medes
Avevo
detto che non scrivevo spesso qualcosa con il finale molto fluff,
ma è tornata un po di gioia di vivere, quindi eccomi qui.
Cause
I've been biting my
tongue for far too long.
Faceva
dannatamente freddo in quella piccola cittadina.
Il termostato non si muoveva dai tre gradi sotto zero da circa quattro
giorni ed il sole si faceva vedere dietro a quella fitta coltre di
nuvole solo pochi minuti durante il giorno.
Frank si trovava al di fuori del locale, dove lavorava come barman,
indossando solo una t-shirt nera con le maniche corte ed un paio di
Jeans attillati e strappati sul ginocchio.
Tentava di ignorare il freddo lacerante mentre si godeva quella piccola
pausa prima di tornare dietro al bancone.
"Ti prenderai un accidente." continuava a ripetergli Mikey, uno dei
suoi migliori amici nonché collega.
"Sarebbe la volta buona che mi faccio un dannato week end a casa."
aveva risposto, lanciando il mozzicone della sigaretta lontano dai suoi
piedi e guardando la fila di persone che tentava di entrare nel locale.
"Ed anche questa sera torneremo per le quattro del mattino."
"Se ci dice bene, Mikes. Potremmo sperare in un blitz della polizia."
"Uh, non credo che il capo ne sarà molto contento,
però."
"Basta che ci paga, poi può anche morire in carcere." aveva
risposto aprendo la porta.
Nel locale c'era un odore acre di fumo, nonostante i cartelli che lo
vietavano, e di alcol, tutte le persone in quel dannato locale bevevano
come russi, o forse gli stessi Russi sarebbero inorriditi di fronte ad
uno spettacolo simile.
Si erano diretti verso il bancone, prendendo il posto degli altri due.
"Potete anche prendervi una pausa." aveva commentato Frank.
"è quello che stiamo per fare, buona fortuna." aveva
risposto il più piccolo dei due, un ragazzo sui diciotto
molto alto per la sua età.
Era quello che mieteva più vittime in quel locale, forse
grazie al suo fisico statuario o ad i suoi occhi azzurro cielo, ma ne a
Mikey ne a Frank importava.
Erano tutti e due fidanzati.
"Ci pensi che quando eravamo piccoli volevamo per forza entrare in
questo locale? Ora ne ho la nausea." aveva detto Mikey mentre preparava
un cubra libre.
"Beh, forse perché abbiamo sempre sperato di trovarci
dall'altra parte del bancone?"
Mikey aveva cominciato a ridere, pensando a quanto fossero giuste
quelle parole.
Il loro sogno era quello di essere clienti o comunque ragazzi normali
che il sabato sera hanno ancora la voglia di divertirsi, ma il futuro
non è mai quello che uno spera o crede.
"Credo che ce la siamo cercata, però. Convivere a venutun
anni è da pazzi." aveva detto Frank, con una punta di
rammarico.
"Hai problemi in paradiso?"
"No, no. A volte penso che forse, sai senza la convivenza...
c'è capisci?"
"No."
"Ah, forse senza di quella io e tuo fratello ci saremmo lasciati
già da tempo."
Mikey lo aveva guardato, un po male forse, scrollando la testa come se
non volesse sentirle certe cose.
"Magari ne parliamo dopo, ok?"
"Ok."
Il loro turno era finito, fortunatamente, dopo la mezzanotte quando
erano arrivati altri due ragazzi a prendere il loro posto.
"Senti, ti va di andare a farci un panino?" aveva chiesto Mikes "Muoio
di fame."
"Ok."
Si erano diretti verso la macchina.
Durante il viaggio non c'erano state molte parole tra i due, ma per
fortuna c'era la radio ad evitare silenzi spiacevoli.
Solo quando avevano addentato i panini Mikes aveva cominciato a parlare.
"Dicevi?"
"Che ci saremmo lasciati già da tempo."
"Perchè? Puoi dirmelo, tranquillo non lo riporto a Gerard,
sei il mio migliore amico e non ti farei mai niente contro."
