Partecipante
al “The Fours Elements Challenge” con la tabella
Aria (che potete
trovare nella mia pagina personale) e che potete raggiungere
cliccando sul banner qua sotto.
Anche
questa è sugli Arashi. Comprendetemi, quando mi prendono i
cinque
minuti su un fandom, devo sviscerarlo ogni volta.
Sopportatemi per
favore xD
Anche
questa fa parte della serie “Pensieri di un ragazzo
innamorato”
Spero
vi piaccia
*°*
Raccolta
02
Prompt
Ossigeno
*°*
Si
avventò sulle labbra dell'amante con fare famelico.
Le
sue mani vagavano senza sosta sul minuto corpo del compagno,
spogliandolo rapidamente dei vestiti.
Non
si staccò dalla bocca dell'altro nemmeno per un secondo.
Le
sue mano non si mossero dalla pelle rovente e chiara per nessun
motivo.
Il
ragazzo sotto di lui gemette, interrompendo il contatto di labbra,
necessitava di aria.
Anche
se la sua aria, la sua boccata di ossigeno la prendeva quando baciava
il suo ragazzo.
Dopo
ore interminabili di prove e di registrazione, entrambi sentivano la
necessità impellente di toccarsi, di baciarsi, di stringersi
l'uno
fra le braccia dell'altro.
Stavano
male quando erano separati.
E
in quel momento, entrambi stavano colmando con i gesti quella
lontananza sentimentale che dovevano fingere ogni giorno fuori e
dentro gli studi.
Ohno
guardò il compagno negli occhi scuri, desiderosi, passionali.
Poi,
di nuovo, prese a baciarlo.
Scivolò
lungo il collo, per arrivare poi all'incavo della spalla, mordendolo
dolcemente, mosso da un istinto che raramente lo coglieva.
Nino
strinse una mano sullo stipite della porta contro la quale era
appoggiato, l'altra sul fianco del suo Riida, inarcando la schiena e
socchiudendo gli occhi.
Le
mani dell'altro si artigliarono sulla vita di Kazunari, stringendo
con forza.
Voleva
possederlo, voleva prenderlo là, in corridoio senza quasi
alcun
ritegno. Voleva sentire la propria pelle contro la sua, voleva
sentire ancora i suoi gemiti riempire la stanza, voleva sentirlo
proprio.
Nino
era solo suo e non doveva essere di nessun'altro.
Cuore
a cuore, bocca a bocca.
Mano
nella mano, mentre la pelle di Nino fremeva sotto le sue dita e
mentre la mano libera di Nino era artigliata sui lunghi capelli
scuri.
Ohno
smise di tormentare i capezzoli di Nino, per ritornare voracemente
sulla bocca dell'altro.
«
Ti voglio. » sussurrò con voce roca, senza fiato.
«
Anche io. »
Il
leader abbozzò un sorriso prendendo di nuovo a baciarlo, poi lo
afferrò
per i fianchi, prendendolo di peso mentre l'altro rideva e lo
appoggiò sul loro letto.
Ohno
riprese a baciarlo.
Era
la sua bombola di ossigeno.
Senza
Nino non sapeva che cosa avrebbe fatto.
Necessitava
di lui per sopravvivere, senza altri motivi.
La
sua voce, il suo sorriso, il suo caratteraccio, il suo corpo.
Ambiva
tutti di lui, ogni momento della giornata.
A volte riusciva a
contenersi, altre no.
A
volte riusciva a non guardarlo e a concentrarsi, altre no.
Era
la sua aria, la sua vita.
Non
poteva fare a meno di lui.
Come quella sera.
Dopo
tutto quel tempo in cui erano stati lontani a causa delle riprese di
“Lettere da Iwo Jima”, e dalle registrazioni di
quel giorno, Ohno
non gli aveva nemmeno dato il tempo di farsi una doccia o di
sistemare le valigie che lo aveva già stretto in un forte
abbraccio
e trasportata su un altro pianeta.
Nino
prese una mano di Ohno e la fissò come se non la vedesse da
anni.
Poi la baciò, polpastrello per polpastrello.
«
Mi sei mancato Satoshi. » sussurrò piano,
socchiudendo gli occhi «
Ti ho desiderato ardentemente. Adesso tutto mi sembra un sogno.
»
«
Spero che il sogno sia bello almeno. » mormorò
sorridendogli Ohno e
prendendo a baciarlo delicatamente, come se improvvisamente si
potesse rompere.
«
Oh si. Bellissimo. Ci sei tu Satoshi. »
Si
sorridono, baciandosi più lentamente e dolcemente di prima,
come se
la bestia furiosa e passione che albergava in lui fosse
improvvisamente scomparsa.
Fecero
l'amore come non capitava da mesi, anche forse da prima della sua
partenza.
Lo
strinse, lo baciò e lo afferrò a volte come se
fosse l'ultimo gesto
che posso compiere prima di morire.
E
ogni volta che lo lasciava, sentiva l'ansia crescere nel suo petto.
Baciarlo
gli dava forza e sicurezza.
Sentiva che con lui al proprio fianco
poteva veramente scalare una montagna e diventare un uomo migliore,
per entrambi.
Necessitava
di lui.
Aria
pura. Ossigeno nei suoi polmoni. Sangue nelle sue vene.
E'
indispensabile.
“ Rimani
sempre con me Nino. ”
Fine
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