Buffy the vampire Slayers
Gemini
& Love
Quel
giorno cominciò decisamente male.
Me lo ricordo ancora oggi, il cielo nuvoloso e un vento
freddissimo, mi fecero capire che l’inverno era alle porte, dio, mi sta
passando tutto davanti agli occhi come un lungo flashback…
Di
colpo la finestra si apre, facendo entrare una folata di vento gelido nella mia
stanza, anche il bel calduccio che sento sotto il
pesante piumone sta perdendo contro questo freddo invernale. Già sta arrivando
l’inverno, quindi il natale e poi l’ultimo dell’anno. Ma quest’anno non sarà
come tutti gli altri, niente cenetta natalizia insieme ad
amici e perenti, ma soprattutto insieme alla mamma. Ormai sono due giorni che è
morta, riesco ancora a vedere il suo corpo privo di vita sul divano, solo
chiudendo gli occhi, è una visione tremenda e sono sicura che mi perseguiterà
per molto tempo. Sente le lacrime che premono per uscire ma con un respiro
profondo le ricaccio dentro, devo essere forte per Down e tutti gli altri, e
poi con tutte le cose che ho da fare per il funerale non ho proprio tempo da
perdere. Finalmente mi alzo, ormai anche sotto le coperte si congela, e questo
mi fa capire che devo chiudere quella stupida finestra, poi sbuffando mi osservo in giro e comincio a cercare degli abiti puliti.
Dopo una dura lotta sono riuscita a trovare un paio di
jeans scuri e una calda dolcevita rossa, mentre per i piedi un paio di calzini
a strisce e le mie pantofole col pelo.
Guardo
stancante l’ora sulla mia sveglia, e questa indica con entrambe le frecce il numero sei, perfetto… non ho dormito nemmeno tre ore di fila, per colpa
della ronda e gli incubi che mi perseguitano facendomi rivedere quel tragico
momento.
Dubito
che Down voglia andare a scuola oggi, quindi vado direttamente in cucina, dove
con mia sorpresa intravedo l’ombra di Spike nel retro, per fortuna non ha percepito
la mia presenza, almeno credo, comunque mi accosto
silenziosamente alla porta e lo guardo mentre si fuma una sigaretta,
probabilmente voleva entrare ma con la barriera non ce l’avrebbe fatta. Per
fortuna il sole deve ancora sorgere, quindi rimango li
ancora un po’ a fissarlo, chissà che gli passa per la mente, poi senza
accorgermene esco e lo raggiungo, sedendomi al suo fianco sui gradini.
-buongiorno.-
sussurrò evitando volontariamente il suo sguardo stupido, di certo si sta domandando che ci faccio li, o forse sono io che me lo
stò chiedendo.
-ti sei svegliata presto.- mi dice gentilmente non facendo più
caso al mio gesto avventato.
-gia, non dormo molto bene ultimamente.- vorrei vedere chiunque al
mio posto, insomma trovarsi da un giorno all’altro il peso di una famiglia
sulle spalle non è una gran cosa, soprattutto se un attimo prima trovi tua
madre morta in casa.
-mi
dispiace.- Spike non disse altro che quelle due
parole, evidentemente aveva capito il mio stato d’animo, al contrario di tutti
gli altri, e questo mi rese per la prima volta, in tre giorni, un po’ felice.
Non so perché, ma stando vicina a lui so che non sono sola e che mi capisce, e
tutto ciò è strano, insomma lui è un vampiro, io dovrei odiarlo e volerlo
morto, eppure in questo momento non desidero altro che mi tenga
stretta tra le sue braccia muscolose.
-Spike…- le mie labbra si dischiudono
pronunciando il suo nome, ma non ho nemmeno il tempo di continuare la mia frase
che lui mi abbraccia dolcemente, come se avesse capito quello che gli stavo per chiedere.
-sfogati
Buffy, non tenerti tutto dentro.- le lacrime ricominciano a pesare, vogliono
uscire ma il suono del campanello mi rimanda sulla terra ferma, respingendole
dentro.
-non
posso.- mi libero dell’abbraccio di Spike e sentendomi il suo sguardo addosso rientro in casa per raggiungere la porta principale.
Prima
di aprire do un’occhiata attraverso lo spioncino, poi con un gesto lento
abbasso la maniglia e mi trovo davanti un uomo anziano vestito da postino.
-Buffy
Summers?- il suo sguardo passa sulla cartella che ha in mano a me mentre
pronuncia a malapena il mio nome.
-sono
io.-
-c’è
un pacco per lei, ma prima sarebbe così gentile da
farmi una firma?- io annuisco e prendendo in mano la penna che mi porge faccio
il mio sghiribizzo sulla ricevuta.
-grazie
mille, ecco questo è per lei. arrivederci.- mi caccia
in mano un pacchetto delle dimensioni di un libro, poi sale velocemente sulla
sua motocicletta e scompare nella penombra mattutina. Di solito il postino non
arriva mai prima delle undici, e questo m’incuriosisce
essendo ancora le sette, comunque dopo esser tornata in cucina non ci faccio
più caso e sotto lo sguardo curioso di Spike, ancora fuori dalla porta, apro il
pacchetto.
-una
cassetta?- la voce del vampiro quasi sussurrata mi fa venire un brivido per
tutta la schiena, ma respirando profondamente tengo la mia attenzione rivolta
alla videocassetta che ho tra le mani, dove su un lato c’è scritto per
Buffy.
-Spike
puoi entrare.- anche se non lo sto guardando so perfettamente che sul suo volto
c’è un misto di sorpresa e gratitudine mischiate insieme.
-chi
te la manda?- mi chiede avvicinandosi con cautela a
me.
-non
lo so, ma c’è solo un modo per scoprirlo.- rispondo decisa alla sua domanda,
raggiungendo insieme a lui il salotto, per poi sederci
sul divano aspettando l’inizio del video, che non mancò a tardare.
-ciao
Buffy, se vedi questa cassetta vuol dire che purtroppo sono passata a miglior
vita, e quindi non sono riuscita a dirti ancora tutta la verità…- non ci credo, la mia mamma qui
è giovanissima, ma quanto tempo fa l’avrà girato e
perché mi è arrivato proprio adesso? E per quale
motivo?
-ti
starai facendo molte domande, ma alla fine di questo messaggio ti sarà tutto
più chiaro. Molti anni fa, io e tuo padre provammo ad
avere dei bambini, ma con pessimi risultati, così ci recammo in un orfanotrofio
per adottarne uno. So che per te sarà difficile da credere, ma questa è la
verità tesoro mio. Comunque, appena arrivammo in
quell’istituto, una gentile signora ci fece vedere i bambini, li guardammo
tutti quanti ma solo due avevano fatto breccia nel nostro cuore. Erano due
neonati, la donna ci disse che erano gemelli e che per niente al mondo si
sarebbero potuti separare. Sfortunatamente noi non potevamo permetterci di
prenderli tutti e due, così convincemmo la
proprietaria a darcene solo una, cioè la femmina. La chiamammo Buffy Anne
Summers. Proprio così, quella bambina sei tu amore. Mi
dispiace tanto per non averti detto come stavano le cose molto tempo fa, ma
avevo paura che non volessi più stare con me. So che
ora ti sentirai tradita e presa in giro, ma sappi che io ti voglio bene e ti
considero la mia bambina al centouno per cento. Se un giorno vorrai trovare i
tuoi veri genitori, insieme a questo video c’è la cartella di
adozione e tutte le ricerche che ho fatto per trovare la tua mamma e il
tuo papà biologici, purtroppo non ho avuto fortuna col tuo fratellino. Ti voglio bene figlia mia.- sono completamente shockata, quello doveva
essere uno scherzo di sicuro, come poteva essere la verità? Nemmeno Spike riesce ad aprir bocca, evidentemente non sa che dire, come
me del resto. Ad un tratto presi in mano la carta
marroncina che copriva la cassetta e come diceva la mamma nel video trovo una
busta. L’apro immediatamente, senza pensarci e col terrore negli occhi noto che
è tutto vero, c’è la mia data di nascita, il mio nome
e tutto il resto su un documento di adozione, così senza pensarci sopra due
volte comincio a leggere gli altri fogli. Mio padre era morto
ancora prima che io nascessi, mentre mia madre, ora in Europa, non
potendo tenerci ci ha dato in affidamento? Mi sembrava tutto così irreale,
eppure stava succedendo realmente.
-tesoro…- la voce di Spike mi fa
togliere lo sguardo dai documenti.
-la
mia vita è stata tutta una menzogna?- la mia voce è tremolante, infondo sono
sconvolta, nemmeno fissando il blu oceano che popola i suoi occhi in questo
momento riesce a calmarmi..
-perché
non mi hanno mai detto niente?- le lacrime
cominciarono ad uscire senza fermarsi, questo è troppo, la goccia che ha fatto
traboccare il vaso, e non riesco più a bloccarle.
-Spike
ti prego dimmi che non è vero, io non sono stata adottata. Vero? Lei è la mia
mamma, la mia vera mamma-
-shhh… non piangere amore. Non è
cambiato niente, Joice resterà sempre tua madre, non è il sangue a far nascere
una famiglia, ma i sentimenti.-
Comincio
a singhiozzare sul suo petto muscoloso, finche un rumore di passi mi fa capire
che Down si è svegliata.
-Buffy che succede?-
-non
preoccuparti briciola, ora va tutto bene.- non so se avrei
superato anche questo senza l’aiuto di Spike, comunque mi asciugo gli
occhi col dorso delle mani e sorrido sforzatamente alla mia sorellina.
Si
vede che lei è preoccupata per me, ma non me la sento proprio di raccontarle
quello che ho appena scoperto, infondo anche lei è venuta a
conoscenza di molte cose importanti che l’hanno traumatizzata, come la
morte della mamma e la scoperta di essere la chiave mistica che Glory sta
cercando.
-piangi
per la mamma?- le sue parole mi fanno scomparire il falso sorriso che le mie
labbra stavano cercando di fare, e sospirando scuoto la testa.
-non
è niente Down. A proposito tra poco dovrebbero arrivare il signor Giles e gli
altri, quindi dobbiamo muoverci a far colazione.- mi
alzò velocemente facendo finta di niente, ma so perfettamente che gli occhi di
Spike e quelli di Down sono fissi su di me, evidentemente sono una schiappa
come attrice.
Se
continuò così finirò per impazzire, ma non posso sfogarmi davanti a Down, devo
essere più forte. Ad un tratto, sento i passi della mia sorellina avvicinarsi
al tavolino in salotto.
-che
cose sono questi?- non ci credo, ha visto i documenti, non deve leggerli
assolutamente. Di corsa la raggiungo e le strappo i fogli di mano e me li porto
al petto per nasconderli, sento il suo sguardo confuso e deluso su di me,
questo mi distrugge ma non posso permettere che lei soffra ancora.
-non
sono affari tuoi.- quelle parole uscirono dalla mia
bocca con un tono duro e deciso, tutto il contrario di come volevo dirlo. Sia
Down che Spike mi guardano sconvolti, poi con la coda dell’occhio vedo mia sorella correre su per le scale e chiudersi in
camera.
