“Ridagliela
subito!”
“Mpf..e
tu chi saresti piccoletto? Sai chi hai di fronte?”
Heath
corrugò le labbra, facendo un piccolo broncio e incrociando
le
braccia al petto, cercando di farsi coraggio da solo.
Sapeva
chi era. Si chiamava Colin e lo vedeva sempre quando usciva da
scuola, lui insieme al suo gruppo di amici che si divertivano a
spaventare i bambini più piccoli e rubargli i giochi o il
cibo che
avevano in mano, mentre aspettavano i genitori.
Solo
perché avevano qualche anno in più pensavano di
essere più forti e
intoccabili degli altri.
Ma
odiava quando qualcuno faceva intristire Jake, ora dietro alle sue
spalle, che lo stava guardando con un misto di spavento e tristezza
insieme, il labbro trattenuto dai denti per non mettersi a piangere
palesemente.
Odiava
vedere quegli occhi azzurri velarsi e riempirsi di qualcosa di
liquido che poi sfociava inevitabilmente in lacrime.
Odiava
quando qualcuno si prendeva gioco di lui, gli dava fastidio o gli
faceva anche del 'male'.
Non
riusciva a sopportarlo.
Ancora
non sapeva perché ma un moto fastidioso gli prendeva lo
stomaco e lo
faceva sentire strano.
Arrabbiato,
avrebbero detto i grandi e, anche se ancora non sapeva cosa volesse
dire davvero, era sicuro che quella fosse la parola giusta per
esprimere il suo stato d'animo.
Nonostante
Colin, fosse molto più alto e, effettivamente, anche
più grande,
non gli faceva paura e gliel'avrebbe dimostrato.
“Sai
che potrei schiacciarti come una formica?”
“Beh..provaci!”
tentò, cercando di rimanere impassibile con il tono,
sentendo un
breve sospiro di ansia dietro di sé, ma evitando di perdere
il
contatto visivo con il 'nemico'.
“Ohh
fa anche il prepotente! Ma se ti faccio male dopo chi lo protegge il
tuo amico?” continuò con tono beffardo, toccando
un tasto dolente
che non avrebbe dovuto raggiungere.
Heath
ci pensò su, capendo che non aveva tutti i torti,
perché se, come
dicevano i suoi, lui era un bambino più grande della media
rispetto
ai suoi cinque anni, Jake era ancora piccolino e bisognava
controllarlo in qualsiasi momento.
Se
non ci fosse stato più lui, come avrebbe fatto dopo?
Una
bella gatta da pelare.
Si
girò verso Jake, che lo stava guardando spaventato e
implorante, con
entrambe le mani vicino alla bocca, come per proteggersi, ma anche
con una mutua speranza che l'amico riprendesse quello che gli era
stato tolto ingiustamente.
Tornò
a guardare Colin, questa volta mettendosi le mani sui fianchi.
“D'accordo,
facciamo così...se tu mi ridai la palla io non
dirò niente alla
maestra di quello che fai ogni giorno! In caso contrario lei
verrà a
sapere tutto e lo dirà ai tuoi genitori e loro ti metteranno
in
punizione per sempre!”
Non
ci aveva messo molto ad articolare quel pensiero ma solo al termine
di averlo detto ad alta voce si rese conto che era un buon piano e
che andò quasi subito a buon fine.
Colin
perse l'espressione saccente, sgonfiandosi e guardandolo con una
allarmata che lo tradì.
Heath
invece si mantenne serio e deciso di ciò che avesse appena
detto e
aumentò la convinzione facendogli un cenno d'assenso con il
mento.
“Non
puoi farlo, perché sarà ancora peggio per te
dopo!” Colin cercò
un nuovo istante di supremazia ma non gli riuscì
più così bene
come si era comportato fino a quel momento.
“Lo
farò invece e i tuoi genitori non ti faranno neanche uscire!
Non
potrai nemmeno cercarmi!” affermò Heath,
correlandoci un sorrisino
vincente e un'alzata di sopracciglia che fecero irritare l'altro ma
senza farlo agire.
