UNO
Quella sera, si sentì gli occhi di lui addosso,
mentre sedevano sulla spiaggia deserta attorno ad un piccolo
falò improvvisato,
creato con fazzoletti di carta e qualche bastoncino di legno
umido e salato
che faceva fatica a prendere fuoco.
La sabbia fredda e liscia come seta sulla quale era seduta
le solleticava i piedi nudi;
vi immerse una mano e fece scivolare lentamente i minuscoli
granelli tra le dita,
godendosi quella piccola cascata fresca
che le scivolava su una gamba, lasciata scoperta dagli shorts.
Quando rialzò lo sguardo istintivamente,
oltre le scintille cangianti che volavano allegre e
dispettose nell’aria attorno a loro,
incontrò ovviamente i suoi occhi.
E vi lesse
sconforto,
tristezza,
disillusione,
desiderio e
stanchezza,
prima ancora che lui facesse in tempo ad abbassare lo
sguardo,
stanato.
Il tormento che lo perseguitava
si leggeva nei suoi movimenti quando uscivano tutti insieme,
che diventavano troppo cauti e misurati quando lei si
avvicinava.
Si leggeva nel suo silenzio,
fin troppo prolungato e testardo anche per uno come lui, che
di parole non ne sprecava.
Infine, si leggeva anche nel suo sguardo cupo e rassegnato
che qualche volta tuttavia si accendeva di una dolcezza
straziante,
insopportabile,
quando lei gli era troppo vicina.
NdS
200 parole.
Sarà una storia semplice, corta, formata da un po’ di FlashFics come questa: ogni
capitolo è di 200 parole e la grafica è volutamente un po’ strana.
D’altra
parte, si parla di scintille. ;)
Se mi
voleste lasciare un commento (anche breve, anche negativo) ve ne sarei
gratissima, visto che è un periodo in cui non ne azzecco una e nessuno mi ha
ancora detto perché.