Riso.
«Chouji-kun…!»
Il ragazzo non sentiva: era impegnato a vagare per la radura
presso cui si erano fermati e a osservare la alte piante che qui crescevano.
Lei schiarì la gola e, più forte, ripeté:
«Choji-kun… m-mi
dispiace…!»
Ma Choji sembrava proprio intento
in tutt’altro. Osservava quelle graminacee con attenzione: le foglie
erano di un verde chiaro e smorto, il fusto alto e sottile…
«Hinata-san, fra un
po’ sarà primavera, sai» disse lui dopo un po’, sorridendo. «E altre piante come
queste saranno seminate. Ma la raccolta non arriverà prima della fine dell’inverno.»
sciorinò, quasi fosse un esperto.
Il ragazzo –ormai uomo– guardò il
cielo; chiuse gli occhi e respirò a pieni polmoni.
«Ma la primavera quest’anno tarda ad arrivare...»
commentò.
Hinata represse un singhiozzo,
stringendo le labbra; ma era così difficile impedire agli occhi di
bagnarsi… Deglutì mentre un nodo alla gola le impediva di parlare
–doveva dirgli qualcosa, doveva assolutamente parlargli, stargli in
vicino, in qualche modo… E così decise di stare allo strano gioco
del ragazzo, di abbandonare per un po’ il dolore che continuamente faceva
capolino; non sarebbe fuggita, non stavolta, ma almeno per un po’ avrebbe
pensato ad altro… Guardare avanti era troppo difficile; era molto più
facile continuare a dare le spalle all’accampamento, e seguitare a esaminare
quel campo di piante di riso che –curiosamente- cresceva proprio oltre le
loro tende…
«E… come fa il riso, così sottile, a
resistere all’inverno…?» mormorò, guardando a sua volta
il cielo –ma non con lo stesso sguardo di Choji,
era solo per tentare di rimandare le lacrime indietro.
Era una visione idilliaca quella del ragazzo immerso nei
suoi pensieri, con un costante
sorriso sulle labbra, in un campo di riso, in una giornata bella come quella.
Choji si avvicinò al tronco
su cui la ragazza –ormai donna-
era seduta; e allora le prese la mano, la tirò su, piano, e la fece
avvicinare a una fra le migliaia di piante lì coltivate.
«Vedi, Hinata-san…una
quercia, quando c’è molto vento, si spezza. Lo stesso accade per
un pino o un abete; ma una pianta di riso» e qui i suoi occhi divennero
lucidi «…si piega, si flette, ma non viene turbata da una
tempesta...». Guardò la compagna. «Non è strano che
una pianta così sottile e bruttina resista alle intemperie meglio di una
quercia secolare?»
Hinata sorrise. Aveva sempre avuto
un’enorme stima per quel ragazzo tanto buono e gentile; e durante la
guerra questa non poteva che essere aumentata. Sebbene l’accampamento
alle loro spalle fosse un nugolo di cadaveri, sebbene la guerra li stesse
distruggendo, e sebbene la quarta divisione non esistesse più a causa
della recentissima morte del suo comandante, nonché migliore amico di
lui… Choji continuava a sorridere,
imperterrito, e ad andare avanti, sorridendo, sorridendo… Lei, invece… piangeva anche se non aveva
perso nessun caro, si disperava, si abbatteva continuamente, si spezzava proprio. Che stupida…
«No» sentenziò, per una volta decisa,
asciugandosi i lati degli occhi, e stringendo la mano del ragazzo. «Non
è strano per niente.»
****
Questa fanfic si è classificata seconda al concorso “LettoriScrittori”
di Urd! Mi
sono divertita tantissimo, è stato proprio un contest particolare *-*
Ogni concorrente ha inventato una qualsiasi traccia –con pair, titoli, citazioni, luoghi, tipologie, insomma
qualsiasi cosa ognuno volesse- che ha poi inviato alla giudice, che le ha
rimescolate e pubblicate anonimamente; conseguentemente ognuno ha scelto due
tracce che più gli piacevano e ne ha sviluppata una. Inutile dire che io
sono arrivata tardi e mi sono capitate le ultime due xD Le mie sono
state abbandonate, visto che effettivamente io stessa non le avrei mai scelte
(sono stata proprio cattiva, lo ammetto…)
E
così ho scelto questa, di Wari, che mi ispirava
particolarmente:
Titolo: Riso
Tipologia di fan fiction: flashfic
Pair: Chouji/Hinata
Specifiche sulla trama: deve ruotare attorno al riso, in qualche modo. Che sia
riso inteso come risotto, o il riso in quanto sinonimo di risata, a voi la
scelta (e se riuscite a trovarci altri significati, o entrambi, o quello che vi
pare, così sia).
E
così, eccola qui ^^ Ho cercato di renderla un po' "poetica" e
leggermente nonsense, insomma, la situazione non è proprio allegra e
volevo che entrambi fossero un po' "sulle righe", per poter rendere
bene la flashfic, in cui non si possono usare molte
parole. E ho passato metà del tempo a cercare di tagliare, visto che il
progetto iniziale era di 800 e passa parole xD
Insomma,
spero davvero vi sia piaciuta. E’ stato abbastanza impegnativo scriverla
anzitutto perché io sono molto prolissa (tendo a scrivere pagine e
pagine per una one-shot…), e poi perché
non avevo davvero mai scritto su questi due, soprattutto come coppia–che non è per niente banale-, e volevo
trovare una situazione che li facesse avvicinare, insomma. Così ho
pensato a Hinata che si avvicina a lui per
commiserarlo per la perdita di Shikamaru –che dovrebbe essere avvenuta
qualche ora prima- e lui che le dà una specie di lezione di vita,
continuando suo solito ad essere di buonumore nonostante tutto. (:
Commenti
graditissimi. Un grazie a Urd e a Wari
e complimenti a quest’ultima per la vittoria! ^_^
Clahp