Heath
sapeva di aver colto nel segno e non si sarebbe lasciato sfuggire
l'occasione.
Colin
sbuffò, guardandolo in cagnesco, poi grugnì a
labbra serrate e
infine capitolò soffiando fuori aria e tendendo la palla,
che aveva
nascosto dietro la schiena, a Heath che la prese con un'espressione
di conquista.
“Questa
volta passa, ma vedi di non provarci di nuovo!”
“Sìsì
come vuoi..” lo liquidò, guardandolo allontanarsi
con la coda tra
le gambe per la sconfitta e il nervosismo addosso.
Quando
fu sicuro che si era allontanato abbastanza da tutta la zona
circostante il giardino, si rilassò, potendo tornare da Jake
che si
stava aprendo lentamente in un sorriso, dopo essersi sfregato
velocemente gli occhi.
“Ecco
qui...non ci darà più fastidio!”
E
dopo ci fu il sollievo. Davanti a sé trovò quel
sorriso ampio e
gioioso che gli riempiva sempre lo stomaco di caldo, ogni volta che
lo vedeva, e che ricambiò appena un peso consistente gli
arrivò
addosso, stringendolo attorno alle spalle.
“Grazie
Heath! Non volevo che ti facesse male!” disse Jake, con il
viso
nascosto nella maglia dell'altro e la voce attutita dalla stoffa.
“Sta
tranquillo, è andato via” si separarono e l'amico
annuì, di nuovo
tranquillo e sereno com'era sempre.
Come
gli piaceva che fosse. Perché non voleva che si sentisse
triste o
disperato nemmeno una volta.
Anche
se tra di loro, a volte litigavano, facevano la lotta, o cercavano di
prevalere l'uno sull'altro, con scarsi risultati da parte di Jake la
maggior parte dei casi, o si tenevano il broncio per qualche minuto,
erano gli altri momenti in cui Heath sapeva e sentiva che voleva
averlo attorno ad ogni costo.
Giocare
con lui, sentirlo vicino, proteggerlo soprattutto e, in alcuni
momenti, anche coccolarlo.
Perché
quella vitalità, allegria e voglia di fare li sentiva sempre
fuoriuscire da Jake e adorava come era in grado di farlo sentire
uguale e renderlo partecipe in tutto quello che faceva.
Anche
nel più insignificante dei momenti.
Lo
guardò, di nuovo contento per avere ottenuto la palla con
cui stava
giocando prima e, dandogli una scompigliata di capelli senza fargli
male, se lo tirò dietro in modo da poter tornare sull'erba.
“Dai,
andiamo a giocare”
Jake
gli sorrise annuendo, per poi rincorrerlo tentando di superarlo,
anche se sapeva che non ci sarebbe mai riuscito.
~Vent'anni
dopo.
Le
risate unanimi si sollevarono da quell'album che stavano sfogliando
da un quarto d'ora e che era arrivato per caso nelle mani di Jake,
durante la solita invasione giornaliera a casa dell'amico.
“Dio,
ma ti ricordi?”
“Eccome
se me lo ricordo! Non c'è un giorno di questi che non
l'abbia
stampato in mente!”
Heath
annuì, con ancora il sorriso addosso, voltando la pagina e
incontrando altri scatti, un po' invecchiati, di riproduzioni di loro
stessi in forma ristretta.
“Certo
che tu eri una palla al piede, però eh?”
Jake
aprì la bocca indignato, dandogli una pugno sulla spalla,
anche se
l'amico si mise a ridere fermandogli il braccio per evitarne un
altro.
“Vaffanculo
sai! Con tutto il cuore”
Heath
continuò a ridere “Mhh permaloso che sei, stavo
scherzando!”
L'espressione
indignata e mezza corrucciata non si disperse dopo quella
affermazione e, vedendolo, Heath si confermò, tra
sé e sé, che
Jake non era cambiato per niente sotto certi aspetti, durante gli
anni, ma anche il loro rapporto non si era modificato.
Anzi
era maturato sempre in meglio, portandoli ad una unificazione ormai
totale.
Sospirò,
schioccando la lingua dentro la guancia, inclinandosi verso di lui e
passandogli un braccio attorno alle spalle per tirarlo verso di
sé,
scrollandolo piano.
