-Tu credi nelle fate?-
Remus Lupin si
girò sorpreso, molto sorpreso, verso il suo compagno di ben
undici anni. Che domanda era? Certo che no! I libri non ne parlavano
mai, ed era ormai risaputo che erano solo favolette per bambini.
Voleva prenderlo in
giro, ecco cosa voleva fare.
-No, Peter- rispose
Remus con tono di voce distaccato, tornando a rassettare il suo lato di
stanza.
Peter Minus,
acciambellato sul suo letto intento a sgranocchiare soddisfatto una
tavoletta di cioccolato, sobbalzò e lo guardò con
occhi fatti enormi dallo stupore. Scese velocemente e si
addossò all’amico.
-Abbassa la voce!- gli
mormorò nell’orecchio –Se una fata ti
sente, muore-
Remus fissò
Peter per qualche istante, cercando nel suo viso qualche avviso gli
indicasse che stesse scherzando.
Non ne
trovò.
Allora la sua fronte
si spianò. Ci credeva, credeva veramente alle fate!
Un’immensa
tenerezza gonfiò il cuore del piccolo Remus Lupin, mentre
Peter ritornava a mangiare con le guanciotte paffute tinte di rosa.
-Sai una cosa, Pete?-
Il suddetto lo
guardò, le labbra ancora attaccate al cioccolato e tinte
leggermente di scuro.
-Hai ragione tu-
esclamò sicuro Remus, le mani suoi fianchi.
E Remus la vide. Vide
quella scintilla rarissima, quello sprizzo di vita, quel lampo celeste
passare negli occhi solitamente vacui di Peter e non potè
non desiderare di vederla sempre, di sentirla.
-Quindi ci credi?-
chiese Peter con tono fremente, carico di una speranza inestinguibile.
-Si- rispose con un
sorriso Remus –Si, ci credo-
Da
quel giorno furono amici.
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Auguri, cucciola <3
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