Ehm, schifezza che ho
scritto tempo fa, lasciata degenerare sul computer.
Contiene scene di...come posso definirlo? Pseudo sesso? o.o
Non saprei ù.ù
E premetto che il titolo non è proprio inerente ma non
trovavo di meglio, ok faccio schifo xDDD
Vabbè và! Leggete.
Absence makes the heart grow fonder
Colmare l'assenza
con una presenza sbagliata era sempre stata l'unica cosa che gli
riusciva bene.
Zack era geneticamente programmato per questo, lo faceva senza sforzi
inutili, gli veniva naturale.
Come gli era venuto normale finire a letto con il suo migliore amico e
ancora più normale gli era venuta l'idea di confessargli
subito tutto.
"Vedi Matt, tu sei un ripiego. Non c'è amore verso di te,
solo passione".
Queste erano state le parole con il quale aveva dato il "buongiorno" al
suo migliore amico, dopo una lunga notte di sesso.
Matt non sembrava per niente scosso da quelle parole, anzi, aveva
accettato il suo ruolo, svolgendolo ogni qualvolta uno dei due ne
sentiva il bisogno.
Oltre alle serate con il resto del gruppo, i due si incontravano quasi
ogni week-end a casa di Matt.
Anche quel sabato sera era successo.
Erano ormai le due del mattino, Matt era tornato a casa dopo aver
passato una piacevole serata in compagnia dei suoi vecchi amici del
liceo e mentre saliva le scale che portavano al suo appartamento, aveva
scorto la figura di Zack seduta sul pianerottolo.
"Hey! Potevi chiamare, sarei tornato a casa prima."
"Non mi andava di disturbarti. Così ho aspettato qui, sai
che la signora che ti abita vicino è tanto buona? Mi ha dato
dei biscotti al cioccolato."
Matt aveva sorriso guardando il suo migliore amico ingurgitare quei
biscotti alla velocità della luce.
"Sei sporco di cioccolata ovunque."
"è un problema?"
"No, per certi versi potresti risultare molto attraente."
Matt aveva aperto la porta di casa, prima di essere sommerso da Zack.
"Hey, aspetta almeno di andare sul letto!"
Zack aveva sorriso, ma non aveva accennato alcun movimento che potesse
far pensare a Matt di riuscire ad arrivarci su quel letto.
Dal collo sul quale cercava di succhiare la pelle fresca del ragazzo si
era spostato sulla bocca, baciandolo frenetico e spingendolo contro al
muro.
Si era staccato giusto un secondo, per permettere all'amico di
togliersi quell'ingombrante t-shirt.
Non appena l'altro se l'era, finalmente, tolta era passato
delicatamente a succhiare i suoi capezzoli, provocando piccoli e
sporadici gemiti.
Matt si sentiva impotente, non riusciva a fare quasi niente quando era
con Zack, riusciva solo a farsi dominare e comandare, non era mai
riuscito a prendere l'iniziativa per primo.
Anche per quella sera si prospettava una lunga notte di sesso, infatti
Zack non appena aveva finito con i suoi capezzoli, aveva aperto la
patta dei Jeans, infilando la mano nei suoi boxer.
"Alt!" aveva detto Matt.
"Perché?"
"Perché dovrei essere sempre e solo io...voglio fare
qualcosa anche io!"
Così le parti si erano ribaltate, ora era Zack ad essere
attacato al muro con il proprio chitarrista che gli mordeva i lobi
delle orecchie mentre con una mano esplorava i boxer.
Zack respirava a malapena, le mani esperte del cantante
andavano troppo veloci per permettergli di capire quello che stava
succedendo, si sentiva maledettamente confuso, inoltre uno strano senso
di calore all'interno del petto rischiava di mandarlo ai pazzi.
Provovava calore mentre il proprio cantante lo baciava,
mentre lo toccava semplicemente.
Era una sensazione strana, poteva essere quasi paragonata alla febbre
per quanto calore emanava.
Matt era troppo impegnato a cercare di far godere l'amante per
comprendere realmente quello che stava accadendo, così si
era spaventato quando il ragazzo si era sottratto al suo tocco,
ansimando e allontandosi.
"Ti ho fatto male? Scusa Zacky, non volevo davvero!" Matt si era
avvicinato al ragazzo, che rosso in viso continuava ad ansimare.
"No, cioè si, ma poco. Tranquillo è passato!"
Matt aveva baciato la sua testa, attirandolo tra le sue braccia in un
piccolo ed innocente abbraccio.
"Scusa, sono stato rude. Dovevo essere più delicato."
Zack leggeva negli occhi del ragazzo la sincerità con la
quale gli porgeva le sue scuse e si sentiva una totale merda!
Matt non gli aveva fatto male, o meglio non erano stati i suoi
movimenti a lasciarlo dolorante ed indifeso.
"Matt, davvero! Stai tranquillo! Non è successo nulla!"
Matt aveva annuito, guardandolo imbarazzato, visto che non sapeva come
comportarsi.
"Ti dispiace se dormo con te, ehm.. stanotte?"
"No, sai dov'è il letto, no?" aveva risposto sorridente "Io,
ehm credo di aver bisogno di una doccia."
Zack aveva cominciato a ridere, intuendo quello che era successo nei
boxer dell'amante.
"Posso venire?"
