DARKNESS
IN THE LIGHT
PRIMO
CAPITOLO
Tokio 5 ore prima
del
concerto …
< Pronto? > ... < Pronto con chi parlo?
Sono la
moglie dell’ ex sindaco di Mystic Falls > …
< Salve signora io sono Eric
il manager della pianista Bonnie Bennet. > … <
Salve signor Eric volevo
invitare la signorina Bennet al concerto di beneficenza che si
terrà a Mystic
Falls , ovviamente lei sarà la nostra ospite
d’onore. > … < In realtà
non
saprei, devo vedere se la signorina Bennet è libera, sa
siamo nel pieno della
sua tournè e a dire il vero ora siamo molto lontani
dall’ America . Siamo in
Giappone e qui abbiamo 5 date … > < Non si
preoccupi per questo … il
concerto non è adesso ma il 25 Dicembre il giorno di Natale.
Per quel giorno è
libera? > … < Non saprei … devo
controllare >… < Ho sentito dire
che la nostra cara artista è molto impegnata nel sociale ed
è per questo che ho
subito pensato a lei, inoltre è originaria della nostra
città … sono sicura che
con lei l’ evento sarà un successone . >
… < ok signora … mi ha convinto
… vedrò se siamo liberi per quel giorno e
soprattutto informerò Bonnie della
sua proposta … le
farò sapere … >
< sapevo che saremmo potuti arrivare ad un accordo ragionevole
… ah
dimenticavo … questo è il mio numero 03357778623
mi faccia sapere al più presto.
> … < Le farò sapere non si
preoccupi … arrivederci . >
Alcuni minuti dopo il concerto …
< Hei Bonnie posso entrare o ti stai cambiando?
> <
No non preoccuparti ho già fatto entra Eric >
< Mamma mia sei stata una
bomba piccola > le va incontro e si abbracciano. < Grazie
… e tu mi fai
sempre i complimenti . Sai inizio a pensare che anche se facessi schifo mi diresti comunque che
sono stata brava >
< Ma che dici! Mi conosci … io dico sempre la
verità nel bene e nel male e
tu lo sai benissimo! > La guarda un po’
offeso e mette
su il suo tipico
broncio. < Calma, calma
… stavo solo
scherzando, lo so come sei ci conosciamo da quando eravamo bambini
> disse
lei divertita dall’ espressione che aveva il suo amico, con
quel broncio
sembrava proprio un bambino. < Quelli si che erano bei tempi,
almeno fino a
quando sei venuta a passare le vacanze estive in Irlanda. >
… < Si lo so
siamo stati lontani per un bel po’ , ma sono contenta di
averti ritrovato dopo
5 lunghissimi anni. > < Sai, quando ti ho vista quella
sera a New York non
credevo fossi veramente tu , pensavo fossi matto. > <
Addirittura?! >
chiese lei sorpresa. < No ero proprio io …. mio Dio
sono passati solo tre
anni da quel giorno e guarda ora dove siamo e chi siamo … ci
avresti mai
scommesso allora? > Passarono alcuni secondi di silenzio , poi
Bonnie disse
: < Soprattutto per come ero messa io in quel periodo
… senza alcun sogno e
piena di odio verso tutto e tutti. > < Non proprio verso
tutti … diciamo
solo verso tutte le creature del mondo magico e soprannaturale compresa
te
stessa. Quando ti ho incontrata non ti riconoscevo
più … avevi uno sguardo
così spento … eri
così …. Vuota … si, credo
che vuota sia
il termine giusto in cui ti ho trovata dopo 5 anni di distanza . La
ragazzina
piena di vita che conoscevo con quella grande passione per il piano e
per la
musica non c’era più … PUF …
del tutto scomparsa . > < GRAZIE … > si
avvicinò e diede un delicatissimo bacio sulla guancia
soffice e super calda di
Eric. < Per cosa? > Disse Eric sorpreso da quel gesto.
