nuova storia
L'enigma
"
E in effetti nulla è difficile da credere come la
verità e, al contrario, niente è più
seducente della forza della menzogna quanto maggiore è il
suo peso."
(Carlos Ruiz Zafòn)
01. L'incontro
Un'ombra nera si aggirò per i vicoli delle
strade londinesi, avanzando silenziosa nell'oscurità della
periferia della città. Avevano scelto un posto perfetto per
incontrarsi e senz'altro il buio giocava un ruolo essenziale in
quell'ambito. Qua e là, lungo le stradine, erano seminati
dei
lampioncini che illuminavano debolmente le strade bagnate dalla pioggia
torrenziale che aveva invaso da giorni quella zona inglese. La figura
si muoveva scaltra, avvolta in un alone di mistero che si intonava
perfettamente a quella sera di novembre. Svoltò velocemente
a
destra, per l'ennesima volta e continuò a tenere un passo
abbastanza svelto, trattenendo una certa ansia nascosta da una maschera
di fermezza.
Una leggera brezza frizzante sferzò il volto
dell'ombra, ricordandole che l'inverno ormai era alle porte e avrebbe
portato con sé ondate di maltempo ancora per molto.
L'individuo si fermò, come ad esaminare il terreno e dopo
una
breve sosta meditativa proseguì per le vie strette che
formavano
le arterie periferiche di Londra.
Qualche chilometro più in
là un cane abbaiava insistentemente, ma il rumore
svanì
via via che l'uomo si addentrava nel cuore della zona.
Man mano che avanzava le pareti sudicie dei muri si stringevano
leggermente, dando l'impressione che quasi sfiorassero chi vi si
inoltrava. Alla fine di quel labirinto di strade si trovò di
fronte ad una piazza minuscola racchiusa da mura nere.
Quello che
sembrava apparentemente un vicolo cieco si rivelò un
passaggio
segreto mimetizzato bene in quell'intreccio di vicoli deserti.
Esitò qualche secondo prima di poggiare le mani su due
mattoni
contigui al centro della parete. Con uno scatto sonoro la parete si
divise a metà, aprendo un varco che mostrava il
proseguimento
della strada interrottasi davanti a quel muro.
La figura si inoltrò nella fessura e sbucò di
fronte ad
una locanda dall'aria logora. Accanto al locale una giovane donna con
un bambino al collo accatastava una misera porzione di legna in un
cesto. Era molto bella, ma c'era qualcosa su quel viso che rivelava una
muta tristezza mascherata in parte dalla fuliggine che le ricopriva il
volto.
Distogliendo gli occhi da quell'immagine, l'individuo entrò
nella locanda e si guardò attorno con circospezione. Quando
il
suo sguardo raggiunse ciò che stava cercando le sue gambe si
mossero nella direzione interessata e si sedette vicino ad un
giovane dall'aria meschina che lo fissava con gli occhi ridotti a
fessure.
"Lei è il signor Greenwood?" chiese esitante la voce
melliflua
del ragazzo. L'ultimo arrivato annuì leggermente "E voi non
siete chi mi aspettavo di incontrare..." osservò posando i
suoi
occhi glaciali su quelli piccoli dell'uomo che gli stava di fronte.
Quest'ultimo ridacchiò nervosamente "Il signor Blanche non
gradisce presentarsi in pubblico, perciò fate come se steste
parlando con lui, io sono il suo servo più fedele, William.
Mi
dispiace di avervi dovuto trascinare fin qui,
ma non avevo altra scelta. La questione è di massima
secretezza
e questo era il luogo perfetto per un incontro del genere.
Ciò
che vi sto chiedendo di fare non è assolutamente semplice
come
avrete già capito dalla lettera del signor Blanche.
Abbiamo bisogno di qualcuno che sappia uccidere a sangue freddo. Mi
hanno parlato bene di voi, e so che avete i requisiti necessari per
svolgere questo compito, quindi mi affido alla vostra discrezione e
bravura" quando ebbe finito, William alzò lo sguardo per
cercare
una conferma in quegli occhi impenetrabili che lo guardavano senza
emozione.
Greenwood soppesò quelle parole e aspettò qualche
minuto
prima di rispondere, quasi come se volesse mettere alla prova la
pazienza di quel giovane. "I suoi informatori non vi hanno mentito sul
mio conto, prendo molto sul serio il mio lavoro e vi posso assicurare
che nessuno vedrà mai nemmeno l'ombra del mio operato. In
quanto
alla vittima, bè ho bisogno di sapere alcune cose sul suo
conto"
sentenziò massaggiandosi una mano.
Il ragazzo deglutì, evidentemente sollevato, e
tirò fuori
dalla giacca un sottile plico di fogli che porse all'uomo davanti a
lui. "E' il mio copione?" domandò egli con un sorriso
maligno
affioratogli sulle labbra. William parve innervosirsi ulteriormente e
si sistemò nella sua sedia, cercando di apparire disinvolto.
"Dovete uccidere una donna, signore, Narcissa Black. Suo padre ha dei
conti in sospeso con il signor Blanche. E' una ragazza
rispettabilissima, molto bella, un sacrificio in effetti un
pò
doloroso, ma assolutamente necessario. La vendetta non conosce limiti,
voi dovreste saperlo. Spero non sia un problema per voi uccidere una
creatura di tale fascino, e se dovesse esserlo, bè allora ho
sbagliato persona a cui riferirmi"
Greenwood esaminò i fogli contenenti le informazioni
principali
riguardanti la donna. Come aveva detto William, quella era una
Purosangue priva di alcuna pecca nella sua condotta, ma costituiva
comunque una via d'accesso a qualcosa di più grosso. Una
volta
morta sarebbe stato facile arrivare al signor Black, senza alcun dubbio.
Distolse lo sguardo dal blocco cartaceo e rispose con fredde e decise
parole "La mia sarà un'opera coi fiocchi, ho soltanto una
condizione: non voglio che mi mettiate alcuna fretta, ho un mio metodo
di azione e non voglio alcun disturbo. Vi contatterò io al
momento opportuno, preferisco procedere con calma e cautela,
è,
ad ogni modo, una nobildonna conosciuta, perciò non
sarà
semplice. Ah, un'ultima cosa, mi conoscono soprattutto per la mia
serietà, perciò dovete sapere che non mi lascio
ammaliare
da un paio di belle gambe" disse, e con un cenno del capo
abbandonò il suo interlocutore per tornare sui suoi passi.
Uscì dalla locanda avvolto nel suo mantello di
oscurità
e, come un cacciatore si muove cauto, si inoltrò nei
cunicoli di
Londra, braccando la sua preda.
Eccomi
qua con una
nuova storia! Spero che abbia sucitato in voi almeno un pò
di
curiosità. Non so se riuscirò ad aggiornare
prossimamente, ma ho comunque già abbozzato alcune idee
sugli
altri capitoli. Mi sono cimentata a scrivere una storia piena di
mistero e amore, chissà cosa uscirà fuori!
Accetto come
sempre tutti i vostri commenti, perciò lascio a voi la
parola.
Un abbraccio,
La vostra Cissy :)
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