-credo
che tu abbia un po’ esagerato.- le parole di Spike mi fanno alzare finalmente
lo sguardo, finche non trovo i suoi splendidi occhi
blu dritti su di me. Come sarebbe a dire che ho esagerato? Si
forse un po’ ma non era mia intenzione, e comunque lui non si deve
intromettere, non sono affari suoi, eppure perché voglio che lui sappia tutto
di me? Perché non riesco a nascondergli niente?
-non
sono nemmeno affari tuoi se è per questo.-
-si
hai ragione, ma comunque hai esagerato, Down non ha
fatto niente di male.-
-lo
so anch’io, ma non voglio che soffra ancora. Sapere di essere la chiave e poi
la morte della mamma l’hanno sconvolta. Se scoprisse
che io non sono sua sorella sarebbe troppo, soprattutto ora che ha solo me.-
eccomi qui un’altra volta a spiegargli tutto, non riesco
proprio a stare zitta con lui. Oddio, sento le lacrime che pungono per uscire,
e a quanto pare se ne è accorto anche lui, visto che
si è alzato dal divano per abbracciarmi.
-sei
una stupida. così ti fai solo del male, non l’hai
ancora capito?- certo che l’ho capito, ma non voglio che anche altre persone
soffrano. Non riesco nemmeno ad aprir bocca per dirglielo, stò così bene tra le
sue braccia, finalmente mi sento protetta dopo tanto tempo, ma questa bella
sensazione finisce a causa del campanello.
-sono
arrivati.- riesco a sussurrare quelle due parole, ma non ho la forza per
staccarmi da petto di Spike, ho paura di sentirmi di nuovo male se solo mi staccassi.
-siediti
qui, apro io.- gentilmente mi accompagna al divano, dove io mi siedo molto
lentamente, poi scompare dietro il muro per aprire la porta d’entrata.
-che
ci fai tu qui?- sento la voce di Xander che urla a Spike, ma lui non risponde
ritornando immediatamente da me, seguito poi da Willow, Tara, il signor Giles e
Xander.
-Buffy
va tutto bene?- che razza di domande fai brutto
stupido? Come vuoi che vada?
-non
ti ha fatto niente vero?- in questo momento vorrei
riempire il volto di Xander di pugni. Ma come si
permette di venir in casa mia a far domande su Spike, se è qui è perché lo
voglio io, lui non si deve intromettere.
-no
Xander non mi ha fatto niente.-
-allora perché è qui?-
-è
qui perché lo voglio io, ora cerca di smetterla con questo interrogatorio
su Spike.- gli rispondo malamente riportando lo sguardo sull’unico vampiro
presente nella stanza, che preoccupato per me, mi si avvicina e si siede sul
divano per prendermi una mano.
I miei
amici cominciano a parlare fra loro, perché non riesco a capire niente? Parlano
del funerale della mamma e di Glory ma per me non sono altro che voci
sovrapposte, non riesco a mettere a fuoco quello che dicono, sono come in trance e l’unica cosa che sento è la mano fredda di Spike
intrecciata nella mia.
-Buffy
vuoi che chiamiamo anche Cordelia ed Angel al funerale?- so
che Willow mi ha appena chiesto qualcosa, ma io non ho capito un’acca, so solo
che Spike si è irrigidito e mi ha stretto più forte, facendomi un po’ male.
-Buffy?-
Willow mi richiama e finalmente torno in me.
-c… cosa?-
-vuoi
che chiamiamo anche Cordelia ed Angle al funerale?-
-si… si, credo sia una buona idea. Chiamateli pure. Ora scusatemi un attimo, devo
andare un attimo in camera.- mi alzò dal divano mentre
Willow continua a scrivere su un foglio di carta tutte le cose da fare, però
non mollo la presa e costringo Spike a seguirmi.
Saliamo
gli scalini intanto che Xander borbotta qualcosa su Spike, cosa che ignoro
completamente raggiungendo la mia stanza.
-vieni
qua.- appena entriamo in camera lui mi stringe al suo petto, facendomi
risentire in pace.
-non
ne posso proprio più. E sapere che domani ci sarà il funerale non mi aiuta di certo.-
-andrà
tutto bene amore. Sistemeremo tutto.- la sua vicinanza mi tranquillizza,
ma le mie gambe stanno cominciando a dolere, cosa che lui capisce
immediatamente, anche se non so come, così ci avviciniamo al letto e ci sediamo
una vicina all’altro.
-ho
paura di non farcela da sola.-
-ehi
guardami. Tu non sei sarai mai da sola. Hai i tuoi amici che ti aiuteranno in
ogni momento…-
-si,
ma loro non capiscono come mi sento, non sanno praticamente
niente di me.-
-e
ci sono io. Non potrei mai abbandonarti. Lo sai questo, vero?- io gli sorrido
con le lacrime agli occhi e annuisco leggermente, tornando ad abbracciarlo.
Apro
gli occhi e subito guardo la sveglia sul comodino, non ci posso credere sono le
sette di sera, questo vuol dire che mi sono addormentata tra le braccia di
Spike, ma ora lui dov’è? Nella stanza ci sono solo io, così
decido si scendere a cercarlo.
I
miei amici sono ancora qui, ora staranno sicuramente mangiando in cucina, visto che sento un profumino di pizza da farmi venir
l’acquolina in bocca. Senza pensarci su due volte li raggiungo, sperando di
trovare Spike con loro, ma purtroppo non è così.
-Buffy
ti sei svegliata, ti abbiamo preso una pizza anche per te.- Tara mi sta
parlando ma io sono troppo ansiosa di saper dov’è quello stupido di un vampiro.
-dov’è
Spike?-
-è
uscito un attimo fa, ha detto che doveva prendersi una boccata d’aria fresca.
Non capisco cosa gli serva però.- le parole di Xander
mi fanno capire che lo posso ancora raggiungere visto che non era uscito da
molto. Così senza dire una parola esco dalla porta principale e raggiungo la
strada, dove per poco una macchina non m’investe.
-ma
che cavolo.- l’auto si ferma a qualche metro di distanza e vedo uscire una
Cordelia tutta preoccupata.
-o
mio dio, Buffy va tutto bene? Non ti avevo visto, scusami.-
che ci fa qui? Ah, ora ricordo, Willow li ha chiamati per il funerale, ma
questo vuol dire che c’è anche Angel? Infatti, neanche
il tempo di pensarlo che lui esce dalla macchina con i suoi soliti vestiti neri
e un quintale di gel sui capelli, non è cambiato per niente.
-ciao
Buffy.- mi saluta come niente fosse, come se non
ricordassi che l’ultima volta che l’ho visto mi ha tirato un pugno per salvar
Faith, maledetto.
-ciao
Angel.- riesco a fingere alla perfezione con lui, ormai provo
solo ribrezzo nel trovarmelo davanti. Senza rendermene conto tutti
e due mi abbracciano, ma quando lui si stacca mi guarda in un modo
strano.
-è
tornato Spike?-
-si,
è qui da parecchi mesi.- mi diverte vedere quello sguardo geloso sul suo viso,
ma forse non si tratta di gelosia, ma di… non lo so neppure io.
-hai lottato
con lui? Sento il suo odore addosso a te.-
-non
hai perso un attimo vero? Lo dovevo immaginare.- la voce di Spike ci fa girare
tutti verso la strada, e mentre sul mio volto si forma un debole sorriso, su
quello di Angel c’è solo un’espressione si odio.
-che
ci fai qui Spike?- lui si avvicina a noi tre col suo solito ghigno che fa
rabbrividire dalla rabbia il mio ex.
-non
credo siano affari tuoi, sottospecie di vampiro.-
-ehi non
cominciate a litigare voi due.- dicendo quelle parole guardo Spike negli occhi
e faccio qualche passo avanti per trovarmi di fronte a lui.
-dove sei stato?-
-non
ne potevo più di star in casa con quelli li, e poi una volta
sceso non mi hanno più permesso di salire da te. Loro e quelle
dannatissime croci.- cosa? non ci posso credere.
Sicuramente era stato Xander a bloccarlo, approfittando del chip che ha in
testa.
-mi
hai fatto preoccupare, non ti trovavo da nessuna parte
e quando sono uscita a cercarti, Cordelia mi ha quasi investito con la sua
auto.- lui mi sorride dolcemente e mi accarezza una guancia, ma poi prendendomi
per la vita sposta lo sguardo su Angel.
-Che
cosa vuol dire tutto questo?- la sua voce è tremolante
mentre con un dito ci indica entrambi.
-non vuol dire niente Angel, siamo solo diventati ottimi amici.
Tutto qua.- cerco di convincerlo come meglio posso, ma mentre pronunciavo la
parola “amici” ho sentito il corpo si Spike farsi più rigido. Probabilmente lui
vuole qualcosa di più della semplice amicizia, ma per ora non posso dargli
quello che vuole, ho troppe cose per la mente.
-amici?
Tu e lui?- dio com’è insistente, eppure io non avevo fatto tutte queste storie
quando ho trovato Faith a casa sua, e sinceramente non vedo
dove ci sia il problema.
-sei
diventato sordo? Cos’è non ti va giù che la tua amata,
faccia amicizia con un come me? Mi dispiace deluderti vecchio mio, ma ormai è
successo e la cosa non ti deve riguardare.- per fortuna ci ha pensato Spike se
no mi sarei inventata un’altra scusa.
-ma
non è possibile. Buffy lui è un vampiro, potrebbe essere tutto un trucco per
poi ucciderti quando meno te lo aspetti.-
Mentre vedo Cordelia avvicinarsi alla mia casa, il sangue comincia a
ribollirmi per la rabbia, e sento che Spike se n’è accorto, poveretto lo sto
stritolando da quanto sono incavolata.
-mi
sembra che lui non sia l’unico vampiro qui, se tempo fa mi sono innamorata di
te, non vedo perché con lui possa essere diverso. è
vero, non ha un’anima, ma almeno è sincero e non mi prende per il culo come
altri che conosco. Poi io mi fido di lui e so che non mi farebbe mai del male.
Mi hai capito?- da quanto ho urlato mi stupisco che tutto il vicinato non sia
uscito per vedere che succedeva. I miei occhi sputano odio da tutte le parti e
questo fa spaventare Angel, mentre Spike sogghignava
tenendomi ancora per la vita.
-forza
amore, rientriamo in casa, vestita così ti prenderai un malanno.- in effetti ha ragione, sono uscita senza giacca e hai piedi
indosso solo le ciabatte. Così tornando a sorridergli mi avviò insieme a lui, passando davanti ad Angel confuso come non mai.
Appena
entrati in casa vediamo tutti quanti che abbracciano Cordelia, ma in un secondo
tutti gli sguardi si puntano su di me e Spike, che velocemente ci stacchiamo. Quando Angel entrò anche per lui ci furono un
sacco di abbracci e saluti vari, mentre grazie alla
confusione Willow mi porta in cucina con la forza.