< Per avermi
salvata da ciò che ero diventata, per avermi aiutata a
riscoprire la musica ,
senza di te non ce l’avrei mai fatta , ma soprattutto per
avermi insegnato ad
amare me stessa , quello che sono … sai io prima che
incontrassi te il fatto di
essere una strega la vedevo come una cosa negativa, volevo
lasciarmi alle spalle questo mondo
eppure al tempo stesso sapevo che era una cosa impossibile, inoltre
pensavo che
le streghe praticassero solo magia nera e che quindi appartenessero
anch’ esse
all’ oscurità, ma tu mi hai fatta ricredere
facendomi conoscere le streghe
bianche tue amiche” tra l’altro”
…
inoltre mi hai fatta ricredere anche
sui
vampiri, licantropi, muta forma ecc … spiegandomi che
esistono creature che
decidono di vivere in maniera tale da non dover uccidere nessuno
… insomma
creature più evolute … prima li
odiavo tutti … > < Grazie piccola …
si sa sono un genio e uno psicologo
bravissimo … d'altronde o ti avrei guarita o tu mi avresti
ucciso dato che sono
un licantropo > sorride compiaciuto di se stesso < Non
avrei mai potuto
ucciderti … ricordi? Tu sei Il mio AMICO COMUNQUE >
< Comunque avevi
tutte le ragioni per odiare i vampiri ecc …. Quelli che hai
conosciuto ti hanno
portato solo dolore. Sai tu sei stata molto forte …>
< Già a parte la mia
amica Elena, Caroline, che dopo essere diventata vampira ha fatto di
tutto per
appoggiarmi e Stefan , Il fratello di Stefan, gli altri vampiri e
insomma in
generale Mystic
Falls mi ha procurato
solo dolore …> < Ah Bonnie
a
proposito di Mystic Falls … devo dirti una cosa
…> Eric iniziò a guardare la
sua amica un po’ pensieroso. Era indeciso se dirle del
concerto di beneficenza
oppure no. Quando era entrato nel camerino della strega non pensava che
la loro
conversazione potesse finire così. Lui sapeva che a Bonnie
non piaceva molto
parlare del suo passato e infatti lei in questi tre anni aveva fatto di
tutto
per lasciarselo alle spalle, ma sicuramente non poteva prendere lui una
decisione riguardo il concerto senza prima parlarne con lei ,
soprattutto se c’
era di mezzo Mystic Falls, la città che si, aveva procurato
dolore alla
streghetta, ma era anche la città in cui viveva suo padre ,
anche se con quest’
ultimo la stregha non aveva mai avuto buoni rapporti proprio
perché lui non
accettava ciò che era sua figlia e ne era profondamente
spaventato e inoltre
c’erano quelli che un tempo la sua
amica comunque aveva ritenuto amici molto importanti, così
importanti che per
non farli soffrire a causa sua Bonnie aveva deciso di abbandonare
quella città
per trasferirsi a New York. Bonnie interruppe i suoi pensieri <
Cosa? >
Allora Eric decise di sputare fuori il rospo < Prima del
concerto ha
chiamato la moglie dell’ ex sindaco di Mystic Falls >
< Davvero!... La
signora Lockwood!... E cosa voleva? > < Voleva che tu
partecipassi al
concerto di beneficenza come ospite d’ onore
…> < Wow … non so che dire
…
ma noi siamo impegnati con la tournè adesso quindi mi sembra
che la risposta
sia ovvia …> < A dire il vero il concerto si
farà il giorno di Natale …
ah … e ho controllato tu per allora saresti libera
… che ne dici? > Lo
sguardo di Bonnie iniziò a spegnersi. < Bonnie che
hai? > < Niente!...
Cosa vuoi che abbia?! Sono solo molto sorpresa , non pensavo di tornare
in
quella città , credevo di essermela lasciata alle spalle.
