Tu hai cambiato il mio destino

di Neko no Yume
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Si morse nervosamente un’unghia nella semioscurità della camera, il sole stava soffocando infuocato all’orizzonte e lui non l’aveva ancora contattata.
Poi udì un fruscio alla finestra, quasi impercettibile e si volse di scatto verso, col cuore in gola.
-Senpai?-.
Ma davanti alla finestra non c’era nessuno e le tende ondeggiavano solitarie al vento.
Poi la ragazza notò un foglio di carta da lettere legato alla maniglia e lo prese in mano tremante.
Sopra c’erano scritte, nella pessima grafia di Banjo, alcune righe di inchiostro corvino.

 

Bekku-san,
 

Quando leggerai questa lettera probabilmente vorrai strozzarmi e questo mi spaventa ma non posso evitare per questo di scriverti.

Come ben sai, questa notte c’è la mia ultima profezia, quella che ha predetto la mia stessa morte.

So bene che fino a oggi abbiamo sempre combattuto fianco a fianco ma… Questa battaglia non posso lasciartela fare.

Cerca di capire, Bekku-san, oggi forse morirò.

Prima era diverso, avevo la certezza che non sarei morto e quindi avrei potuto proteggerti ma oggi… Oggi non so cosa potrebbe succedermi.

Oggi l’oscuro nemico della predizione aleggia su di me con la sua putrida aria di sventura e io non voglio farti respirare quest’aria.

Se non succederà niente vorrà dire che i nostri sforzi passati non sono stati vani e ci vedremo domani, come al solito.

Se qualcosa accadrà allora, Bekku-san, continua a vivere.

Vivi per me e per te, per tutte le persone che abbiamo salvato dalla sorte bugiarda e cattiva, e cambia il tuo destino come meglio credi.
 

Banjo Kizaki.

 

-N-no… Non può essere…-, mormorò la veggente, stringendo tra le mani pallide il foglio di carta.
Il senpai aveva intenzione di affrontare la sua ultima profezia da solo, andando incontro alla morte col sorriso sulle labbra.
Tutt’a un tratto le tende della finestra sembrarono volteggiare chiare come un sudario, il suo sudario.
Bekku rabbrividì di terrore, chiudendo violentemente le imposte per sottrarsi a quel presagio di disgrazia e si precipitò a perdifiato fuori di casa.
Era in pigiama, non le importava.
Aveva i capelli più scarmigliati che mai, non le importava.
Non aveva le scarpe ai piedi e ogni irregolarità dell’asfalto la feriva, non le importava.
I polmoni le stavano esplodendo dolorosamente, non le importava.
 

Banjo… Dove sei?
 

Tentò di ricordare quel lontano giorno di due anni prima in cui il senpai le aveva parlato in dettaglio della sua profezia, le sembrava che si svolgesse sotto dei ciliegi…
Sotto casa del ragazzo c’era un parco, forse si riferiva a quello…
Bekku strinse i denti, ansimando per la fatica, ma continuò a correre verso la sua dubbia destinazione, pregando intensamente che lui fosse lì.
E lui era lì.
Con il rosso cremisi, quasi sanguigno, del sole che stemperava morente nell’indaco feroce della prima notte, sotto il timido barlume delle stelle che si accendevano appena, raggruppandosi timorose attorno alla luna lattea.
La ragazza si slanciò con le ultime forze che le rimanevano nelle gambe tremanti verso di lui, scaraventandolo giù dalla panchina dove attendeva serafico il suo destino.
Caddero entrambi sul pavimento, rovinando nella polvere, e un attimo dopo un grande ramo marcito del ciliegio che li sovrastava si staccò e precipitò dove fino all’istante prima c’era Banjo.
Lo schianto del legno che si spezzava fece trasalire la ragazza e i rosei petali dei fiori ormai morti si alzarono in una nuvola per poi ricadere in una delicata danza sulle loro teste.
-B-bekku-san…?-, mormorò il ragazzo.
-Pazzo incosciente!-, gridò lei –Perché non potevo venire? Perché hai deciso di andare da solo? Stavi per morire! C-cosa avrei fatto io se… Se tu fossi morto!-, continuò su tutte le furie, indicando il ramo che avrebbe dovuto porre fine alla vita del senpai.
Ma la sua rabbia sbollì in un attimo, si dissolse impotente di fronte al disarmate sorriso spensierato che il più grande le rivolse, ancora una volta.
Quel suo maledetto sorriso, così fiducioso nel futuro che invece per lui aveva in serbo solo sofferenza, quella luce faceva scoppiare come bolle di sapone i pensieri di Bekku.
-Becky, mi sembrava di averti detto di non venire…-.
-I-io… non potevo lasciarti da solo! Saresti stato colpito da quella fronda se non fossi arrivata io!-.
Il ragazzo controllò l’orologio.
-Oh, effettivamente l’ora della mia morte è passata, direi che mi hai salvato, Bekku-san!-, trillò con leggerezza.
-Sei… Un caso perso. Perso-, mormorò lei, passandosi la mano fra i capelli, con le spalle scosse da tremiti di sollievo.
Era finita davvero?
Una lacrima le scivolò lungo il volto, raggiungendo il suo sorriso sfinito e sollevato.
-Hey, hey…-, le sussurrò dolcemente il senpai per calmarla, accarezzandole la guancia –Forse hai ragione… Forse avrei dovuto avvertirti ma non credi che la profezia sia stava sventata proprio dal tuo arrivo così avventato?-.
-Eh…?-.
-Bekku-san, se ti avessi portato con me tu non mi avresti fatto cadere, sventando così la predizione… O almeno credo. Sai, forse non è stato il distruggere ogni avvenimento descritto nell’agenda a salvarmi. Forse è stato il conoscere… te-.
E con queste ultime parole che aleggiavano ancora nel pallore argentino della notte Banjo la baciò con tenerezza, tremando contro il suo viso.
Bekku spalancò gli occhi per lo stupore, poi le sue labbra capitolarono sotto quelle del ragazzo e lei chiuse le palpebre, lasciandosi cadere su di lui, bruciando tutto il suo ossigeno in quel bacio.
Si staccarono leggermente per riprendere fiato, per poi annullare di nuovo la distanza tra le loro labbra, e ancora… E ancora.
-S-sono felice… Di averti salvato…-, sospirò la ragazza, tracciando il contorno dello zigomo dell’altro con un dito –Non avrei sopportato di vivere senza di te… Non me lo sarei mai perdonata-.
Lui le asciugò le lacrime con piccoli baci, stringendola a sé.
-Va tutto bene, ormai è finita…-.

Finalmente il futuro plumbeo delle loro visioni si era eclissato del tutto, vinto dal loro amore.
L’amore, la forza più intensa dell’universo, è più forte di ciò che gli uomini chiamano destino.

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Yu's corner.

Ma salve cari!
Questa volta ho deciso di scrivere una fanfiction su un manga che non conosce nessuno, molto alla FOREVER ALONE.
Ma che ci posso fare, lo amo.
Quindi scrivo lo stesso -3- recensioni e visite o meno...




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