-raccontami
tutto.- io non capisco assolutamente niente e dallo sguardo confuso che faccio
deve averlo capito.
-ti
abbiamo vista rientrare tutta sorridente tra le braccia di Spike, cosa c’è tra
voi?-
-niente,
siamo solo amici.-
-non
ci credo, voglio la verità Buffy.-
-ma
è la verità. Lo considero solo un grande amico al quale non riesco a nascondere
nulla e con cui mi sento tranquilla.-
-non
è che ti stai innamorando di lui?-
-cosa?
No, certo che no. almeno credo… no, tra noi non c’è niente. Mi piace solamente stare con lui.-
-va
bene, ma se un giorno ti accorgi che provi qualcosa di più per lui me lo dirai vero?- neanche per sogno, voi lo odiate e poi andresti
a dirlo a Xander e a tutti gli altri con la scusa che sei preoccupata per me.
-certo,
sei la mia migliore amica infondo.- te pareva, Buffy
sei una codarda, non hai nemmeno il coraggio di dirle la verità. Però così mi
lascia in pace, e finalmente posso ritornare da tutti gli altri, dove vengo immediatamente raggiunta da Spike.
-è
tutto ok?- mi sussurra in un orecchio, e un brivido mi ripercorre tutta la
spina dorsale, chissà perché la sua voce mi fa questo effetto,
comunque sorridendogli scuoto leggermente la testa su e giù, e lui si
tranquillizza.
-hai
voglia di venir con me a far la ronda? Ho bisogno di sgranchirmi un po’ prima
del funerale.- evidentemente Angel deve aver sentito quello che ho chiesto a
Spike, perché mi sta guardando e ora ci sta raggiungendo.
-andate
a caccia?-
-cosa
lo domandi a fare se hai origliato tutto?- Spike non poteva rispondergli con
una frase migliore, non ne posso più della sua gelosia, forse se mi avvicino a
Spike mentre lui è qua mi lascerà in pace. Mentre
Angel trova una risposta adatta il campanello comincia
a suonare, e io ne approfitto per levarmi dai piedi il mio ex.
Apro
la porta e con sorpresa mi ritrovo lo stesso vecchietto di questa mattina con
una busta in mano.
-buonasera
signorina Summers, questa è per lei.- lentamente mi porge la busta e io rimango
senza parole, guardando quel strano postino che si
inoltra nella notte.
-Buffy
chi era?- sento Down urlare, ma io non rispondo nemmeno, cominciando ad aprire
la busta.
“ciao Buffy, immagino che ormai tu abbia
visto il filmato di tua madre, ha fatto di tutte per fartelo avere dopo la sua
morte. purtroppo lei non aveva scoperto niente sul tuo
gemello, al contrario di me. Ho fatto alcune ricerche e sono venuto a
conoscenza che tuo fratello abita a New York,l’indirizzo è ancora sconosciuto
ma conosco ottimi detective che potrebbero aiutarti se solo tu fossi
interessata a saperlo. Salutami la mia piccola Down e statemi bene, non so
quando tornerò a Sunnydale, sfortunatamente per il funerale di Joice non
riuscirò a raggiungervi per colpa del lavoro. Vi voglio bene bambine mie.
Vostro padre Hank Summers.” Ci vuole bene? allora perché non ce lo ha mai dimostrato? Vai a quel paese papà, noi non abbiamo bisogno di te. Mentre
penso tutte queste cose strappo la lettera in mille
pezzettini e ritorno in salotto dove tutti gli sguardi sono su di me, ma non
hanno altro da fare che fissarmi?
-Spike…- la mia voce risulta più dura del dovuto, ma a quanto pare lui non ci fa
caso e si infila il suo spolverino di pelle, per poi avvicinarsi a me.
-noi
andiamo a fare la ronda, se vi servo chiamatemi al cellulare.- nessuno osa
fiatare, tranne forse Angel, ma con uno sguardo omicida lo faccio rimanere
zitto e buono, nel frattempo Spike è gia uscito di
casa e mi sta aspettando.
Arriviamo
al cimitero più vicino a casa e subito un gruppo di vampiri ci attacca.
-diamo inizio allo show.- con un ghigno sulle labbra Spike si
butta
all’attacco, sa combattere davvero bene, infondo è ancora vivo dopo molti combattimenti
contro la sottoscritta, senza contare che ha ucciso due cacciatrici e miliardi
di persone.
-ehi
cacciatrice non volevi sgranchirti un po’? Non ti sarai rammollita spero.- la
provocazione di Spike mi risveglia dal mio stato di trance
e con un paletto in mano uccido due vampiri in un secondo.
-non
lo pensare nemmeno.- lui mi sorride soddisfatto e finisce il lavoro che aveva cominciato, eliminando la banda dai denti aguzzi in
pochissimo tempo.
-tutto
qua? Mi vergogno della mia razza. Non si trovano più i vampiri di un tempo.-
-e
com’erano un tempo? Docili e fiacchi come te?- ora è il mio momento di
provocarlo e la cosa che più mi diverte è che lui non mi può attaccare senza
farsi venir un grosso mal di testa.
-ehi
ragazzina terrei a bada quella linguaccia se fossi in
te.-
-se
no cosa mi fai? La bua?- lui sorridendo malignamente cambia volto e si lancia
su di me, facendomi cadere a terra. Per un attimo restiamo tutti
e due pietrificati da quello che non era successo, infatti il chip non
si era attivato come dovuto.
-no… forza stupido chip, fammi
risentire quel dolore…- lo guardo un po’ confusa,
eppure se solo non funzionasse lui ne dovrebbe essere
contendo, ciò nonostante mi sembra tutto il contrario.
-Spike?-
lui è ancora sopra di me e chiedendomi scusa con gli occhi mi tira un pugno in
pieno volto, ma la cosa peggiore è che subito dopo stava benissimo.
-perché non funziona?- all’improvviso torna normale e appoggia la fronte
sulla mia spalla.
-dovrebbe
attivarsi, eppure non ho sentito niente. perché?-
-Spike,
calmati.-
-tu
non capisci se il chip non funzionerà più, come potrei starti vicino? Tu
avresti paura di me ogni secondo di più.-
Allora
è questo che lo preoccupa? Pensa davvero che senza il chip io tornerei a
comportarmi come prima?
-va bene così.- sussurrò ad un tratto facendolo alzare di colpo per incrociare
i propri occhi con i miei.
-non
preoccuparti Spike, non mi interessa se il chip
funziona o no, quell’affare non cambia quello che sei. Mi sembra di avertelo gia detto, io mi fido di te.- gli accarezzo dolcemente una
guancia, ma mi fermo immediatamente vedendo delle lacrime uscirgli dagli occhi.
-stai
piangendo?-
-non
farci caso amore.- mi dice sorridendo e tornando con la fronte sulla mia
spalla, dove rimane per un po’ di minuti.
Ad un
tratto il peso del corpo di Spike scompare da sopra di me, e
questo mi fa aprire gli occhi, trovandomi davanti Angel col volto della
caccia.
-Buffy
va tutto bene?- non ho nemmeno il tempo di rispondergli che Spike gli tira un
pugno sul naso. Questo da il via ad una dura lotta fra
i due, che inerme davanti a tale spettacolo rimango a guardare sconvolta.
Vedere due vampiri tanto forti combattere tra loro è una cosa che non ho mai
visto e mi lascia senza parole.
-questa
volta non la passi liscia Spike.-
-forza,
illuminami. Che cosa avrei fatto di tanto grave?-
-la stavi mordendo.- a quella frase Spike si bloccò di colpo.
-cosa?
ma sei impazzito?-
-ti
ho visto, eri sdraiato sopra di lei con il volto nel suo collo.-
Finalmente
riesco ad alzarmi e raggiungo i due, coperti da tagli e lividi, poi con
sorpresa di Angel mi metto davanti a Spike e fermo
quell’assurdo litigio.
-ora
basta. Angel se sei venuto qua per mettermi i bastoni tra le ruote ora che sono
felice, puoi anche tornartene a Los Angeles. Spike non mi ha affatto morso,
siamo solo caduti e lui mi è finito addosso. Smettila con questa tua gelosia.
Io non sono una tua proprietà, lasciami in pace una volta per
tutte.-
-quindi hai deciso lui al mio posto.-
-sceglierei
chiunque al tuo posto. Mi hai fatto soffrire per troppo tempo, non meriti
niente da me.- prendo istintivamente la mano di Spike e la stringo più forte
che posso e lui fa altrettanto.
-non
ci credo…-
-cosa
c’è adesso?- per fortuna ci ha pensato Spike a fare quella domanda che mi stavo
chiedendo anch’io.
-voi
due vi amate. È così vero? Ti sei innamorata di lui.- io rimango senza parola
per l’ennesima volta in quella serata, da cosa si capirebbe che io mi sono
innamorata di Spike. Poi senza che me ne rendessi conto, William il
sanguinario, molla la presa dalla mia mano e mi stringe
per la vita.
-se
l’hai capito perché non te ne vai lasciandoci in pace?- ma che cosa stava
facendo? Perché aveva detto quelle cose? Non è affatto
vero che io lo amo. Ma a quanto pare Angel sembra
crederci, visto che se ne sta andando veramente, lasciandoci da soli.
-ma
che ti è saltato in mente?- gli domando appena il mio
ex è ad una distanza sufficiente per non sentire quello che dicevamo.
-volevo
sbarazzarmi al più presto di lui. So perfettamente che non provi niente per me
e mai lo proverai. Non serve che lo ripeti. Se ti ha
dato fastidio quello che ho detto ti chiedo scusa. Forza cacciatrice è ora che
ti riporti a casa.- lo vedo allontanarsi da me, seguendo le orme di Angel, ma quando capì che io non mi ero mossa di un
centimetro si ferma e mi fissa negli occhi.
-non
vieni?-
-perché dici che non potrò mai provare qualcosa per te?-
-non
è la verità? Andiamo Buffy tu sei la cacciatrice e io il vampiro senz’anima,
non è questo che dici sempre? Non potrà esserci niente fra noi e non sai quanto
mi faccia soffrire sentirtelo dire ogni singola volta
che ti dico “ti amo”.-
Delle
lacrime cominciano a scendere sulle mie guance, non so nemmeno il motivo di
questo pianto, eppure non riesco a smettere e lui se n’è accorto.
-amore
che hai?- velocemente mi si avvicina e mi fa alzare lo sguardo verso il suo, ma
io tengo gli occhi chiusi.
-Buffy?-
-Io
ti tratto sempre male, ciononostante tu continui ad
amarmi come nessuno ha mai fatto. Non è giusto che tu soffra solo perché io non
sono più capace di amare. Non voglio più farti
soffrire, voglio ricominciare ad amare e voglio che sia tu ad insegnarmelo.-
Non
riesco n’ancora ad aprire gli occhi, ho paura di vedere nei
suoi solo tristezza, ma appena sento le sue braccia muscolose che mi
abbracciano forte al suo petto non posso far altro che aprirli.
-Spike
puoi insegnarmi ad amare?- anche se non lo vedo so perfettamente che sta
sorridendo.