Tutte quelle richieste di attenzione risultavano strane a Matt, che era
abituato al fatto che il ragazzo non chiedesse mai niente, si prendeva
tutto con la forza o nel migliore dei casi scivolando nella tua doccia
in silenzio.
Così si era ritrovato a fare la doccia con il suo migliore
amico, passando dal semplice bacio sotto al getto caldo dell'acqua a
qualche effusione d'amore in più.
"Tieni dovrebbe starti bene" aveva detto Matt tirando all'altro una
t-shirt ed un paio di calzoncini corti.
"Dovrei dormire così?"
"Puoi anche dormire nudo, lo dico per te che fa freddo!"
"Oh, posso dormire senza maglietta?"
"Zack che cazzo ti è successo?"
"Mh?"
"Non mi hai mai fatto troppe domande, hai sempre fatto come volevi, che
è cambiato oggi?"
"Niente, davvero niente."
Matt si era steso sul letto, guardando l'amico cambiarsi.
Zack avvampava ogni volta che sentiva lo sguardo dell'altro sul suo
petto o sul suo ventre o sul suo sedere, sentiva il suo sguardo
circondarlo e avvolgerlo, si sentiva in trappola.
Si era lasciato cadere sul letto, poggiando la sua testa sul braccio
dell'altro e chiudendo gli occhi.
Matt aveva sorriso, prima di cominciare a disegnare dei piccoli
cerchietti con le dita sul suo ventre.
L'altro cercava di rimanere con gli occhi chiusi, ma l'impulso
irrefrenabile di baciare o di annullare quella minima distanza dal
cantatne era tale da farlo andare ai matti, così si era
voltato, fissandolo negli occhi e nascondendo il suo viso nel petto
dell'altro.
Tremava e scottava.
"Zack, che hai la febbre? Aspetta che ti prendo il termometro... ma io
non ho un termometro, Cristo!" Matt si era alzato all'improvviso
cercando per tutta casa un fottuto termometro o qualcosa per coprire il
ragazzo.
"Matt, Cristo santo torna qua! Non ho la febbre!"
"Ah, no? Perché tremi, scotti e sei rosso in volto. Io la
chiamo febbre, oppure potrebbero essere i sintomi dell'amore..." aveva
cominciato a ridere, aspettandosi che anche l'altro facesse lo stesso,
ma nessuna risata proveniva dal ragazzo, anzi.
"Perché non stai ridendo?"
"Io..no niente. Oddio è tardi, io devo andare Matt, davvero.
Ci vediamo alla prossima, ok?"
Zack aveva raccolto tutte le sue cose, lasciando l'altro rimbambito a
fissare il vuoto, forse qualcosa aveva fatto scattare l'ormai defunto
cervello del cantante.
Erano passati dieci giorni, o forse di più, da quella notte.
Zack aveva declinato tutti gli inviti che Brian, Johnny e Jimmy gli
facevano, inventando scuse pessime.
"Perché non lo vai a prendere?" aveva chiesto Johnny
"Perché dovrei andarci io? Siamo tutti suoi amici no? Vacci
tu Brian." aveva risposto Matt.
"Si, siamo tutti amici ma voi siete più amici,
c'è siete più stretti."
"Jimmy, vaffanculo, ok? Non vado a prendere proprio nessuno."
Nessuno aveva più fatto più domande, anzi si
erano limitati a bere la loro birra commentando qualche ragazza che
entrava nel locale.
Matt però rifletteva sul comportamento dell'amico, cosa che
non aveva fatto per dieci giorni, pensando che stesse veramente male
con la febbre come aveva più volte detto a Brian.
Poi aveva avuto un illuminazione.
Si era alzato dal tavolo, lasciando un paio di dollari a Jim per
pagargli le birre ed era corso fino a casa del ragazzo.
"Tu, che ci fai qui?" aveva chiesto Zack, in pigiama.
"Io...ero venuto a vedere come stavi."
"Sto bene, la febbre è quasi passata, ok? Puoi andare via."
"No! Dammi la fronte."
"No!"
Matt aveva allungato la mano sulla fronte del ragazzo, scansando i
capelli ossigenati.
"Tu non hai la febbre, Zack."
"Mi è passata."
"Tu non l'hai mai avuta."
"Non puoi saperlo."
Matt lo guardava furibondo, come se avesse mentito su qualcosa di
importante.
"Cos'è è tornato il tuo ex e non hai
più bisogno di me?" aveva chiesto dopo qualche minuto di
silenzio.
"No, Shadz, non è tornato nessun ex."
"E allora perché te ne sei andato in quel modo?"
Zack lo guardava negli occhi, sperando che capisse senza dover
rispondere a quella fastidiosa domanda.
Ma l'altro non aveva nessuna intenzione di capire, anzi, voleva
sentirselo dire.
"Mi dispiace di averti fatto male l'altro giorno, mi dispiace di essere
sempre così duro ed indelicato con te. Io lo so che come
amante faccio schifo, ma non puoi cancellarmi così dalla tua
vita, anche se sono solo un ripiego..."
"Matt, l'altra volta non mi hai fatto male, possibile che sei
così capoccione?"
"mh?"
"Io ti amo. Contento?"
"...Si"
Matt aveva baciato il più piccolo,con più enfasi
e passione delle volte precedenti e l'altro non si era, certamente,
ritratto.
Non fate domande, risale all'anno scorso, non scrivo più
cose che finiscono bene e campate in aria come questa.
Alla prossima xD
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