> < Infatti è
così … guarda che
ho detto alla signora
Lockwood che l’ avrei richiamata per farle sapere cosa avevi
deciso e se tu mi
dici che non vuoi andarci io le dirò semplicemente che quel
giorno hai un
concerto molto importante al quale non puoi mancare. > Non
riusciva proprio
a vederla così, con quello sguardo spento come quando
l’aveva incontrata a New
York dopo tanto tempo. Avrebbe fatto di tutto per proteggerla
… loro
due ormai si proteggevano a vicenda come
fanno fratello e sorella. < Grazie Eric, ma è
arrivato il momento di tornare
e affrontare il mio passato … d'altronde in questi tre anni
abbiamo affrontato
cose ben più grandi per salvare l’
umanità e il mondo magico, e se non è
riuscito a sconfiggermi il più grande stregone di tutto il
mondo di certo non
mi piegherà mio padre con il suo
non accettare quello che sono, il mio ex e due semplici vampiri come i
fratelli
Salvatore … Cioè volevo dire Damon Salvatore
… Stefan è stato sempre corretto nei
miei confronti >
< Damon Salvatore … è la
prima volt in tre anni
che pronunci il suo nome. > < Già …
Damon
… Sai l’
ho odiato con tutte le
mie forze e forse un po’ di risentimento per lui lo provo
ancora. Damon era
quello che aveva tentato di uccidermi
nel bosco perché gli stavo impedendo di riportare Katherin
da lui. Per colpa
sua la persona alla quale tenevo di
più al mondo è morta per
fare uscire la
sua amata vampira da quella maledetta cripta dove pensava che fosse ed
è sempre
per colpa sua che Caroline si è trasformata in vampira
… in realtà qui ha
contribuito anche Katherin …
pensavo che
non avesse un cuore e invece non fu così e questo lo scoprii
vedendo come si
comportava con Elena. Così mi resi conto che tra lui e
Stefan il più debole era
proprio lui. Damon era stato usato da Katherin come semplice
giocattolino
sessuale per poi essere scaricato da quest’ ultima, ma lui
l’amava … poi s’
innamorò anche di Elena e anche lei ha preferito Stefan a
lui. Sai Eric a te
posso dirlo, in un certo senso Damon mi ha sempre attratto , non so
come
spiegartelo ma è così. Più ci litigavo
e più non so perché mi sentivo attratta
da lui. Mi sono
anche odiata per questo.
Come potevo essere attratta da un essere che a me aveva provocato
nient’ altro
che dolore?! Comunque sia sapevo
tranquillamente
che lui amava Elena … Il vero motivo però che mi
fece andare via da Mystic
Falls fu un altro … Mi misi con Jeremy ; pensavo di amarlo
ma non era così e
quello fu l’errore più grande della mia vita
… Inizialmente la nostra storia
andava alla grande, ma poi iniziammo a litigare di continuo
… lui voleva che
lasciassi perdere il mondo del soprannaturale perché in un
ceto senso mi voleva
proteggere, dimenticando però che io stessa facevo parte di
quel mondo … finii
per litigare anche con Elena che evidentemente non ce la faceva
più a vedere
suo fratello soffrire per me. Fu allora che decisi di andare via. Non
volevo
far soffrire più Jeremy a causa mia e non volevo litigare
con Elena , se fossi
rimasta forse avrei perso la sua amicizia. Quella fu la decisione
più giusta, anche
perché tu sai benissimo che è impossibile
lasciarsi questo mondo alle spalle ,
soprattutto per quelli come me e te, che sono già nati con
un destino ben
definito. Nessuno di noi due ha scelto di essere quello che siamo,
semplicemente siamo già nati così. >
< Sai amica mia io credo che in
quella situazione hai avuto le palle … del resto si sa tu
sei la più forte … te
l’ ho detto puoi sempre contare su di me se non vuoi tornare
li … non ti devi
preoccupare di niente > < Grazie … Chiama la signora Lockwood e
dille che Bonnie
Bennet è onorata del suo invito e che lo accetta molto
volentieri. > <
Ok piccola come vuoi tu > e
l’abbracciò, si perché la sua amica
comunque in quel momento meritava
di essere abbracciata e protetta,
doveva farle capire che lui sarebbe stato sempre con lei come quando si
erano
detti addio l’ ultima estate che lei andò in
Irlanda … qualunque cosa fosse
successa loro due
ci sarebbero stati
sempre l’uno per
l’altra … <
Hei Eric ora basta mi stai soffocando
…> fece finta di liberarsi dall’ abbraccio
dell’ unico uomo importante della
sua vita. < Vabbè senti torniamo in
albergo , si è fatto molto tardi e tu signorinella hai
bisogno di mangiare qualcosa
dato che non hai cenato! > < Mi sa che hai ragione
infatti inizio a
sentire i crampi alo stomaco … > fece finta di
brontolare … si guardarono e
scoppiarono a ridere. Il peggio della serata sembrava essere passato.