-nei
migliori dei modi passerotto.-
Eccomi di nuovo qua, in uno dei dodici cimiteri di Sunnydale, a
guardare una bara, contenente il corpo di mia madre, calar pian piano in questa profonda fossa. Sento le
persone piangere, Willow e Tara stanno cercando di
consolare Down, mentre Xander abbraccia Anya piangendo in silenzio. Sicuramente
anche il signor Giles e Cordelia stanno versando lacrime, eppure io non ci
riesco, mi manca qualcosa, potrò sembrare un’insensibile agli occhi degli
altri, ma senza di lui ho paura ad esternare i miei sentimenti. Pure il cielo
comincia a piangere, mischiando le sue lacrime con quelle salate di tutti i
presenti, a quanto pare solo io resto impassibile
mentre due uomini cominciano a ricoprire il buco con la terra.
Sento
che si sta avvicinando e appena mi prende la mano i miei occhi lasciano uscire
tutte quelle lacrime trattenute, finalmente posso sfogarmi e comincio a
singhiozzare nel suo petto, sorprendendo tutti i miei amici che per tre giorni
non mi avevano mai vista con le guance rigate dal pianto.
-Buffy…- non mi sono nemmeno resa
conto che il funerale è finito, ma la voce di Willow mi fa staccare da Spike.
-possiamo
portare Down con noi?-
Io
annuisco debolmente e mi riappoggio al petto muscoloso di William, ignorando
completamente l’arrivo di Angel.
-noi
torniamo a Los Angeles. Se vi serve qualcosa fatecelo sapere.- sento
perfettamente quello che mi dice, ma non ho ne la
forza ne la voglia di rispondergli, facendoli partire senza nemmeno un saluto.
Mi
rendo conto che ormai è scesa la notte, e che per colpa mia anche Spike è
completamente fradicio per la pioggia, così decido di trascinarlo a casa mia
per una mano, e lui non obbietta.
-mi
dispiace, ti sei inzuppato dalla testa ai piedi solo per restarmi accanto.-
-non
ti preoccupare.- dice bloccandosi all’entrata, come se ci fosse ancora la barriera
che lo chiudeva fuori.
-che
ci fai li fuori? Forza vieni
dentro.- lo incito ma lui sembra non volerne sapere.
-Spike
ti vuoi muovere?- lo prendo per un polso e lo tiro dentro, notando che per
terra si stava formando una pozzanghera a causa dei nostri vestiti bagnati.
-proprio
quello che volevo evitare.- disse lui ad un tratto guardando come me l’acqua
sul pavimento.
-asciugherò
dopo, forza vatti a fare una doccia calda mentre ti
cerco degli abiti della tua misura. Gli asciugamani sono nel
cassetto in basso a sinistra.- vederlo così stupido un po’ mi diverte,
di sicuro non si sarebbe aspettato una cosa del genere da me.
Ormai
sono passati quasi venti minuti e finalmente lui esce dalla doccia, ma non
sapendo dove andare si bloccò davanti al bagno.
-sono
in camera, vieni pure.- gli urlò aspettandolo davanti
al letto, sul quale ho appoggiato un po’ di vestiti.
Sentendolo
entrare mi giro verso di lui, ma rimango paralizzata nel vederlo solo con un
asciugamano intorno alla vita. Non l’avevo mai visto mezzo nudo e devo
ammettere che mi sono persa un belo spettacolo fino ad
oggi, già, è proprio perfetto.
-ecco…t…tieni. Purtroppo non credo
siano di tuo gusto ma ho trovato solo questa roba.- gli facci vedere gli
indumenti piegati sul mio piumone, per poi correre in bagno
completamente imbarazzata da quella fantastica visuale.
Quando
esco dalla doccia raggiungo un po’ intimorita la mia stanza, ma con un soffio
di sollievo noto che lui non c’è più, così posso
vestirmi tranquillamente per poi raggiungerlo in salotto. Devo ammettere che
quella felpa blu e quel jeans chiaro non gli stanno
per niente male, sembra più giovane e soprattutto più umano.
-per
fortuna sono della taglia giusta. Sono di mio padre, devono essere entrati in
valigia quando ci siamo trasferiti qua.-
-lo
sai che non ce n’era bisogno.-
-forse
hai ragione, infondo voi vampiri non vi ammalate, non
so che mi sia preso. Scusa.- oddio mi stò comportando come
una liceale alle prese con la sua prima cotta. Avanti Buffy respira,
evita di guardarlo e respira.
-forza
vieni qua.- cosa? perché devo
andare la? E soprattutto perché il mio corpo si sta
muovendo da solo verso di lui? Spike mi prende una mano e mi tira verso di lui,
facendomi sedere sulle sue gambe.
-Spike…-
-tranquilla tesoro, non ti voglio fare niente. Voglio solo tenerti un
po’ tra le mie braccia.- lui mi circonda la vita e nasconde il volto nel mio
collo, annusandolo da cima in fondo.
-Spike
verresti con me a New York?- gli chiedo per allentare
un po’ la tensione.
-verrei
in capo al mondo con te. Lo sai questo.-
-allora
non ti dispiace se partiamo prima dell’alba? Voglio andare alla ricerca di mio
fratello.- per fortuna lo sento annuire, cosa che mi calma e che mi fa
contraccambiare l’abbraccio.
Arriviamo
a destinazione dopo un intero giorno di viaggio in macchina, e devo ammettere
che è stato parecchio faticoso, soprattutto durante il
giorno visto che Spike doveva star attendo al sole, ma per fortuna siamo
arrivati sani e salvi e ora siamo alla ricerca di un albergo.
-che
ne dici di questo?- la voce di Spike mi fa girare
verso un enorme palazzo illuminato, con giardino privato e fontana al centro
della piazzetta.
-che
meraviglia… sarebbe stupendo, ma non
credo posiamo permettercelo.-
-i
soldi non sono un problema amore. Lascia fare a me.-
lo guardo incuriosita, mentre lui guida verso l’hotel a cinque stelle, dove
appena smontati un dipendente dell’albergo porta la nostra auto chi sa dove. Io
non apro bocca e cammino al fianco di Spike fino alla reception
dove un giovane signore ci guarda in un modo strano.
-buonasera,
desiderate?-
-vorremmo
alloggiare qua per un intero mese.- speriamo che in un mese riesca a trovare
mio fratello, se no sarebbe un vero guaio, soprattutto
perché ho lasciato Down ai miei amici.
-mi
dispiace ma abbiamo esaurito le stanze.- dovevo
immaginarlo, quello sguardo la diceva lunga, scommetto che ci sono una ventina
di stanze disponibili, ma la verità è che non vuole darcene una.
-che
peccato. E pensare che volevo usare per la prima volta questa carta.-
Spike
tirò fuori da una tasca un portafoglio stracolmo di
carte magnetiche, e fra tutte ne appoggiò una color oro sul bancone.
-se
mi lasciate un secondo controllo meglio, magari mi è rimasta qualche stanza.-
-ecco
bravo. Visto amore, cosa ti avevo detto? Tu lascia fare a me.-
-signore
se volete abbiamo un fantastica stanza doppia
all’ultimo piano dell’hotel, se no ce ne sono altre ma non con la stessa
qualità.-
-va
benissimo quella all’ultimo piano.- io rimango tranquilla al fianco di Spike,
osservandolo col sorriso sulle labbra.
-perfetto,
le dispiacerebbe darmi un suo documento e uno di sua moglie? Mi servono per
registrarvi.- io arrossendo lievemente per l’aggettivo col quale mi ha
chiamato, gli porgo la mia carta di identità, e Spike
fa lo stesso.
-benvenuti
all’hotel più lussuoso del quartiere signori Cup.-
Una
bella ragazza, cosa che notò anche Spike, dai capelli neri e lunghi ci
accompagnò alle suite, per poi lasciarci soli in quel paradiso.
-bella vero la cameriera? Non le hai staccato gli occhi
di dosso nemmeno per un istante.- non so perché ma le mie parole lo fanno
divertire, e prendendomi per mano mi accompagna al letto, dove mi fa sedere tra
le sue gambe, così da potermi abbracciare da dietro.
-non
devi essere gelosa amore mio, per me ci sei solo tu.-
-non
sembrava poco fa.-
-ehi
sono pur sempre un uomo, non puoi togliermi il privilegio di guardare.-
-allora
non ti da fastidio se un bel ragazzo comincia a guardarmi?-
-altroché
se mi da fastidio, nessuno deve mettere gli occhi su mia moglie.- so
perfettamente che mi sta provocando per come mi ha chiamato il signore al
bancone, ma io devo resistere, non devo sembrare contenta.
-mi
dispiace deluderti ma io non sono tua moglie, ed è inutile che ripeti quello
che ha detto quel tizio. Non c’è niente che dimostri che noi due siamo sposati,
si è solo sbagliato. Tutto qui.-
-ma
non c’è niente di male se lo facciamo credere.- in effetti
non c’è niente di male, ora siamo come una coppia di sposini in luna di miele a
New York.
Ad un
tratto mi prende la mano sinistra ed infila un piccolo anello d’argento, con
delle X intersecate su tutto il bordo esterno, nell’anulare, cosa che mi lascia
senza parole.
-anche se non legalmente ora sei la mia bella mogliettina.- mi abbraccia
ancora di più, nascondendo il volto nel collo, forse è l’abitudine di mordere
che ogni volta che mi abbraccia fa così.
-sei
uno stupido.- come vorrei poter amare come una volta, in questo momento potremmo essere davvero una coppia, ma per colpa mia non lo
saremo mai. Eppure so che senza di lui non potrei più
vivere, allora perché non riesco ad amarlo? Lui si merita un po’ d’amore, ma
nonostante questo riesco solo a ferirlo. Non ne posso
più.
Quando ormai sono le 18 e 30, finalmente mi sveglio, trovandomi in una
stanza completamente buia e soprattutto ancora tra le braccia di Spike. Lui sta
ancora dormendo, e io mi avvicino ancora al suo petto, appoggiando l’orecchio
all’altezza del cuore fermo da più di un secolo. Il suo profumo è fantastico, un misto di tabacco e menta, è davvero buono,
non vorrei staccarmene nemmeno per un secondo.
-buon
giorno amore.-
-giorno.-
il mio cuore comincia ad aumentare la sua velocità, ma nonostante questo non mi
muovo di un millimetro, sto troppo bene dove sono,
soprattutto ora che lui mi sta accarezzando dolcemente la testa. Ad un tratto
sento i crampi della fame rovesciarmi lo stomaco, ma la cosa più imbarazzante è
che anche Spike l’ha sentito brontolare.
-andiamo,
devi mangiare qualcosa.- lui cerca di alzarsi, ma il mio peso lo blocca sul
letto.
-amore
mi spieghi come faccio ad alzarmi se non ti sposti?-
Io
non riesco nemmeno a rispondere, sono troppo presa dai suoi occhi e dal suo
buon odore, cosa che mi fa avvicinare pian piano al suo collo esposto.
