< Mi chiamo Stephanie e non sono pazza. >
< Su, su, signora Smith, si calmi e vada avanti. > La incoraggiò un'infermiera seduta poco lontano da lei.
< Signora?! > Sbottò lei. Facendo spaventare gli altri pazienti che erano seduti in cerchio insieme a lei. < Potrei essere tua nipote, befana! >
Calò il silenzio fra i malati seduti in cerchio, ma poi si alzò una forte risata convulsa.
< David, smettila. > Gli ordinò l'infermiera con tono fermo, ma quello continuò, iniziando a dondolarsi sulla sedia.
< David ti ho detto di smetterla! > Disse di nuovo alzandosi e andando verso di lui. < Contenta? > Disse a Stephanie regalandole un'occhiataccia.
Lei sbuffò alzando gli occhi al cielo e incrociando le braccia.
David non accennava a smettere, anzi sembrava innervosirsi sempre di più, tanto che la 'befana' dovette chiamarsi altri infermieri in aiuto.
< Steph, vieni con me. > Gli disse una voce alle sue spalle.
Raggiunsero insieme una camera.
< Che c'è Ralph? >
< Perché ti comporti così? >
< Perché non devo stare in questo cazzo di ospedale per la sanità mentale! Io non sono pazza! Cazzo, ti sembro come David?! Quello sì che è andato. >
< Stephanie, smettila! > La rimproverò Ralph. < Non devi parlare male di loro. Non sono pazzi... Hanno solo.. dei problemi. >
< Sì, certo. Come no. Resta il fatto che sono rinchiusa qui da più di una settimana contro la mia volontà. >
< Vuoi uscire?! >
< Ma mi prendi in giro?! E' da quando mi avete portato qui che non faccio che dirlo! Anche i muri lo hanno capito. Anche David lo ha capito! … Poi sarei io quella con 'dei problemi'... >
Per diverso tempo, l'unico suono nella stanza furono i colpetti regolari del piede di Stephanie che batteva contro il pavimento, impaziente di sapere il responso.
< Aspettami qui. > Le disse Ralph per poi uscire dalla stanza.
< Certo... > Gli rispose Stephanie subito dopo che la porta si era chiusa.
Si alzò e aprì piano la porta.
< Ancora?! >
< Sì. Per me dovremmo farla provare. >
< Ma non ci pensare nemmeno. >
< Ma dai infondo rispetto a molti altri... >
< E' schizofrenica! >
< Ah..! Con te non si può ragionare! Io la faccio provare. >
< Ralph! >
Stephanie si affrettò a richiudere la porta.
< Ah..! > Sospirò Ralph. < Ma perché voi donne dovete essere così curiose? Non potevi aspettare un minuto con la porta chiusa? > Le chiese sorridendo.
Stephanie alzò le spalle, rispondendo al suo sorriso.
< Mi fate uscire? > Chiese speranzosa.
< No. > Rispose Ralph, godendosi per un po' l'espressione incredula della ragazza. < IO ti faccio uscire. >
Stephanie gli saltò al collo, abbracciandolo stretto.
< Ma ad una condizione. > Disse l'uomo allontanandola leggermente per poterla guardare negli occhi. < Io ti lascio andare dove ti pare purché tu rimanga a Los Angeles, viva nell'appartamento accanto al mio e che accetti il fatto che ti terrò d'occhio. >
< Peggio di una cozza. Va bene. Sempre meglio che stare qua.
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