"Lo so, per questo ne sto parlando con te e non con Toro."
"Giusto."
"Non è che non lo amo più, ma è
difficile. Sai il vecchio buongiorno è diventato una specie
di grugnito animalesco e la colazione a letto invece è una
macchinetta del caffè vuota e sporca. Come se non ci fosse
più nulla tra di noi se non la routine del cazzo. Poi oggi
mi ha trattato di merda."
"Cioè?"
"Cioè? Ha urlato che era l'unico a credere ancora nella
nostra storia, mi ha urlato anche di essere sempre troppo assente... Mi
ha anche quasi cacciato di casa, roba che non ho fatto niente, ho detto
soltanto che questa sera dovevo lavorare...Posso capirlo che domani,
cioè oggi, è il nostro mesiversario o come si
chiama, ma non li scelgo io gli orari! Non posso neanche chiedere un
giorno di pausa, mi sbattono fuori a calci in culo! Lui questo lo sa,
ma è come se facesse finta di non saperlo. Come ho detto
l'idillio si è trasformato in un terribile errrore"
Mikey annuiva, anche lui aveva passato la stessa situazione con Alicia,
anche se molto tempo prima dei due.
"Normale. Quando si vive da soli per la prima volta tutto sembra
fantastico e pieno di aspettative, poi con il passare del tempo si
rivela per quello che è: una stronzata colossale."
"Quindi? Che dovrei fare?"
"Parlarne con Gerard, io e Alicia abbiamo risolto i nostri problemi
così."
"Oh, tu avresti problemi con Alis? Non mi hai mai detto niente... sei
un pessimo migliore amico, sai?"
"No, semplicemente avevo già la risposta tra le mani."
Frank era scoppiato in una fragorosa risata, alludendo al doppio senso
della frase appena pronunciata dall'amico.
Mikey lo guardava male.
"Sei un pervertito."
"No, sei tu che non pensi a quello che dici."
I due ragazzi erano rimasti un po in quella piccola piazza, seduti al
tavolino del "paninaro" con una birra e un pacchetto di sigarette,
incuranti del freddo e delle intemperie varie.
Erano ormai le due ed avevano deciso, di comune accordo, che era giunta
l'ora di tornare a casa.
Mikey lo aveva accompagnato a casa.
"Ci vediamo in settimana, Way!" aveva urlato.
"Ok, salutami mio fratello e digli di chiamarmi ogni tanto, non solo
quando gli serve qualcosa."
"Sarà fatto."
Frank si trovava di fronte alla porta dell'appartamento, ancora con le
chiavi tra le mani.
Si chiedeva se fosse meglio entrare o aspettare un altro po, magari
farsi anche un giro nei locali o dormire in macchina.
Aveva paura, paura di vedere che l'altro aveva pensato la sua stessa
cosa e se ne fosse già andato con tutta la sua roba e con il
suo dolce profumo d'inchiostro.
L'abitudine uccideva la coppia quasi quanto un tradimento.
Frank lo stava provando sulla sua stessa pelle.
Alla fine aveva deciso di entrare, tirandosi dietro alle spalle tutte
le paure e le paranoie.
L'appartamento era rimasto a come lo aveva lasciato, non c'era nessuna
cosa che mancava dal suo posto.
Anche il suo ragazzo si trovava, più o meno, nella stessa
posizione dove, poche ore prima, l'aveva lasciato.
In cucina con i suoi disegni, anche se ora ci stava dormendo sopra.
Si era avvicinato delicatamente al ragazzo, poggiando le sue labbra
sulla guancia del più grande che, anche se il tocco era
leggero, aveva aperto gli occhi.
"Frank." aveva sussurrato ancora con la voce impastata dal sonno e gli
occhi semichiusi.
"Gee, non dovresti dormire sui disegni, ora metà del tuo
viso somiglierà ad un manga."
Infatti i colori erano passati sulla pelle del ragazzo che si trovava
con una guancia metà rosa e metà nera.