-mi
piace questo profumo. Sai di buono.- sento il suo corpo irrigidirsi sempre di
più ad ogni respiro che faccio sulla sua pelle fredda, ma quando ci appoggio le
labbra lui mi stacca di colpo prendendomi per le spalle.
-amore calmati.- io lo guardo un po’ sorpresa, eppure credevo fosse
quello che voleva, allora perché non mi ha lasciato fare niente?
-dobbiamo
andarci con calma, prima devi perdere la testa per il sottoscritto.-
-oddio… ma che ho fatto? scusami Spike, non ero in me, è solo che il tuo profumo mi
fa andare su di giri.- lo vedo sorridere divertito, ma subito dopo si alza e
comincia a vestirsi, mettendosi anche il suo spolverino di pelle nera.
-dove stai andando?-
-devi
mangiare amore, e io non resisterò a lungo senza sangue. Ora che il chip è fuori
uso devo cibarmi di più per non attaccare nessun essere umano, ma soprattutto
per non mordere te.-
Quindi avrebbe continuato a bere sangue di maiale? Questo mi rese un po’
felice, ma da un’altra parte c’era una parte di me che rivoleva
lo Spike assassino, quello che anni prima aveva cercato di ucciderla. Che idiota, non le devo nemmeno pensare queste cose. Mi
libero la testa da quei pensieri e mi vesto velocemente anche io per poi uscire
insieme a Spike.
Camminiamo
per una decina di minuti, arrivando davanti ad un Fast Food e velocemente
c’entriamo per prendermi da mangiare.
-non
ti ho mai vista così affamata.- mi sento dire da Spike
mentre addendo voracemente un hamburger.
-è
che non sono mai stata due giorni senza toccar cibo.- cerco di ingoiare il boccone
che ho in bocca, ma per poco non ci resto li, per fortuna che Spike mi passò un
bicchiere di coca se no sarei morta soffocata.
-grazie.-
gli sussurro arrotolando la carta del panino ed alzandomi dalla sedia, cosa che
fa anche lui.
Ormai
è da un’ora che stiamo cercando un macellaio o qualsiasi altro posto dove
possano vendere del sangue, ma non abbiamo successo.
Sento che sta diventando sempre più agitato, forse la mancanza di sangue sta
risvegliando il demone dentro di lui, ma ciononostante il suo udito è ancora
perfetto e come me riesce a sentire le urla di una
ragazza provenienti da un cimitero li vicino.
Raggiungiamo
il luogo da dove proveniva quel grido e con sorpresa notiamo un ragazzo che
uccideva due vampiri in un colpo solo, mentre con un salto evitava l’attacco
degli altri sei.
-Hope
vattene via da qui.- la ragazza seduta a terra non si muove di un centimetro e
uno dei vampiri ne approfitta, purtroppo per lui Spike
corre in soccorso della fanciulla dai lunghi capelli neri, uccidendolo in un secondo.
-va
tutto bene?- vedo che le porge una mano e lei ancora un po’ spaventata
l’accetta per alzarsi.
-gra… grazie.-
Intanto
l’altro ragazzo sta avendo dei problemi con il gruppo di non-morti e così
decido di entrare in azione, eliminando i quattro rimasti con pochissime mosse.
-ehi,
quelli erano miei.- mi sento dire dal tizio di fronte
a me, spolverandosi i capelli castani con un gesto della mano.
-tuoi?
Ma se ti stavano per uccidere? E
poi i vampiri non sono di nessuno.-
-tu
sai cosa sono?-
-purtroppo
si.- Spike e la ragazza, che aveva salvato, ci raggiungono velocemente.
-Hope
che cavolo ci sei venuta a fare qui?-
-scusa,
volevo aiutarti, ma mentre ti cercavo mi sono
imbattuta in quella banda.-
-lo
sai che è pericoloso, allora perché continui a seguirmi?-
-mi
dispiace…- delle lacrime cominciano a
scendere dagli occhi scuri della ragazza, che da quello che ho capito si chiama
Hope.
-Buffy...-
sento la voce di Spike tremare dietro di me, così preoccupata mi giro e lo vedo
come paralizzato guardando il mio braccio, dove uno dei vampiri mi aveva
tagliata dopo che l’avevo impalettato.
-o
no. Spike ti prego non dirmi che…-
-scappate…- come sospettavo il demone
alla vista e all’odore del sangue stava avendo il sopravvento su di lui.
-voi
due andatevene, qui è pericoloso.- velocemente urlo ai due ragazzi di scappare,
ma alla vista del volto di Spike non si mossero di un millimetro.
-è un
vampiro?- sussurra Hope, mentre il suo amico si fionda
su Spike, tenendo in mano un paletto.
-fermati.-
rapidamente mi metto davanti a William, evitando così che venisse
ucciso da quel tipo, ma Spike mi butta a terra con un pugno, per poi ringhiare
verso il ragazzo.
-Spike
no…- prima che potesse
toccarlo io mi rialzo e mi butto su Spike finendo sul ghiaino insieme.
-ti prego, torna in te. Tra poco potrai mangiare, resisti ancora
un po’.-
-Buf…- capisco che sta per tornare
il mio vecchio Spike, ma quando alzo un po’ la testa sento i suoi denti
infilarsi nel mio collo, cosa che mi fa urlare dal dolore.
-Spike
smettila.- il ragazzo shockato dalla visuale corre in mio soccorso strappandomi
da sotto le grinfie di Spike, ma quando lo fece il demone gli tirò un pugno,
provando un dolore allucinante alle testa. probabilmente il chip si era riattivato, ma perché quando
attaccava me non funzionava?
-oddio… Buffy.- per fortuna è tornato
in se, ma vedere i suoi occhi pieni di tristezza e delusione mi fanno piangere.
-allontanati
da lei vampiro, se no trapasserò anche te col mio
paletto.- il ragazzo mi sta proteggendo da Spike, che non riesce a parlare per
quello che ha appena fatto. Io non resisto più, supero quel tizio e mi butto tra le braccia del mio William, continuando a piangere
come una bambina.
-Buffy...-
-non
devi sentirti in colpa, me lo avevi detto che dovevi
mangiare se non mi avresti aggredito. Non importa se mi hai
morsa, l’importante è che sei tornato in te.-
-mi
dispiace amore, io volevo fermarmi ma non ci riuscivo.-
-lo so Spike, lo so.-
Restiamo abbracciati per qualche secondo, poi sentiamo i passi dei due ragazzi
avvicinarsi a noi.
-scusate,
ma che sta succedendo?- Hope non stava capendo niente
e nemmeno il suo amico a quanto pare.
-non
mi sembra che tu sia un vampiro, indossi pure una croce.-
-infatti non lo sono, io sono la cacciatrice. Mentre lui è un vampiro., ma non è cattivo, quindi non dovete preoccuparvi.-
-non
è cattivo? Se non sbaglio ti ha appena morso.- ribatte
il ragazzo incrociando le braccia e fissando Spike con odio.
-non
può uccidere gli esseri umani, gli hanno infilato un chip nel cervello che gli
fa venire un forte mal di testa, può colpire solo i demoni e a quanto pare ora
anche me.-
-scusa
ma che vuol dire che sei la cacciatrice? intendi
quella cacciatrice? Colei che deve salvare il mondo dal male e che se muore se ne attiva un’altra chi sa dove?- mi stupisco nel sentire
Hope parlare di quelle cose, come fa a conoscere la storia della cacciatrice?
-allora
sei tu la leggendaria cacciatrice? Finalmente ti posso conoscere. Io sono Max
Island e lei è la mia amica Hope Black.-
-Buffy
Summers e lui è Spike.-
-come
mai siete a conoscenza della cacciatrice e dei vampiri?- la domanda che fa
Spike è esattamente quello che mi stavo chiedendo anch’io, anche se volevo
arrivarci con calma.
-perché anche io, come la cacciatrice, uccido vampiri e demoni vari. Nessuno sa come mai, ma
cinque anni fa, con la morte della cacciatrice precedente, in me si sono
risvegliati dei poteri identici a quelli di Buffy, cioè
io sono la versione maschile della cacciatrice.-
-cosa?
ma è impossibile.- non avevo mai sentito parlare di un
cacciatore, neppure il signor Giles me ne aveva parlato, e poi tutte le
cacciatrici prima di me erano donne.
-infatti,
neppure la mia osservatrice se lo spiega, quando è stata
mandata qui dall’Inghilterra pensava fossi una ragazza, visto che sapevano solo
il nome grazie alla veggenti del consiglio, ma vedendo che avevo gli stessi
poteri di una normale cacciatrice mi ha insegnato tutto il necessario, ma non
ha mai rivelato a nessuno che io sono un ragazzo.-
-e
lei che centra?- domandò Spike indicando Hope con lo
sguardo.
-lei è solo una mai amica.-
-non
dire fesserie, sento che non è umana. E scommetto che se la colpisco il chip
non si attiva.-
-hai
ragione, io non sono un essere umano, sono un demone marino, o come lo chiamate
voi, una sirena.- la serata stava si stava rivelando
davvero interessante, a parte quell’incidente con Spike.
-da quasi quattro anni vivo sulla terra ferma, perché disgraziatamente ho
distrutto mezzo villaggio e gli altri demoni mi hanno cacciato. Ma purtroppo qui non riesco a fare molto, per usare i miei
poteri dovrei essere molto vicino all’acqua, e questo non accade quasi mai. Quindi sono solo un impiccio a Max.-
-se
non ricordo male le sirene possono usare la propria
voce per difendersi e attaccare, perché prima non l’hai fatto?- a quanto sembra
Spike è molto informato su questi demoni, mentre io credevo fossero soltanto
creature che popolavano le fiabe.
-perché non ne sono capace, ha differenza di mia sorella, io sono un
disastro, se cominciassi ad urlare l’intera New York cadrebbe a pezzi.
Ultimamente stò migliorando grazie all’aiuto della signorina Sethi, ma non sono
ancora in grado di usarla.-
Mentre
finiva di parlare un fortissimo vento ci colpì in
pieno, facendomi rabbrividire dal freddo, al contrario di tutti gli altri che
stavano benissimo.
-hai
freddo?- annuisco leggermente alla domanda di Max, ma appena vedo che si toglie
la giacca per porgermela io arretro di qualche passo.
-non
ce n’è bisogno, grazie comunque.-
-guarda
che non mi faccio problemi, orami io sono abituato a questi inverni freddi.-
-vuoi tornare in Hotel?- mi chiede ad un tratto Spike
prendendomi una mano e riscaldandola con le sue, ora più calde delle mie.
-no,
e poi dobbiamo andare da qualche parte a prenderti il sangue.-
-sicura?
Sei tutta congelata e poi ti ho prosciugato un po’ troppo, devi riposarti.-
Io
scuoto la testa e mi avvicino di più a lui per riscaldarmi un po’ tra le sue
braccia.
-ma
al tuo osservatore sta bene che frequenti un vampiro?- mi domanda Max sedendosi
su una lapide illuminata da un lampione, cosa che mi fa notare i suoi occhi,
verdi esattamente come i miei.