Jake
fece resistenza ma l'altro non ci fece caso “E' inutile che
fai
quella faccia! Lo sai che era normale che fosse così....da
piccoli
percepivamo le cose in modo diverso, ed era come se ci fossero quasi
due anni di differenza tra di noi. Per me era normale cercare di
tenerti sott'occhio e fare in modo che non ti cacciassi nei guai,
sempre” si guardarono un istante, il lieve sorrisino sulle
labbra
di Jake che già tradiva il suo reale stato d'animo e il
fatto che,
al contrario di quello che avrebbe voluto dare a vedere, gli faceva
molto piacere quello che aveva appena sentito.
“Mi
veniva spontaneo..” aggiunse Heath, guardando ancora l'album
e
girando un'altra pagina.
Jake
annuì, lasciando cadere completamente la facciata e
appoggiando la
testa sulla spalla dell'altro.
“Già...e
a me è sempre piaciuto” disse sottovoce.
Heath
lo guardò di sbieco, facendo un sorrisino addolcito ma senza
aggiungere niente, continuando solo a sfogliare l'album, in entrambe
le teste dei due ragazzi una miriade di ricordi e sensazioni che si
stavano sovrapponendo l'una all'altra.
“Pensi
che durerà?”
“Che
cosa?”
“Tutto
questo...insomma, la nostra amicizia, tutto quello che abbiamo
passato....se migliorerà ancora..”
elencò Jake con una sorta di
cantilena, come se lo stesse solo pensando e non si fosse reso conto
di dirlo ad alta voce.
Heath
fece un verso d'assenso “Certo che durerà! E chi
ci separa più a
noi due?” aggiunse ironizzando, ma sapendo dentro di
sé che quel
pensiero era mortalmente serio e vero.
“E
soprattutto: dove lo trovi un altro come me che ti sopporta
sempre?”
rise ma poi non trattenne un verso di dolore, in seguito a una pacca
sulla nuca che Heath non gli aveva risparmiato.
“Ahia...certo
che le abitudini non si perdono mai, eh? Anche da piccolo mi
picchiavi sempre!”
Si
spostarono in fretta, dopo un solo movimento delle braccia di
entrambi che gli aveva fatto capire che una lotta coi fiocchi era
alle porte.
Ma
erano abituati.
“Ohh
no, non è vero! Non l'ho mai fatto”
“Sì
invece”
“Allora
vuol dire che te lo meritavi!”
Jake
gli mostrò la lingua e l'altro sorrise, facendo forza su di
lui per
evitare che gli andasse contro, in modo da finirgli sopra.
Ancora
una volta Jake si ritrovò schiena a terra, bloccato dalle
ginocchia
dell'altro attorno ai fianchi e le spalle spinte contro il pavimento.
Certe
cose non cambiavano proprio mai.
******
Breve
Flashfic.
Non
so nemmeno io per cosa.
Dire:
ricordare, mi sembra banale e anche superfluo.
Non
c'è bisogno di un qualcosa di concreto per 'ricordare'.
Ma
mi è uscita di getto e spero che vi abbia strappato un
sorriso.
Colin
è Farrell, l'ho solo messo perché ha tre anni in
più di Heath,
quindi
ci stava nella parte.
Mentre
Heath e Jake, nella prima scena,
sono
pensati di cinque e tre anni
rispettivamente.
*.*
Grazie
a tutti coloro che leggeranno, recensiranno, aggiungeranno
tra
le preferite o le ricordate.
Ovviamente
è un AU, anche se non l'ho specificato all'inizio, e
lascio
decidere a voi se Heath e Jake siano solo amici o qualcosa di
più
una
volta grandi.
Potete
immaginare quello che volete, il mio scopo, in questo caso,
era
di sottolineare la loro amicizia in quanto tale.
Indipendentemente
da molte cose per me, rimarrà sempre viva.
<3
Baci
Leia
[edit
del 24/02/11:
nuova pagina di
supporto per le storie, con foto, info e gli aggiornamenti alle
pubblicazioni:
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