Frank sorrideva dolcemente, guardando quello spettacolo osceno del
proprio ragazzo insonnolito e con la faccia colorata.
"Vieni in bagno ti aiuto a lavar via il colore."
Gerard aveva afferrato la mano del più piccolo,lasciandosi
trasportare fino al bagno.
Mai come quella volta si era sentito un bambino, mentre Frank gli
frizionava la guancia con un batuffolo di cotone impregnato di latte
detergente alle mandorle.
Sembrava un bambino e l'altro sembrava una madre premurosa che con
tutte le possibili moine e gentilezze cercava di aiutare il piccolo,
cercava di proteggerlo.
Si era anche sentito in colpa, visto come l'aveva trattato la stessa
mattina.
Ma era più forte di lui, appena sentiva di essere messo da
parte o ignorato, partiva in quarta urlando e dicendo cose che in
realtà non pensava, era fatto così da ormai
venticinque anni e non poteva farci più niente.
Gerard fissava il viso di Frank, quando era impegnato in qualcosa aveva
il vizio di storcere la bocca e di corrugare la fronte e nonostante lo
conoscesse da tanto tempo rideva sempre alla vista di quell'espressione.
"Non ridere!" aveva detto Frank.
"Non è colpa mia, fai delle facce assurde."
"Non è vero, non ridere e stai zitto!"
"No, è vero! Prima o poi ti faccio una foto e ti faccio
vedere la tua espressione."
"Posso vederla benissimo dai tuoi occhi, Gee." aveva commentato,
buttando nel w.c. il batuffolo e prendendone un altro.
"Perchè sorridi in quel modo?" aveva chiesto Frank.
"Perchè dici delle cose stupende e non te ne accorgi
neanche."
Frank era rimasto a fissare gli occhi dell'altro per qualche secondo,
prima di riprendere il suo lavoro di "pulizia".
Gerard, però, gli aveva bloccato la mano, costringendolo a
guardarlo negli occhi.
"Mi dispiace per questa mattina, Frank. Mi dispiace per tutto quello
che ti faccio passare da qualche settimana. Scusami."
"Non fa niente, Gee."
"Non è vero!" aveva urlato "Non è vero, mi guardi
sempre con quell'espressione ferita! Non puoi dire che non ti faccio
del male o che non te ne importa."
"...forse un po fa male."
"Un po?"
"No, ok... fa male tanto Gee, fa tanto male! Sapere che potresti
stancarti di questa merda da un giorno all'altro. Sapere che potrei
tornare a casa e non trovarti più! Perchè cazzo
non te lo meriti. No!"
"Non mi merito cosa?"
"Non ti meriti...questo. Ok?"
"No. Dici in senso negativo?"
"No, scemo. Non è giusto che tu debba lavorare fino a tardi
ed evitare di comprarti qualcosa solo perché potremmo non
arrivare a fine mese... questo non ti meriti, ok?"
"Ah..."
Gerard aveva sorriso, abbracciando il più piccolo.
"Io me lo merito tutto, non merito te. Questa è la
realtà, ed ogni volta che ti sento lontano ho paura che tu
capisca che non valgo un cazzo ed ho paura che te ne vada. Sono io
quello che ha paura che tu vada via, ok?! Io ti amo, Frank. Possiamo
abitare in questo appartamento o alla stazione degli autobus come due
senzatetto, ma questo non può cambiare il fatto che ti amo."
"Sai siamo due coglioni."
"Quoto."
"Buon mesiversario, Gerard Way."
"Buon mesiversario, Frank Iero."
Ok, cagata pazzesca ù.ù
Senza filo logico come le altre ma oggi ero di buon umore *Nonostante
abbia passato l'intero giorno a Roma all'Uni, nonostante la febbre o.o*
Quindi mi scuso per la cagata e vi do appuntamento alla prossima o.o"
E ringrazio in anticipo chiunque sia arrivato alla fine senza vomitare
o cambiare pagina xD
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