-io e
Spike non ci frequentiamo mica. Siamo grandi amici e niente di più, forse un
giorno ci potrà essere qualcosa ma ora per me sarebbe impossibile.-
-scusate avevo creduto foste una coppia.-
-no,
e comunque il signor Giles non è più il mio
osservatore, anni fa l’hanno licenziato e quando è arrivato l’altro io ho
chiuso ogni rapporto con il consiglio. Senza contare che oramai ha rinunciato a
spiegarmi un sacco di motivi sbagliati per cui non
devo frequentare dei vampiri. Un anno dopo la mia attivazione mi sono innamorata di un vampiro e da li ha finito di darmi
consigli per il mio comportamento.- tutti rimanevano zitti ad ascoltare la mia
breve storia, ma quando finì di spiegare starnutii, facendo preoccupare ancora
di più il mio Spike.
-è
meglio ritornare in albergo, finirai per ammalarti.-
-senti
che ne dici di venire un attimo a casa nostra? Sethi voleva tanto conoscere la
vera cacciatrice, così ti puoi riscaldare davanti al
falò e intanto lui può andare a comprarsi il sangue. Hope lo potrebbe
accompagnare e poi raggiungerci a casa.-
-ecco… non saprei.- non avevo nessuna intenzione di allontanarmi da Spike, ma gli sguardi
insistenti di Max non mi lasciavano scampo.
-tranquilla amore, vedrai che tornerò presto. Tu vai a riscaldarti.-
-ma
Spike…-
-non
voglio sentir obbiezioni, hai bisogno di stare al caldo.- metto il muso come
facevo da bambina e annuisco leggermente, seguendo poi Max fuori
dal cimitero.
-allora
come vi siete conosciuti tu e quel vampiro.-
-si
chiama Spike, quindi ti sarei grata se non lo chiamassi vampiro.-
-va
bene, va bene, non ti incavolare. Allora come vi siete
conosciuti tu e Spike?-
-era
venuto a Sunnydale per ammazzarmi e dopo una cosa tira l’altra e lui si è innamorato di me, ora mi sta insegnando ad amare e a
cercare mio fratello.-
-insegnando
ad amare?-
-si,
il mio primo amore è finito molto male, lasciandomi il segno, ora per quanto ci
provi non riesco ad amare, nemmeno i miei due ex dopo Angel sono stati di
grande aiuto, ma sono sicura che insieme a Spike tornerò ad essere felice, per
questo non ho voluto che tu lo uccidessi, gli voglio bene e non potrei vivere
senza di lui.-
ma
che sto facendo? questo ragazzo è un completo
sconosciuto e vado a raccontargli tutte queste cose. All’improvviso lui si
ferma davanti ad un portone e comincia a suonare il campanello, dopo di che
saliamo su per la grande scalinata, fino al secondo
piano.
-Sethi
indovina un po’ chi ho incontrato.-
-e io
come faccio a saperlo?- dalla cucina esce una donna
con non più di 35 anni, i capelli ricci e castani sono legati in un’alta coda e
gli occhi scuri invece sono coperti da un paio di occhialetti da lettura.
-è
una ragazza.- la donna sembra molto sorpresa, come se fosse la prima volta che
Max ne portava a casa una.
-non
è una qualsiasi ragazza, è lei.-
-la
cacciatrice? la prescelta?-
-in
persona. Buffy Summers, piacere.- allungo la mano verso di lei, che afferra
molto velocemente.
-Sethi
Giles. È un vero onore fare la tua conoscenza.-
-Giles?
Anche il mio ex osservatore si chiama Giles.-
-infatti Rupert è mio fratello maggiore. Abbiamo seguito tutti e due le orme di mio padre, mi aveva parlato molto di
te anni fa, soprattutto di una storia con un vampiro con l’anima molto famoso.-
una nota di rossore prende il possesso del mio volto, mentre Sethi mi fa
accomodare in salotto dove cominciamo a parlare del lavoro e soprattutto di
com’è Giles come osservatore.
Ad un
tratto guardo l’ora sull’orologio in sala e mi accorgo che sono gia le 23 e che Spike è parecchio in ritardo.
-scusate
ma dove si può procurare del sangue da queste parte?-
-non
ti preoccupare, Spike è in buone mani con Hope, vedrai che stanno per tornare.-
anche se Max cerca di tranquillizzarmi io sono ancora
preoccupata ma per fortuna il campanello comincia a suonare, cosa che mi
fa alzare di scatto dalla poltrona per andargli in contro.
Appena
Sethi li fa entrare dalla porta da basso io comincio
scendere alcuni gradini ma mi blocco immediatamente. Vedo salire Hope e Spike a
braccetto, ma la cosa che mi infastidisce è che tutti
e due stanno ridendo di gusto, lui non l’avevo mai visto così quando era vicino
a me, certo ogni tanto faceva i suoi sorriseti maligni o quei fantastici sorrisi
dolci, ma mai si era messo a ridere con me.
Di
corsa entro in casa e prendo la mia giacca, sotto lo sguardo preoccupato di Max
e Sethi.
-grazie mille, ora devo proprio andare.-
-davvero?
che peccato. Torna a trovarci però.-
-va
bene. ciao.-
Esco
immediatamente e ignorando i due che salivano l’ultima rampa di scale, corro
giù, trovandomi subito in strada. Anche se non conosco
bene le strade, mi avvio verso l’hotel, sapendo perfettamente che Spike mi
avrebbe raggiunto poco dopo.
Per
fortuna sono riuscita ad arrivare sana e salva, ma neanche il tempo di entrare
in camera che Spike mi raggiunge, probabilmente sapeva
che sarei venuta subito qui.
-ehi
amore che ti succede?- mi prende per un polso, obbligandomi a guardarlo negli
occhi, ma io con uno strattone mi libero facilmente.
-non
mi toccare.-
-ma
si può sapere che ho fatto?-
-ti
rendi conto di che ore sono? Sei stato fuori tre ore con quella li, dopo avermi
detto che tornavi subito.-
-è
per questo che ce l’hai con me?-
-si, ma soprattutto per come siete tornati. Perché
ti teneva il braccio? E che avevate tanto da ridere?-
-Buffy
cerca di calmarti, abbiamo fatto tardi, perché mi ha detto che l’osservatrice
ti avrebbe tenuta li per ore e io non sarei potuto
entrare. Il braccio non so perché me lo teneva, mi ha chiesto se mi dava fastidio e io ho risposto semplicemente di no e non me
lo ha più mollato.-
-io… io non ti credo Spike. Sethi
non aveva nessun problema a farti entrare, le lo avevo chiesto apposta.-
-che ci posso fare io se è quello che mi ha detto Hope. Amore credimi,
ti ho detto tutta la verità. non potrei mai
mentirti, lo sai, ti amo troppo per farti del male.-
Mi
giro di scatto e lo guardo dritto negli occhi, basta, sono stufa di parlare. Lo
prendo per lo spolverino e lo butto sul letto, dove poi lo raggiungo e comincio
a baciarlo, dettata dal desiderio. Sento che lui è sorpreso come non mai, ma
dopo un attimo di incertezza si lascia andare,
prendendo lui il comando della situazione.
-Spike…- lui passa a baciarmi il
collo, leccando entrambi i buchi che mi aveva fatto
con i suoi denti.
-ti
prego dimmi che mi ami.-
-ti amo.- sussurra scendendo sempre di più verso l’attaccatura
del seno, ora coperto solo da una leggera canotta e dal reggiseno nero.
-dimmi
che mi vuoi.-
-ti
voglio ogni secondo della mia vita.-
-allora
fammi tua, fa in modo che nessun altro possa avermi.- con entrambe le mani mi strappa gli ultimi teli che mi ricoprivano e continua a
baciarmi fino ad arrivare ai pantaloni.
So
perfettamente che ormai è gia pomeriggi inoltrato, ma quello
che non immagino affatto è che al mio fianco il letto sia completamente vuoto,
che fine ha fatto Spike? Eppure questa notte è stata
fantastica. Mi alzo immediatamente e comincia a vestirmi, per poi uscire di
corsa dalla camera e chiedere alla reception che fine
abbia fatto quell’idiota.
-mi
scusi, sa per caso dov’è mio marito?-
-certo signorina, è uscito quasi un’ora, mi è sembrato molto strano se
posso dirlo, ha voluto che gli portassimo la macchina all’ombra e poi è corso
via lasciando questa lettera per lei.- il signore mi porge una busta e io mi
siedo su una comoda poltrona e comincio a leggerla.
“ciao amore, ti starai
chiedendo dove sono finito, immagino, e perché non ero
al tuo fianco quando ti sei svegliata. Mi dispiace tanto, per quanto ti ami e
per quanto questa notte sia stata fantastica, non posso permettere che quello
che ti ho fatto ieri al cimitero riaccada di nuovo.
Oggi mentre ti guardavo raggomitolata nelle lenzuola per poco non ti ho rimorso, per fortuna mi sono trattenuto dal farlo
se no non credo sarei riuscito a fermarmi se solo avessi cominciato. Questo non
è un addio, che sia ben chiaro, è solo un arrivederci
amore mio, devo andare alla ricerca del tuo ex e costringerlo a riparare questo
dannato chip, così da non poterti più far del male. Non
preoccuparti, tornerò da te a qualunque costo, devi ancora innamorarti di me
dopotutto. Poco fa ho chiamato quei tipi di ieri, e gli ho spiegato la
situazione, quindi se hai intenzione di ritrovare tuo fratello, loro forse
possono aiutarti, e da quello che ho sentito sarebbero
felici nel rivederti al più presto. Ti amo con tutto me stesso Buffy e non
lascerò che un altro ti porti via da me, da ieri notte nessun altro ha il
permesso di toccarti, sei mia.
A presto tuo William.”
Sei
uno scemo Spike, a me non interessa se puoi colpirmi o no, io… finalmente ho capito di
amarti e tu te ne vai chi sa dove.
Sono
passati cinque mesi da quando te ne sei andato, e in tutto questo tempo non mi
hai mandato una singola lettera ne mi hai fatto una
sola telefonata, sei sparito chi sa dove, e io sto male ogni giorno di più. Per ora vivo a casa di Max, Hope e Sethi, mi hanno ospitato
gentilmente dopo un mese che vivevo all’hotel, più che altro non avevo soldi
per permettermelo e nemmeno per tornare a casa, sono bloccata qui aspettando il
tuo arrivo, senza nessuna notizia di mio fratello, so solo che si trova qui a
New York e i suoi genitori addottivi sono morti con la caduta delle torri
gemelle.
-Buffy
vuoi venire con me e Hope a far compere?- Max ultimamente è sempre più
appiccicoso, mentre Hope non fa altro che parlare di te amore mio, credo che
abbia avuto un colpo di fulmine per te, anzi ne sono convinta perché tempo fa
mi ha chiesto se provavo qualcosa per te e quando ho
negato ha fatto i salti di gioia, dicendo che forse aveva qualche possibilità.
