Neve & Acqua... Ricordi
Si svegliò da un sogno. Era terribile quello che
provava. Un dolore, una cicatrice che ancora bruciava in fondo al suo
cuore... Le mancava Narnia... Aslan... tutte le creature che lei per
prima aveva imparato a conoscere e rispettare per la loro stranezza.
Lucy Pevensie amava la stranezza. Amava l'insolito, il desiderio di tornare in un posto. In quel posto.
E amava anche la fiducia che le donava il cuore nello sperare che un
giorno, vicino o lontano, ci sarebbe tornata, nel suo regno.
Si alzò verso il letto e si diresse nello specchio che era nella sua camera.
Perchè deve essere tutto così complicato? Pensò.
Aveva sognato di quando entrò in quell'armadio magico, per un gioco. Lei amava leggere.
Quando era entrata in quel mondo, si sentiva protagonista di un libro
che sarebbe stata la volontà delle sue azioni a scrivere.
Si sentiva felice quando la neve le cadeva sugli occhi, bagnandola
quando si scioglieva e diveniva semplice acqua.
Non avrebbe permesso mai, che i suoi ricordi diventassero acqua.
Avrebbe fatto qualsiasi cosa per farli rimanere solidi. Solidi come la
neve in inverno senza sole. Come Narnia quando c'era la Regina Bianca.
Scese le scale per farsi un bicchiere di latte caldo e ne
approfittò per dare un'occhiata all'orologio. Erano le 00:00. Si
svegliava ormai da tante notti alla stessa ora, dopo lo stesso sogno.
Lei tornava a Narnia, tutti la accoglievano e lei rimaneva lì
per sempre, felice, spensierata, con Alsan. Dopo quel tratto, ogni
sera, una parte del suo tempo trascorso lì in passato e quando
si svegliava, nessuno di quei ricordi la accompagnava. Scomparivano
come se non avesse mai vissuto nulla.
Questo problema la tormentò per giorni, ma del resto, quando la
soluzione l'abbiamo dinanzi ai nostri occhi, ci è sempre
invisibile.
Da giorni Edmund cercava di trovare un momento per parlare solo con la
sorella, aveva notato che sembrava sempre con la testa altrove e quando
cercava di parlarne evitava accuratamente il discorso su di lei.
Un rumore lo fece svegliare di soprassalto. Stava facendo un bel sogno,
ma non ricordava più nulla. Scese le scale e si ricordò
di quando era a Narnia e durante la notte sentì un rumore. Prese
la sua spada per andare a controllare.
Ora, cosa avrebbe fatto? Non aveva una spada e nemmeno il coraggio di sua sorella Lucy.
Si ritrovò in piedi. Non potè far altro che infilare la
sua vestaglia e scendere a controllare. Lui aveva affrontato la Regina
Bianca e non si poteva spaventare così.
La verità era che da quando erano tornati a casa, lui non era
più nulla. Sentiva tutta la sua essenza solo lì, a Narnia.
Rimase sorpreso nel vedere sua sorella Lucy con una scopa in mano per
cercare di togliere da terra i residui di una tazza andata in frantumi.
- Lu... Cos hai?
Lucy trasalì. Non l'aveva sentito arrivare.
- Non riesco a dormire. - Si sforzò di sorridere.- e tu, cosa ci fai qui?
- Ho sentito la tazza...
La ragazza, guardò a terra con rammarico e un immenso dispiacere. Si rabbuiò.
- Oh... già... la tazza...mi spiace...
Edmund capì che quello era il momento per parlare con la sorella.
- Fa niente... era solo una tazza, no? - fece l'occhiolino, ma Lucy sembrava di nuovo persa nei suoi pensieri.
- Lucy, Cosa ti sta succedendo? Sei sempre con la testa altrove... Non è per Narnia, vero?
A quelle parole, la sorella, poggiò delicatamente la scopa e i
resti frantumati vicino un mobile, dopodichè si sedette su una
sedia, invitando il fratello a fare lo stesso e si prese la testa fra
le mani.
- Si... è per Narnia.