Usciti
dal teatro salirono sulla limousine che li avrebbe portati
nell’ albergo più
lussuoso di Tokio.
Durante il tragitto …
< Ah … ho dimenticato di chiederti una cosa
> disse Bonnie
< Cosa? > rispose Eric
… <
Hai chiamato Nic e gli altri? > … <
Si li ho chiamati e mi hanno detto che non ti devi preoccupare cucciola
… li è
tutto sotto controllo. > … < Hanno avuto le
informazioni che cercavamo?
> Domandò la strega <
Si , inoltre
Gloria mi ha detto che Nic è dovuto andare anche
all’ assemblea del Consiglio.
> rispose il ragazzo … < Cosa ti hanno detto a
proposito dell’ assemblea?
> … < Della riunione niente …
> rispose Eric un po’ preoccupato … poi
continuò < … hanno detto che ne avremmo
parlato quando saresti tornata. >
… < mmm …> … < A
cosa pensi?
>… Eric poteva capire benissimo la preoccupazione della strega. Il fatto che
Nic gli vesse
detto che le decisioni riguardanti il Consiglio
dovevano essere discusse di persona non preannunciava
niente di buono. <
A niente … guarda siamo arrivati, scendiamo da
quest’ auto e andiamo a strafogarci
come si deve > Rispose Bonnie e gli diede
una spintarella con il gomito destro.
< Ma tu guarda cosa mi tocca sentire
“ STRAFOGARCI COME SI DEVE “
… guarda che sei una pianista e non
dovresti parlare così … > …
< Ha ha ha … ma dai smettila … un ora fa
vuoi
dire che ero una pianista, ora sono semplicemente io, la semplice
Bonnie Bennet
… e poi ho imparato dal migliore no … >
Gli diede dinuovo una
spintarella con il gomito. < Ma tu
guarda … e poi non tutti i licantropi parlano
così … > Fece finta di essere
offeso. < Si si … dai ora andiamo che ho fame
… > Scesero dall’ auto ed
entrarono in albergo. Appena entrati chiesero (in inglese ovvio) al
receptionist
le chiavi delle loro
swite , se fosse
possibile avere qualcosa da mangiare e andarono ad aspettare la loro
cena nella
swite di Bonnie. Appena il cameriere portò un vassoio con
rustici, pizzette e
una bottiglia di vino rosso buonissimo ( a quell’ ora non
potevano pretendere
chissà che ) divorarono tutto in un secondo. La giornata era
stata faticosa e
inoltre non mangiavano dall’ ora del pranzo. Una volta finito
di mangiare,
stanchi com’ erano, decisero di andarsene dritti a letto. Il
giorno successivo
sarebbe stato altrettanto faticoso perché si sarebbero
dovuti spostare,
avrebbero dovuto prendere un jet che li avrebbe condotti da Tokio a
Hiroshima
dove si sarebbe tenuto il prossimo concerto, e una volta che il
concerto fosse
finito sarebbero tornati a Tokio con lo stesso jet. Appena il suo
migliore
amico se ne fu andato Bonnie andò in bagno e
indossò la sua vestaglia da notte
preferita. La vestaglia era rosa antico, uno dei suoi
colori preferiti, di
pura seta e metteva in mostra le sue
lunghe gambe e in generale le sue curve ormai da donna non
più da ragazzina . Messa
la vestaglia la strega s’ infilò nel letto tra
quelle lenzuola, anch’ esse di
seta che per lei in quella settimana erano state una benedizione dopo i
concerti e
cercò di dormire. Appunto cercò ,
perché sapeva bene che quella notte molti pensieri e ricordi
belli, ma
soprattutto dolorosi del suo passato le sarebbero affiorati nella
mente.
Stranamente però appena si lasciò cadere
(finalmente) tra la braccia di Morfeo,
in sogno le
comparì un
ragazzo con due occhi di un azzurro
chiarissimo come l ‘acqua del mare, anzi ancora
più chiari e
con un sorriso bellissimo. Di questo
magnifico volto questi erano gli unici particolari che
riusciva a vedere perché poi tutto il
resto era offuscato dal buio della notte. Bonnie la mattina successiva
si domandò
chi potesse essere
quel ragazzo misterioso.
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