-dai
ti prego, non mi lasciare da solo con quella squilibrata.-
-va bene, va bene.-
Mi
preparo velocemente e esco insieme a loro, per quasi
tutto il pomeriggio non apro bocca, finche verso sera, quando il sole è gia bello
che tramontato, vedo seduti ad un tavolo Angel e Cordelia.
-Angel?-
-Buffy
che bella sorpresa, che ci fai qui a New York?-
lui
si alza immediatamente dalla sedia e mi abbraccia, cosa che fa anche Cordelia
tutta contenta.
-ormai
sono cinque mesi che sono qui, sto cercando una persona, ma con scarsi
risultati. Voi siete qui per lavoro?-
-no,
no, ci siamo fatti un viaggetto per staccare un po’ dal lavoro, e passare un
po’ di tempo insieme.- le parole di Cordelia mi fanno capire all’istante un po’
di cosa.
-aspetta
un attimo, ma voi due…-
-ci
siamo accorti di provare qualcosa l’uno verso l’altro. Siamo insieme da quasi
tre mesi.-
-davvero?
Che bella notizia, sono davvero felice per voi. Ma come fate con la sua anima?- domando maliziosa indicando
Angel, ma loro non sono per niente sconvolti da quella domanda.
-siamo
riusciti a far un incantesimo, grazie al quale non la perdo se lo faccio solo
con lei, lo ha trovato un amico di Wesley.-
-Buffy…- ad un tratto vengo riportata sulla terra e i ricordo che con me ci sono
altre due persone.
-oh
scusate, Angel, Cordelia, vi presento Max e Hope, per ora vivo da loro.-
-non
sono umani vero?-
-no,
infatti, Hope è una sirena, mentre Max è una sottospecie di cacciatrice al
maschile. L’unico della nostra specie.- come sospettavo una nota di stupore si tinge sulle facce dei miei due vecchie amici.
-mentre voi?- gli incita Hope, sentendo qualcosa di demoniaco in
entrambi.
-io
un vampiro con l’anima, e Cordelia è da poco diventata
un mezzodemone per superare il peso delle sue visioni, che se no l’avrebbero
uccisa.-
-Buffy,
ma tu hai negli amici umani?-
-credo
solo Xander, vero?- domando agli altri due per rispondere alla domanda di Max.
-gia,
Willow e Tara sono due streghe, Anya un ex demone,
Giles un osservatore con un passato da squartatore e Down una chiave mistica,
senza contare noi due e Spike, a proposito dov’è finito quell’idiota?- mentre
Angel si guarda in giro io abbasso d’istinto lo sguardo, mentre Hope facendo
due passi avanti comincia a spiegare la storia che gli avevo raccontato.
-è
partito cinque mesi fa, lasciando Buffy da noi, è andato alla ricerca di un
esercito segreto, ma prima o poi tornerà da me. Ne
sono sicura.-
-da
te?- il mio ex spostò gli occhi increduli su di me.
-si, tra
noi c’è qualcosa di speciale, me ne sono resa conto la
prima volta che ci siamo incontrati.-
-capisco,
Buffy potrei parlarti un attimo per favore?- io
annuisco e lo seguo.
-che è successo a Spike?-
-se ne è andato cinque mesi fa, mi ha lasciato una lettera, dove
diceva che sarebbe andato a cercare Riley per farsi aggiustare il chip. Tu non
lo sai, ma Spike ha un chip nel cervello che gli fa venire un forte mal di
testa quando aggredisce un innocente, questo la fatto
cambiare tanto da farlo innamorare di me, poi una sera, dopo giorni che non
mangiava, attratto dal sangue che usciva da un mio braccio, ha perso il
controllo e mi ha attaccata, Max mi ha salvata in tempo ma si è beccato un
pugno da Spike che subito dopo si stava tenendo la testa dal male. a quanto pare il chip non ha più effetto su di me, e dopo
aver fatto l’amore ha rischiato di perdere di nuovo il controllo, ma per
fortuna è riuscito a fermarsi. Così ha deciso, senza dirmi niente, di
scomparire dalla circolazione, per il mio bene, a quanto pare
tutti se ne vanno per farmi star bene, ma non immaginano nemmeno per un istante
che nel frattempo io ci soffro da morire. Lui ha detto che tornerà da me, ma è
da più di cinque mesi che non si fa vivo, senza contare che senza di lui non
riesco a far niente, nemmeno continuare le ricerche per trovare mio fratello.-
-fratello?-
-gia, non sai nemmeno questo. la mattina
precedente al funerale di mia madre, mi arrivò un video dove lei mi diceva che
non ero sua figlia, e che avevo un gemello da qualche parte a New York. Il mio
vero padre è morto mentre la mia mamma biologica è in Europa. Solo Spike e le
persone con cui vivo adesso sanno la verità, nemmeno Down e tutti i miei amici
a Sunnydale.-
Angel
mi guarda sorpreso come non mai, non si sarebbe mai immaginato una cosa del
genere, e nemmeno io al dire il vero prima che venissi
a conoscenza delle mie vere origini.
-senti
se vuoi, noi possiamo aiutarti, siamo pur sempre dei detective. E visto che siamo a New York per qualche settimana, magari
riusciamo a scoprire qualcosa.-
-ti
ringrazio, ma non voglio rovinarvi la vacanza, e poi tu e Cordelia vorrete stare un po’ da soli.-
-non
ti preoccupare, mi saprò far perdonare portandola in vacanza in Italia, o
semplicemente regalandole centinaia di vestiti. Va matta per quelle robe.-
Alla
fine mi faccio convincere e insieme raggiungiamo gli
altri al bar, per poi tornare a casa ad iniziare le ricerche su mio fratello.
Sono
passati nemmeno quattro giorni dall’arrivo di Angel e
Cordelia a New York, e a quanto pare siamo riusciti a rintracciare il mio
gemello, infatti Angel sta arrivando per mostrarmi quello che ha trovato.
-Buffy,
finalmente ci siamo riusciti, ho trovato l’indirizzo e il nome di tuo fratello.-
Mi
passa velocemente dei documenti e io tremando un po’ comincio a leggere
mentalmente, finche non arrivo al nome, dove per la
sorpresa alzo gli occhi verso Max.
-allora
che c’è scritto?- mi domandano Hope e Sethi eccitate, ma io non stacco gli
occhi dall’unico ragazzo umano nella stanza.
-mio
fratello si chiama Maxell Island. E dovrebbe abitare vicino a
Central Park, ma ultimamente si è spostato in questa casa.- nessun apre bocca,
soprattutto Max che mi guarda come se avesse visto un fantasma, ad un tratto si
avvicina e mi strappa i fogli di mano per controllare se quello che avessi
detto fosse la verità.
-allora il fatto che tu sia il cacciatore e lei la cacciatrice non
è una coincidenza.
Siete gemelli e questo ha fatto si che alla morte
della vecchia cacciatrice tutti e due foste attivati.- Sento Sethi parlare ma
non ci faccio molto caso, visto che la mia attenzione è rivolta solo su Max, mi
sembra sconvolto e non riesco a capire il perché.
-ci
deve essere un errore. Io non posso essere tuo fratello.-
-ma
che stai dicendo Max, dopo tutte le ricerche che abbiamo fatto, siete fratello e sorella.-
-non
è vero.- urla ad un tratto per far tacere Hope, poi abbassa lo sguardo, ma come
un fulmine lo rialza verso di me.
-ti
prego dimmi che non è vero, che tutto questo è uno stupido scherzo. Io non
posso essermi innamorato di mia sorella.- quella dichiarazione fa tacere tutti,
compresa me, visto che non me lo immaginavo
minimamente, poi lo vedo correre fuori e senza pensarci due volte lo seguo.
-Max
fermati.-
-Buffy
ti prego lasciami in pace, ho bisogno di stare un po’ da solo.-
-Max…- lui ricomincia a correre
verso le tenebre della strada, diventando solo un piccolissimo puntino.
-Buffy?-
-cosa
c’è Hope?- lei mi si avvicina e mi appoggia una mano sulla spalla.
-vedrai
che gli passerà. Non devi preoccuparti.-
-io non
credevo che lui provasse un tale sentimento per me, allora è
per questo che mi era sempre vicino? E tu lo sapevi?-
-avevo
intuito qualcosa, ma lui non mi ha mai parlato di niente.-
Come
per magia, un fortissimo fumo verde cominciò a popolare le strade di New York,
e il luogo da dove proveniva era proprio quello dove Max era scappato.
-o
no…-
-o
no? cosa vuol dire quel o no?- domando preoccupata
alla sirena vicino a me.
-mio
padre è uscito dall’oceano.-
-cosa?-
-è
venuto a punirmi, è da quando sono stata esiliata dal mio villaggio che stanno cercando una punizione adeguata al danno che ho fatto
quattro anni fa.-
-e questo che vuol dire?-
-che
sta succedendo qualcosa di grave, molto grave… dobbiamo avvertire
Max.- anche Lei si mette a correre verso il luogo da cui proveniva tutto quel
fumo e io alzando gli occhi al cielo non posso far altrimenti.
Appena
arrivate vediamo Max di spalle, che fissa con odio una
ventina di demoni sgocciolanti.
-Max
scappa.- sento Hope che comincia ad urlare a mio fratello, ma lui non si muove
di un centimetro, facendola correre da lui.
-Max,
avanti vattene via, potrebbero farti del male.-
-non
ti preoccupare Hope, non lascerò che ti puniscano, hai gia sofferto abbastanza.-
-Hope,
figlia mia, vieni avanti.-
Il
più vecchio dei demoni chiamò la mia amica con la sua voce dura e secca, ordinandole di avvicinarsi a loro, ma appena Hope fa due
passi avanti, Max la blocca per un polso.
-dovrete
passare prima sopra il mio cadavere. Buffy, prendi Hope e scappate
più lontano possibile.-
-cosa?
no, Max vieni con noi.- finalmente mi avvicino anch’io
e lo prendo per un braccio per portarlo via, ma con pessimi risultati.
-non posso sorellina, ho un conto in sospeso con questi qui.-
-non
voglio perderti ora che ti ho finalmente trovato.-
-mi
dispiace per quello che ho detto prima, forse sapevo
gia che ero io tuo fratello e ho confuso quel sentimento con quello fraterno.
Sono molto contendo di essere io, ora ti prego porta
in salvo Hope.- con un gesto si libera di me e mi butta tra le braccia la sua
migliore amica, per poi buttarsi all’attacco contro i demoni, che però
vedendoci scappare ci lanciano delle scariche elettriche, ma nessuna di esse ci
colpisce, forse accucciandoci a terra le abbiamo evitate ma non credo sia stato
per quello.
-ma
come…- riapro gli occhi e con una
nuova luce negli occhi, vedo uno spolverino di pelle in centinaia di pezzi
volare davanti a me.
-Spike…- Hope si alza velocemente e
abbraccia la figura in piedi davanti di me.
-state
bene?-
-s…si.- sussurra lei cercando di
nascondere il volto nel suo petto, mentre io rimango senza parole e le lacrime
cominciano a scendermi sulle guance arrossate senza più fermarsi.