Edmund, capì che il suo dolore, per quanto grande, non poteva
essere paragonato a quello della sorella. Lei soffriva, soffriva
enormemente eppure si teneva tutto per se. Era lei, Lucy la Valorosa.
- Tu credi che ci torneremo?
Lucy poggiò quasi impaziente il braccio sul tavolo.
- Lo spero. E ho paura che per quel giorno avrò dimenticato tutto.
- In che senso, Lu?
La piccola, chiuse gli occhi.
- Faccio sogni strani, su Narnia, e quando mi sveglio, non ricordo
più nulla. Come se quel pezzo di vita lì che ho sognato
non esistesse.
- Non è così...
- Lo so, Edmund! Ma non capisco... Non torniamo a Narnia... e allora perchè faccio questi sogni? Io ho paura...
Lo sguardo del fratello si fece più dolce, si distese. Era la
prima volta che Lucy gli confessasse di aver paura. Non l'aveva mai fatto.
- Di cosa? - chiese.
- Che i miei ricordi... su Narnia... Aslan... Tumnus... I castori... tutti... possano sciogliersi e diventare acqua.
Oh, Lucy... come fai a pensarlo?
- Lu, ricorda che senza acqua non si può fare il bagno... -
sorrise alla sorella e scoccandole un tenero bacio sulla fronte sudata
ma dalla pelle ugualmente vellutata.
Si accorse che la sorella stava di nuovo pensando, e sperava davvero
che la causa dei suoi pensieri fosse quello che gli aveva detto. Si
consolava con quella frase, quando, anche lui, veniva preso da questa
paura. Quella sera aveva avuto la conferma che tutto ciò, era
normale. Ne era felice. Salì in camera, per cercare di
riprendere sonno almeno un pò. Aveva scoperto i dubbi di Lucy, e
si sentiva più leggero perchè sapeva di averla aiutata.
Lei era intelligente e avrebbe capito il significato di quella frase,
ne era sicuro.
Lucy era confusa. Edmund aveva ragione. La sua era una paura
infondata...Senza acqua non si può fare il bagno...Era stanca.
Non dormiva da notti per quei sogni e durante il giorno era come automa.
Le luci della mattina la riscossero dal dolce sonno. Di solito dopo
essersi svegliata non dormiva più. Invece, quella notta, si era
anche tranquillamente e dolcemente addormentata.
Aprì gli occhi lentamente, per permettere ai suoi occhi di
abituarsi a quell'intrusione di luce. Quel giorno, amava la luce! La
amava sempre... Anche a Narnia...
Sorrise.
Farò anche io il bagno... Sto lasciando che i miei ricordi pian piano si sciolgano.
Quei pensieri li dedicò al fratello Edmund.
Si vestì velocemente e uscì dalla sua camera. Si incontrò con Edmund. Non ci furono parole. Non servivano.
Lucy abbracciò il fratello dolcemente, un abbraccio che, a al
fratello, parve tanto quello che lei gli diede quando entrò per
la prima volta a Narnia.
- Grazie, Edmund!
Lucy sorrise. Dopo giorni, sorrise di nuovo! Edmund si sentì di una felicità immensa.
- Lu, lo faremo insieme questo bagno?
Scoppiarono in una risata di cui solo due fratelli come loro potevano
capirne il significato e scesero per la colazione, insieme.
Entrambi, quella notte avevano capito una cosa: I
ricordi rimangono per sempre, ma certe volte si ha paura di perderli
perchè sono troppo importanti. I ricordi sono una parte di noi
che ci appartiene e se questa sembra voler scappare via, bisogna
lasciarla andare. Perchè un giorno, ne erano sicuri, di quei
ricordi non ne avrebbero fatto nulla. Un giorno, sarebbero rimasti
lì per sempre. Tra balli, risate e musica.
Angolo autrice:
Salve... ce l'ho messa tutta! Questa mi è venuta in mente dal
nulla... come se nel cervello l'avessi da tanto ma sono riuscita
svilupparla con delle parole solo ora... non so come spiegarlo!
Spero che vi piaccia.
Buona lettura.
Baci,
Lils. <3
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