi due passi e
non essere più disturbata nei miei pensieri e nelle mie
scelte.
- Voltai
l'angolo della casa e notai con la coda dell'occhio Richard, mio
padre, Rob, Faith, Lizzie, Victoria e i miei fratelli intenti a fare
un enorme pupazzo di neve.
- Sorrisi
sperando non mi vedessero e mi avviai sul viale ma non feci nemmeno
qualche metro che sentii chiamarmi. La sua voce, non la sentivo da
così tanto tempo eppure era proprio come la ricordavo.
- Controvoglia,
o forse no, mi fermai e mi voltai per vederla correre verso di me.
- “Ti..
ti ho portato un pezzo di torta.. è appena sfornata.. ti
riscalderà..” accennò un sorriso
sincero mentre mi porgeva il
fazzoletto con il dolce.
- “Grazie..”
sussurrai fredda afferrando la torta e feci di nuovo per voltarmi ma
mi fermò.
- “Kristen!”
- Mi
bloccai evitando il suo sguardo e fissando la neve per terra.
- “So..
so che quello che ho fatto è imperdonabile.. so che ce
l'avrai con
me per sempre e non ti biasimo per questo. Vorrei tornare indietro
per cambiare quella che sono stata ma so che non si può..
Non ti
chiedo nulla per me.. Ma ti prego, non avercela con tuo padre.. non
c'entra nulla e soffre ogni giorno sperando di sentire la tua voce..
Non chiedo il perdono perché so di non meritarlo, ma non
ignorare
lui.. ecco.. solo questo..” terminò scendendo
sempre più di tono
e sentii i suoi passi affondare nella neve mentre si allontanava da
me.
- “Mamma..”
la chiamai prima che potessi ripensarci e si voltò subito,
con lo
sguardo acceso di speranza e le labbra che le tremavano, sicuramente
non per il freddo.
- “Ci
vorrà del tempo...” riuscii a dire abbandonando
per qualche
secondo l'odio e la rabbia che avevo covato per tutti quegli anni.
- Due
dense lacrime scesero dai suoi occhi. “Non chiedo altro
tesoro..”
sussurrò commossa e sospirai sperando solo di non pentirmene.
- “Jules
cara! Puoi venire ad aiutarmi con la seconda infornata???”
urlò
Clare dal portico e trovai che fosse un'ottima scusa per lasciarla
andare ed evitarci quell'imbarazzo assurdo.
- “Vai
pure..” dissi abbozzando un sorriso che ricambiò
sincera per poi
andare via, non prima di avermi abbracciato come se avesse paura di
perdermi per sempre.
- Era
Natale in fondo.. e come aveva detto a Faith, era stato tutto tanto
tempo fa..
- Ricambiai
l'abbraccio chiudendo gli occhi e mi carezzò una guancia
prima di
sparire di nuovo dietro la porta di casa.
- Restai
ferma per qualche secondo finché non vidi Rob avvicinarmisi
piano
con uno strano sorriso sul viso.
- “Che
ti ridi?” lo schernii quando si fermò davanti a me.
- “Com'è
andata?”
- Scrollai
le spalle indifferente. “E' andata..”
- “Oh
bè. È già qualcosa..”
- “Non
ho detto che sarà come se non fosse successo
nulla..”
- “Non
l'ho mai pensato..”
- “E
ci vorrà del tempo..”
- “Lo
immaginavo bene..”
- “E
non è detto che le cose funzionino..”
- “Oh,
mai dire mai..” rispose a tono e mi rilassai mentre mi
cingeva le
braccia alla schiena attirandomi a sé. “Sono fiero
di te..”
- “Sei
davvero incredibile..”
- “Lo
so.. sono stato bravo..”
- “Come
scusa?” chiesi confusa guardandolo negli occhi.
- “Avevo
detto che ti avrei fatto credere nel destino..”
- “Questo
cosa c'entra ora?” deviai la sua affermazione.
- “C'entra
sempre, se ci credi.. e so che è così..
perché.. tu ci credi.. Ora
ci credi..”
- Sussurrò
tra i miei capelli e chiusi gli occhi alle sue parole così
dolci e
al suono della voce soffice come la prima volta che l'avevo sentito.
- “Si..
si ci credo..” ammisi infine distruggendo ogni mia barriera.
- Come
potevo non crederci ora che avevo tutto? Ora che ogni tessera era
tornata al suo posto..
- “Papaaaaaà
prendimiiiiiiiiii!” fu un urlo assordante e Rob si
staccò giusto
in tempo per voltarsi e trovarsi quel terremoto tra le braccia che
rideva senza sosta.
- “Mami
hai visto che bel pupazzo abbiamo fatto?”
- Osservai
quel tronco di neve di cui si riconoscevano a malapena le tre palle
diverse.