-Hope
trova un posto per nasconderti, e non uscire finche non te lo diciamo noi.- lei
annuisce all’ordine di Spike e corre dietro ad un palazzo.
-buonasera
amore.- mi sorride dolcemente, tendendomi una mano.
-ciao.-
-forza,
facciamo fuori quei demoni al più presto, ti devo
raccontare un bel po’ di cose.-
Non staccando
la presa dalla sua mano ritorno vicino a mio fratello, e comincio ad ammazzare
di botte qualche tritone.
-Buffy che ci fai qui?-
-non
lascio mio fratello da solo.-
-ma Hope dov’è?-
-è al
sicuro, non ti preoccupare. Ora facciamo vedere a questi tipi la nostra vera
forza.-
Uno affianco all’altra facciamo fuori la maggior parte di quelle
creature, soprattutto grazie all’aiuto di Spike, chissà dov’è diventato così
forte.
Ad un
tratto il padre di Hope mi colpisce, facendomi cadere a terra, ed ora è pronto
a colpirmi con una di quella saette, so che dovrei
scappare ma non ci riesco, sono paralizzata.
-Buffy…- sento le urla di Spike e
Max, e questo mi fa chiudere gli occhi, eppure non vengo
colpita da nessuna scarica elettrica, anche se sono sicura che quel demone
l’abbia lanciata. Riapro lentamente gli occhi e mi trovo tra le braccia di
Spike, ma noto che nemmeno lui è stato colpito, oddio, il terrore comincia a
prendere il sopravvento su di me, e quando Spike si sposta di lato, noto mio
fratello piegato sulle ginocchia, tenendosi un braccio dolorante, per poi
cadere a terra privo di sensi.
-M… Max. Ti prego non morire, Max svegliati, non puoi lasciarmi da sola propria adesso.-
le mie urla e i miei pianti fanno uscire Hope dal suo nascondiglio, che vedendo
il corpo di Max tra le mie braccia, corre verso di noi.
-no… Max…- gli sfiora una mano, ma come
se avesse toccato la brace ardente, la ritrae immediatamente.
-come
hai potuto? Io ti detesto…- Hope fa due passi avanti e
comincia ad urlare, facendo tremare tutta la città, nemmeno le nostre parole
fanno effetto, è disperata e non riesce a fermarsi.
-Spike
dobbiamo fermarla.-
-no.-
sconvolta lo guardo negli occhi, ma lui sta guardando avanti, cosa che faccio
anch’io immediatamente. L’unica cosa che trema è questa strada, e i demoni
stanno come impazzendo a sentire le urla di Hope, come una mantide religiosa
con gli ultrasuoni di un pipistrello. Poco minuti
dopo, gli ultimi tritoni rimasti, crollano al suolo privi di vita, facendo
fermare quel lamento disperato.
-Hope…- ci giriamo tutti verso Max e
col sorriso sulle labbra notiamo che lui ha riaperto gli occhi.
-Max… ma allora sei vivo?- Hope si
getta in ginocchio per trovarsi al fianco di Max, poi senza che lui possa
rispondere gli getta le braccia al collo, cosa che fa capire a me e a Spike di
essere un po’ di troppo, così ce ne andiamo
lasciandoli un po’ da soli.
-quindi hai trovato tuo fratello?-
-gia,
Angel mi ha dato la notizia quasi un’ora fa, Max non ci voleva nemmeno credere,
ed è saltato fuori con una dichiarazione, dove mi ha detto che non poteva
essersi innamorato di sua sorella.-
-cosa?
si è innamorato di te? Io lo faccio fuori quel tipo.-
-non
ti azzardare.- gli dico prendendogli un braccio e trascinandolo verso la casa
in cui abito per il momento, ma lui mi blocca portandomi nello stesso cimitero
dove cinque mesi prima mi aveva morso.
-ti
devo far vedere una cosa amore.-
Si
libera di me e avanza di qualche passo, mettendosi immediatamente in posizione di attacco contro di me.
-Spike che stai facendo?-
-forza cacciatrice, attaccami.-
-non
ci penso minimamente. Non voglio farti male.-
-fidati.
Mi proteggerò, e ti assicuro che contraccambierò.-
sinceramente non stò capendo niente, ma faccio come dice e
cominciamo a lottare al chiaro di luna, da quanto non provavo questa
sensazione, lottare con lui mi ha sempre sfogata, ma la cosa curiosa è che lui
mentre mi colpisce non ha nessun dolore, e questo vuol dire che è stato via
cinque mesi per niente.
-Spike
basta.- lui si blocca di colpo e mi guarda con un sorrisetto divertito.
-che cosa vuol dire tutto questo?-
-non
ti sei accorta di niente passerotto.-
-si,
che il chip non funziona ancora, e quindi sei stato lontano da me per cinque
mesi per un bel niente.-
-allora
ci hai fatto caso. Infatti il chip mi è stato tolto…-
-cosa?
Ma eri andato per fartelo aggiustare. Così saresti
tornato da me.-
-calmati
amore.-
-come
puoi dirmi di star calma? Sei sparito per mesi senza mai farti sentire e ora
ritorni senza chip.- le lacrime cominciano di nuovo a scendermi, perché mi devo
sentir così? Non ne posso più.
-Buffy
i soldati dell’organizzazione, mi hanno tolto il chip perché sono cambiato. Ho
collaborato con loro per farmelo aggiustare, e quando hanno finito l’operazione
mi hanno rivelato che me l’avevano tolto. Mi hanno fatto degli esami senza che
io lo sapessi, giorni interi in sotterranei pieni di morti ricoperti di sangue,
e io no ho fatto una piega, hanno detto che ora sono
in grado di controllarmi, ma se solo cadessi in tentazione sarei dovuto andare
subito da loro. Amore sono tornato perché ti amo più di qualunque altra cosa, e
sono disposto a provarti che sono cambiato e che non ti farei mai del male,
nemmeno ora che sono senza chip.-
-sei
un vero idiota.- le ginocchia mi cedono e finisco a terra continuando a
piangere, e lui mi raggiunge subito, accucciandosi a sua volta.
-amore
dammi una possibilità, ti prego.-
-no… non te la posso dare. Come
posso darti qualcosa quando non ne hai nessun bisogno? Spike a me non importa
se mi mordi oppure no, per me potresti anche farmi
diventare una vampira, l’unica cosa che m’interessa è stare al tuo fianco per
sempre, perché… perché io ti amo.-
Gli
prendo il volto tra le mani e lo avvicino al mio per baciarlo dopo cinque mesi
di solitudine e disperazione.
-tutto
questo tempo che sei stato via, per me sono stati i
mesi più difficili della mia vita. Non potrei vivere un altro giorno senza di
te.-
Sento
le sue braccia forti stringermi al suo petto più forte che mai, probabilmente
non si aspettava una mia tale reazione.
-ti
prego amore mio non mi abbandonare mai.-
-come
potrei solo pensarci, non c’era giorno che non
pensassi a te, ogni singola notte volevo prendere le mie cose e tornare qui per
stringerti come in questo momento, ma la paura di poterti far ancora del male
mi costringeva a continuare.-
L’ultima
chiamata per il volo diretto a Sunnydale ci fa capire che è ora di salutare
tutti, e imbarcarci sull’aereo, velocemente riabbraccio tutti e mi riavvicino al mio Spike.
-premettimi
che verrai a trovarmi a Sunnydale, così ti farò conoscere tutti i miei amici e
la mia sorellina.-
-aggiudicato.-
-logicamente
aspettiamo anche voi due.- mi rivolgo a Sethi ed a Hope che non si stacca per
un secondo da mio fratello, credo che fra loro sia successo qualcosa quella
sera, ma non ho voluto indagare, soprattutto perché ero
troppo impegnata a stare col mio ragazzo perfetto.
-amore
dobbiamo andare.-
-lo
so. Ci vediamo presto ragazzi.- delle lacrime cominciano ad uscire, mentre mano
nella mano con Spike, oltrepasso la porta che mi farà salire sull’aereo, dando
così inizio ad una fantastica storia, piena di complicazioni demoniache,
insieme alla persona che amo.
Fine.
Buffy
schema…
Buffy Anne Summers: Trasferita a Sunnydale
insieme alla madre Joice, dopo aver dato fuoco al liceo che frequentava. Unica prescelta col compito
di salvar il mondo dalle creature demoniache che lo popolano.
Ha un debole per i ragazzi che la fanno soffrire.
Down
Summers:
sorellina minore di Buffy, nonché una chiave mistica,
è comparsa da poco per la prima volta, grazie a dei monaci che hanno cambiato
la memoria a tutti quelli che le stanno vicino, per far si che Glory non la
trovasse e la usasse per aprire un portale demoniaco.
Joice Summers: madre di Buffy e Down, morta da poco a causa
di un tumore al cervello.
Spike,
William il sanguinario: un vampiro del 1880, catturato dall’organizzazione segreta sotto
l’università, dove gli hanno infilato un chip nel
cervello, controllando così la sua aggressività contro gli esseri umani. A
causa di quell’aggeggio è costretto a cambiare comportamento, innamorandosi
pian piano della sua acerrima nemica da più di quattro anni.
Angel,
Lian:
primo e unico, fino ad oggi, amore di Buffy. Trasferito a Los
Angeles per il bene della sua Ex fidanzata.
Willow Rosenberg: migliore amica di Buffy fin dal primo anno, in
cui la ragazza frequentò il liceo di Sunnydale. Pratica la magia e ha
scoperto da poco che le piacciono le donne, soprattutto una sua carissima amica
dell’università.
Xander
Harrys:
migliore amico di Buffy e Willow, innamorato di un’ex demone, ma ha ancora un
debole irremovibile per la cacciatrice.
Tara: strega gia esperta, passava
molto tempo con Willow, finche non s’innamorò di lei.
Anya,
Anianka:
ex demone della vendetta, costretta ad una vita umana dopo che il suo ciondolo
magico fu andato distrutto. Lega molto con Xander,
prima solo per del sesso, poi per l’amore che prova per lui.
Rupert
Giles: ex
osservatore di Buffy, ora proprietario del Magic Boxs. È come un padre per la
cacciatrice, lui c’è molto affezionato e farebbe
qualsiasi cosa per la sua felicità.
Hope Black: demone con le sembianze di una ragazza di New York
insieme.
Ha un colpo di fulmine per un ragazzo molto vicino alla cacciatrice e non fa
niente per nasconderlo.
Max,
Maxell Island:
un misterioso ragazzo New Yorkese, viene salvato da Buffy
e Spike in un cimitero, e quando scopre che la ragazza di cui si è innamorato è
sua sorella si caccia in un brutto guaio.
Riley
Finch: ex
e ultimo ragazzo della cacciatrice, nonché soldato
dell’organizzazione segreta sotto le mura dell’università.
Cordelia
Chails:
ragazza più popolare del liceo di Sunnydale, costretta a lavorare sotto Angel
per mantenersi nel suo appartamento a Los Angeles, dove si è trasferita dopo la
cerimonia del diploma.