- “Oh
si.. è stupendo..” l'assecondai sorridendole e
alzandomi sulle
punte per baciarle i capelli.
- “Non
ho detto a nessuno della sorellina, come avete detto voi.. Sono stata
blava velo?”
- “Sei
stata bravissima tesoro!” disse Rob.
- “Ti
va di dirlo tu agli altri Faith?” le chiesi e notai lo
sguardo
stupito ed emozionato di Rob. Era stata più una scelta mia
tenerlo
solo per noi tre ma ora non vedevo momento migliore per unirci ancora
di più..
- Ora
che sarebbe stato tutto diverso.
- “Posso
mami? Davvelo?”
- “Certo..”
- “Siiii
che bello, che bellooooo...” prese a battere le mani
scendendo da
Rob e correndo verso il portico.
- Credevo
di sapere tutto una volta, credevo di aver capito la vita e di poter
essere indifferente con lei..
- Ma
non è così..Oggi so che non è
così.
- Non
so quali siano gli eventi che mi hanno condotto a quella che sono
oggi.
- Posso
averne un'idea, posso immaginare, posso credere di sapere. Ma non lo
saprò mai.
- So
solo che li guardo, i miei occhi si posano su di loro senza pausa,
immobili, senza nemmeno battere le ciglia e ora ha tutto un senso e
il cuore non batte più solo perché il sangue mi
scorre nelle vene,
ma perché ha una ragione vitale per farlo.
- Ed
è tutto quello che posso e vorrò mai sapere
perché il futuro non
ha destino senza il passato e non esiste spiegazione scientifica alle
certezze del cuore.
- Faith
si fermò sulle scale aspettandoci.
- “Vi
muovete??”
- Guardai
Rob sorridendo e lui ricambiò felice.
- “Pronta?”
mi tese la mano e l'afferrai stringendola alla mia.
- “Ora
si..”
- E
ora lo ero davvero, ora che non ero nuda, ora che non ero sola. Ora
che sapevo che avrei avuto loro al mio fianco, per sempre.
- Bene..
eccoci giunte alla fine.. e quasi non ci credo.. Mi mancano le parole
ç__ç
- No
non è vero XD ahahahaha
- Bè..
dal punto di vista “tecnico” voglio solo precisare
che questo
capitolo l'abbiamo scritto entrambe. Un POV Cloe e uno io.. e come
avete notato.. ogni tessera è tornata al suo posto..
- Ogni
cosa ora ha avuto un senso.. e speriamo che il messaggio che volevamo
trasmettere sia arrivato: un messaggio d'amore, di fede.. e di
destino.
- Che
dire..? Siamo felicissime di aver concluso la nostra prima FF insieme
*-*
- Anche
se piccola speriamo davvero che sia stata di vostro gradimento, si
può dire che è stato un esperimento, una full
immersion assurda, ma
ne è valsa la pena! Almeno per noi! E' stato davvero
soddisfacente e
dobbiamo ringraziare voi e il vostro appoggio se ancora ci diamo alla
scrittura.. per noi significa molto, quindi non sia detto che non ci
vedrete in futuro con altri piccoli esperimenti, in fondo, Never say
never, no? ;)
- Ancora
una volta, ringraziamo la nostra sorellina Leti (alias
“cess/coglia”
per me u__u), perché sai.. che senza di te.. non ci saremmo
mai
conosciute.. non avremmo mai iniziato a scrivere insieme, non avresti
creato un mostro malato di Joy quale sono diventata io
ç__ç E non
avremmo passato insieme la migliore settimana del 2010, per me almeno
LOL
- Grazie
sorellina! Ti vogliamo tanto bene! E tieni a mente questo regalo
prima di partire con altri contest u__u Buahauhauha
- Se
per caso avete letto Joy al posto di Faith da qualche parte.. ehm...
abbiate pietà.. la forza dell'abitudine XD ahahahaha
- E
a proposito di questo, tranquille perché non siamo sparite,
e
torneremo con l'aggiornamento di “Qui dove batte il
cuore” tra
cinque giorni :)
- Dite
la verità.. non siamo super mega buone? u__u ahahahaha
- Ok..
prima di iniziare a montarci di nuovo come la panna.. vi lasciamo..
con un “Grazie di cuore!!!” a tutte... e sperando
di avervi
trasmesso qualcosa.. lasciateci un'ultima recensioncina *-* che ci fa
sempre piacere *-* LOL
- Un
Bacio enorme!
- Fio
e Cloe
- PS
per Cloe: Aspetto la tua recensione! Buahauahuaha
- Ti
voglio bene Sister! Scrivere con te è un onore e non posso
immaginare di farlo con nessun altro <3
- Alla
prossima ragazze ;)
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